Linfociti Bassi (Linfopenia): Cosa Significa e Quando Preoccuparsi
Generalità
Linfopenia (o linfocitopenia) è un termine medico utilizzato per indicare una riduzione dei linfociti nel sangue periferico.
I linfociti sono globuli bianchi preposti alle difese immunitarie dell'organismo e, come tali, sono coinvolti in svariati processi patologici e non.
I linfociti bassi sono un reperto indicativo di infezioni in corso e stati d'immunodepressione, ma non solo. Una riduzione di questa tipologia di globuli bianchi può essere anche ereditaria o provocata da malattie autoimmuni, denutrizione e reazione dell'organismo all'assunzione di alcuni farmaci.
Definizione di Linfopenia (Linfociti Bassi)
La linfopenia è indicativa di una riduzione dei linfociti e, di norma, viene definita da un quantitativo minore di 1.000 linfociti per microlitro di sangue periferico.
Cosa sono i Linfociti
Globuli bianchi (o leucociti)
I globuli bianchi - noti anche come leucociti o WBC (White Blood Cells) - sono elementi attivi del sistema immunitario: svolgono una funzione di difesa dagli agenti patogeni di varia natura, per preservare l'integrità biologica dell'organismo. I leucociti circolanti comprendono popolazioni cellulari molto diverse tra loro (neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili e basofili) ognuno delle quali con alcune funzioni specifiche e con un rapporto percentuale relativamente stabile da individuo ad individuo. Quantificare esattamente le sottopopolazioni di globuli bianchi aiuta i medici a valutare lo stato di salute del paziente ed a formulare una diagnosi.
Linfociti
I linfociti rappresentano circa il 20-40% dei globuli bianchi e si osservano sia nel sangue, che nel sistema linfatico. Si differenziano dalle cellule staminali linfoidi nel midollo osseo, rendendo possibile la distinzione in diverse sottopopolazioni con funzioni diverse.
- Linfociti B:
- Secernono anticorpi (Ab), molecole importanti per la risposta immunitaria antigene-specifica, inclusa la difesa dell'organismo dalle infezioni;
- Mediano la risposta immunitaria umorale (cioè sono depositari della memoria immunologica);
- Linfociti T:
- Inducono una risposta cellulo-mediata, cioè sono in grado di riconoscere in modo specifico gli antigeni "self" dagli antigeni "non-self";
- Elaborano molecole importanti nella difesa dalle infezioni, ossia producono citochine che supportano la risposta immune e fattori che distruggono cellule infettate o neoplastiche;
- Danno inizio e controllano l'estensione della risposta immunitaria, aumentandola al bisogno e rallentandola alla risoluzione del problema;
- Svolgono un ruolo essenziale nel rigetto dei trapianti.
Le plasmacellule (forme del tutto mature delle cellule B) producono Ab dirette contro batteri, virus e altri antigeni estranei "non-self" e li distruggono.
I linfociti T-helper producono citochine che attivano diversi tipi cellulari, amplificando la risposta immunitaria; le cellule T citotossiche aggrediscono le cellule infettate o tumorali e inducono la loro lisi; i linfociti Natural Killer (cellule NK) producono fattori che inducono la morte (apoptosi) di cellule riconosciute come infette e sono in grado di uccidere alcune cellule tumorali.
Perché si Misurano
Esami preliminari: Emocromo e Formula Leucocitaria
I linfociti bassi possono essere sospettati quando si riscontra una riduzione generalizzata dei globuli bianchi (leucopenia) dopo l'esecuzione dell'emocromo, di norma prescritto dal medico nell'ambito di esami di controllo e valutazione delle condizioni di salute del paziente.
La leucopenia informa sulla diminuzione del valore assoluto dei globuli bianchi circolanti, ma non fornisce alcuna indicazione su quale o quali popolazioni cellulari siano responsabili di tale riduzione. La riduzione dei globuli bianchi circolanti può essere, infatti, generalizzata o riguardare specifici sottogruppi di leucociti, come nel caso dei linfociti. Per raccogliere qualche indizio diagnostico in più, di fronte al riscontro di linfopenia è necessario procedere ad una conta differenziale dei globuli bianchi (o formula leucocitaria), cioè al conteggio e all'analisi morfologica di ciascun tipo di globulo bianco. Quest'esame è di fondamentale importanza, poiché fornisce una prospettiva estremamente precisa di quella che è la composizione - in termini di numero e qualità - di queste cellule all'interno del nostro organismo.
A tal proposito, per approfondire, invitiamo a consultare:
La formula leucocitaria misura il numero di tutti i linfociti insieme, quindi non distingue tra di essi. Per accertare quali popolazioni siano implicate in una determinata condizione devono essere eseguiti altri test specialistici, tra cui la tipizzazione linfocitaria.
Tipizzazione dei Linfociti Bassi
La tipizzazione dei linfociti permette di studiare le sottopopolazioni linfocitarie, quindi valutare lo stato immunitario e confermare o escludere la presenza di patologie immunoproliferative. La distinzione viene eseguita mediante citofluorimetria sulla base dell'antigene che i linfociti hanno sulla loro membrana cellulare. Aumenti e riduzioni nel numero assoluto o relativo di linfociti T, B e NK caratterizzano diverse condizioni che influenzano la produzione e la sopravvivenza di queste cellule, confermando un sospetto diagnostico.
La linfopenia può essere un segnale importante dell'alterazione dello stato di salute del paziente. Esistono, tuttavia, delle situazioni in cui è abbastanza normale e fisiologico avere i linfociti più bassi della norma, come, per esempio, negli stati di denutrizione o quando si sta attraversando un periodo di stress molto intenso.
Dopo il riscontro di linfociti bassi, a seconda dei segni e dei sintomi riscontrati nel paziente, è possibile che il medico possa indicare altri test specifici per meglio capire la causa di tale alterazione.
Alcuni esempi sono:
- Esame colturale della zona che si sospetti sia interessata dall'infezione (es. coltura delle urine, dell'espettorato, delle feci e del sangue);
- Indagini per infezioni virali, come il test per la mononucleosi infettiva causata dal virus di Epstein-Barr;
- Test per valutare la possibile presenza di malattie autoimmuni: dosaggio degli anticorpi anti-nucleo (ANA);
- Biopsia del midollo osseo, immunofenotipizzazione ed analisi cromosomica per valutare una possibile leucemia.
Valori Normali
I valori normali di linfociti circolanti possono essere espressi come:
- Valore assoluto di linfociti:
- Percentuale di linfociti.
Nel primo caso, sono da considerarsi normali i valori compresi tra i 1.500 e le 5.000 unità per ogni microlitro di sangue periferico. Per il valore percentuale, va considerato che, in condizioni normali, i linfociti rappresentano il 20-40% dei globuli bianchi circolanti.
LINFOCITI
- Valori normali percentuali: 20-40%
- Valori assoluti per millimetro cubo: 1.500-5.000/mm³= 1,5-5x10⁹/l
Nel caso di una conta al di sotto di questo intervallo si parla di LINFOPENIA, mentre nel caso di valori superiori, si ha una LINFOCITOSI.
NOTA BENE: come altri parametri ematologici, l'intervallo di riferimento dell'esame può variare leggermente in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto che viene consegnato. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.
Cause di Linfociti Bassi
Linfociti Bassi: Cause di Linfocitopenia (Linfopenia)
La linfocitopenia (o linfopenia) può essere causata da:
- Infezioni e malattie infettive che ne conseguono (es. HIV, tubercolosi, epatite, influenza A sottotipo H1N1, SARS, COVID-19, febbre tifoide)
- Immunodeficienza (AIDS, carenze congenite)
- Chemioterapia con agenti citotossici o farmaci immunosoppressori
- Terapia radiante o esposizione a radiazioni ionizzanti
- Malattie autoimmuni (es. lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, sarcoidosi e sclerosi multipla)
- Grave insufficienza renale con uremia
- Terapia a base di cortisonici
- Alterata secrezione di ACTH (tumori ipofisari ACTH-secernenti, iperattività delle ghiandole surrenali)
- Linfoma di Hodgkin (stadio avanzato) e leucemia
- Anemia aplastica
- Atassia teleangectasia
- Miastenia grave
- Scompenso cardiaco congestizio
- Denutrizione
- Grave stress
- Esercizio fisico intenso o prolungato (dovuto a rilascio di cortisolo)
- Iatrogena (causate da altri trattamenti medici e chirurgici)
La causa più comune di linfocitopenia temporanea è un'infezione recente, come il comune raffreddore.
Linfociti Bassi: quali sintomi comportano?
Di solito, è difficile accorgersi di valori bassi dei linfociti, in quanto i sintomi associati possono essere aspecifici o strettamente correlati all'eziologia. Tuttavia, il medico può identificare l'esatta causa sottostante con la tipizzazione ed altri esami di supporto all'ipotesi diagnostica e, se necessario, consiglierà la terapia più appropriata al proprio caso.
Come si Misurano
Per quantificare il numero totale di linfociti, basta sottoporsi ad un esame emocromocitometrico completo (emocromo) comprensivo di formula leucocitaria, eventualmente approfondita dalla tipizzazione linfocitaria. Al paziente viene prelevato, quindi, un campione di sangue da una vena del braccio. Il conteggio può essere effettuato automaticamente dai contatori elettronici o mediante l'osservazione al microscopio ottico (striscio di sangue).
Preparazione all'esame
Il prelievo si esegue, in genere, al mattino. Per sottoposi al prelievo di sangue, è necessario astenersi da cibi e bevande per almeno 8-10 ore. Il medico di base che prescrive le analisi potrà comunque fornire le informazioni utili al caso.
Cosa può influenzare il risultato
Alcuni farmaci possono alterare i valori della formula leucocitaria e della conseguente tipizzazione linfocitaria. L'uso di corticosteroidi, antibiotici e farmaci contro l'epilessia possono aumentare il rischio di avere un risultato anomalo nella conta differenziale dei globuli bianchi.
Interpretazione dei Risultati
Linfociti Bassi: quando preoccuparsi?
Una linfopenia può rappresentare una reazione a condizioni mediche croniche e gravi, ma frequentemente la troviamo associata a infezioni, stress, denutrizione e immunodepressione.
Il riscontro di linfopenia non deve essere necessariamente interpretato come una diagnosi di una delle patologie sopra elencate, in quanto moderate fluttuazioni rispetto all'intervallo di riferimento sono possibili anche in soggetti sani. Come anticipato, solo il medico è in grado di formulare una diagnosi o valutare l'eventuale necessità di ulteriori esami di approfondimento. Il trattamento è generalmente diretto verso la causa scatenante, ma occasionalmente, possono essere utili le immunoglobuline EV o sottocutanee e, in pazienti con immunodeficienza congenita, il trapianto di cellule staminali.
Da tenere in considerazione
Tra i valori dei linfociti (percentuale ed assoluto) è più importante considerare quello assoluto; valutando il solo valore percentuale si rischia di mal interpretare il risultato dell'esame. Ad esempio, quest'ultimo potrebbe risultare eccessivo o troppo basso anche quando è assolutamente normale in termini assoluti; ciò può accadere per il contemporaneo aumento o riduzione di un'altra categoria di leucociti con variazione del numero assoluto di globuli bianchi.