Ultima modifica 17.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cosa sono i noduli tiroidei?
  3. Benigni o Maligni?
  4. Cause
  5. Sintomi e complicazioni
  6. Diagnosi
  7. Terapia
  8. Prognosi
  9. Prevenzione
  10. Video

Generalità

I noduli tiroidei sono delle protuberanze anomale della ghiandola tiroide, aventi una natura più spesso benigna che maligna.
Di dimensioni estremamente variabili, i noduli tiroidei possono presentarsi in modi diversi: possono essere protuberanze singole oppure multiple; possono risiedere sulla superficie della tiroide oppure negli strati più profondi di quest'ultima; possono essere sintomatici oppure asintomatici; possono stimolare o deprimere l'attività ormonale della tiroide; ecc.
Il preciso meccanismo fisiopatologico che determina la formazione dei noduli tiroidei è sconosciuto; tuttavia, è un dato di fatto l'esistenza di un collegamento tra queste anomale protuberanze e la presenza di determinate condizioni, quali: la carenza di iodio nella dieta, l'adenoma tiroideo, la tiroidite, le cisti tiroidee, il gozzo e il cancro alla tiroide.
L'identificazione dei noduli tiroidei e l'individuazione precisa della loro natura richiede: l'esame obiettivo, l'anamnesi, un esame del sangue, l'ecografia della tiroide, la scintigrafia tiroidea e, talvolta, l'agobiopsia della tiroide.
Il trattamento dei noduli tiroidei dipende dalla loro natura.

nodulo alla tiroide

Breve ripasso dell'anatomia e delle funzioni della tiroide

La ghiandola tiroide è un organo impari, situato nella regione anteriore del collo, alla base della gola.
Simile per forma a una farfalla, la tiroide ricopre un ruolo fisiologico importantissimo, in quanto si occupa di regolare:

tiroideFigura: la tiroide risiede anteriormente alla laringe e alla trachea. È formata da due lobi laterali e da una parte centrale, chiamata istmo.

Il suo peso equivale in genere a circa 20 grammi, ma può subire delle variazioni nel corso della vita (per esempio durante la pubertà, la menopausa, la gravidanza, il ciclo mestruale, l'allattamento ecc).

Nelle donne, è più piccola che nell'uomo.

Per svolgere tutte queste attività regolatrici, la tiroide si avvale di tre ormoni che produce da sé e immette nel sangue. Gli ormoni in questione sono: la triiodotironina (detta anche T3), la tiroxina (detta anche T4) e la calcitonina.
La produzione propria di ormoni e la loro immissione nel torrente circolatorio sanguigno fanno rientrare la tiroide nell'elenco delle ghiandole endocrine umane.

Cosa sono i noduli tiroidei?

I noduli tiroidei, o noduli alla tiroide, sono ingrossamenti anomali ben circoscritti e delimitati di porzioni della tiroide.
Di dimensioni estremamente variabili, i noduli tiroidei hanno, quasi sempre, una natura benigna e, solo in rari casi, nascondono una neoplasia maligna.

Altre caratteristiche

I noduli tiroidei possono presentarsi in tanti modi diversi: possono essere masse ripiene di liquido o ripiene di liquido e materiale solido; possono essere masse solide; possono godere di una certa mobilità o essere completamente fissi; possono occupare una qualsiasi porzione della tiroide; possono risiedere in superficie oppure negli strati più profondi della ghiandola tiroidea; possono comparire singolarmente (un singolo nodulo) oppure in maniera multipla (due o più noduli).

Benigni o Maligni?

Seppur rara, l'eventualità che i noduli tiroidei abbiano una natura maligna spaventa gran parte dei pazienti che presentano masse anomale circoscritte a livello della tiroide.

Con questo articolo, si vuole non solo parlare dei noduli alla tiroide in generale, ma anche di quant'è probabile una loro evoluzione maligna e di come ci si possa accorgere di quest'ultima.

Noduli tiroidei: a quale categoria patologica appartengono?

I noduli della tiroide rientrano nell'elenco delle cosiddette malattie tiroidee, assieme all'ipertiroidismo, all'ipotiroidismo, al gozzo, al cancro della tiroide e alla tiroidite.
Le malattie della tiroide sono molto diffuse nella popolazione generale. Infatti, secondo un'indagine dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, in tutto il mondo, le persone con una patologia o una disfunzione della tiroide sarebbero circa un miliardo. Per quanto concerne l'Italia, le persone con una malattia della tiroide rappresentano il 20% dell'intera popolazione.
In base ad attendibili indagini statistiche, le malattie della tiroide colpiscono prevalentemente le donne e le persone anziane.
Inoltre, da altre ricerche, è emersa una loro associazione particolare con il diabete mellito di tipo 1, l'anemia perniciosa, l'artrite reumatoide, le malattie autoimmuni, la carenza di iodio nella dieta e l'esposizione massiccia alle radiazioni ionizzanti.

Noduli tiroidei

Epidemiologia

I noduli tiroidei sono molto frequenti nella popolazione generale. A soffrirne maggiormente sono le donne, le persone anziane e coloro che vivono nelle cosiddette aree geografiche a carenza iodica.
Il rilevamento di noduli tiroidei in bambini è adolescenti è abbastanza raro.
Da studi statistici differenti è emerso che:

  • Nella popolazione adulta, la prevalenza dei soli noduli tiroidei palpabili è del 3-7%, mentre la prevalenza dei noduli tiroidei palpabili e non palpabili (a causa delle piccole dimensioni) oscilla tra il 30% e il 60%;
  • La frequenza dei noduli tiroidei nella popolazione femminile è circa quattro volte superiore alla frequenza dei noduli tiroidei nella popolazione maschile;
  • Solo il 5-10% di tutti i noduli tiroidei ha carattere maligno.

Cause

Attualmente, non è chiaro quale sia il preciso meccanismo fisiopatologico che porta alla formazione dei noduli tiroidei; tuttavia, nel corso delle loro numerose ricerche, i medici hanno notato un'associazione tra questi particolari ingrossamenti della tiroide e alcune specifiche condizioni, come se ci fosse un legame consequenziale tra le due circostanze.
Le condizioni in questione sono:

  • La carenza di iodio nella dieta. Lo iodio è un minerale fondamentale per la corretta funzionalità della tiroide. Se manca lo iodio, infatti, la ghiandola tiroidea non è in grado di sintetizzare correttamente i suoi ormoni.
    La carenza di iodio nella dieta è una problematica che, al giorno d'oggi, è più comune nelle aree geografiche più povere del Pianeta e in quelle in cui ci sono poche fonti naturali di iodio;
  • L'adenoma tiroideo. È un tumore benigno che si sviluppa a partire da una cellula del tessuto secretorio della tiroide.
    Nella maggior parte dei casi, è innocuo e privo di sintomi; più raramente, è responsabile di un'iperattività  o un'ipoattività della tiroide, con conseguente sviluppo, nella prima circostanza, di ipertiroidismo e, nella seconda circostanza, di ipotiroidismo;
  • La presenza di una cisti tiroidea. Le cisti tiroidee sono piccole protuberanze con sede sulla tiroide, ripiene di materiale liquido, solido-liquido o solo solido.
    In genere, derivano dalla degenerazione degli adenomi tiroidei, di cui conservano la natura benigna; più raramente, sono il risultato di trasformazioni neoplastiche maligne.
  • La tiroidite. È l'infiammazione della tiroide. L'esempio di tiroidite più noto è la cosiddetta tiroidite di Hashimoto.
  • Il gozzo multinodulare. In medicina, il termine “gozzo” indica l'ingrossamento generalizzato della tiroide.
    Il gozzo multinodulare è l'ingrossamento generalizzato della tiroide dovuto alla presenza di numerosi noduli tiroidei.
  • Il cancro della tiroide. È il tumore maligno della ghiandola tiroidea.

Tipi di noduli tiroidei

Tipologia Caratteristiche
Noduli singoli (o noduli solitari) Sono i noduli tiroidei che si presentano in modalità singola.
I noduli tiroidei maligni sono generalmente singoli.
Noduli multipli Sono i noduli tiroidei che si presentano in modalità multipla.
Noduli autonomi Sono i noduli tiroidei che alterano l'attività ormonale della tiroide.
Se iperattivano la tiroide, sono detti noduli autonomi iperfunzionanti; se invece deprimono la tiroide, sono detti noduli autonomi ipofunzionanti.
Noduli cancerosi Sono i noduli tiroidi che costituiscono i tumori maligni della tiroide.
Noduli cistici Sono i noduli tiroidei che caratterizzano la condizione nota come cisti tiroidea.
Noduli adenomatosi Sono i noduli tiroidei che contraddistinguono gli adenomi tiroidei.
Noduli colloidi non cancerosi Sono i noduli tiroidei che si formano a livello dei follicoli tiroidei.

Quando è più probabile la presenza di noduli tiroidei maligni

Secondo quanto riportano gli esperti, la presenza di noduli tiroidei dal carattere maligno è più frequente in:

  • Pazienti che presentano una storia familiare di cancro della tiroide;
  • Pazienti che presentano una storia precedente di radioterapia o di esposizione ad alte dosi di radiazioni ionizzanti ambientali;
  • Pazienti fumatori;
  • Pazienti con gozzo associato a inspiegabile raucedine o stridore;
  • Pazienti di sesso maschile;
  • Pazienti con tiroidite di Hashimoto.

Sintomi e complicazioni

Per approfondire: Sintomi Noduli della tiroide

I noduli tiroidei sono generalmente asintomatici; di conseguenza, il paziente con noduli tiroidei asintomatici non lamenta alcun disturbo e spesso ignora la sua condizione di portatore.
L'eventuale presenza di una sintomatologia connessa ai noduli tiroidei può dipendere da:

Noduli tiroide
  • La posizione scomoda, le grandi dimensioni e/o la modalità di comparsa multipla dei noduli tiroidei

Oppure

  • L'influsso che alcuni noduli tiroidei possono avere sull'attività ormonale della tiroide.

Nella prima circostanza (noduli tiroidei in posizione scomoda, di grandi dimensioni ecc.), la persona affetta può manifestare:

  • Fastidio e, a tratti, vero e proprio dolore, laddove risiedono i noduli tiroidei;
  • Tiroide di grandi dimensioni, evidenziabile da una tumefazione sul collo;
  • Difficoltà di deglutizione, dovute alla compressione esercitata dai noduli tiroidei sull'esofago;
  • Raucedine;
  • Problemi di respirazione, dovuti alla compressione esercitata dai noduli tiroidei ai danni della tiroide.

Nella seconda circostanza (noduli tiroidei che influenzano l'attività ormonale della tiroide), invece, il paziente può sviluppare

Per i lettori che avessero bisogno di un ripasso, i sintomi caratteristici dell'ipertiroidismo sono: iperidrosi (o sudorazione eccessiva), aumento della temperatura corporea, aumento della frequenza cardiaca, tremori, intolleranza al caldo, astenia, perdita di peso, aumento dell'appetito, tachicardia e nervosismo; mentre, i sintomi classici dell'ipotiroidismo sono: cute secca, capelli radi, facies mixedematosa, stanchezza, cute fredda, bradicardia, sonnolenza, costipazione e intolleranza alle basse temperature.


Caratteristiche peculiari dei noduli tiroidei maligni:

  • Crescita rapida. I noduli tiroidei maligni s'ingrandiscono rapidamente e nel giro di poche settimane;
  • Presenza di linfadenopatia palpabile laterocervicale (in parole più semplici, ingrossamento dei linfonodi del collo);
  • Modalità di comparsa singola. Raramente la contemporanea presenza di più noduli tiroidei è segno di malignità;
  • Consistenza dura alla palpazione e scarsa mobilità;
  • Se influenzano l'attività ormonale della tiroide, tendono più spesso ad avere un effetto deprimente piuttosto che stimolante.

Esiste un modo per accorgersi della presenza dei noduli tiroidei?

Se superficiali, o di grandi dimensioni e non particolarmente profondi, i noduli tiroidei sono individuabili alla palpazione della tiroide, anche da parte di un mano inesperta.

Quando rivolgersi al medico?

Nonostante la natura generalmente benigna dei noduli tiroidei, il riscontro alla palpazione di un ingrossamento o più ingrossamenti, a livello della tiroide, impone sempre e comunque di contattare immediatamente il proprio medico curante, per sottoporsi a tutti gli accertamenti medici del caso.

Complicazioni

Possibili complicanze associate alla presenza di noduli tiroidei sono:

  • Un peggioramento drastico della sensazione dolorosa, dei disturbi respiratori e dei disturbi di deglutizione;
  • Il verificarsi delle conseguenze tipiche dell'ipertiroidismo non trattato o dell'ipotiroidismo non trattato;
  • L'evoluzione maligna di un nodulo tiroideo precedentemente benigno.

Diagnosi

In genere, l'iter di esami diagnostici per l'individuazione e lo studio delle caratteristiche dei noduli tiroidei inizia da un accurato esame obiettivo della tiroide e da una scrupolosa anamnesi del paziente; dopodiché, prosegue con un'ecografia della tiroide e le analisi del sangue; infine, termina con una scintigrafia tiroidea e un'agobiopsia della tiroide.

Esame obiettivo e anamnesi

L'esame obiettivo è l'insieme di manovre diagnostiche, effettuate dal medico per verificare la presenza o assenza, nel paziente, di segni indicativi di una condizione anomala.

  • Nel caso dei noduli tiroidei, l'esame obiettivo consiste sostanzialmente nell'analisi palpatoria della tiroide, finalizzata a individuare eventuali protuberanze sospette.

L'anamnesi, invece, è la raccolta e lo studio critico dei sintomi e dei fatti d'interesse medico, denunciati dal paziente o dai suoi familiari (N.B: il contributo dei familiari è fondamentale soprattutto quando il paziente è di giovane età).

  • Nel caso dei noduli tiroidei, l'anamnesi si concentra soprattutto sulla ricerca delle condizioni favorenti/associate alla presenza di ingrossamenti della tiroide (es: carenza di iodio, fattori di rischio dei noduli tiroidi maligni ecc.).

Ecografia della tiroide

Esame indolore e per nulla invasivo (N.B: fa uso di ultrasuoni), l'ecografia della tiroide permette non solo di confermare la presenza di noduli tiroidei, ma anche di stabilirne l'esatta posizione, le precise dimensioni, la consistenza del contenuto (solido o liquido) ecc.

Analisi del sangue

Le analisi del sangue servono al medico per avere un dato relativo ai livelli ematici degli ormoni tiroidei T3 e T4 e dell'ormone ipofisario TSH, che controlla la secrezione degli ormoni tiroidei.
Grazie all'analisi del sangue, è possibile stabilire se, nei pazienti con noduli tiroidei, è in corso una condizione di ipertiroidismo o ipotiroidismo.


A chi rivolgersi, se i noduli tiroidei alterano la funzionalità della tiroide?

La figura medica a cui è fondamentale rivolgersi, nel caso in cui i noduli tiroidei alterino l'attività ormonale della tiroide, è quella dell'endocrinologo, ossia un medico specializzato in endocrinologia.

Scintigrafia tiroidea

La scintigrafia tiroidea è un esame diagnostico di medicina nucleare, che permette di studiare nei dettagli la tiroide, dal suo funzionamento alle sue anomalie.
Se praticata per analizzare i noduli, la scintigrafia tiroidea chiarisce non solo forma, dimensioni e localizzazione degli ingrossamenti, ma anche l'influenza che tali ingrossamenti hanno sull'attività ormonale della tiroide.

  • I noduli tiroidei che, secondo la scintigrafia tiroidea, hanno effetto stimolante nei confronti dell'attività ormonale della tiroide sono detti “noduli caldi”; al contrario, i noduli tiroidei che, secondo la scintigrafia tiroidea, deprimono l'attività ormonale della tiroide prendono il nome di “noduli freddi”.
  • I “noduli freddi” (cioè quelli detti anche noduli ipofunzionanti) hanno una tendenza maggiore ad avere una natura maligna, rispetto ai “noduli caldi” (cioè quelli conosciuti anche come noduli iperfunzionanti).

Agobiopsia della tiroide

L'agobiopsia della tiroide è un esame bioptico moderatamente invasivo, che consiste nel prelievo di un campione di cellule della tiroide, tramite un apposito ago, e nella loro successiva analisi in laboratorio.
Eseguita sui noduli tiroidei, l'agobiopsia della tiroide permette di stabilire con estrema precisione la natura benigna o maligna degli ingrossamenti anomali.
Tra gli esami diagnostici che servono a individuare un nodulo tiroideo maligno, è senza dubbio il più utile e indicato.


Il nome corretto e per esteso dell'agobiopsia sui noduli tiroidei è agoaspirato della tiroide con esame citologico.

Come si diagnosticano i noduli tiroidei asintomatici?

Spesso, l'identificazione dei noduli tiroidei asintomatici è del tutto casuale e avviene attraverso la palpazione del collo o accertamenti medici, effettuati per altre ragioni.

Come i medici riconoscono un nodulo maligno?

I medici hanno a disposizione vari strumenti per sospettare ed eventualmente accertare il carattere di malignità di un nodulo tiroideo.
Innanzitutto, si valutano i livelli di TSH, ossia l'ormone ipofisario che stimola la tiroide a secernere gli ormoni T3 e T4:

  • Un valore di TSH nella norma è indice di equilibrio endocrino tiroideo, per cui l'indagine clinica può arrestarsi.
  • In caso di TSH alterato, vengono misurati i livelli di Tiroxina libera, eventualmente associati agli anticorpi antitireoglobulina ed antitireoperossidasi (AbTg e AbTPO).
  • In caso di TSH basso e alti livelli di FT4 (T4 libero), il nodulo è verosimilmente iperfunzionante, per cui il carattere di malignità è assai poco probabile.
  • In caso di TSH normale o alto, si rendono necessari, in genere, ulteriori accertamenti diagnostici di tipo strumentale.

L'indagine strumentale di primo livello consiste nell'ecografia della tiroide, che permette di valutare numero, sede, dimensioni e caratteristiche dei noduli; il rischio di malignità, in tal caso, aumenta in presenza di un nodulo isolato e ipoecogeno (ossia ecograficamente solido), in presenza di microcalcificazioni intranodulari e, infine, in presenza di margini sfumati o irregolari.
Altre indagini strumentali di prima linea sono la già citata scintigrafia tiroidea e l'eco-color-doppler: la prima valuta - come si è visto - l'attività endocrina, mentre il secondo valuta il grado di vascolarizzazione del nodulo o dei noduli. Un nodulo maligno ha più probabilità di presentarsi come nodulo “freddo” (o ipo-secernente), ipervascolarizzato peri- ed intra-nodulare.
La corretta interpretazione dei fattori di rischio e dei criteri ecografici e scintigrafici sopra riportati può fornire solo un'indicazione sulla natura benigna o maligna di un nodulo tiroideo.
Il metodo d'indagine più efficace per la diagnosi differenziale tra noduli tiroidei maligni e benigni è l'agoaspirato della tiroide (FNAb) con esame citologico.
Il Dott. Giampaolo Papi, nel proprio sito infotiroide.it, pubblica un'interessante flow-chart sull'approccio diagnostico-terapeutico al paziente con nodulo tiroideo, di seguito ripresa a titolo puramente indicativo:

Noduli tiroidei

Terapia

Per approfondire: Farmaci per la Cura dei Noduli della tiroide

La terapia e il trattamento dei noduli tiroidei dipendono dalla loro natura e dalle loro peculiarità:

  • In caso di noduli tiroidei benigni, associati a ipertiroidismo (noduli iperfunzionanti), il programma terapeutico prevede:
  • In caso di noduli tiroidei benigni che non influenzano l'attività della tiroide (“noduli normofunzionanti”), il medico può optare per:
    • Monitoraggio costante di dimensioni e caratteristiche del nodulo, e degli indici ematici relativi all'attività ormonale (funzionalità endocrina) della tiroide;
    • Prescrizione di una terapia farmacologica “TSH-soppressiva” con levotiroxina, in modo da mantenere i livelli di TSH al minimo; il presupposto teorico di questo trattamento, il cui beneficio clinico è ancora oggetto di discussione, è la riduzione dell'effetto stimolante del TSH nei confronti dell'accrescimento dei noduli tiroidei;
    • Asportazione chirurgica di un'area più o meno estesa della ghiandola (tiroidectomia parziale), qualora i noduli tiroidei causino difficoltà a deglutire e/o a respirare.
  • In caso di noduli tiroidei maligni, le possibili scelte terapeutiche sono:
    • Asportazione chirurgica della tiroide (tiroidectomia totale), associata eventualmente all'escissione dei linfonodi locali;
    • Ablazione alcolica. In breve, questo trattamento prevede l'eliminazione del nodulo maligno, attraverso l'iniezione, in corrispondenza dello stesso nodulo, di una piccola quantità di alcol;
    • Farmaci indicati specificatamente per la cura del cancro della tiroide. Rappresenta l'unica soluzione percorribile, quando il nodulo maligno è un carcinoma diffuso (metastatico), inoperabile e neppure trattabile con iodio radioattivo.

Quali sono gli effetti dell'asportazione della totale?

L'effetto collaterale più immediato degli interventi di asportazione totale o parziale della tiroide (la sopraccitata tiroidectomia) è l'ipotiroidismo, il quale però, oggi, si può curare agevolmente tramite una terapia ormonale sostitutiva a base di L-tiroxina.

Prognosi

Essendo nella maggior parte dei casi benigni e asintomatici, i noduli tiroidei tendono ad avere una prognosi favorevole.
I motivi per cui la prognosi dei noduli tiroidei potrebbe diventare sfavorevole o comunque farsi incerta sono:

  • La presenza di sintomi che rendono indispensabile il ricorso all'asportazione di una parte o di tutta la tiroide (con tutte le conseguenze del caso);
  • La natura maligna della massa anomala presente sulla tiroide. In tali frangenti, per poter sperare in nella guarigione, è fondamentale la diagnosi precoce.

Prevenzione

Attualmente, non esiste alcuna misura preventiva nei confronti dei noduli tiroidei.

Video



Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza