Ossitocina e Gravidanza
Ultima modifica 23.10.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Ruolo in Gravidanza
  4. Inibizione e Fattori Stimolanti

Generalità

L'ossitocina è uno degli ormoni maggiormente coinvolti nella gravidanza. Il suo ruolo biologico è particolarmente evidente durante il parto, quando stimola le contrazioni della muscolatura liscia dell'utero in travaglio, e l'allattamento.

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Più in generale, l'attività dell'ossitocina è implicata in moltissimi ambiti del processo riproduttivo: dall'eccitazione sessuale al raggiungimento dell'orgasmo, dall'ovulazione fino al concepimento.

L'ossitocina regola, inoltre, l'aspetto affettivo delle relazioni tra partners e dell'accudimento dei figli: non a caso, è nota anche come "ormone dell'amore".

Cos’è

Ossitocina e Gravidanza: che cos’è?

L'ossitocina è un ormone peptidico costituito da nove amminoacidi, la cui attività si concentra prevalentemente sulla mammella e sull'utero. Sintetizzato nei neuroni dei nuclei sopraottico e paraventricolare dell'ipotalamo, quest'ormone viene poi rilasciato nel circolo sanguigno dall'ipofisi posteriore (o neuroipofisi).

Il ruolo biologico dell'ossitocina è particolarmente evidente durante il parto e l'allattamento:

  • Al termine della gravidanza, l'ossitocina stimola la contrazione delle fibrocellule muscolari lisce uterine al momento del travaglio, favorendo l'espletamento del parto;
  • Durante l'allattamento, invece, quest'ormone promuove l'eiezione del latte dalle mammelle.

L'ossitocina contribuisce, inoltre, a creare e mantenere i legami affettivi con il/la partner e con i figli. Subito dopo il parto, quest'ormone promuove un comportamento "materno", favorendo il senso di gratificazione emotiva e la ricerca di vicinanza con il neonato.

Lo sapevate che…

Ossitocina deriva dal termine greco "ossitocia" che significa "parto veloce".

Sintesi e secrezione dell’Ossitocina (in breve)

L'ossitocina è un ormone prodotto nell'ipotalamo, una regione cerebrale che svolge tante altre funzioni oltre a quella di ghiandola endocrina primaria. Questa struttura secerne molti ormoni, la maggior parte dei quali agisce sull'ipofisi, piccola ghiandola situata alla base del cervello, collegata all'ipotalamo tramite un sottile peduncolo tissutale, chiamato infundibolo.

Il lobo posteriore dell'ipofisi (detta anche neuroipofisi) contiene tessuto nervoso costituito dalle terminazioni di neuroni il cui corpo cellulare si trova nell'ipotalamo. Queste terminazioni nervose secernono due ormoni peptidici: l'ossitocina e l'ormone antidiuretico (ADH).

L'ossitocina viene prodotta, quindi, in neuroni i cui corpi cellulari si trovano nell'ipotalamo, quindi viene introdotta in vescicole secretorie poi trasportate verso le terminazioni nervose situate nella neuroipofisi. L'ormone viene rilasciato per esocitosi in risposta ad un segnale – di solito, proveniente da altri neuroni – e raggiunge il circolo ematico.

Ruolo in Gravidanza

Ossitocina in Gravidanza: ruolo biologico

L'attività principale dell'ossitocina si osserva al termine della gravidanza con il travaglio, durante l'allattamento e nel periodo post partum. Quest'ormone agisce, infatti, sulla muscolatura liscia dell'utero e sulle cellule mioepiteliali della ghiandola mammaria.

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L'ossitocina stimola la muscolatura nell'utero a contrarsi nella fase espulsiva del parto. La distensione cervicale e vaginale (riflesso di Ferguson), nonché la stimolazione del capezzolo, attraverso la suzione del neonato, ne incrementano la produzione. Subito dopo il parto, inoltre, l'ossitocina svolge un ruolo chiave nel promuovere l'involuzione uterina e promuove un comportamento "materno", favorendo la ricerca di vicinanza e contatto.

