Morbo di Crohn: 10 varianti genetiche responsabili della patologia

Morbo di Crohn:  10 varianti genetiche responsabili della patologia
Ultima modifica 07.09.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Morbo di Crohn: cos'è, sintomi e diagnosi
  3. Cause del Morbo di Crohn
  4. Morbo di Crohn: studio genetico

Introduzione

Uno studio genetico pubblicato su Nature Genetics avrebbe portato alla scoperta di nuove varianti genetiche che causerebbero lo sviluppo del morbo di Crohn, la patologia cronica infiammatoria dell'intestino che, alla luce di quanto emerso, potrebbe avere nuovi percorsi terapeutici.

Morbo di Crohn: cos'è, sintomi e diagnosi

Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica dell'apparato digerente e può colpirne, con distribuzione segmentaria, qualsiasi sezione dalla bocca all'ano. Nei casi più comuni, tuttavia, la zona più colpita è quella dell'intestino tenue nel 40% dei casi, e del colon (intestino crasso) nel 10% dei casi di pazienti che soffrono della patologia infiammatoria cronica. I sintomi variano a seconda dell'area colpita, e possono essere di diversa entità da oaziente a paziente. I più diffusi, ma comuni ad altre patologie non solo intestinali, sono: dolori addominalidiarreavomito e perdita di peso.

Il morbo di Crohn colpisce solitamente soggetti giovani-adulti di età compresa tra i 20-40 anni. L'esordio in età avanzata, dopo i 60 anni, è presente ma si tratta di casi eccezionali. I dolori addominali, che tendono ad insorgere soprattutto nel quadrante inferiore destro dell'addome (fossa iliaca destra), si manifesta spontaneamente, è sordo, continuo e si accentua alla palpazione. La patologia infiammatoria si caratterizza anche per la presenza di diarrea (con una media di 3-4 scariche al giorno), con feci semiliquide o acquose, ma senza presenza di sangue visibile. In molti casi si rilevano anche stati febbrili associati a dolore addominale e diarrea. 

Una terapia alla base di una cura risolutiva per il morbo di Crohn non è ancora stata trovata. Esistono protocolli farmacologici in grado di contrastare ad attenuare i sintomi e di prevenire le ricadute. Si interviene con la chirurgia in presenza di complicazioni quali occlusioni intestinalifistole o ascessi.

Non si tratta di colon irritabile...

Il Morbo di Crohn può essere confuso con sindrome da colon irritabile per la manifestazione di sintomatologia simile. Tuttavia, a differire tra le patologie infiammatorie intestinali è la presenza nei soggetti affetti da Morbo di Crohn di muco nelle feci

Cause del Morbo di Crohn

Le cause del morbo di Crohn non sono accertate in maniera precisa. Si rietiene che le alterazioni che interessano l'intestino siano provocate da una continua attivazione del sistema immunitario della mucosa intestinale. Il morbo di Crohn tuttavia sarebbe presente se in presenza di alterazione genetica, in particolare del gene NOD2, ci sarebbe poi il danneggiamento dei tessuti per una reazione immunitaria innescata dai batteri della flora del tratto gastrointestinale, e fattori ambientali e stili di vita (come ad esempio il fumo di sigaretta).

 

Alimentazione: cibi da evitare con il Morbo di Crohn

I soggetti affetti dal Morbo di Crohn dovranno limitare l'assunzione di:

Nella fase acuta dell'infiammazione è bene osservare un regime alimentare a basso residuo (dieta povera di fibre), soprattutto in presenza di stenosi. Non consumare: cereali integrali, frutta, verdura e legumi, tranne banane e patate.

Morbo di Crohn: studio genetico

Lo studio che porterebbe alla luce la causa genetica dello sciluppo del Morbo di Crohn pubblicato su Nature Genetics, consente di fare un passo avanti nella diagnosi e nella cura. Se il fattore genetico era già stato preso in considerazione come causa, l'aver identificato 10 varianti genetiche che ne influenzano il rischio contribuiscono a definire possibili programmi terapeutici. La ricerca ha riguardato studi genome-wide association (GWAS), ossia un tipo di analisi che mette a confronto i genomi di persone che soffrono o meno di una determinata malattia.

Lo studio -in parte anche italiano- ha permesso di identificare varianti genetiche che hanno un ruolo nello sviluppo della patologia infiammatoria cronica. I ricercatori hanno studiato un esoma, ossia una porzione di genoma, e hanno rintracciato 10 geni rari o poco noti- e relative varianti - implicati nel rischio di sviluppo della patologia.

La ricerca ha coinvolto 30 mila pazienti e 80 mila soggetti senza la malattia. Le varianti genetiche intercettate aumenterebbero  la suscettibilità alle malattie croniche intestinali del 10%, anche se non è necessariamente detto che sviluppino la malattia, ma è importante localizzare tali varianti per comprendere quale meccanismo biologico vanno ad alterare.

Le cellule mesenchimali

Solitamente i geni o le varianti implicate nel Morbo di Crohn vanno a compromettere le funzioni o componenti del sistema immunitario. In questo caso si punta maggiormente alle cellule mesenchimali che, secondo gli studiosi, avrebbero un ruolo sia nello sviluppo che nel perdurare dell'infiammazione intestinale. Si tratta di cellule primitive e non specializzate che possono trasformarsi in tipi diversi di cellule del corpo. Le cellule staminali mesenchimali sono cellule staminali multipotenti che si trovano nel midollo osseosono importanti per produrre e riparare tessuti.