Meno infarti e ictus dopo vaccinazione COVID: lo studio britannico

Meno infarti e ictus dopo vaccinazione COVID: lo studio britannico
Ultima modifica 02.08.2024
INDICE
  1. Come è stato condotto lo studio?
  2. Eventi cardiovascolari: quali sono i risultati ottenuti?
  3. Complicazioni dei vaccini COVID-19
  4. Cosa hanno concluso i ricercatori?

Alla fine di luglio è stato pubblicato su Nature Communications un ampio studio che dimostra come la vaccinazione COVID abbia ridotto l'incidenza di eventi cardiovascolari, come infarti e ictus nella popolazione presa in esame.

Come è stato condotto lo studio?

Lo studio è stato condotto da ricercatori delle Università di Cambridge, Bristol ed Edimburgo e realizzato dal British Heart Foundation (BHF) Data Science Centre presso l'Health Data Research UK.

Nel dettaglio, si tratta di uno studio di coorte (ossia uno studio di tipo osservazionale) che ha analizzato le cartelle cliniche di oltre 45 milioni di pazienti adulti in Inghilterra che hanno ricevuto la vaccinazione contro SARS-CoV-2 (virus responsabile della COVID-19) nel periodo compreso fra l'8 dicembre 2020 e il 23 gennaio 2022.

Più precisamente, lo studio ha confrontato l'incidenza di complicazioni cardiovascolari e trombotiche fino a 26 settimane dopo la prima dose, la seconda dose e le successive dosi di richiamo di differenti tipi di vaccini utilizzati nell'ambito del programma vaccinale del Regno Unito, mettendo in relazione l'incidenza dei suddetti eventi dopo vaccinazione con quella prima o senza la vaccinazione corrispondente.

L'intento della ricerca era proprio quello di valutare la sicurezza cardiovascolare di diverse dosi di vaccino COVID-19 nella popolazione presa in esame.

Eventi cardiovascolari: quali sono i risultati ottenuti?

L'analisi delle cartelle cliniche dei pazienti coinvolti nello studio ha evidenziato come l'incidenza di complicazioni trombotiche e cardiovascolari fosse generalmente inferiore dopo ogni dose di ciascun tipo di vaccino contro COVID-19 rispetto a prima o senza la vaccinazione, ad eccezione delle rare complicazioni osservate con i vaccini a mRNA e con quello a vettore virale (vedi capitolo seguente).

Al contrario, l'incidenza di eventi cardiovascolari dopo il COVID-19 risulta essere ben consolidata; la riduzione di tali eventi dopo la vaccinazione potrebbe essere spiegata proprio dal fatto che i vaccini prevengono la malattia, in particolare, in forma grave.

Complicazioni dei vaccini COVID-19

I ricercatori hanno anche analizzato le complicazioni derivanti dalle stesse vaccinazioni COVID-19 effettuate in Inghilterra nel periodo di tempo preso in considerazione dallo studio.

Difatti, i vaccini contro SARS-CoV-2 sono associati a rare complicazioni cardiovascolari, in particolare, miocarditi e pericarditi in seguito a vaccini a mRNA e trombocitopenia in seguito al vaccino a base di adenovirus (a vettore virale).

Anche in questo caso, le analisi condotte nell'abito dello studio hanno confermato la presenza di queste rare complicazioni, in linea con i risultati ottenuti in studi precedenti e già riconosciuti dagli enti regolatori dei medicinali.

Nono sono state tuttavia evidenziate nuove complicazioni cardiovascolari connesse alla vaccinazione COVID-19.

Cosa hanno concluso i ricercatori?

Da quanto si legge sulla pubblicazione, i risultati dello studio, insieme al rischio più elevato di gravi complicazioni a lungo termine - sia cardiovascolari che di altro tipo - associate alla COVID-19, offrono prove convincenti a sostegno del beneficio cardiovascolare netto della vaccinazione contro il COVID.

Naturalmente, i ricercatori specificano anche i limiti della loro analisi, oltre che i punti di forza, affermando tuttavia che lo studio condotto in tutta l'Inghilterra offre rassicurazioni sulla sicurezza cardiovascolare dei vaccini anti-COVID-19, con i benefici indotti che superano i rischi ad essi connessi.

I ricercatori concludono augurandosi che le prove da essi fornite possano rispondere alle preoccupazioni del pubblico, sostenendo la fiducia e la partecipazione continue ai programmi di vaccinazione e l'aderenza alle linee guida fornite dalla sanità pubblica.

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