Ossitocina e Gravidanza: cosa ne stimola il rilascio

Gli stimoli principali alla secrezione dell'ossitocina al termine della gestazione sono:

  • Distensione della vagina e dei muscoli del pavimento pelvico;
  • Pressione della testa del bambino sulla cervice uterina (posizione cefalica);
  • Stimolazione del capezzolo;
  • Contatto pelle a pelle tra genitori e neonato.

Nel corso della gravidanza e dopo il parto, l'ossitocina non viene secreta mai in modo isolato, ma, soprattutto agisce in combinazione con altri ormoni (endorfine, adrenalina e prolattina).

Durante la gestazione

I livelli di ossitocina tendono ad aumentare progressivamente nel corso dei nove mesi, intervenendo probabilmente nella regolazione della stessa attività endocrina della placenta e influenzando la maturazione del collo dell'utero. L'ossitocina è responsabile anche delle contrazioni preparatorie (dette anche contrazioni di Braxton-Hicks) che compaiono spontaneamente nell'ultimo trimestre di gravidanza. Lo scopo di questi spasmi muscolari percepiti a livello dell'addome, simili ai crampi mestruali, consiste nel preparare il corpo al parto: l'ormone ossitocina induce queste contrazioni "di prova" allo scopo di rafforzare i muscoli uterini e favorire il flusso sanguigno verso la placenta. Al contempo, possono presentarsi altri sintomi, come indurimento del pancione e dolori a livello lombare.

Per saperne di più: Contrazioni di Braxton-Hicks - Cosa Sono e Perché di Manifestano

Travaglio

Nel corso del travaglio, la liberazione dell'ossitocina avviene in momenti sequenziali per raggiungere un picco massimo durante il periodo espulsivo. La sua efficacia in questa fase è dovuta anche all'azione degli estrogeni che stimolano la sintesi dei suoi recettori.

Il rilascio dell'ossitocina è sollecitato, poi, nel periodo prodromico al parto e dilatante: la pressione sulla cervice del nascituro in posizione cefalica, cioè con la testa impegnata nella pelvi materna (cioè verso il fondo dell'utero), rende le contrazioni efficaci e regolari. Anche per questo motivo, la presentazione cefalica è più favorevole per la nascita rispetto al parto podalico (anziché essere rivolta verso il basso, in direzione del canale vaginale, la testa del nascituro è rivolta in alto).

Dopo il parto

L'ossitocina favorisce il secondamento (cioè l'espulsione della placenta) e previene le eventuali emorragie post-partum. Nelle ore che seguono la nascita, in condizioni fisiologiche, il livello più alto di ossitocina è associato ad un elevato livello di prolattina. L'azione combinata di questi ormoni sul tessuto mammario stimolano la lattazione.

Dopo il parto, inoltre, l'ossitocina svolge un ruolo importantissimo nel meccanismo dell'attaccamento materno istintivo (bonding) e nello stimolare il senso di accudimento in entrambi i genitori. In combinazione alle endorfine, l'ormone raggiunge, infatti, la concentrazione più alta nel sangue mezz'ora dopo il parto, quando la madre ha stabilito un contatto visivo e "pelle a pelle" con il bambino. Questo momento è unico poiché è la base di un innamoramento reciproco e duraturo tra madre e figlio. L'effetto "maternizzante" dell'ossitocina si manifesta anche nel padre, purché anch'egli si lasci andare ad un contatto stretto con il neonato.

Allattamento

A livello mammario, l'ossitocina determina la contrazione delle cellule mioepiteliali che circondano i dotti galattofori e gli alveoli ghiandolari, determinando così l'espulsione del latte.

Lo stimolo più importante per la secrezione della ossitocina è costituito dalla suzione della mammella: la sollecitazione dei recettori per il tatto situati nella cute del capezzolo e dell'areola mammaria determina, mediante un meccanismo nervoso, chiamato riflesso ossitocinico, la liberazione dell'ormone. In pratica, l'ossitocina aumenta con la suzione, favorendo lo svuotamento della mammella.

Altre importanti funzioni dell’Ossitocina

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Al di fuori della gravidanza, ma rimanendo sempre nell'ambito dell'attività sessuale e della riproduzione, la presenza e l'azione dell'ossitocina si riscontra in diverse altre situazioni:

  • Orgasmo. L'ossitocina regola l'eccitazione sessuale ed è coinvolta nel raggiungimento dell'orgasmo (sia nell'uomo, che nella donna). Qualunque stimolazione attuato sugli organi genitali (ad esempio del clitoride nella donna), così come la vista, il contatto fisico e la voce, fino al pensiero del partner da cui si è attratti, sembrano in grado di indurre la sua secrezione. Una volta concluso il rapporto sessuale, invece, l'ossitocina induce un senso di tranquillità e riduce l'ansia.
  • Ovulazione. L'ossitocina ha probabilmente un ruolo anche nel condizionare la contrattilità del follicolo ovarico al momento dell'ovulazione.
  • Concepimento. Dopo un rapporto coitale, si ritiene che quest'ormone induca delle contrazioni uterine in grado di facilitare la risalita degli spermatozoi lungo le vie genitali femminili. In un certo senso, quindi, l'ossitocina concorre a favorire il concepimento.

Inibizione e Fattori Stimolanti

Ossitocina e Gravidanza: cosa ne inibisce e stimola la produzione

  • Stress e discomfort generale della gestante: qualsiasi elemento di "disturbo", come suoni d'intensità elevata, ambienti troppo luminosi, freddi o affollati, possono inibire la produzione di ossitocina, così come l'uso eccessivo del monitoraggio, le visite vaginali e la costrizione in una posizione allettata. Al contrario, stimolano il rilascio dell'ossitocina: un ambiente caldo e confortevole, far sentire a proprio agio ed al sicuro la futura mamma, consentendole di muoversi come preferisce o di utilizzare musica e acqua calda per favorire il rilassamento (nota: per saperne di più sul parto in acqua, si rimanda all'articolo dedicato). In linea generale, medici, ostetrici e personale sanitario dovrebbero intervenire con visite e somministrazione di farmaci solo quando veramente necessario, oltre a condividere con la gestante informazioni sintetiche e facilmente comprensibili.
  • Somministrazione di ossitocina sintetica: in caso di rallentamento del travaglio, viene utilizzato nella pratica ostetrica il derivato farmacologico dell'ossitocina, per compensare la progressione del parto e la diminuita efficacia delle contrazioni uterine. L'ossitocina sintetica occupa, però, i recettori dell'ormone endogeno e le contrazioni così stimolate sono molto più intense e ravvicinate rispetto alla norma ed il dolore risulta meno tollerabile. La sua somministrazione richiede, inoltre, un monitoraggio della frequenza cardiaca fetale continuo e ciò limita la libertà di movimento della donna.
  • Episiotomia: la pratica dell'incisione vulvo-vaginale per facilitare il parto riduce la distensione del pavimento pelvico, fattore chiave per la produzione di ossitocina. In pratica, l'episiotomia interrompe l'impulso nervoso che stimola la secrezione di questo fondamentale ormone.
  • Elevati livelli di adrenalina: ogni situazione di ansia, paura o stato d'allarme della futura mamma provoca il rilascio dell'ormone, che interviene rallentando il travaglio, aumentando in modo automatico ed inversamente proporzionale gli effetti benefici delle endorfine e, appunto, dell'ossitocina.
  • Separazione della madre dal bambino subito dopo la nascita: il contatto "skin to skin" con il neonato favorisce la reazione alla base dell'attaccamento materno e stimola la lattazione.
  • Analgesia: riduce la percezione del riflesso di Ferguson, cioè lo stiramento doloroso della cervice uterina che sollecita la fisiologica produzione di ossitocina.
Per approfondire: Ossitocina Sintetica - Ossitocina per Indurre il Parto

Quali conseguenze all'inibizione dell'Ossitocina?

L'inibizione della produzione di ossitocina, in sintesi, significa:

  • Rallentare il travaglio (sia dal punto di vista delle contrazioni, che della dilatazione);
  • Allungare il periodo espulsivo;
  • Aumentare il rischio di emorragie post-partum e problemi con l'allattamento.

Come sottolineato, lo stress inibisce fortemente la produzione di ossitocina, fino ad interromperla. Per questo motivo, parto e allattamento sono eventi delicati che dovrebbero essere affrontati il più possibile rispettando la tranquillità di entrambi i genitori sia in ospedale, che a casa.

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici