Mal di stomaco al risveglio: cause e rimedi

Introduzione
Al mattino, dopo una nottata di sonno ristoratore, ci si dovrebbe svegliare in forma e in salute, senza problemi digestivi o di altro tipo. Per questo, se al risveglio si è soggetti a mal di stomaco, nausea e dolori addominali è meglio rivolgersi al medico per indagare la situazione.
I segnali da non sottovalutare
Se al risveglio si avvertono sintomi come mal di stomaco, difficoltà digestive e/o dolori addominali è importante non far finta di nulla, a maggior ragione se la situazione si ripresenta per più giorni. La prima cosa da fare è chiedersi se ci potrebbe essere una ragione ovvia alla base di questi disturbi, come una gastrite già diagnosticata, il consumo di cibi che provocano fermentazione e meteorismo (come cavolfiori, legumi, orzo), un digiuno prolungato, un forte stress: in questi casi, può essere sufficiente cambiare alcune cattive abitudini per migliorare le cose. Se, invece, non sembra esserci una causa apparente che giustifichi il mal di stomaco al risveglio è bene rivolgersi al medico perché si potrebbe essere in presenza di una malattia da curare.
Le cause del mal di stomaco al risveglio
Ecco quali potrebbero essere le cause all'origine di un mal di stomaco al risveglio che si protrae per alcuni giorni e che non sembra essere legato a un cattivo stile di vita.
Attenzione: se il mal di stomaco mattutino è accompagnato da altri sintomi come febbre, nausea, vomito, forte dolore, rigidità o incapacità di espellere gas o movimenti intestinali è importante rivolgersi con tempestività al medico. Infatti, questi segnali potrebbero essere il campanello di allarme di condizioni gastrointestinali pericolose per la vita.
Costipazione
Se ci si sveglia al mattino con mal di stomaco, dolore addominale generalizzato o concentrato nel basso addome, malessere, la colpa potrebbe essere di una condizione persistente di stitichezza. Si parla di costipazione quando si evacua meno di tre volte alla settimana; le feci sono dure, secche o grumose e difficili o dolorose da espellere; quando ci si scarica si ha la sensazione di non farlo completamente.
Come intervenire: gli esperti suggeriscono di seguire una dieta sana, equilibrata e nutriente, a base di frutta e verdura, di bere molti liquidi e di fare esercizio regolarmente. Nella maggior parte dei casi, basta correggere lo stile di vita per migliorare la situazione. I trattamenti farmacologici vanno riservati solo a casi specifici, selezionati dal medico.
Reflusso gastroesofageo
Le persone che si svegliano spesso con mal di stomaco, bruciore gastrico, sapore di acido in bocca potrebbero soffrire di una malattia da reflusso gastroesofageo, o GERD, una malattia dell'apparato digerente che si verifica quando lo sfintere esofageo inferiore (il lembo nella parte superiore dell'esofago che impedisce ai succhi digestivi di fluire verso l'alto) si indebolisce o si rilassa quando non dovrebbe. Se uno sfintere esofageo sano manterrà gli acidi digestivi nello stomaco anche quando ci si sdraia, uno sfintere esofageo rilassato e indebolito farà sì che gli acidi digestivi scorrano nella direzione sbagliata, causando disagio gastrico. Fra le manifestazioni della GERD ci sono: bruciore di stomaco, bruciore al petto o all'addome superiore, rigurgito, risalita di liquidi o di altri contenuti dallo stomaco in bocca o in gola, difficoltà a deglutire.
Come intervenire: se si è soggetti a uno o più di questi sintomi, provare a prendere un farmaco che riduce l'acido, come un antagonista del recettore di tipo 2 dell'istamina (o bloccanti H2). Meglio comunque consultare un medico di base o un gastroenterologo, a maggior ragione se i sintomi persistono o peggiorano. Per prevenire il reflusso, è importante intervenire sullo stile di vita, per esempio evitando di mangiare i cibi che possono favorire il disturbo, come i cibi acidi, i cibi piccanti, gli agrumi, il cioccolato, il caffè, le cipolle, la menta e le bevande gassate; cenando almeno due o tre ore prima di andare a dormire; tenendo alzata la testa di notte con un cuscino extra per consentire alla forza di gravità di non far risalire i succhi digestivi; facendo pasti piccoli e frequenti durante il giorno; limitando alcol e tabacco, soprattutto prima di andare a letto.
Sindrome dell'intestino irritabile
Se oltre al mal di stomaco, al risveglio si è soggetti a nausea e bisogno improvviso di evacuare, la colpa potrebbe essere della sindrome dell'intestino irritabile o IBS. Quest'ultimo è un disturbo gastrointestinale funzionale, correlato a problemi nella connessione intestino-cervello o nel modo in cui l'intestino e il cervello lavorano insieme. Un malfunzionamento in questa connessione può rendere l'intestino sensibile, alterando il modo in cui i muscoli dell'intestino si contraggono. Secondo gli studi, esiste un legame tra IBS e ansia e depressione. I sintomi dell'IBS possono includere: dolore addominale, gonfiore, cambiamenti nei movimenti intestinali, tra cui diarrea e/o costipazione.
Come intervenire: anche in questo caso, è importante correggere le cattive abitudini, per esempio può essere utile seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP (bisogna evitare latticini, grano, dolcificanti artificiali e alcuni tipi di frutta e verdura), fare una cura con probiotici, ricorrere a tecniche di rilassamento.
Ulcera gastrica
Anche l'ulcera peptica può presentarsi con mal di stomaco e dolore addominale acuto o cronico, generalmente nella parte superiore dell'addome. Le ulcere peptiche sono piaghe aperte che si sviluppano sul rivestimento interno dello stomaco e sulla parte superiore dell'intestino tenue. Il dolore da ulcera può manifestarsi poche ore dopo aver mangiato (quando il corpo produce più acido) o a stomaco vuoto, provocando fastidi al mattino. Le cause più comuni di ulcere peptiche includono l'uso eccessivo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e le infezioni da Helicobacter pylori. Lo stress e il consumo di cibi possono peggiorare i sintomi. Se non trattata, un'ulcera peptica può portare a sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore (GI), con conseguente anemia.
Come intervenire: le ulcere peptiche vengono trattate in base alla loro causa. Se la causa è un uso eccessivo di FANS, si consiglia di interromperne l'uso; se alla base c'è un'infezione batterica possono essere prescritti antibiotici, insieme a farmaci per ridurre al minimo la produzione di acido e proteggere il rivestimento dello stomaco. Provare poi a mangiare cibi che non causano riacutizzazioni dell'ulcera peptica e a evitare fumo e alcol.