Calo uditivo e inquinamento acustico: è possibile?

Calo uditivo e inquinamento acustico: è possibile?
Ultima modifica 04.09.2023
INDICE
  1. L’inquinamento acustico, cos’è?
  2. Quando il rumore è troppo forte?
  3. Come proteggere l’udito dall’inquinamento acustico?
  4. Quali sono i campanelli d’allarme di un calo uditivo e come comportarsi?

L’inquinamento acustico, cos’è?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il rumore superiore a 65 decibel (dB = unità di misura dell'intensità del suono) come inquinamento acustico. E proprio come quello ambientale anche l'inquinamento acustico non è innocuo. Anzi, secondo l'OMS, il rumore eccessivo rappresenta una minaccia per salute e il benessere.

Gli autisti che suonano il clacson nel traffico, gli operai che utilizzano martelli pneumatici nei cantieri stradali, gli aerei che volano sopra di noi… quando i decibel sono troppi, oltre ad aumentare il rischio di sviluppare un disturbo all'udito, possono causare una serie di conseguenze, sia a livello fisico che psicologico, nel breve e nel lungo termine. In particolare, un'esposizione a più di 65 dB (considerato limite di sicurezza) può causare stanchezza, irritabilità, alterazioni dell'attenzione, scarso rendimento scolastico e lavorativo e disturbi del sonno. Una volta superati i 100 dB iniziano, invece, a manifestarsi effetti diretti, come l'acufene o fischio nell'orecchio e il calo dell'udito. Qualche esempio? I livelli della musica in discoteca, dei concerti o della sirena dell'ambulanza. Per tutti vale sempre la stessa regola: esporsi in modo prolungato a un suono sufficientemente forte può danneggiare l'udito e causare ipoacusia. Per tutti questi motivi, è importante, quindi, limitare l'esposizione al rumore eccessivo e adottare azioni preventive. 

Quando il rumore è troppo forte?

Per non correre rischi e, allo stesso tempo, preservare nel tempo la salute del proprio udito, bisognerebbe vivere circondati da suoni che non superino gli 80 dB. Per farsi un'idea dell'intensità sonora e prendere le dovute precauzioni contro l'inquinamento acustico, può essere d'aiuto sapere che, per esempio, in discoteca i suoni sono al limite della tollerabilità, cioè intorno ai 120 dB, un martello pneumatico produce un suono pari a 110 dB e un'aspirapolvere azionato all'interno di un appartamento ne emette circa 80.

In generale, il calo uditivo può derivare dall'esposizione a un singolo suono forte vicino all'orecchio (es. scoppio di petardi) oppure a suoni forti ripetuti nel tempo. Naturalmente più forte è il suono e maggiore è l'esposizione, più elevato è il rischio che si verifichi un peggioramento della capacità uditiva. 

Per approfondire: Ipoacusia e perdita dell'udito

Come proteggere l’udito dall’inquinamento acustico?

Attenuare gli effetti dell'inquinamento acustico è possibile, mettendo in pratica alcuni accorgimenti come:

  • Tenere l'audio di radio e televisione a volume moderato;
  • Utilizzare una protezione acustica (tappi o cuffie con noise cancelling), se, per motivi professionali, si è esposti a rumori di forte intensità, 
  • Abbassare il più possibile il volume della musica se si ascolta con gli auricolari o le cuffie;
  • Utilizzare i tappi acustici per riposare, soprattutto se si vive in zone molto rumorose;
  • Quando si va in discoteca o in locali dove la musica è molto alta, uscire all'aperto ogni ora, anche per pochi minuti, per far riposare l'udito. In alternativa, è possibile utilizzare appositi tappi per le orecchie che proteggono dal rumore senza alterare la qualità della musica;
  • Soprattutto se si abita in una città rumorosa, si possono installare alcuni sistemi di protezione acustica domestica, come doppi vetri o pannelli per insonorizzare gli ambienti. Oltre a proteggere l'udito, questi cambiamenti possono anche ridurre le bollette e aiutano l'ambiente. Un'altra soluzione può essere realizzare delle barriere sonore "verdi" con le piante che, posizionate su balconi e terrazzi, aiutano ad assorbire il rumore.

La migliore strategia di difesa per tutelate la salute del nostro udito dall'inquinamento acustico consiste, quindi, nel fare il possibile per limitare gli eccessi di rumore ai quali si è quotidianamente esposti.

Quali sono i campanelli d’allarme di un calo uditivo e come comportarsi?

Prendere precauzioni non è il solo modo per prendersi cura del proprio udito. È altrettanto importante fare controlli regolari con degli specialisti dell'udito e riconoscere subito i primi segnali indicativi di un calo uditivo grazie ad un esame audiometrico. I campanelli d'allarme sono diversi, all'inizio, è possibile riscontrare una difficoltà a sentire distintamente solo alcuni tipi di suoni, solitamente quelli acuti, come il campanello e lo squillo del telefono. Progressivamente, subentra anche un'alterazione della capacità di comprendere in modo efficace le parole. Con l'avanzare del disturbo, infatti, le persone che hanno difficoltà uditive tendono ad alzare il volume del televisore o della radio e fanno fatica a sentire in ambienti e contesti rumorosi. In alcuni casi, il calo dell'udito può essere accompagnato da acufeni, o dalla sensazione di orecchio "chiuso" e dalla percezione di suoni ovattati.

Riconoscere questi sintomi, fare visite specialistiche periodiche per la valutazione delle capacità uditive e accertare la presenza dell'ipoacusia, significa intervenire in maniera efficace e tempestiva per migliorare la qualità di vita. In altre parole, la prevenzione rimane lo strumento più utile per affrontare e gestire in modo efficace il calo uditivo.

Una possibilità per fare prevenzione è recarsi da degli specialisti e conoscere il livello del proprio udito. Il controllo dell'udito è semplice e composto da pochi step, e Amplifon, leader nel mondo dell'udito, è l'unico ad avere un test brevettato e gratuito per tutti e in tutta Italia.