Mestruazioni: perché non devono essere un tabù? Falsi miti e rischi per la salute

Introduzione
Nella vita di ogni donna in età fertile, le mestruazioni sono un evento naturale, tuttavia è un argomento di cui si evita di parlare e, da sempre, è circondato da imbarazzi e superstizioni. Questo non solo contribuisce allo stigma sociale e alla discriminazione di genere, ma si può associare a diagnosi ritardate e gravi complicazioni di salute.
Perché le mestruazioni sono importanti?

Le mestruazioni sono un indicatore della salute di una donna, pertanto è utile capire come funzionano e quando discostano dalla normalità, interpretando i segnali che il corpo invia.
Partiamo dalle basi:
- Cosa sono le mestruazioni? Le mestruazioni consistono nello sfaldamento della mucosa che riveste la parete interna dell'utero (endometrio), accompagnato da una variabile perdita di sangue attraverso la vagina. Le mestruazioni si presentano periodicamente ogni mese nel corso della vita riproduttiva, cioè dal menarca (prime mestruazioni) alla menopausa (le ultime), con durata e quantità abbastanza costanti.
- Perché le mestruazioni sono importanti? Come fase del ciclo mestruale, le mestruazioni sono direttamente correlate alla fertilità. Il flusso mestruale - cioè la perdita di sangue e tessuto dalla superficie della mucosa che riveste internamente l'utero - consente di eliminare il rivestimento costruito durante il ciclo mestruale precedente, quindi inizia a preparare l'endometrio per le fasi successive, ossia l'ovulazione, l'annidamento e la nutrizione dell'eventuale uovo fecondato. Ricordiamo brevemente, infatti, che nel corso del ciclo mestruale (intervallo di tempo che intercorre tra una mestruazione e la successiva) si verificano, ogni mese, una serie di processi e cambiamenti a carico di ovaie ed utero, che servono a portare a maturazione la cellula uovo (gamete femminile) e preparare un "ambiente" adatto al suo eventuale impianto. Se quest'ultimo non si verifica, la nuova comparsa delle mestruazioni, mediamente a distanza di 28 giorni, è segno della non avvenuta fecondazione dell'ovocita da parte di uno spermatozoo di origine maschile (evento di gran lunga più frequente, da cui il ricorrere del flusso mestruale).
Cosa è normale?
Mestruazioni: cosa si considera normale e quando preoccuparsi
Le mestruazioni possono variare per caratteristiche del flusso, quantità di tempo e modalità di presentazione da donna a donna, ma, entro certi limiti, questi aspetti sono comunque considerati normali. Come linea guida, le mestruazioni durano in media 3-7 giorni, con una perdita ematica pari a circa 28-80 ml, con un flusso abbondante all'inizio e man mano sempre più leggero verso la fine.
Sono, invece, da considerarsi sintomi che discostano dalla normalità:
- Assenza delle mestruazioni per 90 giorni di seguito
- Drastico cambiamento nel flusso (più pesante o più leggero)
- Cicli mestruali che iniziano a meno di 21 giorni di distanza o a più di 35 giorni di distanza
- Mestruazioni di durata oltre i sette giorni
- Dolore eccessivo e crampi
- Perdite di sangue nei periodi intermestruali, dopo il sesso e dopo la menopausa.
Nel complesso, i segni che qualcosa non va includono: aumento del flusso (emorragia uterina), mestruazioni irregolari e mancanza di sanguinamento. Questi possono segnalare un'infezione o una condizione sottostante che, se non trattata, può portare a gravi complicazioni di salute, inclusa l'infertilità.
Rischi per la salute
Mestruazioni: non parlarne può portare a ritardi nel trattamento
Anche se una conversazione ponderata può portare ad una migliore qualità della vita, lo stigma che circonda le mestruazioni affligge le donne di tutto il Mondo. Le ragioni sono molte e includono la mancanza di consapevolezza di ciò che definisce un ciclo mestruale "normale". Di conseguenza, sintomi come forti emorragie possono non essere discussi e non diagnosticati, causando potenzialmente gravi problemi di salute.
Uno studio condotto nel 2020 (Weyand AC, James PD. Sexism in the management of bleeding disorders. Research and Practice in Thrombosis and Haemostasis. 2020 Dec 13;5(1):51-54) ha rilevato che solo quattro donne su 10 hanno cercato un trattamento per la menorragia a causa dello stigma delle mestruazioni.
Altra conseguenza è il ritardo nella diagnosi di condizioni come i fibromi e l'endometriosi, che comportano comunemente sintomi dolorosi, spesso considerati come "normale" parte delle mestruazioni. Basti pensare che una donna può impiegare anche 10-15 anni prima che venga stabilita una diagnosi di endometriosi. A tal proposito, una ricerca ha evidenziato come lo stigma per le mestruazioni possa condurre a minimizzare o ignorare il dolore percepito durante le mestruazioni, poiché interpretato come qualcosa di normale da sopportare per le donne (Sims OT, Gupta J, Missmer SA, Aninye IO. Stigma and Endometriosis: A Brief Overview and Recommendations to Improve Psychosocial Well-Being and Diagnostic Delay. Int J Environ Res Public Health. 2021 Aug 3;18(15):8210).
Igiene e conseguenza della povertà mestruale
Uno studio ha evidenziato che le persone incapaci di accedere ai prodotti sanitari per le mestruazioni usano stracci e carta igienica, mentre alcune donne usano assorbenti tamponi per più tempo del previsto (Cardoso, L.F., Scolese, A.M., Hamidaddin, A. et al. Period poverty and mental health implications among college-aged women in the United States. BMC Women's Health 21, 14. 2021).
L'uso di questi prodotti alternativi espone gli individui a un rischio maggiore di infezioni urogenitali, incluse cistite e vaginosi batterica.
Anche l'uso di prodotti più a lungo del previsto può essere pericoloso. Ad esempio, quando i tamponi interni vengono lasciati in sede per un lungo periodo, possano diventare un terreno fertile per i batteri e può aumentare il rischio di sindrome da shock tossico.
Cos'è lo stigma delle mestruazioni?
Cosa s’intende per stigma delle mestruazioni?
Lo stigma delle mestruazioni è un termine ampio per indicare la discriminazione affrontata dalle persone che hanno le mestruazioni. Questo si traduce in una qualità di vita inferiore per coloro che devono affrontarlo.
La discriminazione affrontata da qualcuno che ha le mestruazioni può essere piccola o grande, ma è dannosa indipendentemente dal fatto che si tratti di uno scherzo o della perpetuazione di una convinzione non vera. Un esempio di manifestazione dello stigma delle mestruazioni è quando si accusa una persona con la sindrome premestruale o le mestruazioni di essere fragile e irritabile.
Falsi miti sulle mestruazioni
Siamo sicuri che già siano miti superati, ma per ogni evenienza: gli squali non attaccano se si va a nuotare con le mestruazioni, così come il cibo toccato non andrà a male più velocemente e fare sesso non ucciderà il partner.
Sebbene possano sembrare divertenti, miti, idee sbagliate e disinformazione sulle mestruazioni alimentano lo stigma che può essere estremamente dannoso per molte ragazze, donne e persone che hanno le mestruazioni in tutto il Mondo.
Disinformazione
In alcune parti del Mondo, ragazze e donne con le mestruazioni sono viste come impure o sporche. Ciò dipende da una disinformazione, la stessa che fa credere in miti "secolari" secondo i quali nei giorni di flusso mestruale si farebbe appassire i fiori o impazzire la maionese. Alcune leggende metropolitane sostengono addirittura che fare il bagno in mare con le mestruazioni attirerebbe gli squali oppure usando i tamponi interni, anziché gli assorbenti esterni, si perderebbe la verginità.
Discriminazione
Oltre a questi aneddoti, esistono situazioni di discriminazione di genere più difficili da eradicare per motivi culturali o sociali, come le donne a cui viene proibito di fare il bagno o di cucinare e toccare il cibo per evitare di comprometterne la qualità o, ancora, che vengono recluse in capanne isolate o escluse dagli spazi condivisi nella vita quotidiana. In alcune religioni, agli uomini è vietato avere rapporti sessuali con le mogli durante le mestruazioni o devono dormire separatamente, mentre altri culti affermano che le mestruazioni sono un "danno" e le persone che le hanno dovrebbero essere tenute lontane.
Tabù
In parte, lo stigma esacerba alcune credenze culturali sulle mestruazioni. Piuttosto che essere semplicemente riconosciuta come una funzione corporea naturale, è considerato scortese o imbarazzante discuterne. Sebbene l'uso di eufemismi per evitare di parlare francamente delle mestruazioni, come le "cose" o il "marchese" fino alla "settimana delle fragole" in Austria o alla "nonna bloccata nel traffico" in Sud Africa, possano sembrare innocui, rafforzano l'idea che le mestruazioni siano vergognose e qualcosa di cui parlare in codice.
Non attribuire il nome corretto al flusso mestruale contribuisce a non normalizzare quest'evento fisiologico e alimenta ulteriormente il tabù culturale. In altre parole, rifiutando di parlare delle mestruazioni in modo diretto, perpetuiamo l'idea che non sia accettabile discuterne apertamente, senza una terminologia velata.
Altro esempio in cui le mestruazioni sono trattate come tabù è quando qualcuno ha bisogno di un assorbente e generalmente lo chiede ad un'amica a bassa voce, in modo che gli altri non lo sentano. Infine, uno dei momenti riferiti come più imbarazzanti è quando iniziano le mestruazioni inconsapevolmente e si macchiano i vestiti in un ambiente pubblico.
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Negli ultimi anni, la nostra cultura ha visto un aumento del cosiddetto "attivismo mestruale" che mira a superare le discriminazioni e le false convinzioni sulle mestruazioni. Oltre alle forme di espressione pubbliche, come utilizzare la performance art come mezzo per affrontare l'argomento o parlare pubblicamente della necessità di un accesso sicuro agli assorbenti, tutti possono contribuire a porre fine allo stigma delle mestruazioni. L'azione più semplice che una persona possa intraprendere per normalizzare le mestruazioni è non discuterne in modo vago, ma parlarne apertamente, senza vergogna con amici e familiari, colleghi di lavoro, conoscenti o su scala più ampia. Se non vengono usate parole in codice o toni sommessi, le persone con cui s'interagisce si abitueranno a sentire le mestruazioni come la normale e naturale funzione biologica che è.
Benefici per la salute mentale
L'abbattimento dello stigma delle mestruazioni avrebbe un impatto emotivo positivo su tutte le donne, che sarebbero meno stressate sull'argomento, si sentirebbero meno preoccupate quando avrebbero bisogno di discuterne e smetterebbero di provare imbarazzo. Considerando, poi, che la vergogna abbassa l'autostima, quell'elemento da solo porterebbe a una popolazione più felice e più sana. In conclusione, tutti potrebbero trarre beneficio dalla normalizzazione delle mestruazioni, indipendentemente dal fatto che sia una delle loro funzioni biologiche o meno.