Ultima modifica 01.04.2020

Generalità

L'ipertrofia dei turbinati è un disturbo caratterizzato dal rigonfiamento cronico della mucosa respiratoria che riveste queste formazioni.
I turbinati sono tre strutture ossee che si trovano all'interno di entrambe le fosse nasali. Queste formazioni sono rivestite da una mucosa respiratoria, irrorata da una fittissima rete di capillari.

La funzione dei turbinati nasali è quella di condizionare la temperatura e l'umidità dell'aria inspirata, oltre a contribuire al suo filtraggio.  


Ipertrofia delle Adenoidi

Essendo altamente vascolarizzata, la mucosa respiratoria che riveste i turbinati tende a reagire in risposta a determinati fattori (come un'esposizione improvvisa all'aria fredda o calda e secca, una crisi allergica, uno stress emotivo ecc.), modificando temporaneamente le proprie dimensioni; terminato lo stimolo reattivo i tessuti coinvolti ritornano al loro volume originario.
Tuttavia, in presenza di alcune anomalie che ne influenzano negativamente la funzione, l'aumento delle dimensioni dei turbinati nasali (ipertrofia), può diventare stabile nel tempo. Ciò provoca una riduzione dello spazio disponibile per la normale respirazione nasale, rendendola difficoltosa.
Il soggetto che soffre di ipertrofia dei turbinati può riferire vari sintomi, tra cui naso chiuso con respirazione orale e secchezza delle fauci, fuoriuscita di materiale sieroso (rinorrea), diminuzione dell'olfatto, prurito nasale e tendenza al russamento o alle apnee notturne. Spesso, il paziente con tale disturbo reagisce alla sensazione di naso chiuso, utilizzando degli spray vasocostrittori che, a lungo andare, finiscono col peggiorare la situazione.
Tra le maggiori cause di ipertrofia dei turbinati rientrano le riniti allergiche (stagionali o perenni) e quelle da iperattività nasale aspecifica (rinopatia vasomotoria). Altri fattori che possono predisporre al problema sono ripetuti raffreddori, impiego di certi farmaci, esposizione lavorativa a sostanze chimiche o polveri irritanti, fumo di sigaretta e stress emotivi.
Dopo un'attenta valutazione clinica del paziente e l'accertamento delle cause dei disturbi riferiti, è possibile trattare l'ipertrofia dei turbinati inferiori riducendone le dimensioni e rispristinandone la corretta funzionalità. Generalmente, la terapia per curare le forme più lievi del disturbo prevede il ricorso a farmaci ad azione antiflogistica. Nei casi più seri di ostruzione nasale, per ridurre il volume dei turbinati ipertrofici è indicato, invece, un intervento chirurgico.


Cosa sono i turbinati?

I turbinati nasali (o cornetti) sono delle espansioni ossee, circondate da tessuto vascolare (corpo cavernoso), il quale è rivestito, a sua volta, da uno strato di mucosa respiratoria. Tali strutture sporgono verso il setto delle pareti laterali delle fossi nasali.
I turbinati sono, generalmente, tre per ciascuna narice: il superiore e il medio prendono origine dall'osso etmoidale, mentre l'inferiore è un osso indipendente che si articola con l'osso mascellare; in alcune persone esiste anche un quarto cornetto nasale, denominato turbinato supremo.
Nell'ambito dell'apparato respiratorio, i turbinati svolgono importanti funzioni di riscaldamento, depurazione, umidificazione e regolazione del flusso aereo.

Turbinati

Per passare dal vestibolo (porzione iniziale del naso) alle narici interne (coane), l'aria circola tra i turbinati adiacenti, quindi attraversa i cornetti superiore, medio ed inferiore, rimbalzando sulle loro superfici. Mentre l'aria gira in maniera vorticosa, le particelle in volo vengono a contatto con il muco che riveste le cavità nasali (filtrazione). Inoltre, i turbinati aumentano la superficie delle conche nasali, prolungando il tempo di contatto con la mucosa e consentendo, quindi, il riscaldamento e l'umidificazione dell'aria in entrata.

Cause

La mucosa che riveste i turbinati reagisce a diversi stimoli, come variazioni improvvise di umidità e temperatura, anomalie del sistema nervoso autonomo, inalazione di vapori irritanti e flogosi provocate da infezioni virali o batteriche. Pertanto, i cornetti nasali modificano il loro volume gonfiandosi e sgonfiandosi. Tale cambiamento dei turbinati, generalmente reversibile, si ripercuote sul lume delle fosse nasali, in quanto riduce o aumenta lo spazio utile per la respirazione nasale.   
In alcuni casi, però, l'aumento delle dimensioni dei turbinati nasali (ipertrofia) può diventare stabile nel tempo rendendo difficoltoso il transito dell'aria.
L'ipertrofia dei turbinati è tra le principali manifestazioni cliniche delle riniti allergiche e vasomotorie semplici.

Fattori di rischio

I fattori che possono favorire un'ipertrofia dei turbinati stabile nel tempo sono diversi; i principali sono:

Sintomi

L'esordio dell'ipertrofia dei turbinati è quasi sempre subdolo: in un primo tempo, l'ostruzione nasale si verifica in maniera incostante, poi diventa gradualmente persistente.
L'ipertrofia dei turbinati può provocare i seguenti sintomi:

Attenzione! Occorre ricordare che i sintomi del raffreddore durano circa 7 giorni. Pertanto, un'ostruzione respiratoria nasale di durata superiore è probabilmente l'espressione di una malattia che, se non curata in modo adeguato e tempestivo, può portare a conseguenze più severe.

Possibili complicanze

Le complicanze più comuni che fanno seguito all'ipertrofia dei turbinati sono:

Diagnosi

La diagnosi dell'ipertrofia dei turbinati viene formulata da uno specialista otorinolaringoiatra, associando all'anamnesi, alla valutazione dei sintomi e all'esame clinico, le indagini più adeguate per quantificare l'ostruzione respiratoria nasale eindividuarne la causa.
In particolare, la valutazione del paziente con sintomi naso-sinusali dovrebbe prevedere:

  • Rinofibrolaringoscopia: questo esame endoscopico si avvale di fibre ottiche rigide o flessibili per valutare l'eventuale ostruzione delle fosse nasali e avere una visione dello stato della mucosa.
  • Esame citologico nasale: utile nella differenziazione tra rinite allergica, aspecifica e infettiva.
  • Rinomanometria: consente di effettuare la misurazione del flusso aereo all'interno delle cavità nasali, quindi valuta oggettivamente la funzionalità respiratoria e il grado di ostruzione, permettendo di distinguere le cause funzionali (ipertrofia dei turbinati inferiori) dai fattori anatomici (deviazione del setto nasale).
  • Screening allergologico: il Prick test (test epicutaneo) ed il Rast test (ricerca di eventuali IgE specifiche in campioni ematici) sono utili per individuare gli allergeni alimentari e respiratori nel caso in cui si sospetti che l'ipertrofia dipenda da una reazione allergica.

Lo studio delle complicanze dell'ostruzione nasale prolungata (es. poliposi o sinusite) può avvalersi anche di una tomografia computerizzata del distretto rino-sinusale (TC), mentre, in casi selezionati, la risonanza magnetica nucleare permette una diagnosi accurata e dettagliata. Nella pratica clinica, la radiografia standard non ha, invece, alcuna utilità.

Trattamento

Farmaci

Se il problema non persiste da molto tempo, è possibile che le terapie locali con prodotti ad azione antiflogistica possano riportare i turbinati ad un corretto funzionamento.
A seconda dei casi, per risolvere le forme lievi o moderate di ipertrofia della mucosa, il medico può indicare l'uso di antibiotici per via nasale o sistemica, farmaci antistaminici, spray nasali a base di cortisone o vasocostrittori endonasali.
In qualche caso, la riabilitazione dei turbinati può trarre beneficio anche dalla terapia inalatoria termale e dai lavaggi delle fosse nasali con soluzioni saline sterili.

Terapia chirurgica

La terapia chirurgica viene indicata quando gli altri approcci conservativi non permettono di ottenere risultati soddisfacenti e non assicurano una buona ventilazione.
Diverse tecniche chirurgiche sono state utilizzate per gestire l'ipertrofia dei turbinati: queste vanno dai trattamenti tradizionali (come turbinectomia parziale, mucotomia inferiore o svuotamento sottomucoso) in cui viene asportata una porzione dei turbinati (sia mucosa, che ossea), fino alle recenti tecniche mini-invasive che prevedono l'impiego del laser o di radiofrequenze. Questi interventi possono essere effettuati in anestesia locale o generale (totale).


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici