Occlusione Intestinale: sintomi, rimedi e cosa mangiare

Occlusione Intestinale: sintomi, rimedi e cosa mangiare
Ultima modifica 27.11.2023
INDICE
  1. Generalità
  2. Cause
  3. Sintomi
  4. Diagnosi
  5. Cura e Rimedi
  6. Prognosi

Generalità

Occlusione Intestinale: cos'è?

L'occlusione intestinale, nota anche come ileo o blocco intestinale, è una condizione patologica caratterizzata dall'arresto dell'avanzata, in senso cranio-caudale, del contenuto dell'intestino (solidi, liquidi e gas).

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Esistono due forme di occlusione intestinale: il blocco su base funzionale, dovute all'arresto della peristalsi per paralisi della muscolatura enterica (ileo paralitico o adinamico), e il blocco su base meccanica, dovute alla presenza di un ostacolo fisico (ileo meccanico).

Il sintomo caratteristico dell'occlusione intestinale è il dolore addominale, spesso accompagnato da senso di gonfiore, nausea e vomito.

In assenza di un trattamento tempestivo, l'ostruzione intestinale può determinare la necrosi della porzione enterica interessata dall'occlusione, con rischio di perforazione della parete intestinale, peritonite, setticemia e shock.

A ogni modo, il pronto intervento medico è in genere efficace nel prevenire queste spiacevoli e pericolose evenienze.

Cause

Cause di Occlusione Intestinale meccanica

Tra le possibili cause di occlusione intestinale meccanica nel piccolo intestino (o intestino tenue), figurano:

  • Aderenze sull'intestino tenue. Le aderenze sono fasce di tessuto fibroso-cicatriziale che uniscono in modo anomalo parti normalmente disgiunte di uno stesso organo oppure organi o tessuti distinti ma molto vicini.
    In genere, le aderenze sull'intestino tenue sono frutto di interventi chirurgici a livello pelvico o addominale, o di gravi stati infiammatori;
  • Volvolo dell'intestino tenue. In ambito medico, la parola "volvolo" indica una grave condizione patologica, caratterizzata dalla torsione/attorcigliamento su se stessa di un'ansa dell'intestino;
  • Tumori dell'intestino tenue;
  • Malformazioni anatomiche dell'intestino tenue. Queste sono spesso l'esito di anomalie congenite; tuttavia, possono comparire anche durante la fanciullezza;
  • Calcoli biliari. Sono piccoli aggregati solidi che originano all'interno della cistifellea (o colecisti), dopo l'anomala precipitazione di alcune sostanze costituenti la bile;
  • Ingestione di corpi estranei. È una circostanza che, in genere, interessa i bambini;
  • Ernie a carico dell'intestino tenue. In medicina, la parola "ernia" indica la fuoriuscita di un viscere e/o dei tessuti adiacenti a un viscere (per esempio i tessuti adiposi) dalla cavità corporea che normalmente li contiene;
  • Intussuscezione dell'intestino tenue. Un'intussuscezione è l'invaginazione di un tratto di intestino all'interno di un tratto di intestino adiacente (in genere, è una porzione intestinale situata più a valle).
    I fenomeni di intussuscezione rappresentano una delle più comuni cause di blocco intestinale nei bambini dai 6 mesi ai 3 anni di età.

Avanzando verso il grande intestino (ossia colon, sigma e retto), le possibili cause di occlusione intestinale meccanica in questa sede sono:

Cause di Occlusione Intestinale funzionale

L'occlusione intestinale funzionale può essere temporanea oppure cronica; se ha carattere temporaneo, è conosciuto anche come ileo paralitico; mentre, se ha carattere cronico, è detto anche pseudo-ostruzione (intestinale).

Tra le possibili cause di ileo paralitico (blocco intestinale funzionale temporaneo), rientrano:

Tra le possibili cause di pseudo-ostruzione intestinale (blocco intestinale funzionale cronico), figurano:

Subocclusione Intestinale e Occlusione Intestinale completa

Esistono almeno due gradi di occlusione intestinale: parziale (o subocclusione parziale) e completo.

L'occlusione è parziale, quando l'ostruzione riguarda una porzione del lume dell'intestino; questo vuol dire che il passaggio c'è ancora, ma non è più totalmente efficiente.

L'occlusione è invece completa, quando l'ostruzione chiude totalmente il lume dell'intestino; in questo caso, c'è un impedimento assoluto al passaggio delle sostanze.

Sintomi

I segni ed i sintomi tipicamente associati all'occlusione intestinale comprendono:

  • Dolore di tipo crampiforme ed intermittente a livello addominale (salvo nei casi di strangolamento, dove il dolore è continuo);
  • Nausea;
  • Vomito (tanto più precoce quanto più alta è la sede della lesione);
  • Stitichezza (chiusura dell'alvo a feci e gas) con incapacità di espellere il contenuto intestinale e conseguente distensione dell'addome;
  • Mancanza di appetito.

In caso di ileo meccanico, all'esame obiettivo, si apprezza un'esaltata peristalsi intestinale, la quale è invece assente in presenza di ileo paralitico (silenzio dell'addome) o di ileo meccanico in fase avanzata (quando la peristalsi cessa "arrendendosi" all'ostruzione).

Degno di nota anche lo squilibrio idro-elettrolitico dovuto al mancato riassorbimento dei succhi digestivi (ogni giorno vengono secreti e riversati nell'intestino 7-8 litri di succhi digestivi, oltre ai liquidi introdotti dall'esterno); il mancato assorbimento di questi liquidi determina disidratazione, ipovolemia ed ipotensione.

Per approfondire: Sintomi Ostruzione intestinale

Occlusione Intestinale: quando chiamare il medico?

Di fronte a sintomi e circostanze che possono indurre a pensare verosimilmente a un'occlusione intestinale, è bene recarsi immediatamente al più vicino centro ospedaliero, per un consulto medico.
In presenza di un blocco intestinale, la tempestività delle cure potrebbe risultare determinante a prevenire complicanze come:

  • Fenomeni necrotici del tratto intestinale;
  • Perforazione intestinale;
  • Emorragie;
  • Infezioni (peritonite);
  • Sepsi e shock.

L'occlusione intestinale è una condizione potenzialmente letale, soprattutto quando è grave e i trattamenti sono tardivi.

Diagnosi

Come riconoscere un'Occlusione Intestinale

In genere, la diagnosi di occlusione intestinale richiede:

  • Esame obiettivoanamnesi. Rappresentano, di solito, il primo step del percorso diagnostico. Permettono al medico di conoscere e valutare i sintomi, e farsi un'idea di quali potrebbero essere le cause;
  • Radiografia dell'addome. Serve ad approfondire quanto emerso dall'esame obiettivo e dall'anamnesi. Di norma, se c'è un blocco intestinale, la radiografia dell'addome lo evidenzia senza difficoltà;
  • TAC addominale. Fornisce una visione altamente dettagliata degli organi addominali, intestino compreso. È utile per studiare approfonditamente il grado di severità dell'ostruzione, che caratterizza il blocco intestinale;
  • Ecografia addominale. Trova impiego quando il paziente è un soggetto giovane e prende il posto della TAC addominale;
  • Clistere a base di solfato di bario (o clisma opaco). È un esame radiologico che permette di individuare e analizzare nei dettagli gli episodi di blocco intestinale lungo il tratto colon-retto dell'intestino crasso.

Cura e Rimedi

Occlusione Intestinale: cosa fare?

Il trattamento dell'occlusione intestinale prevede sempre l'ospedalizzazione del paziente.

Le terapie ospedaliere variano in funzione delle cause e della gravità della condizione instaurata; particolarmente importante è se l'ostruzione è parziale o completa.

Nei casi più severi, diventa fondamentale la chirurgia.

Cure ospedaliere

Le cure ospedaliere standard adottate in caso di occlusione intestinale prevedono:

  • Installazione di una linea intravenosa su un braccio del paziente, per rifornire quest'ultimo di liquidi e correggere eventuali stati di disidratazione e/o squilibri elettrolitici;
  • Sondino naso-gastrico. Questa operazione prevede l'inserimento di un lungo tubicino (che è il sondino naso-gastrico) nel naso del paziente e il suo collocamento all'interno dello stomaco.
    In presenza di un blocco intestinale, il sondino naso-gastrico serve a svuotare il compartimento gastrico da fluidi, gas, liquidi e altre sostanze, in modo da decomprimere l'intestino e favorirne la disostruzione spontanea;
  • Inserimento di un catetere vescicale, per scaricare l'urina.

Ovviamente, l'ospedalizzazione attuata in caso di blocco intestinale comporta anche il monitoraggio delle condizioni di salute del paziente e un controllo periodico dello stato dell'occlusione. 

Per approfondire: Farmaci per la cura dell'Occlusione Intestinale

Occlusione Intestinale parziale: cure

In genere, gli episodi di occlusione intestinale parziale guariscono con il solo ricorso a un'ospedalizzazione tempestiva del paziente.

Di fatto, si tratta di un processo di guarigione semi-spontanea, poiché non c'è una vera e propria azione terapeutica sull'ostruzione presente nell'intestino.

Durante il periodo di ospedalizzazione e talvolta anche per i primi giorni successivi, la dieta prevista è a basso contenuto di fibre, in quanto questo regime alimentare rende più facile la guarigione e ne accelera i tempi.

La permanenza di un'occlusione intestinale parziale, a dispetto di una corretta ospedalizzazione, impone l'attuazione di trattamenti più specifici.

Blocco Intestinale completo: cure

L'occlusione intestinale completa costituisce una grave condizione clinica, che richiede 'attuazione di un intervento chirurgico per liberare l'intestino dall'ostruzione (la chirurgia comprende anche la rimozione delle eventuali porzioni necrotiche di intestino).

In siffatte circostanze, l'approccio chirurgico varia in relazione a cosa causa l'ostruzione e alla sede di quest'ultima.

Tra i possibili approcci chirurgici, figurano:

  • Rimozione dell'ostruzione con tecnica laparotomica, cioè attraverso l'apertura dell'addome. Consiste nell'asportazione del tratto di intestino che include l'ostruzione, seguita dall'unione chirurgica dei due monconi d'intestino risultanti, al fine di ripristinare la continuità dell'organo interessato e garantire nuovamente una via per l'eliminazione delle feci.
    Talvolta, invece di praticare l'unione dei due monconi d'intestino, il chirurgo potrebbe realizzare una piccola apertura sull'addome verso cui deviare il moncone intestinale superiore (ossia quello collegato allo stomaco). Come l'unione dei due monconi d'intestino, anche questa strategia serve a permettere l'eliminazione delle feci. In genere, la sua realizzazione risulta una necessità quando è momentaneamente impossibile unire i due monconi (perché, per esempio, l'asportazione è stata particolarmente invasiva nei loro confronti).
  • Rimozione dell'ostruzione con tecnica laparoscopica, cioè senza l'apertura dell'addome (si veda laparoscopia). Lo scopo, quanto realizzato dal chirurgo e le possibili implicazioni sono gli stessi e le stesse descritte per la rimozione dell'ostruzione praticata in laparotomia.
    L'unica differenza con quest'ultima – una differenza decisamente sostanziale – risiede nel modo di operare, che, nel caso in questione, è decisamente meno invasivo.
  • Collocazione di un stent intestinale. Consiste nel collocamento, laddove c'è l'ostruzione, di un piccolo cilindretto metallico auto-espandibile, che restituisce al canale intestinale una certa pervietà.
    Lo stent intestinale per la cura di un'occlusione intestinale trova impiego soprattutto nei pazienti malati di tumore al colon o un tumore a carico dell'intestino tenue a uno stadio molto avanzato, che non permette altro tipo di cure.
  • Sigmoidoscopia o la colonscopia terapeutica. Consistono nell'inserire lungo il tratto terminale dell'intestino crasso un sottile tubicino, dotato di telecamera, luce e un particolare strumento operativo, che permette al chirurgo di liberare l'intestino dall'ostruzione.
    L'inserimento del tubicino in questione avviene, ovviamente, attraverso l'ano.

Chiarimento sui nomi dei vari interventi chirurgici

In medicina chirurgica, la rimozione di un tratto di intestino crasso prende il nome di colectomia, mentre la rimozione di un tratto di intestino tenue è detta ileotomia; la realizzazione di un'apertura sull'addome, con deviazione verso tale apertura di un tratto di intestino crasso, è chiamata colostomia; mentre, quando questa stessa procedura interessa l'intestino tenue, assume il nome di ileostomia.

Per approfondire: Laparotomia: cos'è? Come si svolge la Laparotomia e quando si fa?

Occlusione Intestinale: cosa mangiare?

Il soggetto reduce da occlusione intestinale deve inevitabilmente cambiare tipo di alimentazione:

  • Deve mangiare spesso, ma porzioni più piccole;
  • Deve prediligere cibi morbidi o liquidi;
  • Deve evitare alimenti ricchi di fibre, come per esempio i cereali integrali;
  • Deve limitare il consumo di caffeina, perché è un'irritante della mucosa intestinale;
  • Deve evitare il consumo di cibi duri e legnosi, come per esempio la carne secca. 

Prognosi

Occlusione Intestinale: come si risolve?

Gli episodi di occlusione intestinale non gravi hanno una prognosi generalmente positiva; infatti, solo il 3-5% di questi è letale.

Totalmente diverso è il discorso per quanto riguarda gli episodi di blocco intestinale gravi: in siffatte circostanze, la prognosi è decisamente meno positiva e il tasso di mortalità è superiore al 30%.

Nei casi clinici più gravi, a incidere positivamente sulle speranze di sopravvivenza è, senza ombra di dubbio, la tempestiva attuazione della terapia contro l'ostruzione che ha causato il blocco intestinale.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza