Ultima modifica 01.04.2020

Generalità

L'intussuscezione è il fenomeno per cui una porzione di intestino scivola all'interno di un'altra porzione di intestino immediatamente adiacente.
L'intussuscezione è una grave condizione medica, che richiede un trattamento tempestivo, se si vuole evitare il peggio (blocco intestinale seguito da perforazione intestinale).
Il fenomeno dell'intussuscezione è più comune negli individui giovani che non nei soggetti adulti. Nei giovani, le sue cause sono spesso sconosciute; negli adulti, invece, i suoi fattori scatenanti sono sempre ben identificabili e consistono in condizioni come i polipi intestinali, le aderenze intestinali, il morbo di Crohn e i tumori intestinali.
I tipici sintomi dell'intussuscezione sono: dolore addominale, nausea, vomito, feci miste a sangue e muco, febbre, diarrea e letargia.


Intussuscezione Volvolo

Cos'è l'intussuscezione?

L'intussuscezione è una grave condizione medica, caratterizzata dall'invaginazione (o prolasso) di un tratto di intestino all'interno di un tratto di intestino adiacente (questo è, di solito, una porzione situata a valle).
Per capire meglio il fenomeno dell'intussuscezione, si pensi ai cannocchiali usati un tempo per la navigazione e al loro meccanismo di allungamento e accorciamento, basato su una composizione a segmenti di diametro crescente che scivolano l'uno all'interno dell'altro.
Nell'intussuscezione avviene la stessa cosa che capita durante l'accorciamento di questi cannocchiali: durante l'accorciamento di questi strumenti, i segmenti più piccoli s'inseriscono all'interno dei segmenti più grandi in modo molto simile a come, durante l'intussuscezione, un tratto d'intestino scivola (in gergo medico, si dice che “prolassa”) all'interno di una porzione di intestino limitrofa.

Quale parte di intestino colpisce più frequentemente?

L'intussuscezione può avere luogo in un qualsiasi tratto dell'intestino.
Tuttavia, è un dato di fatto che ha una predilezione per l'intestino tenue e, nello specifico, per la porzione immediatamente precedente l'intestino crasso, ossia l'ileo.
Rimanendo sempre a livello di intestino tenue, un altro tratto di quest'ultimo predisposto all'intussuscezione è il cosiddetto digiuno.

Perché è famosa?

L'intussuscezione è un fenomeno che deve la sua notorietà al fatto di essere la principale causa di blocco intestinale (od occlusione intestinale) nei bambini dai 6 mesi ai 3 anni di età.

Epidemiologia

Fenomeno raro in generale, l'intussuscezione colpisce più frequentemente i soggetti di giovanissima età, per la precisione neonati e bambini.
Secondo alcuni studi, le sue vittime preferite sarebbero i soggetti di età inferiori ai 2 anni: in questi individui, la probabilità di un'intussuscezione comincia a farsi concreta poco prima del 4°/5° mese di vita, raggiunge il suo picco al 9°mese di vita e declina progressivamente con l'arrivo del 18esimo mese di vita.
Negli individui adulti, il fenomeno dell'intussuscezione è alquanto raro.

Origine del nome

Il termine intussuscezione deriva dall'unione di due parole latine, che sono: intus e suscipere. La parola “intus” significa “dentro”, mentre la parola “suscipere” vuol dire “accogliere”.
Pertanto, il significato letterale di intussuscezione è “accogliere dentro”.

Cause

Il fenomeno dell'intussuscezione a carico di soggetti giovani e molto giovani è dovuto, nel 90% dei casi circa, a cause sconosciute o non identificabili e, solo nel restante 10% delle circostanze, a cause ben riconoscibile e definibili. Tra quest'ultime, figurano:

  • Il diverticolo di Meckel. È un difetto anatomico congenito dell'intestino tenue;
  • I polipi intestinali;
  • La duplicazione intestinale. È una rara malformazione congenita del tratto gastrointestinale, caratterizzata dall'anomala presenza, generalmente all'interno dell'intestino tenue, di una o più cisti;
  • L'iperplasia a carico delle placche di Peyer.

Negli adulti, la situazione è molto diversa e l'intussuscezione è legata sempre a cause ben precise e riconoscibili. Entrando più nello specifico, il fenomeno dell'intussuscezione nell'adulto può essere frutto di condizioni mediche – tra cui il morbo di Crohn, i polipi intestinali, le aderenze addominali a carico dell'intestino e i tumori intestinali – o di procedure chirurgiche – come per esempio il bypass gastrico e tutti gli interventi di chirurgia che hanno per oggetto l'intestino.

Fattori di rischio

Tra i principali fattori di rischio dell'intussuscezione, figurano:

  • La giovane e giovanissima età;
  • L'appartenenza al sesso maschile;
  • La presenza di malformazioni congenite a carico dell'intestino;
  • Una storia precedente di intussuscezione;
  • Una storia familiare di intussuscezione.

Sintomi, segni e complicazioni

Intussuscezione nei giovani e giovanissimi

Nei neonati e nei bambini piccoli, l'intussuscezione può essere responsabile di:

Non tutti i pazienti di giovane e giovanissima età manifestano per intero il suddetto quadro sintomatologico: in alcuni casi, le feci hanno l'aspetto normale e non presentano alcun gonfiore a livello addominale; in altri casi (in particolare tra i bambini più grandi), è presente soltanto il dolore addominale; in altri casi ancora, infine, l'intussuscezione è responsabile di sintomi così poco percettibili, da passare quasi inosservata al paziente stesso.

COME RICONOSCERE IL DOLORE ADDOMINALE NEI NEONATI?

I bambini molto piccoli non sono in grado di comunicare la presenza di una sofferenza addominale – come invece sono capaci gli adulti – tuttavia riescono a farsi capire lo stesso, attraverso crisi di pianto e rannicchiando le ginocchia al torace (questo movimento è, per loro, motivo di sollievo dal dolore).

COME SI PRESENTA IL DOLORE ADDOMINALE NEI NEONATI E NEI BAMBINI?

Nei neonati e nei bambini molto piccoli con intussuscezione, il dolore addominale va e viene, cioè è intermittente.
Inizialmente, questa intermittenza comporta crisi dolorose ogni 15-20 minuti; con il passare del tempo, però, subisce un peggioramento e i pazienti avvertono dolore più frequentemente e per periodi più lunghi.

Sintomi dell'intussuscezione dell'individuo adulto

Negli adulti, i più comuni sintomi e segni dell'intussuscezione sono:

  • Dolore addominale che va e viene;
  • Nausea;
  • Vomito.

Occorre precisare che, spesso, nei pazienti adulti, l'intussuscezione è difficile da riconoscere, in quanto deriva da condizioni patologiche che, con altri sintomi più intensi, ne coprono la presenza.

Quando rivolgersi al medico?

Il fenomeno dell'intussuscezione richiede l'intervento immediato di un medico. Pertanto, ai primi sintomi e segni sospetti, è bene rivolgersi a chi di dovere o recarsi al più vicino centro ospedaliero.
Si ricorda che, nei bambini, i comportamenti tipici che esprimono la presenza di dolore addominale sono il pianto e la tendenza a rannicchiare le ginocchia al torace (per trovare sollievo).

Complicazioni

Il fenomeno dell'intussuscezione può ostruire il canale intestinale (blocco intestinale od occlusione intestinale), con conseguenti ripercussioni negative sulla qualità dell'irrorazione sanguigna del tratto d'intestino coinvolto.
In assenza di trattamenti adeguati nei confronti del blocco intestinale, la scarsa irrorazione sanguigna può peggiorare al punto che il tratto di intestino coinvolto muore per mancanza di un'adeguata ossigenazione delle cellule costituenti.
La morte di una sezione d'intestino può andare incontro a perforazione intestinale, la quale, essendo responsabile del passaggio in peritoneo di batteri e succhi digestivi, ha un'alta probabilità di provocare una peritonite (ossia l'infiammazione del peritoneo).
Gli episodi di peritonite rappresentano delle emergenze mediche, quindi richiedono un trattamento immediato.

Sintomi e conseguenze di una peritonite

I tipici sintomi e segni di una peritonite sono:

  • Forte dolore addominale;
  • Edema a livello addominale;
  • Febbre.

Una peritonite grave e non trattata può portare il paziente interessato a uno stato di shock settico, le cui manifestazioni caratteristiche, nei pazienti più giovani, sono:

  • Pelle fredda e pallore;
  • Polso debole ma veloce;
  • Respiro anomale (o troppo lento o troppo veloce);
  • Ansia e agitazione;
  • Fiacchezza.

Diagnosi

In genere, la diagnosi di intussuscezione richiede un accurato esame obiettivo, un'attenta anamnesi, un esame radiologico dell'addome (raggi X, ecografia e/o TAC) e, infine, l'esecuzione di un clistere al solfato di bario (o clisma opaco).
Esami radiologici e clisma opaco servono per confermare o meno quanto emerso dall'esame obiettivo e dall'anamnesi, e per delineare con chiarezza le caratteristiche e le cause dell'intussuscezione.


Curiosità: nei bambini, ecografia o TAC addominale?

In genere, quando il paziente con sospetta intussuscezione è un bambino piccolo, l'esame radiologico più indicato è l'ecografia addominale.
La TAC addominale, infatti, è più adeguata per i pazienti adulti.

Terapia

La terapia dell'intussuscezione richiede sempre, prima di tutto, l'ospedalizzazione del paziente, al fine di stabilizzare le condizioni di salute di quest'ultimo.
Quindi, a ospedalizzazione avvenuta, i trattamenti successivi a cui ricorrono i medici dipendono dall'età del paziente.

Trattamento dell'intussuscezione nel giovane paziente

Se il paziente è un neonato o un bambino, il trattamento di prima linea consiste nel già citato clisma opaco; quest'ultimo, infatti, non è solo una pratica diagnostica, ma anche terapeutica.
Secondo attendibili stime, il clisma opaco è efficace contro l'intussuscezione nei soggetti giovani e giovanissimi in più dell'80% dei casi, tanto che necessita di una sua ripetizione a distanza di 24 ore, perché non ha portato ai risultati sperati, in un esiguo 5-10% dei casi.
In quelle sfortunate (ma fortunatamente rare) circostanze in cui il clisma opaco fallisce – anche quando ripetuto una seconda volta – il trattamento alternativo consiste nell'intervento chirurgico di apertura dell'addome e risoluzione manuale dell'intussuscezione.

Trattamento dell'intussuscezione nel paziente adulto

Se il paziente è un adulto, il trattamento di prima linea consiste in un intervento chirurgico di correzione dell'intussuscezione e delle eventuali altre problematiche che quest'ultima può aver causato.
Per esempio, se l'intussuscezione è degenerata in un blocco intestinale, l'operazione chirurgica potrebbe comportare anche l'asportazione di una parte di intestino, con successiva unione dei due monconi intestinali risultanti.

In cosa consiste l'ospedalizzazione?

In genere, l'ospedalizzazione che i medici attuano in presenza di un'intussuscezione prevede:

  • L'installazione di una linea intravenosa su un braccio del paziente, per rifornire quest'ultimo di liquidi e correggere possibili eventuali stati di disidratazione e/o squilibri elettrolitici;
  • L'installazione di un sondino naso-gastrico. Questa operazione prevede l'inserimento di un lungo tubicino (che è il sondino naso-gastrico) nel naso del paziente e il suo collocamento all'interno dello stomaco.
    In presenza di intussuscezione (specie quando questa è associata a blocco intestinale), il sondino naso-gastrico serve a svuotare il compartimento gastrico da fluidi, gas, liquidi e altre sostanze, in modo da decomprimere l'intestino e favorirne la disostruzione spontanea.

Prognosi

Se i trattamenti sono tempestivi e adeguati, l'intussuscezione ha una prognosi eccellente.
Al contrario, se c'è un ritardo nella terapia o se questa è inadeguata, il fenomeno dell'intussuscezione può rivelarsi fatale per il paziente.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza