Melanoma: sintomi, come riconoscerlo e come si cura

Melanoma: sintomi, come riconoscerlo e come si cura
Ultima modifica 22.01.2024
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Epidemiologia
  4. Cause
  5. Tipi
  6. Sintomi e Complicanze
  7. Diagnosi
  8. Terapia
  9. Prognosi
  10. Prevenzione

Generalità

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Il melanoma è un grave tumore maligno, che origina dalla proliferazione anomala dei melanociti e che colpisce soprattutto la pelle.

L'insorgenza di questa pericolosa neoplasia è fortemente associata all'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti del sole e delle lampade abbronzanti: i raggi UVA e UVB, infatti, sono in grado di danneggiare il DNA dei melanociti in modo da favorire la loro trasformazione tumorale.

Il melanoma della cute (o melanoma cutaneo) può presentarsi come una macchia della pelle di neoformazione oppure come un'alterazione di un nevo preesistente; in genere, possiede specifiche caratteristiche, che ne aiutano il riconoscimento.

Il melanoma è un tumore curabile con ottime probabilità di successo, a patto però che diagnosi e trattamento siano tempestivi.

Cos'è

Melanoma: Cos’è?

Il melanoma è un tumore maligno che trae origine dalla proliferazione incontrollata dei melanociti, noto soprattutto per interessare la pelle.

Il melanoma è un tumore molto pericoloso, in quanto, in assenza di trattamenti tempestivi, è in grado di infiltrare e intaccare gli altri tessuti molto velocemente; fonti autorevoli descrivono la versione cutanea di questa neoplasia come il più mortale tumore della pelle.

Cosa sono i Melanociti: un breve ripasso

I melanociti sono cellule della cute; più precisamente, essi prendono posto nelle profondità dell'epidermide, nel cosiddetto strato basale.

Caratterizzati da sottili prolungamenti citoplasmatici che si fanno spazio tra le altre cellule cutanee, i melanociti sono gli elementi cellulari responsabili della sintesi della melanina, il pigmento bruno che, una volta trasferitosi ai cheratinociti, dona colore alla pelle e la protegge dai raggi ultravioletti (UV) del sole.

I melanociti sono sensibili alla luce solare: è infatti l'esposizione ai sopraccitati raggi ultravioletti del sole a stimolare la loro attività di sintesi della melanina.
Tale caratteristica non deve sorprendere, considerato che il compito della melanina è appunto proteggere la pelle dall'eccesso di luce solare.

Lo sapevi che…

Esistono due tipi di melanina: l'eumelanina e la feomelanina.
Tra queste due tipologie di pigmento c'è ovviamente differenza: solo la eumelanina, infatti, protegge dalla luce solare ed è responsabile dell'imbrunimento della pelle.
Eumelanina e feomelanina si trovano in proporzioni diverse nelle varie popolazioni del Mondo: l'eumelanina è particolarmente abbondante nelle popolazioni di carnagione nera o comunque scura ed è invece esigua in quelle di carnagione chiara; di contro, la feomelanina è quantitativamente elevata nelle popolazioni di carnagione molto chiara, mentre è gradualmente più ridotta in quelle di carnagione via via più scura.

Epidemiologia

In passato, il melanoma era un tumore raro. Negli ultimi decenni, tuttavia, soprattutto nei Paesi più avanzati, si è assistito a un rilevante aumento della sua incidenza.
Oggi, dal punto di vista epidemiologico, il melanoma è un tumore di una certa rilevanza.

Melanoma, età, sesso e ceto sociale

Il melanoma è conosciuto come un tumore della terza età, che colpisce soprattutto gli ultra-60enni. In realtà, però, possono sviluppare questa pericolosa neoplasia anche individui più giovani, di 30-40 anni.

Nella popolazione di età superiore ai 50 anni, il melanoma è più diffuso nella popolazione maschile; in età più giovane, però, la situazione è opposta, con le donne che sono maggiormente inclini a sviluppare la neoplasia.

Il melanoma è di più facile riscontro tra coloro che appartengono a una classe sociale medio-alta.

Melanoma e colore della pelle

Secondo alcune fonti, gli individui di pelle chiara (popolazione Caucasica) sarebbero 20 volte più a rischio di sviluppare un melanoma rispetto alle persone di popolazione Africana e Afro-americana.

In generale, la carnagione bianca rappresenta un importante fattore di rischio.

È tuttavia doveroso precisare che qualsiasi popolazione del Mondo presenta un rischio più o meno elevato di ammalarsi di melanoma.

Melanoma, altri Tumori della Pelle e decessi

Il melanoma della cute - la forma più nota di melanoma - rappresenta soltanto il 4% dei tumori della pelle; quindi, in generale, non è così comune.
Tuttavia, esso è responsabile del 79% di tutti i decessi associati alle neoplasie della cute.

Lo sapevi che…

Esistono due grandi categorie di tumori della pelle: il melanoma e i tumori diversi della pelle diversi dal melanoma; questa seconda categoria comprende neoplasie come il basalioma, la carcinoma squamoso ecc.

Melanoma in Italia: l’incidenza

Come in molti altri Paesi del Mondo, anche in Italia, il melanoma era un tumore raro: fino agli anni '70 circa, infatti, registrava 1-2 casi all'anno ogni 100 mila abitanti.
Dopodiché, la sua incidenza annua è aumentata superando in alcune Regioni italiane i 10 casi all'anno ogni 100 mila abitanti.

Cause

Di solito, il melanoma origina dalla proliferazione incontrollata dei melanociti della normale cute o dei nevi (melanoma cutaneo); esiste tuttavia una possibilità decisamente più remota che tragga origine dalla proliferazione fuori controllo dei melanociti delle mucose (melanoma mucosale), dell'occhio (melanoma uveale), dell'orecchio interno o delle meningi.

Come si formano i Melanomi?

Il melanoma è la conseguenza di un danno a carico del DNA contenuto nei melanociti. Infatti, questo danno – che consiste in una mutazione del materiale genetico - altera la capacità di crescita e divisione cellulare, causando il fenomeno di proliferazione incontrollata tipico dei melanociti costituenti i melanomi.

Gli studi a riguardo hanno ampiamente dimostrato che la principale causa del danno a carico del DNA è l'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (raggi UV) della luce solare e delle lampade abbronzanti.

Tuttavia, è vero anche l'insorgenza del melanoma può dipendere da fattori genetici, familiari e fenotipici.

Lo sapevi che…

Le cellule dell'organismo umano sono dotate di sistemi di riparazione del DNA, che annullano i danni al materiale genetico prevenendo così i tumori.
Questi sistemi di riparazione sono molto efficienti; tuttavia, purtroppo, può capitare che omettano di correggere alcune mutazioni, le quali diventano, di conseguenze, potenziali fattori di rischio di neoplasie.
La possibilità che i sistemi di riparazione sbaglino è maggiore quando i danni da correggere sono molti, ossia quando c'è stata una grande esposizione ad eventi mutageni.

Melanoma, sole e lampade abbronzanti

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Sole luce solare

La luce solare contiene tre tipi di raggi UV:

  • Il tipo A (raggi UVA);
  • Il tipo B (raggi UVB);
  • Il tipo C (raggi UVC).

Tutti e tre le tipologie di raggi UV recano danno alla pelle, ma solo le varianti UVB e UVA filtrano l'atmosfera terrestre e rappresentano un problema.
I numerosi studi condotti fino a oggi hanno dimostrato che i raggi UVB e UVA sono associati ai tumori della pelle, compreso in melanoma, con i primi (gli UVB) che giocano un ruolo primario.

L'esposizione alla luce solare risulta dannosa quando è eccessiva o quando procura scottature.
Studi interessanti hanno evidenziato che, in soggetti di qualsiasi età, scottature ripetute aumentano il rischio di sviluppare melanoma e altri tumori della cute.

Lampade abbronzanti

Anche le lampade abbronzanti costituiscono un importante fattore favorente i tumori della pelle, melanoma incluso; del resto, questi strumenti per l'abbronzatura artificiale sono fonti di raggi UVA.

Come nel caso della luce solare, le lampade abbronzanti giocano un ruolo favorente le neoplasie cutanee quando il loro uso è eccessivo o improprio (cioè causa scottature).

Chi rischia il Melanoma?

Come anticipato, il melanoma può trarre origine dai melanociti dei nevi (o nei). I nevi, quindi, rappresentano un fattore di rischio per la neoplasia e le persone che ne presentano in abbondanza sono più suscettibili di quelle che ne hanno meno.

Il rischio di sviluppare il melanoma, inoltre, dipende anche dal colore della pelle: le persone di carnagione chiara (es: Caucasici) sono decisamente più inclini ad ammalarsi di melanoma, rispetto alle persone di carnagione nera o comunque scura.

Infine, sono associati a un rischio maggiore di melanoma fattori come:

Melanoma e nevi cutanei

Uno studio ha evidenziato come le persone con più di 100 nevi cutanei sia più a rischio di melanoma rispetto a coloro che presentano poco meno di 15 nei.

Avere tanti nevi non significa che sicuramente in futuro insorgerà un melanoma; indica soltanto che c'è un rischio maggiore.

Per via del suddetto rischio, la presenza di molti nevi impone un maggiore controllo dell'esposizione alla luce solare e un monitoraggio periodico dei nei.

Melanoma e pelle chiara

La pelle chiara predispone al melanoma perché i suoi melanociti producono meno melanina, il pigmento che protegge la cute dai raggi UV.

Le persone di carnagione nera o comunque scura, invece, sono meno suscettibili al melanoma perché la loro pelle è ricca di melanina.

Melanoma: perché è diventato più frequente?

Come affermato in precedenza, negli ultimi decenni, nei Paesi più sviluppati (Italia compresa), si è verificato un aumento del numero di casi di melanoma.

Questo importante cambiamento sembra sia imputabile, quanto meno in parte, all'abitudine sempre più diffusa, da almeno 50 anni a oggi, di trascorrere le vacanze in luoghi del Mondo particolarmente soleggiati, ad alta esposizione solare.

Tipi

Qual è il Melanoma più pericoloso?

La dermatologia distingue quattro tipologie principali di melanoma cutaneo:

Melanoma a Diffusione Superficiale

Il melanoma a diffusione superficiale è la variante clinica più diffusa del melanoma cutaneo.

Esso può originare da un nevo preesistente oppure presentarsi come una neoformazione.

Inizialmente, tende a svilupparsi sulla superficie cutanea; in un secondo momento, però, si accresce anche in profondità.

Il melanoma a diffusione superficiale può comparire in quasi tutte le parti del corpo; tuttavia, è più facile che si formi sulla schiena, sul busto (negli uomini) e le gambe (nelle donne).

Il melanoma a diffusione superficiale si presenta come una macchia asimmetrica piatta o leggermente rialzata, scolorita e con bordi irregolari.
Può apparire di vari colori: marrone chiaro, marrone, nero, rosso-rosa, blu o bianco; talvolta, può addirittura mancare di pigmento e possedere lo stesso colore della pelle (melanoma amelanotico).

Il melanoma a diffusione superficiale rappresenta il 60-70% dei casi di melanoma cutaneo.

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Lentigo maligna

Melanoma Lentigo Maligna

Il melanoma lentigo maligna è una forma di melanoma diffusa soprattutto tra gli anziani, specialmente tra quelli che hanno una lunga storia di esposizione alla luce solare.

Il melanoma lentigo maligna presenta caratteristiche molto simili al melanoma a diffusione superficiale: inizia con uno sviluppo superficiale, salvo poi procedere verso gli strati più profondi della pelle.
Nelle profondità cutanee potrebbe dare origine a noduli.

Il melanoma lentigo maligna compare soprattutto nelle aree cutanee maggiormente esposte al sole, come viso, orecchie, braccia e parte superiore del busto.

Questa variante di melanoma cutaneo appare tipicamente come una macchia piatta o leggermente rilevata, e con bordi irregolari.
Di norma, appare di colore blu-nero; talvolta, però, si presenta anche con le sfumature del marrone.

Negli anni, il melanoma lentigo maligna potrebbe cambiare forma e colore.

Il melanoma lentigo maligna rappresenta il 5-15% dei casi di melanoma cutaneo.

Per approfondire: Lentigo Maligna: Cause, Sintomi e Terapia

Melanoma Lentigginoso Acrale

Il melanoma lentigginoso acrale è la tipologia di melanoma cutaneo più diffusa nelle popolazioni di carnagione nera.

In genere, questo tumore compare sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi o sotto le unghie delle dita.

Il melanoma lentigginoso acrale si presenta come un'area cutanea nera o marrone.

Il melanoma lentigginoso acrale rappresenta il 5-10% dei casi di melanoma cutaneo.

Melanoma Nodulare

Seconda più comune forma di melanoma cutaneo, il melanoma nodulare è anche la variante più aggressiva e pericolosa.

Esso si sviluppa fin da subito negli strati più profondi della pelle, con estrema velocità; sono proprio queste caratteristiche a renderlo particolarmente temuto.

Solitamente, il melanoma nodulare compare sul busto, sulle gambe, sulle braccia o sul cuoio capelluto; è doveroso puntualizzare, tuttavia, che può formarsi in una qualunque parte del corpo.

Il melanoma nodulare si presenta come una protuberanza evidente della pelle, in genere di colore blu-nero, anche se alle volte può essere anche di colore tra il rosa e il rosso.

Il melanoma nodulare rappresenta il 15-30% dei casi di melanoma cutaneo.

Per approfondire: Melanoma Nodulare: Cause, Sintomi e Terapia

Melanoma Amelanotico

Le quattro sopra descritte tipologie di melanoma cutaneo possono presentarsi prive di melanina, ossia mancanti del pigmento che dona loro il colore caratteristico.
Quando ciò si verifica, i dermatologi parlano più propriamente di melanoma amelanotico ("amelanotico" significa "senza melanina").

I melanomi amelanotici presentano una colorazione molto simile a quella della pelle; alcune volte, potrebbero apparire tendenti al rosso.

Per via del colore simile a quello della cute, i melanomi amelanotici sono difficili da diagnosticare; inoltre, accade spesso che, a un esame poco approfondito, non destino particolare attenzione, perché scambiati per anomalie della pelle meno gravi.

Sintomi e Complicanze

Come si presentano i Melanomi della Pelle?

Il melanoma si presenta come un nevo di nuova formazione o come un'alterazione di un nevo preesistente.
A ogni modo, salvo quando è amelanotico, appare come una macchia cutanea pigmentata.

I nevi normali hanno una forma ovale o rotonda e bordi regolari; in genere, il loro diametro non supera i 6 millimetri, anche se esistono nei normali con diametro maggiore.

I melanomi, invece, possiedono forma e bordi irregolari e possiedono, in molti casi, un diametro maggiore di 6 millimetri (esistono, però, melanomi molto aggressivi di diametro inferiore ai 6 millimetri).

Lo sapevi che…

Solo il 20-30% dei melanomi cutanei origina dai melanociti di un nevo preesistente.
Nella maggior parte dei casi, quindi, il melanoma cutaneo è una lesione di neoformazione.

Melanoma: altri Sintomi e Segni sospetti

Il melanoma possiede alcune peculiarità:

  • Tende a diventare più grande;
  • Cambia colore e presenta sfumature di colore (es: aree marrone chiaro e aree marrone più intenso);
  • Cambia forma, assumendo un aspetto irregolare, asimmetrico;
  • Potrebbe sanguinare e formare croste;
  • Potrebbe risultare pruriginoso e dolorante.
Per approfondire: Melanoma: tutti i Sintomi

Quando sospettare un Melanoma: la regola ABCDE

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La regola ABCDE è un metodo d'indagine, applicabile da chiunque, che delinea quali segni e caratteristiche analizzare per distinguere un melanoma da un nevo normale o un'altra macchia della pelle.
Ecco come funziona:

  • A sta per Asimmetria. Questo parametro valuta la forma dell'area sospetta.
    Normalmente, i melanomi hanno una forma irregolare: se vi si traccia una linea immaginaria verticale al centro, infatti, risultano spesso due metà asimmetriche.
    I nei normali, invece, presentano solitamente una forma regolare e le metà ideali tendono a essere simmetriche.
  • B sta per Bordi. I melanomi hanno bordi irregolari, frastagliati; spesso sono anche sfocati.
    I nei normali, invece, possiedono bordi lisci e regolari.
  • C sta per Colore. Questo parametro si riferisce ovviamente al colore dell'area sospetta.
    I melanomi si presentano con sfumature di colore, colore che può variare dal marrone al nero, al blu, al rosa.
    I nei normali, di contro, possiedono un colore uniforme.
  • D sta per Dimensioni. Per dimensioni s'intende il diametro dell'area sospetta.
    I melanomi tendono a superare i 6 millimetri di diametro (ma non sempre).
    I nei normali, invece, presentano solitamente dimensioni inferiori (anche in questo, però, esistono delle eccezioni).
  • E sta per Evoluzione. Questo parametro richiama alla capacità di cambiamento del melanoma.
    I melanomi possono cambiare forma, colore e dimensioni; la loro presenza può anche associarsi alla formazione di un nodulo.
    I nei normali, invece, mantengono le loro caratteristiche di forma, colore e dimensione.

Melanoma: quando rivolgersi al medico?

È bene contattare immediatamente il proprio medico di base o un dermatologo qualora si notasse la comparsa di qualche nuova macchia cutanea anomala, che muta di aspetto con velocità (nel giro di poche settimane), o nel caso in cui si rilevassero cambiamenti a carico di un nevo preesistente.

Melanoma e metastasi

Quando diagnosi e trattamento sono tardivi, il melanoma ha il tempo di addentrarsi negli strati più profondi delle cute e infiltrare i tessuti limitrofi; inoltre, può raggiungere i linfonodi vicini e poi quelli lontani, e, ancora, diffondere le sue cellule maligne nel sangue, dando avvio al fenomeno delle metastasi.

Le metastasi di un melanoma possono diffondersi in numerosi organi e tessuti del corpo umano, tra cui: polmoni, fegato, ossa, cervello, intestino, surreni e altre aree cutanee.

La disseminazione di metastasi in varie parti del corpo è indicativa di una grave condizione di salute, in genere fatale per il paziente.

In quanto tempo degenera un Melanoma?

In linea generale, il melanoma è un tumore a crescita molto rapida, il che lo rende molto pericoloso.

Secondo i dati presenti in letteratura, nell'arco di 6 settimane, un melanoma potrebbe già risultare pericoloso per la vita

Si ricorda, poi, che il mancato trattamento offre la possibilità a questo tumore molto invasivo di estendersi ad altri parti del corpo.

Per approfondire: Melanoma: in quanto tempo si sviluppa e degenera?

Diagnosi

Come riconoscere un Melanoma?

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La diagnosi di melanoma comincia solitamente dall'esame obiettivo e dalla storia clinica del paziente; queste indagini sono molto utili, ma non sufficienti a definire con assoluta certezza la situazione presente.

Per una diagnosi definitiva di melanoma, sono fondamentali la visita specialistica presso un dermatologo e, soprattutto, la biopsia su un campione di cellule prelevate dall'area sospetta.  

In caso di confermata presenza di melanoma, potrebbero essere necessari ulteriori esami, finalizzati a stabilire se e in che modo la neoplasia si è diffusa in altri organi e tessuti dell'organismo; più nel dettaglio, il paziente potrebbe doversi sottoporre a:

Per approfondire: Melanoma: gli Esami per la Diagnosi

Melanoma: a cosa serve la biopsia?

Preceduta da una leggera anestesia locale, la biopsia prevede la raccolta di un campione di tessuto dall'area sospetta e la sua analisi di laboratorio alla ricerca di cellule con caratteristiche neoplastiche.

La biopsia è l'unica vera indagine che permette di stilare una diagnosi definitiva di melanoma; pertanto, è una tappa fondamentale e obbligata.

Ma non è tutto; l'esame bioptico ha anche un'altra importante funzione: lo studio delle cellule con caratteristiche neoplastiche, infatti, consente di stabilire lo stadio (o stadiazione) del tumore, un reperto clinico indispensabile alla pianificazione della terapia più corretta.

Per approfondire: Melanoma: Classificazione e Stadi

Terapia

Come si cura il Melanoma?

Esistono vari approcci terapeutici per la cura del melanoma e l'attuazione di uno piuttosto che di un altro oppure la loro combinazione dipende da precisi fattori, che sono:

  • La sede precisa della massa tumore;
  • Lo stadio della neoplasia e il risultato di un'eventuale biopsia del linfonodo sentinella;
  • Lo stato di salute generale del paziente.

Attualmente, i principali trattamenti per la cura del melanoma sono:

Per approfondire: Melanoma: tutte le Terapie

Cura del Melanoma Stadio per Stadio

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Melanoma di Stadio 0

Il melanoma di stadio 0, o melanoma in situ, è un tumore localizzato negli strati superficiali della cute, sull'epidermide.
A questo stadio, il melanoma può considerarsi nella sua forma meno pericolosa.

Il trattamento classico per i melanomi di stadio 0 consiste nell'asportazione chirurgica dell'area tumorale, intervento anche noto come escissione locale.

È tuttavia doveroso segnalare che esiste un'alternativa, basata sull'utilizzo per via topica (crema) di imiquomod (Aldara), un farmaco immunoterapico; non sempre applicabile, questo approccio alternativo presenta il vantaggio di non lasciare cicatrici (come invece accade nel caso del trattamento chirurgico).

Melanoma di Stadio 1

Il melanoma di stadio 1 è un tumore limitato alla pelle, il cui spessore può variare da meno di 1 millimetro a massimo 2 millimetri e che, a prima vista, non presenta interessamento dei linfonodi.
A questo stadio, il melanoma potrebbe avere caratteristiche più o meno aggressive; pertanto, sulla base dei primi reperti bioptici, il medico curante potrebbe decidere di approfondire la situazione mediante una biopsia del linfonodo sentinella.

Se gli accertamenti confermano che si tratta di un melanoma di stadio 1, la terapia prevede l'asportazione del tumore (escissione) e di parte del tessuto circostante.

In specifiche occasioni, al trattamento chirurgico potrebbe seguire il ricorso all'immunoterapia o alla terapia mirata, con l'intento finale di ridurre il rischio di recidiva.

Se la biopsia del linfonodo sentinella rileva che c'è interessamento linfonodale, la stadiazione di un melanoma apparentemente di stadio 1 è da aggiornare a stadio 3.
In tali situazioni, ovviamente, cambia anche il piano terapeutico.

Melanoma di Stadio 2

Il melanoma di stadio 2 è un tumore limitato alla cute, il cui spessore può variare dal millimetro a più di 4 millimetri e che, a prima vista, non presenta interessamento linfonodale.
Nonostante le apparenza, melanomi a questo stadio tumorale richiedono sempre un approfondimento tramite biopsia del linfonodo sentinella.

Se gli accertamenti confermano che si tratta di un melanoma di stadio 2, la terapia prevede l'escissione del tumore e l'asportazione di parte del tessuto circostante.

In determinate circostanze, al trattamento chirurgico potrebbe seguire il ricorso all'immunoterapia o alla terapia mirata, con l'intento finale di ridurre il rischio di recidiva.

Se la biopsia del linfonodo sentinella rileva che c'è interessamento linfonodale, la stadiazione di un melanoma apparentemente di stadio 2 è da aggiornare a stadio 3.
In tali situazioni, ovviamente, cambia anche il piano terapeutico.

Melanoma di Stadio 3

Il melanoma di stadio 3 è un tumore di dimensioni variabili, che ha diffuso le sue cellule neoplastiche in almeno uno dei linfonodi più vicini o nei tessuti che lo separano dai linfonodi più vicini (melanoma con metastasi in transito e melanoma con metastasi satellite).
Chiaramente, il riconoscimento di melanomi a questo stadio richiede l'esecuzione di una biopsia del linfonodo sentinella.

Il piano terapeutico canonico prevede:

  • La rimozione chirurgica del tumore primario e dei linfonodi intaccati dalla neoplasia (in caso di melanoma con metastasi in transito o melanoma con metastasi satellite, la rimozione interessa i tessuti su cui si è diffuso la neoplasia e non i linfonodi).
  • Il ricorso a una terapia adiuvante, basata su trattamenti come chemioterapia, radioterapia, immunoterapia e/o terapia mirata. "Adiuvante" significa che segue la chirurgia e che ha lo scopo di eliminare eventuali cellule tumorali residuali e ridurre il rischio di recidive.

È da segnalare, tuttavia, che non sempre in presenza di melanomi di stadio 3, la chirurgia è applicabile; in tali situazioni, il piano terapeutico si basa sulla combinazione di chemioterapia, immunoterapia, radioterapia e terapia mirata.

Melanoma di Stadio 4

Il melanoma di stadio 4 è un tumore che ha diffuso metastasi in vari organi del corpo, anche molto distanti dal sito d'origine della neoplasia.
Le condizioni dei pazienti con melanoma a questo stadio sono drammatiche e il trattamento ha generalmente valore palliativo.

Il piano terapeutico in presenza di melanomi di stadio 4 potrebbe comprendere l'intervento chirurgico di asportazione del tumore primario e di eventuali linfonodi, la chemioterapia, l'immunoterapia, la radioterapia e la terapia mirata.

Per approfondire: Farmaci per la Cura del Melanoma

Prognosi

Si può guarire dal Melanoma?

La prognosi in caso di melanoma dipende principalmente dallo stadio della neoplasia: le probabilità di guarigione sono elevate per i tumori di stadio 0 e anche di stadio 1, ma diminuiscono in modo importante mano a mano che lo stadio diviene più avanzato; inoltre, è importante segnalare che la gravità dello stadio influenza anche il rischio di recidiva.

Melanoma e follow-up

Per gli individui che hanno superato una malattia come il melanoma, è previsto un programma di controlli periodici dell'area cutanea sottoposta a trattamento e dei linfonodi; tale programma serve a monitorare l'esito delle terapie e lo stato di salute dei pazienti.

Questo monitoraggio – che in termini sanitari è detto follow-up – è fondamentale a individuare per tempo eventuali recidive.

Melanoma e sopravvivenza

Secondo fonti autorevoli, in caso di melanoma, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla sua diagnosi è:

  • Del 100% per i melanomi di stadio 0 e 1;
  • Dell'80% per i melanomi di stadio 2;
  • Del 70% per i melanomi di stadio 3;
  • Del 30% per i melanomi di stadio 4.

Prevenzione

Come si può prevenire il Melanoma?

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Il melanoma è un tumore che dipende in buona parte da fattori modificabili, quindi è possibile controllarne il rischio di comparsa e provare a ridurlo; ecco nel dettaglio, quali sono le regole di prevenzione principali:

  • Evitare l'eccessiva esposizione alla luce solare, specialmente nelle ore più calde della giornata;
  • Utilizzare le creme solari protettive, soprattutto in presenza di pelle chiara o di una predisposizione ai tumori della pelle;
  • Evitare l'uso delle lampade abbronzanti;
  • Controllare periodicamente la pelle, anche nei punti più impensabili;
  • Non trascurare qualsiasi anomalia cutanea comparsa improvvisamente;
  • In presenza di una predisposizione genetica o familiare al melanoma, coprire le parti del corpo solitamente più esposte alla luce.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza