Inquinamento acustico e calo dell’udito

Cos’è l’inquinamento acustico?
L'OMS definisce il rumore superiore a 65 decibel (dB = unità di misura dell'intensità del suono) come inquinamento acustico. Al pari di quello ambientale, l'inquinamento acustico non è innocuo. Anzi, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rumore eccessivo rappresenta una minaccia per salute e benessere. Autisti che suonano il clacson nel traffico, operai che utilizzano martelli pneumatici nei cantieri stradali, aerei che volano sopra di noi...i troppi decibel, oltre ad aumentare il rischio di sviluppare un disturbo all'udito, possono causare una serie di conseguenze, sia a livello fisico che psicologico, nel breve e nel lungo termine.
Più di preciso, un'esposizione a più di 65 dB (considerato limite di sicurezza) può causare stanchezza, irritabilità, alterazioni dell'attenzione, scarso rendimento scolastico e lavorativo e disturbi del sonno. Una volta superati i 100 dB iniziano, invece, a manifestarsi effetti diretti, come l'acufene o fischio nell'orecchio e il calo dell'udito; per intenderci, sono i livelli della musica in discoteca, dei concerti o della sirena dell'ambulanza. In generale, vale la regola che qualsiasi esposizione prolungata a un suono sufficientemente forte può danneggiare l'udito e causare ipoacusia.
Per tutti questi motivi, è importante limitare l'esposizione al rumore eccessivo e adottare azioni preventive.
Tollerabilità al suono: quando il rumore è troppo forte?
Per non correre rischi e, allo stesso tempo, assicurarsi efficienza nel tempo del proprio apparato uditivo sarebbe necessario vivere circondati da suoni che non superino gli 80 dB. Per farsi un'idea dell'intensità sonora e prendere le dovute precauzioni contro l'inquinamento acustico può essere d'aiuto sapere che in discoteca i suoni sono al limite della tollerabilità, cioè intorno ai 120 dB; un martello pneumatico produce un suono pari a 110 dB; un'aspirapolvere azionato all'interno di un appartamento ne emette circa 80.
In generale, il calo dell'udito può derivare da un singolo suono forte vicino all'orecchio (es. scoppio di petardi) oppure da esposizioni a suoni forti ripetute nel tempo, ma chiaramente, più forte è il suono e maggiore è l'esposizione, più elevato è il rischio che si verifichi un peggioramento della capacità uditiva.
Per approfondire: Ipoacusia e perdita dell'uditoCome proteggere l’udito dall’inquinamento acustico
Per attenuare gli effetti dell'inquinamento acustico è possibile, quindi, attuare i seguenti accorgimenti:
- Tenere l'audio di radio e televisione a volume accettabile;
- Se, per motivi professionali, si è esposti a rumori di forte intensità, utilizzare una protezione acustica (tappi o cuffie con noise cancelling);
- Abbassare il più possibile il volume della musica se si ascolta con gli auricolari o le cuffie;
- Utilizzare i tappi acustici per riposare, soprattutto se si vive in zone molto rumorose;
- Quando si va in discoteca o si frequentano locali dove la musica è molto alta, uscire all'aperto ogni ora, anche per pochi minuti, per far riposare l'udito. In alternativa, è possibile utilizzare appositi tappi per le orecchie che proteggono dal rumore senza alterare la qualità della musica;
- Soprattutto se si abita in una città rumorosa, si possono installare alcuni sistemi di protezione acustica domestica, come doppi vetri o pannelli per insonorizzare gli ambienti. Oltre a proteggere l'udito, questi cambiamenti possono anche ridurre le bollette e aiutano l'ambiente. Altra soluzione che è possibile sfruttare consiste nel ricorrere a barriere sonore "verdi", costituite da piante sistemate su balconi e terrazzi, che aiutano ad assorbire il rumore.
La migliore strategia di difesa contro l'inquinamento acustico consiste, quindi, nel fare il possibile per limitare gli eccessi di rumore a cui si risulta quotidianamente esposti: nella vita di tutti i giorni, queste semplici precauzioni possono contribuire a tutelare la salute del nostro udito.
Quali sono i campanelli d’allarme di un calo uditivo e come comportarsi
Prendere precauzioni però non è l'unico modo per prendersi cura del proprio udito, anche fare controlli regolari e riconoscere subito i primi segnali che possono indicare un calo dell'udito è importante. I campanelli d'allarme sono diversi; all'inizio, è possibile riscontrare una difficoltà a sentire distintamente solo alcuni tipi di suoni, solitamente quelli acuti, come il campanello e lo squillo del telefono. Progressivamente, subentra anche un'alterazione della capacità di comprendere in modo efficace le parole. Con l'avanzare del disturbo, infatti, le persone che hanno difficoltà uditive tendono ad alzare il volume del televisore o della radio e fanno fatica a sentire in ambienti e contesti rumorosi. In alcuni casi, il calo dell'udito può essere accompagnato da acufeni, così pure è possibile avvertire la sensazione di orecchio "chiuso" e la percezione di suoni ovattati.
Riconoscere questi sintomi e sottoporsi a visite specialistiche periodiche per la valutazione delle capacità uditive, e accertare la presenza dell'ipoacusia, significa intervenire in maniera efficace e tempestiva per migliorare la qualità di vita. In altre parole, la prevenzione rimane lo strumento più utile per affrontare e gestire in modo efficace il calo uditivo.