Pillole allo Iodio e Radiazioni: A Cosa Serve lo Ioduro di Potassio

Pillole allo Iodio e Radiazioni: A Cosa Serve lo Ioduro di Potassio
Ultima modifica 14.03.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cosa Sono
  3. Radiazioni: Effetti sulla Salute
  4. A Cosa Servono
  5. Come Funzionano
  6. Quando Servono
  7. Perché Non Serve Fare Scorte
  8. 5 Cose Importanti da Sapere

Introduzione

Le pillole allo iodio, o meglio compresse di ioduro di potassio (KI), sono considerate un "antidoto" preventivo in caso di esposizione a radiazioni nucleari e servono, in particolare, per proteggere la tiroide dagli effetti dello iodio radioattivo.

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Finora sono state utilizzate nell'ambito di incidenti che hanno coinvolto centrali di energia nucleare, come le esplosioni negli impianti di Chernobyl nel 1986 e di Fukushima nel 2011.

La minaccia di attacco nucleare da parte della Russia (2022) e il pericolo radioattività dopo gli scontri alle centrali nucleari di Chernobyl e di Zaporizhzhia, ha innescato, in alcuni Paesi europei, la corsa in farmacia per l'approvvigionamento di questo medicinale, ma cosa sono le pastiglie di iodio anti radiazioni, come funzionano e, soprattutto, quando servono veramente?

Facciamo chiarezza e spieghiamo perché è inutile fare scorta di compresse allo iodio.

 

Una piccola precisazione: per pillole allo iodio s'intende pillole allo ioduro di potassio (KI); nell'intero articolo, pillole allo iodio e pastiglie di ioduro di potassio vengono utilizzati come sinonimi, in modo interscambiabile.

Cosa Sono

Pillole allo Iodio Anti Radiazioni: Cosa Sono?

Le pillole allo iodio KI (ioduro di potassio) è un sale di iodio stabile (non radioattivo) che può aiutare a bloccare l'assorbimento di iodio radioattivo da parte della tiroide.

In Italia, queste pastiglie non sono vendute in farmacia: solo in caso di necessità, al verificarsi di un incidente nucleare, saranno Protezione Civile, Ministeri interessati e Servizio Sanitario Nazionale ad attivare la distribuzione della iodoprofilassi nelle modalità più consone ed a fornire le pillole allo iodio nei giusti dosaggi a seconda dell'età.

Si sta parlando, infatti, di una iodoprofilassi specifica contro le radiazioni che si basa sull'assunzione di compresse formulate con una dose di iodio circa un migliaio di volte più elevata di quella giornaliera raccomandata nella dieta o contenuta in un integratore. Fare una iodoprofilassi a questi livelli è sconsigliato, oltre che rischioso per la salute, per la sola paura di un possibile attacco o incidente nucleare. Per questo motivo, è inutile correre per accaparrarsele, né vale la pena assumere, senza indicazione esplicita, del medico integratori di iodio, quali sostituti, in grandi quantità.

Solo nel caso di un incidente nucleare che espone ad un rischio significativo di tumore della tiroide, l'assunzione di dosi elevate di iodio (ioduro di potassio) è giustificata e funzionale ad evitare un accumulo di iodio radioattivo nella ghiandola.

Ancora una volta, è importante sottolineare che le compresse di ioduro di potassio non vanno assunte preventivamente o di propria iniziativa, ma solo in caso di esposizione allo iodio radioattivo e su indicazione delle autorità o dei medici.

Da sapere

In condizioni normali, la tiroide è in grado di tollerare fino a 1 mg di iodio al giorno senza che si verifichino effetti avversi, in quanto l'eccesso di iodio viene espulso con le urine. L'apporto giornaliero di iodio raccomandato per l'adulto è di 150 µg. Gli integratori alimentari autorizzati in Italia ne contengono, per legge, un massimo di 225 µg.

Radiazioni: Effetti sulla Salute

Quando si parla degli effetti sulla salute delle radiazioni nucleari sono molte le variabili da prendere in considerazione per stimare le possibili conseguenze di un incidente nucleare:

  • Quantità di radiazioni assorbite: la severità della situazione dipende fondamentalmente da quante sono le radiazioni assorbite e dalla vicinanza all'esplosione nucleare. Paradossalmente, l'esplosione di una bomba comporterebbe effetti minori rispetto a quella di una centrale nucleare, poiché le dosi di radiazioni che si disperderebbero nell'ambiente circostante sarebbero minori. Le dosi di radiazioni più rilevanti raggiungono le persone che inalano, toccano o ingeriscono il materiale radioattivo dopo l'esplosione. A seguire, il rischio è costituito dalle ricadute sul terreno (quando la nube si posa e il suolo assorbe le radiazioni) e dall'ingestione di acqua o cibi provenienti dai terreni contaminati (nota: l'inquinamento di falde acquifere e terreni dura decenni).
  • Tempo di esposizione e vicinanza alla sorgente radioattiva: le conseguenze per la salute di una bomba nucleare sono tanto più drammatiche quanto più si è vicini all'esplosione. Come insegnano gli eventi di Chernobyl, il prezzo più alto lo pagano i lavoratori, i volontari intervenuti nel contenere l'emergenza e tutti quelli che si trovano sul luogo o negli immediati paraggi. Per chi vive a molti chilometri di distanza (100 e oltre) gli effetti sono molto differenti.

Le possibili conseguenze si misurano nel breve (da poche ore a qualche settimana nel caso di sindrome acuta da radiazioni), nel medio (alcune settimane o mesi nel caso dei tumori del sangue) e nel lungo periodo (anche diversi anni per carcinoma della tiroide e diversi altri tipi di cancro).

A essere più vulnerabili sono soprattutto bambini, adolescenti e donne in gravidanza.

Le radiazioni nucleari sono cancerogene per gli esseri umani: ne sono la prova l'aumento del numero di tumori fra i sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, così come fra quanti sono stati esposti alle radiazioni seguite agli incidenti nucleari di Chernobyl (1986) e Fukushima (2011).

Radiazioni Nucleari: Rischi e Possibili Effetti sulla Salute

  • Decesso: oltre agli inevitabili decessi immediati causati dalla deflagrazione di ordigni o dal danneggiamento dei reattori degli impianti nucleari, l'esposizione alle radiazioni può portare al decesso entro poche ore, come dimostrato durante incidenti come Chernobyl, in chi tocca accidentalmente il materiale radioattivo o, nel luogo del disastro, ne rimane direttamente esposto;
  • Sindrome acuta da radiazioni: è la conseguenza dell'esposizione a grandi quantità di radiazioni; i sintomi compaiono da pochi minuti ad alcuni giorni dopo e possono durare poche ore o diversi mesi. La sindrome acuta da radiazioni si manifesta inizialmente con nausea e vomito, mal di testa e diarrea: queste manifestazioni spesso sembrano migliorare, per poi riacutizzarsi. Possono seguire perdita di appetito, affaticamento, febbre, infezioni (provocate dalla riduzione dei globuli bianchi perché il midollo osseo viene danneggiato) o emorragie interne e, in casi gravi, convulsioni e coma;
  • Tumori del sangue: uno dei rischi maggiori nel breve-medio periodo (cioè nell'arco di qualche settimana o mese) è quello di sviluppare come linfomi e leucemie. Ciò si deve alla particolare predisposizione del midollo osseo ad assorbire le radiazioni che può tradursi in gravi danni;
  • Carcinoma della tiroide: anche a distanza di 20-25 anni dalla contaminazione con diffusione nell'ambiente di materiale radioattivo, si può sviluppare un tumore a carico della ghiandola tiroidea, altro organo molto sensibile alle radiazioni nucleari.
Per approfondire: Linfoma: Cos'è? Cause e Sintomi

A Cosa Servono

In generale, lo iodio è un oligoelemento essenziale per la funzione della tiroide, poiché contenuto in entrambi gli ormoni tiroidei; questi ormoni influenzano l'attività di molti organi e tessuti, ed hanno un ampio spettro d'azione sul metabolismo di carboidrati, grassi e proteine e anche sui processi di crescita. Senza il giusto apporto di iodio, la tiroide non è in grado di funzionare.

Purtroppo, lo iodio radioattivo per la tiroide è come lo iodio normale (cioè la ghiandola non riesce a distinguere tra iodio stabile e radioattivo) e, nel caso di un incidente nucleare, tenderebbe ad accumularlo, cosa che favorirebbe lo sviluppo di un tumore alla tiroide.

Da ricordare!

La tiroide è la parte del corpo più sensibile allo iodio radioattivo (iodio-131) e le pastiglie di ioduro di potassio possono essere utili solamente a ridurre il rischio di sviluppare un tumore alla ghiandola tiroidea.

Perché si Prende lo Iodio per le Radiazioni?

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Lo iodio radioattivo rilasciato nell'aria in seguito ad un'esplosione nucleare tende a concentrarsi nella tiroide: l'assunzione di pastiglie di ioduro di potassio serve a "riempire" la ghiandola tiroidea. In altre parole, se la tiroide è satura per lo iodio introdotto tramite le pillole anti radiazioni non assorbe lo iodio radioattivo. Per 24-48 ore, la tiroide non assorbirà e accumulerà lo iodio radioattivo, che quindi verrà espulso o decadrà (si parla anche di "blocco" tiroideo).

L'utilità delle pillole allo iodio è ristretta solo ad un'eventuale esposizione allo iodio radioattivo dopo un incidente nucleare: le pastiglie di ioduro di potassio non proteggono né da altre sostanze radioattive (es. cesio radioattivo) che possono aver contaminato l'ambiente (es. sostanze radioattive depositate sul suolo, sulle superfici o sugli alimenti), né da altri effetti delle radiazioni sul corpo.

Come Funzionano

Come Funzionano le Pastiglie di Ioduro di Potassio?

Come anticipato, la ghiandola tiroidea non è in grado di distinguere tra iodio stabile e radioattivo: assorbirà entrambi.

Tuttavia, se una persona assume le pastiglie di ioduro di potassio poco prima o subito dopo l'incidente nucleare, lo iodio stabile (farmaco) viene assorbito dalla tiroide e va a saturare la tiroide che non potrà più assorbire più iodio, stabile o radioattivo, per le successive 24-48 ore.

Per capire di più su Come la Tiroide Capta e Usa lo Iodio

L'efficienza massima del blocco tiroideo si ottiene somministrando le pillole allo iodio (ioduro di potassio) qualche ora prima dell'esposizione alla nube radioattiva o, al massimo, entro le prime 6-8 ore dall'inizio dell'esposizione. La protezione offerta dal "blocco" della tiroide dopo una singola somministrazione di iodio stabile è di almeno 24–48 ore.

Iodoprofilassi contro le Radiazioni Nucleari: Quanto Iodio Serve?

  • Per gli adulti sotto i 40 anni d'età e donne che allattano, servono 130 mg di ioduro di potassio (che fornirà circa 100 mg di iodio stabile al nostro organismo);
  • Per i bambini dai 3 anni fino ai ragazzi di 18, bastano 65 mg di ioduro di potassio (quindi metà della dose degli adulti);
  • Per i bambini da 1 a 3 anni, sono sufficienti 32 mg di ioduro di potassio (un quarto della dose degli adulti);
  • Per i neonati, sono previsti 16 mg di ioduro di potassio.

Pillole allo Iodio: Fattori da considerare per l’Effetto Protettivo

Le pastiglie di ioduro di potassio potrebbero non fornire ad una persona una protezione del 100% contro lo iodio radioattivo. 

La protezione aumenterà in base a tre fattori:

  • Tempo dopo la contaminazione: prima una persona assume le compresse di ioduro di potassio, più tempo la tiroide dovrà "riempirsi" di iodio stabile;
  • Assorbimento: la quantità di iodio stabile che arriva alla tiroide dipende dalla velocità con cui lo ioduro di potassio viene assorbito nel sangue;
  • Dose di iodio radioattivo: la riduzione al minimo della quantità totale di iodio radioattivo a cui una persona è esposta ridurrà la quantità di iodio radioattivo nocivo che la tiroide può assorbire.

Quando Servono

Innanzitutto, è bene sapere che esiste un piano di emergenza nazionale, che prevede, tra l'altro, le linee guida d'adottare a protezione delle radiazioni, il monitoraggio delle nubi tossiche e un coordinamento fra i vari Paesi europei. In funzione della distanza dal luogo dell'esplosione nucleare sulla base delle previsioni di diffusione della nube radioattiva sul territorio nazionale, le autorità competenti decidono se attuare il protocollo stabilito.

Le misure possono prevedere:

  • Restare in casa
  • Evitare d'inalare le sostanze tossiche
  • Eliminare alimenti potenzialmente contaminati

L'utilizzo delle mascherine può essere utile in caso di alcune sostanze tossiche: tutto dipende dagli elementi usati nei reattori o nell'ordigno nucleare.

Per approfondire: Mascherine: Tipi a Confronto, Funzioni e Modalità d'Uso

Quando Servono le Pillole allo Iodio?

Se serve, l'assunzione delle pillole allo iodio deve essere tempestiva rispetto all'inizio dell'esposizione alla nube tossica contenente iodio radioattivo.

Le pillole allo iodio sono indicate:

  • Solo in caso di esplosioni in impianti nucleari molto vicini (per intenderci, parliamo di un'area di 50-100 chilometri);
  • Vanno assunte ogni giorno, prima o subito dopo l'arrivo della nube tossica: una singola dose di ioduro di potassio protegge la ghiandola tiroidea per 24 ore;
  • Si devono assumere per un tempo limitato, cioè finché non dura la nube tossica: in alcuni casi, le persone possono essere esposte allo iodio radioattivo per più di 24 ore. Se ciò accade, i funzionari della sanità pubblica o della gestione delle emergenze potrebbero dire di assumere una dose di KI (ioduro di potassio) ogni 24 ore per alcuni giorni. Evitare la somministrazione ripetuta di ioduro di potassio per donne in gravidanza e allattamento e neonati.

Sottolineiamo che le persone dovrebbero assumere le pillole allo iodio (ioduro di potassio) SOLO su indicazione dei funzionari della sanità pubblica o della gestione delle emergenze; esistono, infatti, dei rischi per la salute associati all'assunzione di ioduro di potassio.

L'assunzione di una dose maggiore di pillole di iodio (ioduro di potassio) rispetto a quella raccomandata dalle autorità sanitarie in funzione all'emergenza da radiazioni o l'assunzione delle pillole allo iodio più spesso di quanto raccomandato, non offre maggiore protezione e può causare gravi malattie o morte.

Perché Non Serve Fare Scorte

Perché di Pillole di Iodio Anti Radiazioni Servono a Poco

Secondo quanto riferito dall'Istituto Superiore di Sanità, quantitativi di iodio radioattivo possono essere rilasciati nell'ambiente contaminandolo, durante un incidente nucleare. Le pillole di iodio (ioduro di potassio) sono utili solo in caso di effettiva esposizione a iodio radioattivo e non vanno assunte preventivamente e deliberatamente: vanno prese solo in caso di reale pericolo nucleare e solo su indicazione delle autorità competenti.

In pratica, la terapia a base di pillole allo iodio (ioduro di potassio) ha senso solo per persone vicine e periodi molto limitati, tenendo ben presente che (come tutti i farmaci) anche queste pillole possono avere effetti collaterali:

Da Ricordare! Le pillole allo iodio non sono un generico antidoto alle radiazioni.

Pillole Anti Radiazioni in Italia: Non si Comprano in Farmacia

In Italia, le pastiglie di ioduro di potassio per la iodoprofilassi in caso di incidente nucleare non è un prodotto normalmente presente sugli scaffali delle farmacie. Si tratta di dosaggi molto elevati di ioduro di potassio che devono essere preparati appositamente e forniti alla popolazione solo in caso di incidente nucleare e di rischio effettivo.

Per saperne di più: Piano Emergenza Radiologica e Nucleare: Cos'è? A Cosa Serve?

5 Cose Importanti da Sapere

  1. Le compresse di ioduro di potassio proteggono solo la tiroide, non altre parti del corpo, dallo iodio radioattivo.
  2. Le pillole allo iodio (ioduro di potassio) non impediscono allo iodio radioattivo di entrare nel corpo e non possono invertire gli effetti sulla salute causati dallo iodio radioattivo, una volta che la tiroide è danneggiata.
  3. Le pillole allo iodio non possono proteggere il corpo da elementi radioattivi diversi dallo iodio radioattivo: se lo iodio radioattivo non è presente, l'assunzione di ioduro di potassio non è protettivo (anzi, al contrario, potrebbe causare danni).
  4. Il sale da cucina e gli alimenti ricchi di iodio non contengono abbastanza iodio per impedire allo iodio radioattivo di entrare nella ghiandola tiroidea: pertanto, è controindicato utilizzare sale da cucina o cibo in sostituzione alle pastiglie di ioduro di potassio.
  5. Non utilizzare integratori alimentari che contengono iodio al posto dello ioduro di potassio, senza la specifica indicazione del proprio medico di base: possono essere dannosi e non efficaci. Forse è scontato, ma lo ricordiamo: utilizzare solo prodotti che sono approvati dalle autorità sanitarie nazionali.

Bibliografia e Fonti Utilizzate

  • Centers for Disease Control and Prevention (CDC), Radiation Emergencies & Your Health. Treatments: Potassium Iodide (KI)
  • World Health Organization, Use of potassium iodide for thyroid protection during nuclear or radiological emergencies. Technical brief
  • World Health Organization, Ionizing radiation, health effects and protective measures
  • Istituto Superiore di Sanità, Rapporto OMS: Effetti sulla salute dell'incidente di Chernobyl e Programmi speciali di sanità
  • Istituto Superiore di Sanità, Radioattività nell'acqua potabile e nel cibo
  • Ministero della Salute, Iodoprofilassi
Leggi anche: Pericolo Bomba Atomica: Cosa Fare in Caso di Attacco Nucleare e Come Proteggersi

Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici