Isteria - Cos'è? Cause, Sintomi e Cure

Ultima modifica 26.02.2020

Generalità

L'isteria è un disturbo mentale complesso, caratterizzato dalla presenza di uno o più sintomi sensitivo-motori (come, ad esempio, paralisi, cecità e parestesie), che non possono essere giustificati da una malattia neurologica o internistica nota.
IsteriaAttualmente definita “disturbo di conversione”, l'isteria è considerata lespressione - attraverso disordini di natura somatica - di conflitti interiori che non trovano un riscontro su basi fisiologiche. L'insorgenza, l'esacerbazione e il mantenimento dei sintomi sono attribuiti tipicamente a fattori psichici e vengono favoriti da momenti di tensione emotiva e stress.
Il meccanismo di “conversione" alla base dell'isteria è caratterizzato dalla mancanza di controllo su atti ed emozioni, e dall'esagerazione dell'effetto di certe stimolazioni sensoriali.

In genere, i sintomi isterici consistono in deficit evidenti che solitamente interessano una funzione motoria o sensitiva. Ad esempio, i pazienti potrebbero presentare: paralisi di un braccio o di una gamba, perdita di sensibilità in una parte del corpo, disturbi della marcia, astenia, convulsioni, cecità, visione doppia, sordità, afonia, difficoltà di deglutizione, sensazione di nodo in gola o ritenzione urinaria. Queste manifestazioni sono abbastanza gravi da provocare una sofferenza significativa o da compromettere il funzionamento sociale e lavorativo o di altri importanti ambiti.
La diagnosi d'isteria viene presa in considerazione solo dopo che gli esami fisici e le analisi di laboratorio hanno escluso i disturbi organici che possono pienamente giustificare la sintomatologia e i suoi effetti. Inoltre, la definizione della condizione patologica richiede che all'esordio dei sintomi siano associati fattori psicologici e problemi emotivi.
Il trattamento dell'isteria inizia stabilendo una relazione medico-paziente coerente, ed è facilitata da una terapia di supporto introspettiva; la psicoterapia può essere d'aiuto, così come l'ipnosi.


Origine del termine e cenni storici

  • “Isteria” è un termine che è stato ampiamente utilizzato nella psichiatria dell'Ottocento per indicare una tipologia di attacchi nevrotici molto intensi, di cui erano generalmente vittime le donne.
  • Il termine deriva dal greco “Hysteron”, che significa utero, etimologia che sottolinea lo stretto rapporto esistente tra questa nevrosi ed il genere femminile. Nell'antica Grecia, infatti, si riteneva che sintomi di questo tipo fossero causati da uno spostamento dell'utero. Quest'organo non era ritenuto, infatti, stabile nella sua sede, ma poteva muoversi all'interno del corpo per vari motivi (tra cui l'astinenza sessuale), premendo sugli altri organi.
  • A partire dal sedicesimo secolo, alcuni medici iniziarono ad affermare che l'origine della malattia fosse dipendente dal sistema nervoso e che si potesse occasionalmente rilevare anche in pazienti di sesso maschile. Gradualmente, fu quindi abbandonata la convinzione che si trattasse di una malattia “soprannaturale”, esclusivamente femminile.
  • Agli inizi dell'Ottocento, il neurologo Babinski sottolineò l'importanza delle emozioni nella genesi della malattia, pur confermandone l'origine organica. Successivamente, negli “Studi sull'isteria”, Freud e Breuer spiegarono il disturbo come risultato di un'esperienza traumatica, di solito di natura sessuale, che veniva rimossa.

Cause

L'isteria è caratterizzata dalla presenza di sintomi o deficit che si sviluppano inconsciamente e involontariamente. Le manifestazioni somigliano a quelle di una condizione neurologica o di un altro disturbo fisico, ma di rado sono realmente correlate a meccanismi fisiopatologici o anatomici conosciuti.
Nell'attuale classificazione del “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”, l'isteria viene indicata come disturbo di conversione (in precedenza noto anche come “nevrosi isterica”).
Il soggetto tende a tradurre e a “convertire” i propri problemi di natura psicologica in disturbi somatici. Naturalmente, i meccanismi che agiscono come causa dell'isteria si verificano a livello inconscio (quindi il soggetto non è consapevole di quanto accade): i sintomi di natura somatica non hanno quindi fondamenti organici, bensì psicologici, e si manifestano indipendentemente dalla volontà della persona.

  • Nell'isteria, un sentimento represso, che non può emergere chiaramente a livello di coscienza, può così tradursi in un sintomo che rappresenta il significato profondo dell'ostacolo psicologico. In altre parole, i disturbi associati all'isteria consistono in un tentativo di scaricare la tensione emotiva creata dal conflitto psichico, evitando la percezione cosciente del problema di base.

L'isteria tende a insorgere nell'arco compreso tra la tarda infanzia e la prima età adulta, sebbene possa manifestarsi a qualsiasi età.

Il disturbo è più diffuso tra le donne.

Come si manifesta

L'isteria si presenta con un quadro clinico complesso e polimorfo, caratterizzato dalla presenza di sintomi somatici di natura simbolica, solitamente a carico della funzione volontaria motoria o sensoriale, suggerendo così la presenza di un sottostante disturbo neurologico o fisico generale.
Queste manifestazioni esordiscono spesso in modo improvviso; il più delle volte, la presentazione del disturbo è innescata da un evento stressante, da un conflitto emotivo o da un altro disturbo psichico, come la depressione. Caratteristicamente, gli episodi d'isteria sono brevi.
I sintomi comprendono:

  • Parestesie localizzate soprattutto agli arti;
  • Perdita di sensibilità in una parte del corpo;
  • Debolezza;
  • Sordità;
  • Cecità e visione a cannocchiale;
  • Movimenti abnormi;
  • Disturbi della coordinazione o dell'equilibrio;
  • Afonia;
  • Difficoltà di deglutizione;
  • Sensazione di nodo in gola;
  • Disturbi della parola;
  • Ritenzione urinaria;
  • Disturbi gastrointestinali;
  • Paralisi.

Inoltre, possono essere presenti spasmi muscolari, tremori grossolani e ritmici, movimenti coreiformi, tic, convulsioni e sintomi epilettici.
Le alterazioni della coscienza possono derivare da processi dissociativi: si possono verificare episodi di sonnambulismo, personalità multiple, depressione ed euforia, stati deliranti ed allucinazioni.
Particolarmente frequenti sono i disturbi della funzione mnesica, definiti amnesie psicogene. Altri sintomi comprendono facilità alla menzogna, tendenza alla drammatizzazione e all'esagerazione, mitomania, simulazione, suggestionabilità, egocentrismo e turbe sessuali.
I pazienti possono presentare un singolo episodio d'isteria o attacchi sporadici ripetuti; la sintomatologia può diventare cronica.

Crisi isterica

Una crisi isterica è una manifestazione somatica piuttosto rara, caratterizzata da lipotimie, fenomeni sincopali o espressioni motorie. Tale accesso è temporaneo e transitorio.

Diagnosi

La diagnosi dell'isteria viene presa in considerazione soltanto qualora un esame fisico e le analisi di laboratorio abbiano preventivamente escluso disturbi organici che possano pienamente giustificare la sintomatologia e i suoi effetti.
Quando i disturbi isterici imitano una malattia funzionale, la diagnosi differenziale può essere difficile: è comunque necessario escludere che la sintomatologia sia su base organica, prima di ipotizzare l'origine isterica della malattia.
Le manifestazioni sensitivo-motorie dell'isteria devono essere distinte da quelle associate alle malattie neurologiche in base all'assenza sia di segni obiettivabili, sia delle specifiche caratteristiche di distribuzione dei disturbi.
I fenomeni dissociativi di alterazione della coscienza sono differenziabili da quelli causati dalle principali malattie cerebrali in base a esiti normali nei test sulle funzioni cognitive e in seguito all'assenza di alterazioni alla tomografia computerizzata (TC), al tracciato elettroencefalografico e alla risonanza magnetica (RM).

Diagnosi differenziale

Uno dei principali problemi della definizione diagnostica dell'isteria è la difficoltà edescludere definitivamente una malattia organica. Per questo motivo, è necessario un attento approfondimento medico e neurologico.
Nella diagnosi differenziale devono essere considerati, in particolare, i disturbi neurologici (come la demenza e altre malattie neurodegenerative), i tumori cerebrali e le malattie dei gangli della base (miastenia gravis, polimiosite, miopatie acquisite o sclerosi multipla).
Altre malattie che possono generare sintomi incerti sono: ipocondria, sindrome di Guillain-Barré, malattia di Creutzfeldt-Jakob e manifestazioni iniziali dell'AIDS.

Trattamento

Nel trattamento dell'isteria è fondamentale instaurare una relazione terapeutica di fiducia e supporto tra il paziente, uno psichiatra e un medico di un'altra branca (es. neurologo o internista). Dopo aver escluso le cause organiche e aver rassicurato che i sintomi non indicano un grave disturbo sottostante, i pazienti potrebbero iniziare a sentirsi meglio e a presentare un'attenuazione delle manifestazioni.
Un terapeuta può aiutare la persona isterica a risalire all'origine del disturbo e a comprendere le ragioni del suo comportamento. In alcuni casi, si rende necessario l'utilizzo di terapie familiari, modificazioni ambientali, tecniche suggestive (quali l'ipnosi e la narcoanalisi) oppure il ricorso a psicoterapie a breve termine.
L'ipnosi è una tecnica che agisce sulla dimensione fisica e psicologica del paziente; durante una seduta, il professionista della salute può aiutare il soggetto a sperimentare dei cambiamenti nelle sensazioni, nelle percezioni o nel comportamento, che lo aiutino a controllare l'influenza dello stress e dello stato mentale sulle proprie funzioni corporee. L'ipnosi diventa, quindi, un mezzo per risolvere una situazione psichica che causa una difficoltà non risolvibile con la sola forza di volontà.
La narcoanalisi è una procedura che differisce dall'ipnosi per la somministrazione di un sedativo, in grado di indurre nel paziente uno stato di dormiveglia.

Per alcune persone, inoltre, è efficace la psicoterapia, inclusa la terapia cognitivo-comportamentale. Quest'approccio è utile in quanto non lavora solamente sulla psicologia della persona isterica, ma insegna a mettersi alla prova nelle situazioni che causano ansia, fobia e conflitto emotivo. L'obiettivo della terapia cognitivo-comportamentale consiste nell'indebolire i legami tra gli stimoli e la percezione dei disturbi isterici. Ciò consente di prendere consapevolezza con i propri conflitti interiori e di imparare a gestire il problema.
La terapia farmacologica permette solamente di attenuare o contenere i sintomi dell'isteria; in questo caso, può essere utile il ricorso ad ansiolitici, antidepressivi e neurolettici.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici