Listeria Sintomi: quali sono e come si riconosce la Listeriosi

Listeria Sintomi: quali sono e come si riconosce la Listeriosi
Ultima modifica 29.09.2022
INDICE
  1. Listeriosi: Cos’è?
  2. Fattori di rischio e trasmissione
  3. Quali sono i Sintomi?
  4. Listeriosi in gravidanza
  5. Precauzioni da adottare nella quotidianità

Listeriosi: Cos’è?

Infezione da Listeria: che cos’è la Listeriosi?

La listeriosi è una malattia infettiva causata dal batterio Listeria monocytogenes, trasmessa prevalentemente attraverso il consumo di alimenti contaminati. La maggior parte dei casi ha natura sporadica; tuttavia, sono stati riportati anche focolai epidemici.

La listeriosi può manifestarsi in forma lieve o invasiva sistemica:

Se contratta in gravidanza, questo genere di infezione aumenta il rischio di aborto spontaneo, parto prematuro, nato morto e gravi patologie del neonato.

Rispetto ad altre tossinfezioni alimentari, la listeriosi ha un'incidenza modesta, ma può causare complicanze potenzialmente letali (tasso di mortalità: 20-30%).

Ricorda! La Listeria è un batterio che può causare sintomi simili all'influenza e disturbi gastrointestinali; nei neonati, nelle donne in gravidanza e negli anziani, l'infezione può diventare un problema serio.

Fattori di rischio e trasmissione

Come si prende la Listeriosi?

La listeriosi è una malattia cosmopolita, essendo i batteri del genere Listeria ubiquitari e ampiamente diffusi nell'ambiente. Questi microrganismi si trovano, in particolare, nel terreno, nei foraggi, nelle acque di superficie e nel materiale fecale. L'uomo contrae la listeriosi principalmente attraverso il consumo di cibi, crudi o cotti, fortemente contaminati, ossia attraverso l'ingestione di una quantità significativa di batteri.

La contaminazione può interessare diversi settori dell'industria alimentare (es. carni, lattiero-caseario, ittico e vegetali pronti al consumo) a livello sia di materie prime, sia ambientale (impianti, banchi frigoriferi, piani di lavoro e superfici). Sebbene gli alimenti contaminati rappresentino la principale fonte di infezione, non vanno sottovalutate altre modalità di trasmissione, tra cui quella verticale (madre-figlio) e nosocomiale.

Il contagio può verificarsi anche per il contatto diretto con animali infetti (bovini, ovini e caprini possono essere portatori del batterio). Fino al 1980 circa, infatti, la listeriosi era considerata una malattia diffusa soprattutto in ambienti rurali e connessa a particolari attività lavorative (come agricoltura, allevamento e veterinaria). Un ruolo nella diffusione della malattia pare sia svolto anche dalle zecche; è stata infatti dimostrata una correlazione tra la presenza della listeria in questi artropodi e l'insorgenza della listeriosi nei bovini parassitati.

Infezioni da Listeria: chi è più a rischio?

Le persone più sensibili alle infezioni da Listeria sono gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e le persone con deficit del sistema immunitario. Nei soggetti immunocompromessi – ad esempio, i trapiantati, i pazienti oncologici e i malati di AIDS - è sufficiente una carica infettiva minima affinché si verifichi la malattia; la terapia con glucocorticoidi, in particolare, è il fattore predisponente più importante negli adulti.

Listeriosi: quali sono gli alimenti più a rischio?

La contaminazione dei prodotti può derivare sia dalle materie prime, sia dalle scorrette procedure di produzione, manipolazione e conservazione degli alimenti.

In particolare, la Listeria si può ritrovare in:

La Listeria può moltiplicarsi anche nei cibi surgelati, pertanto è importante mantenere un'adeguata catena del freddo nel caso di acquisto di prodotti confezionati.  

  • Stato di salute dell'individuo
  • Dose infettante (numero di batteri presenti nell'alimento al momento dell'ingestione)

Listeria nei würstel

A fine settembre 2022, alcuni lotti di würstel sono stati ritirati dal commercio a causa della presenza all'interno delle confezioni del batterio Listeria monocytogenes (ceppo ST 155). Il focolaio – che, al momento in cui scriviamo, ha registrato 66 casi accertati, di cui 3 esitati nel decesso di chi ha contratto l'infezione – è sotto monitoraggio da parte del Ministero della Salute, con l'invito, ovviamente, di non consumare prodotti già acquistati che rientrino tra i lotti ritirati e, in generale, di prestare particolare attenzione a cuocere i würstel prima di metterli a tavola per neutralizzare i batteri ancora presenti (come riportato, peraltro, anche sulle confezioni). Una cattiva abitudine è, infatti, quella di mangiare i würstel crudi, ad esempio per preparare insalate di riso: occorre considerare che la pastorizzazione prevista dalla linea di produzione non è garanzia assoluta dell'assenza della Listeria, poiché la contaminazione ambientale può avvenire anche in altre fasi.

Quali fattori inibiscono la Listeria?

La Listeria monocytogenes è un bacillo Gram positivo, di forma bastoncellare, asporigeno. La caratteristica più importante di questo microrganismo è la capacità di adattarsi e moltiplicarsi in ambienti e condizioni generalmente sfavorevoli a batteri non sporigeni: cresce entro ampi intervalli di temperatura (0-45°C) e di pH (4.4-9). Va anche sottolineata la resistenza del patogeno all'essiccamento, al congelamento e alle alte concentrazioni saline (NaCl 15-20%). In ambito domestico, questo batterio si trova spesso nei frigoriferi, soprattutto se poco puliti. Al contrario, la Listeria non sopravvive alla pastorizzazione, purché condotta a 63°C per 30 minuti oppure a 72°C per almeno 15 secondi (metodo HTST: High Temperature Short Time). Oltre ad essere sensibile alle alte temperature, lo sviluppo della Listeria monocytogenes è generalmente inibito a valori di acqua libera inferiori a 0,94.

Quali sono i Sintomi?

Come capire se si ha la Listeriosi?

Una volta contratta, l'infezione da Listeria può dare luogo a vari quadri sintomatologici; come anticipato, ciò dipende essenzialmente dalla suscettibilità dell'individuo e dal numero di batteri presenti nell'alimento al momento dell'ingestione. Per questo, le manifestazioni del batterio possono essere molto diverse e non sempre sono facilmente associabili alla listeriosi.

Le forme lievi comportano generalmente disturbi simil-influenzali e gastroenterici (tipici delle tossinfezioni alimentari). I sintomi della listeriosi comprendono quindi:

La forma invasiva di listeriosi, invece, è dovuta alla diffusione dell'infezione dal tessuto intestinale ad altri distretti corporei (circolo ematico, SNC, cuore ed utero); le manifestazioni variano a seconda dell'organo coinvolto e comprendono:

Ricorda! Le conseguenze della listeriosi possono essere anche molto serie: per questo motivo, è fondamentale rivolgersi al più presto al medico per fare le analisi del sangue alla ricerca del batterio.

Consulta anche: Sintomi Listeriosi

Listeriosi in gravidanza

Nella maggior parte dei casi, la listeriosi in gravidanza si manifesta con febbre, dolori muscolari, diarrea e disturbi allo stomaco. Quando compaiono questi sintomi, è opportuno rivolgersi al medico o al ginecologo per capire se i malesseri sono causati da un'influenza stagionale o dalla Listeria. Per eliminare qualsiasi dubbio, è sufficiente sottoporsi ad un esame del sangue: in caso venga riscontrato il batterio responsabile della listeriosi, il medico prescriverà una cura con antibiotici, in modo da non infettare anche il feto.

Di fondamentale importanza è non trascurare la listeriosi durante la gravidanza poiché il batterio si può diffondere al sistema nervoso provocando torcicollo, mal di testa e perdita di equilibrio. Inoltre, l'infezione può dare origine a forme di meningite e favorire un'interruzione di gravidanza.

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Rischi in gravidanza

Se contratta in gravidanza, la listeriosi aumenta il rischio di:

  • Corioamnionite;
  • Aborto spontaneo;
  • Parto prematuro;
  • Morte intrauterina;
  • Gravi patologie neonatali.

Precauzioni da adottare nella quotidianità

Il Ministero della Salute ha diffuso alcune raccomandazioni utili per limitare il rischio di infezione, invitando a prestare la massima attenzione a quelle che sono le corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti.

Cosa fare per limitare i rischi

  • IGIENE: lavare spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette); 
  • CONSERVAZIONE: in frigorifero, conservare gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all'interno di contenitori chiusi;
  • COTTURA DEGLI ALIMENTI: cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta;
  • PREPARAZIONE DEGLI ALIMENTI: non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo). Non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.

Ricorda! Il cibo cucinato tende a contaminarsi se rimane diverse ore a temperatura ambiente: va riposto in frigorifero al più presto.

Per saperne di più: Listeriosi alimentare: come si può prevenire? Qual è il trattamento? Leggi anche: Listeria e listeriosi: sintomi, come si prende, cosa provoca e come si uccide

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici