Malattie scatenate dal sesso: quali sono e perché si manifestano

Malattie scatenate dal sesso: quali sono e perché si manifestano
Ultima modifica 02.03.2023
INDICE
  1. Premessa
  2. Amnesia globale transitoria
  3. Mal di testa da rapporto sessuale
  4. Disforia post coitale
  5. Allergia allo Sperma
  6. Cistite Post Coitale
  7. Sindrome da Malattia Post-Orgasmica

Premessa

Al di fuori dell'ampio spettro rappresentato dalle malattie sessualmente trasmissibili, esistono delle situazioni che possono esacerbare o peggiorare con i rapporti sessuali

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Alcune di queste sono comuni, mentre altre associazioni potrebbero sembrare insolite. Per quanto possa essere difficile da immaginare, il sesso può indurre mal di testa lancinanti, sintomi simil-influenzali o persino amnesia.

Amnesia globale transitoria

Il sesso può far perdere la memoria?

L'amnesia globale transitoria è un episodio improvviso e temporaneo di perdita di memoria, anterograda e retrograda, spesso accompagnata da una compromissione della funzione esecutiva e del riconoscimento. Si tratta di un disturbo passeggero che si risolve spontaneamente entro le 24 ore e non è collegata ad alcun altro danno neurologico.

L'amnesia globale transitoria può essere scatenata dal sesso e, nonostante i motivi siano ancora oggetto di approfondimento, pare che il fenomeno sia favorito da un'insufficienza delle valvole nella vena giugulare, che trasporta il sangue deossigenato dal cervello al cuore. Oltre a fattori di rischio vascolare, l'amnesia globale transitoria è stata collegata anche a emicrania ed epilessia.

Il sesso non è l'unico fattore scatenante: l'amnesia globale transitoria può anche essere causata da dolore, emozioni, altitudine e altre attività fisicamente faticose, tra cui lo sport intenso. Fortunatamente, le persone che sperimentano questa curiosa condizione di solito recuperano la memoria entro poche ore, senza trattamento, ed è improbabile che accada di nuovo.

Mal di testa da rapporto sessuale

Il sesso può far venire mal di testa?

La cefalea da rapporto sessuale è una forma di mal di testa che si presenta durante l'atto coitale o al raggiungimento dell'orgasmo.

  • Nel primo caso, si tratta prevalentemente di un mal di testa da sforzo e dipende dalla contrazione dei muscoli della testa e del collo correlata all'eccitazione sessuale. In particolare, la cefalea insorge nel bel mezzo dell'attività sessuale e tende a peggiorare a mano a mano che aumenta lo stato di eccitamento. La maggior parte dei mal di testa da sforzo è quasi sempre benigno e, più comunemente, occorre in pazienti inclini all'emicrania.
  • Il secondo tipo di mal di testa indotto dal sesso è la cefalea orgasmica e consiste in un dolore molto intenso e grave che di solito si verifica appena prima dell'orgasmo o subito dopo. In questo caso, il mal di testa si manifesta a pochi minuti dall'orgasmo con un dolore intenso, si acuisce al raggiungimento del piacere sessuale, quindi scompare dopo breve tempo dalla risoluzione del rapporto. La cefalea orgasmica può essere una risposta ad un aumento della pressione sanguigna e, di solito, dura da pochi minuti a diverse ore. 

Il rischio d'incorrere in questa forma di mal di testa aumenta in caso di accumulo di stress, stanchezza eccessiva e più rapporti sessuali in rapida successione; tra i fattori che possono contribuire a scatenare un episodio doloroso nelle persone predisposte rientrano anche il grado di eccitazione sessuale ed alcune posizioni sessuali. Inoltre, le cefalee sessuali sono tipicamente peggiorate dal movimento.

Cosa fare

Mentre alcuni episodi di mal di testa sessuale possono essere inevitabili, è possibile attuare alcune strategie per ridurre le probabilità di manifestare la cefalea coitale, come ridurre o, se possibile, eliminare i fattori scatenanti, attuando alcune modificazioni dello stile di vita (es. abitudini legate al sonno o dieta). Inoltre, per evitare che il rapporto possa scatenare un attacco di mal di testa, è importante cercare l'approccio sessuale in condizioni di rilassamento e non di stanchezza.

Se il controllo di questi stimoli è inefficace, è possibile ricorrere alla terapia farmacologica su indicazione del medico curante: di solito, per ridurre il dolore, vengono prescritti farmaco antinfiammatori non steroidei (FANS), come indometacina e triptani.

Quando necessario, sempre previo consiglio medico, è possibile ricorrere, nel breve termine, all'assunzione di un farmaco anti-cefalea prima del rapporto, per ridurre il rischio che il problema si presenti.

Quando preoccuparsi

Sebbene il mal di testa da coito sia nella maggior parte dei casi benigno, raramente può essere un indicatore di un problema più serio, specialmente se il dolore si manifesta in modo molto grave, improvviso e tende a protrarsi per più di un'ora dalla conclusione del rapporto sessuale. Questi casi, dovrebbero essere valutati da un medico per escludere gravi patologie sottostanti (evenienza rara, ma possibile).

Per approfondire: Mal di Testa da Rapporto Sessuale

Disforia post coitale

Il sesso può far diventare tristi senza un apparente motivo?

La disforia post coitale è una sensazione di tristezza che sopraggiunge dopo un rapporto sessuale o la masturbazione. Si tratta di una manifestazione temporanea, che può durare da cinque minuti a due ore.

La disforia postcoitale, nota anche come Sex Blues, può verificarsi anche nelle donne e negli uomini che descrivono il rapporto come piacevole e soddisfacente, quindi non è strettamente correlata al vivere male l'esperienza sessuale e non dipende dalla qualità della relazione con il/la partner.

Secondo una ricerca pubblicata sull'International Journal of Sexual Health, le persone che manifestano disforia post coitale possono esprimere i loro sentimenti in termini di malinconia, ansia, irritabilità o agitazione, voglia di piangere o depressione del tono dell'umore.

Per approfondire: Disforia Post Coitale: Cos’è la Tristezza Dopo il Sesso?

Allergia allo Sperma

Il sesso può scatenare un’allergia allo sperma?

Secondo l'International Society for Sexual Medicine, un'allergia allo sperma (nota anche come ipersensibilità al plasma seminale) è una rara reazione d'ipersensibilità alle proteine presenti nel liquido seminale.

Più nel dettaglio, a provocare la reazione allergica è il "plasma seminale umano" (HSP), termine utilizzato per indicare i componenti del seme umano diversi dagli spermatozoi.

L'allergia allo sperma si presenta come una tipica risposta allergica localizzata (i sintomi sono solitamente osservati sulla vulva o all'interno del canale vaginale) o sistemica. I sintomi iniziano circa 10-30 minuti dopo il contatto con lo sperma e includono: arrossamento, gonfiore, dolore, prurito e sensazione di bruciore a livello vaginale. Tuttavia, i sintomi non sono limitati solo ai genitali: si potrebbero sperimentare orticaria e angioedema in qualsiasi parte del corpo che viene a contatto con lo sperma.

In alcuni casi, le persone possono avere una reazione grave e sviluppare dei problemi di respirazione o uno shock anafilattico, evenienza pericolosa per la vita.

La diagnosi può comportare test cutanei con il liquido seminale del partner presso un allergologo o il dosaggio delle IgE specifiche (PRIST e RAST).

Cosa fare

Il trattamento include l'evitamento dell'allergene attraverso l'uso di preservativi (in lattice o non) e l'assunzione, previo consiglio del medico, di un antistaminico orale prima del rapporto per ridurre la gravità di una reazione non anafilattica. Nel caso si fosse predisposti a sviluppare reazioni gravi, come l'anafilassi, è possibile dotarsi di autoiniettore di adrenalina.

Una strategia specifica da non sottovalutare è la desensibilizzazione intravaginale o sottocutanea, indicato soprattutto se si desidera intraprendere una gravidanza. L'inseminazione artificiale con spermatozoi ampiamente lavati (senza HSP) può essere un'opzione per le coppie che desiderano il concepimento.

Per approfondire: Allergia allo Sperma

Cistite Post Coitale

Il sesso può far causare cistite?

La cistite post coitale, detta anche cistite da luna di miele o cistite da rapporti sessuali è un'infiammazione della mucosa vescicale, nella maggior parte dei casi su base infettiva, che si presenta tipicamente dopo 24-72 ore da un rapporto sessuale.

Dal punto di vista epidemiologico, il disturbo interessa soprattutto le donne per diversi motivi, tra cui la conformazione anatomica gioca sicuramente un ruolo: l'uretra femminile è molto più breve rispetto a quella maschile più breve e gli orifizi dell'ano e dell'uretra sono più vicini tra loro.Di conseguenza, si possono creare condizioni favorevoli al passaggio degli agenti infettivi fino alla vescica, dove possono proliferare.

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Per difendersi da questa "invasione" l'organismo inizia a reagire contro i patogeni e si instaura così un'infiammazione, che si manifesta con sintomi peculiari: stimolo minzionale impellente e frequente, senso di pesantezza al basso ventre, bruciore uretrale e dolori al riempimento della vescica.

La cistite post coitale presenta, in genere, un decorso benigno, a patto che venga trattata adeguatamente. Qualche volta, però, questi disturbi possono essere molto fastidiosi e cronicizzare, cioè ripresentarsi in modo frequente nella stessa persona.

Per approfondire: Cistite Post Coitale

Sindrome da Malattia Post-Orgasmica

Dopo il sesso può manifestarsi un malessere simil-influenzale?

La sindrome da malattia post-orgasmica (post orgasmic illness syndrome, POIS) è una malattia autoimmune, identificata per la prima volta nel 2002, che tende a colpire gli uomini poco dopo l'eiaculazione (può verificarsi anche, raramente, nelle donne).

Le persone che convivono con questa condizione possono manifestare, subito dopo l'orgasmo, una rapida insorgenza di sintomi simil-influenzali, come:

Secondo uno studio pubblicato nell'agosto 2016 su Translational Andrology and Urology, esistono delle indicazioni che la sindrome da malattia post-orgasmica sia innescata, in un uomo, da una reazione autoimmune al proprio liquido seminale, mentre nelle donne è associato al tessuto intorno alla vagina.

Cosa fare

Non esiste una soluzione permanente per questa sindrome. Di solito, i sintomi persistono da tre a sette giorni prima di regredire spontaneamente.

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Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici