Ultima modifica 13.09.2018

Vedi anche: lattitolo - Normase - Lassativo a Base di lattulosio

Generalità

Il lattulosio è uno zucchero indigeribile di origine sintetica, tradizionalmente impiegato per risolvere problemi di stitichezza; trova inoltre applicazione nel trattamento dell'encefalopatia epatica, una complicanza di malattie in stadio avanzato che colpiscono il fegato (come la cirrosi). LattulosioPur non esistendo in natura, il lattulosio si origina, seppur in modeste quantità, durante il riscaldamento del latte.

Effetti lassativi e prebiotici

Dal punto di vista chimico, si tratta di un disaccaride formato da una molecola di D-fruttosio e da una di D-galattosio. Commercialmente, il lattulosio viene spesso venduto sotto forma di uno sciroppo giallo-arancio indicato per il trattamento della stipsi. In effetti, dopo essere sfuggito all'azione digestiva delle disaccaridasi intestinali, il lattulosio si comporta come un lassativo ad azione osmotica, ricchiamando nel lume intestinale una quantità di acqua sufficiente per ammorbidire le feci e stimolare la peristalsi. L'azione lassativa è comunque delicata, tanto che il lattulosio viene consigliato anche a bambini ed anziani (qualora le modificazioni dietetiche e comportamentali non abbiano sortito i risultati sperati).

Dopo somministrazione orale, il lattulosio giunge inalterato fino al colon, dove viene catabolizzato dai lattobacilli con produzione di acidi organici, come acido lattico, acetico e formico. Si intuiscono pertanto le potenzialità prebiotiche di questo disaccaride, che inibisce lo sviluppo della flora intestinale ostile, come quella putrefattiva, e crea condizioni ambientali favorevoli per la crescita di quella simbionte (in particolare lattobacilli). Di conseguenza, l'integrazione di lattulosio espleta un'azione benefica per l'intero organismo.

Tra gli effetti collaterali si annoverano dolori e crampi addominali, meteorismo e flatulenza; un uso eccessivo può provocare diarrea, perdita di acqua ed elettroliti. Il lattulosio è controindicato in presenza di galattosemia, ostruzione intestinale ed ipersensibilità accertata verso questo disaccaride o sostanze ad esso strettamente correlate dal punto di vista chimico.

Lattulosio ed encefalopatia epatica

L'acidificazione del contenuto colico indotta dal lattulosio risulta benefica anche in presenza di encefalopatia epatica, una sindrome neuropsichiatrica dovuta all'accumulo in circolo di sostanze tossiche, come l'ammoniaca, provenienti dalla digestione intestinale e non adeguatamente metabolizzate dal fegato (nel soggetto sano l'ammoniaca viene trasformata in urea negli epatociti ed eliminata con le urine). Il lattulosio, ostacolando la crescita dei batteri produttori di ammoniaca (come l'. E coli) a favore dei lattobacilli, ed acidificando il contenuto colico, può quindi essere utile nel trattamento di questa patologia. In particolare, la riduzione del pH colico facilita la conversione dell'ammoniaca (NH3) nell'assai meno assorbibile ione ammonio (NH4+); se a tutto ciò aggiungiamo la maggiore eliminazione di metaboliti legata all'aumento della peristalsi, il lattulosio crea nel colon un gradiente negativo per cui l'ammoniaca presente nei capillari della mucosa colica diffonde nel lume, con conseguente riduzione dell'ammoniemia (concentrazione della sostanza nel plasma).

Breath test al lattulosio

La fermentazione del lattulosio da parte dei batteri intestinali provoca, dopo un certo tempo dalla sua ingestione, un aumento del contenuto di idrogeno nell'aria espirata. Questo elemento può essere sfruttato in diversi test diagnostici (detti breath test) per indagare, ad esempio, il tempo di transito oro-cecale o l'eventuale presenza di una sindrome da contaminazione batterica del tenue (i microrganismi del colon risalgono nel tratto terminale del tenue e lo colonizzano, interferendo con l'assorbimento dei nutrienti e determinando gonfiore addominale e disturbi dell'alvo; in tal caso il breath test al lattulosio mostra due picchi: uno dovuto al catabolismo nel piccolo intestino ed uno legato alla fermentazione colica).