Malattie Sessualmente Trasmissibili Sintomi: quali sono e rischi

Malattie Sessualmente Trasmissibili Sintomi: quali sono e rischi
Ultima modifica 18.10.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Sintomi
  3. Dopo quanto tempo?
  4. Complicanze

Introduzione

Un aspetto importante che accomuna molte malattie a trasmissione sessuale (MST) è il fatto di decorrere in maniera asintomatica, cioè senza provocare sintomi evidenti, almeno in una prima fase: non avvertendo sintomi o disturbi particolari, il soggetto rimane a lungo non consapevole di aver contratto l'infezione e di esserne portatore. 

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Questa caratteristica facilita la trasmissione della malattia sessualmente trasmissibile, dato che il soggetto, pur non presentando sintomi, può comunque contagiare altre persone. Altre volte il corpo invia dei segnali, più o meno evidenti, che possono indicare la presenza di un'infezione sessualmente trasmissibile. Vediamo quali sono i sintomi che contribuiscono a riconoscere una malattia venerea.

Prima parte dell'articolo: Malattie Sessualmente Trasmissibili: Cosa sono e Come si trasmettono

Sintomi

Quali sono i sintomi delle Malattie Sessualmente Trasmissibili?

Un'infezione a trasmissione sessuale diviene malattia quando produce segni o sintomi apprezzabili. In alcuni casi, infatti, il sistema immunitario riesce a confinare il patogeno e ad impedirne un eccessivo sviluppo, di conseguenza la patologia decorre in maniera asintomatica o paucisintomatica. L'individuo che sviluppa simile forma di malattia sessualmente trasmissibile può comunque trasmettere l'infezione in occasione di contatti sessuali di varia natura; i soggetti infetti, a loro volta, potranno divenire portatori sani o subire i sintomi e le complicanze della patologia.

In generale, le prime manifestazioni delle malattie veneree insorgono poco dopo il contagio (da pochi giorni fino a tre mesi); si parla, in tal caso, di infezione primaria o di infezione acuta. Sebbene questa fase possa passare del tutto inosservata, le sue tipiche manifestazioni includono sintomi come: 

Talvolta, la sintomatologia è talmente lieve ed aspecifica da spingere il paziente ad interpretarla come un malessere passeggero, ad esempio un'irritazione cutanea od un banale raffreddore. In ogni caso, comunque, i sintomi dell'infezione primaria si risolvono nel giro di poche settimane, a volte anche in assenza di cure. Purtroppo, nonostante ciò, molte volte la patologia continua a progredire, specie in assenza di un valido trattamento. Così, mesi o addirittura anni dopo l'infezione primaria, la malattia sessualmente trasmissibile può produrre segni e sintomi ben più gravi, come:

  • Episodi ricorrenti di dolore genitale
  • Infertilità
  • Alcune forme di cancro
  • Dolore pelvico
  • Arrossamenti e gonfioriscrotali
  • Rash cutanei generalizzati
  • Ascessi inguinali
  • Comparsa di vescichette in varie sedi corporee.

Il fatto che i segni ed i sintomi primari delle malattie veneree siano spesso modesti e tali da non essere riconosciuti, ne complica la diagnosi ed il trattamento, facilitandone la trasmissione e l'evoluzione in senso sfavorevole.

Per quanto detto, l'aspetto apparentemente sano del proprio partner e delle sue zone genitali, non protegge in alcun modo dal rischio di acquisire una malattia sessualmente trasmissibile durante il rapporto sessuale.

Segnali a cui prestare attenzione

Per le ragazze, uno dei più importanti segni indicatori è la comparsa di perdite vaginali anomale. Se queste assumono una consistenza, un colore o un odore diversi da quelli consueti, è necessario prestare attenzione e accertare che non sia presente un'irritazione o un'infiammazione. Per lo stesso motivo, durante le normali operazioni di igiene intima è sempre bene controllare l'area genitale, per cogliere piccole alterazioni, arrossamenti, rigonfiamenti, vescicole o altre segni anomali. Anche il dolore durante i rapporti sessuali, il bruciore o altri disturbi durante l'emissione di urina, o ancora la presenza di una secrezione uretrale anomala possono indicare un'infezione in corso. In tutti questi casi e per qualsiasi altro dubbio, è sempre raccomandabile parlarne con il proprio medico, che può dire di cosa si tratta e consigliare il trattamento più adatto al singolo caso.

Dopo quanto tempo?

MST: dopo quanto tempo si manifestano dall’infezione primaria?

A volte, le manifestazioni delle malattie veneree insorgono entro breve tempo. In altri casi, ci mettono anni prima di manifestarsi, e lo fanno nelle forme più diverse; se in una prima fase la malattia può passare inosservata, a distanza di molto tempo possono insorgere complicanze anche molto severe, come ad esempio il tumore del collo dell'utero in caso di infezione da papilloma virus o la malattia infiammatoria pelvica, spesso conseguente all'infezione da clamidia o gonorrea nella donna.

Qualche esempio

Dopo il contagio, alcune malattie veneree impiegano molto tempo per produrre i primi sintomi; è il caso, ad esempio, dell'infezione sostenuta da alcuni ceppi di papilloma virus o dall'HIV. Altre malattie, invece, hanno tempi di incubazione più brevi che ne facilitano un tempestivo riconoscimento; è il caso, ad esempio, della gonorrea e della sifilide.

Complicanze

Quali rischi di corrono a trascurare le Malattie Sessualmente Trasmissibili?

Come accennato, alcune infezioni, come la gonorrea o la clamidia, si possono diffondere a utero, tube ed ovaie, provocando la cosiddetta Malattia Infiammatoria Pelvica (PID). Ricordiamo che questa patologia, oltre ad essere molto dolorosa, se non viene subito curata, può diventare cronica e causare sterilità, gravidanze extra-uterine e parto pretermine.

Non solo: le lesioni e le infiammazioni genitali date dalle diverse malattie sessualmente trasmissibili aumentano il rischio di acquisire e trasmettere l'HIV, che è il virus dell'AIDS.

Possibili complicanze delle Malattie Sessualmente Trasmissibili

In generale, se le malattie sessualmente trasmissibili non vengono riconosciute e curate tempestivamente, possono portare a ripercussioni molto gravi, talvolta irreversibili, sulla salute generale e sulla fecondità, sia nell'uomo che nella donna.

Sfortunatamente, abbiamo visto che in molti casi l'infezione primaria decorre in maniera asintomatica, cosicché il primo segno evidente è dato da una complicanza tardiva. Quella che sarebbe stata facilmente debellata da un breve trattamento, diventa così una malattia venerea delle conseguenze particolarmente gravi. Pensiamo, ad esempio, alla Clamidia, che può determinare restringimenti cicatriziali delle tube di Falloppio provocando gravidanze extra-uterine o sterilità permanente. Altre possibili complicazioni delle malattie sessualmente trasmissibili includono: artritecongiuntivite, infertilità, cancro al collo dell'utero, patologie cardiache, perdita di memoria, parto pretermine, stenosi uretrali, ipofertilità nell'uomo, aborto e morte pre e perinatale.

Le recidive, come nel caso dell'herpes genitale, non sono sempre correlate all'attività sessuale.

Infine, merita particolare attenzione il ruolo delle malattie veneree come cofattore della trasmissione sessuale di HIV; è stato infatti calcolato un rischio significativamente maggiore sia di trasmissione, che di acquisizione del virus HIV in presenza di un'altra malattia sessualmente trasmissibile.

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  2. Malattie veneree: Cura e Prevenzione

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici