Influenza suina o febbre suina: come si cura?
Ultima modifica 24.10.2024
INDICE
  1. Che cos'è l'influenza suina o febbre suina?
  2. Come si cura l'influenza suina?
  3. Come si previene l'influenza suina?

Che cos'è l'influenza suina o febbre suina?

L'influenza suina - febbre suina o influenza A H1N1 - è una malattia infettiva di natura virale che colpisce l'apparato respiratorio.

L'influenza suina è a molti nota per quanto successo nel 2009, anno in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato pandemica l'influenza H1N1 che si è diffusa in oltre 70 Paesi nel Mondo, portando a conseguenze decisamente tragiche. La fine della pandemia da influenza H1N1 fu decretata l'anno dopo, nel 2010.

Come si contrae l'influenza suina?

L'influenza suina si può trasmettere principalmente per via diretta da una persona infetta (droplets da tosse, starnuti o generati mentre si parla, contatto con saliva, bacio) o per via indiretta (contatto con superfici contaminate dalle secrezioni di individui infetti).

L'influenza suina NON si trasmette consumando carne di maiale o prodotti ottenuti dalla sua lavorazione.

Come si manifesta l'influenza suina?

I sintomi dell'influenza suina sono simili a quelli dell'influenza stagionale "classica" e possono comprendere febbre, mal di testa, stanchezza, mancanza d'appetito, tosse, mal di gola, congestione nasale, nausea, vomito, diarrea. Tali sintomi sono generalmente lievi, ma in alcuni casi possono diventare severi e portare a complicazioni come polmonite e insufficienza respiratoria.

Per approfondire: Febbre suina: cos'è l'influenza suina? Sintomi e come si contrae

Come si cura l'influenza suina?

Il trattamento dell'influenza suina non si discosta di molto da quello utilizzato per l'influenza stagionale.

Oltre al restare a riguardo e a riposo, il medico può quindi decidere di prescrivere al proprio paziente la somministrazione di farmaci sintomatici che contribuiscano a conferire sollievo dai sintomi riportati.

Ad esempio, per contrastare febbre e dolori (mal di testa, mal di gola, eventuali dolori muscolari, ecc.) è possibile ricorrere all'uso di paracetamolo, oppure di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), purché sia il medico ad indicarlo espressamente al proprio paziente.

In molti casi non è necessario ricorrere a farmaci specifici, in quanto il decorso dell'influenza suina tende ad essere simile a quello dell'influenza "classica" e ad autorisolversi in tempi relativamente brevi.

In altri casi, invece, l'utilizzo di farmaci antivirali può essere utile, ma solo in determinate condizioni e in alcune tipologie di pazienti per i quali il medico ritiene necessario intervenire in tal senso.

Farmaci antivirali per l'influenza suina: quali sono?

I farmaci antivirali che si possono utilizzare contro l'influenza suina sono i medesimi che si possono utilizzare contro i ceppi influenzali "comuni". Nel dettaglio, si possono utilizzare:

  • L'oseltamivir (disponibile nel nostro Paese nella specialità medicinale avente nome commerciale Tamiflu®);
  • Il zanamivir (disponibile in Italia nella specialità medicinale avente nome commerciale Relenza®).

Entrambi i sopra citati principi attivi sono inibitori della neuraminidasi, una proteina enzimatica di superficie del virus dell'influenza. Tale proteina è molto importante non solo per la penetrazione del virus all'interno delle cellule sane non ancora infettate, ma anche per il rilascio dalle cellule già infettate di particelle virali di nuova formazione e per la conseguente diffusione del virus nell'organismo. Interferendo con tale enzima e inibendone l'attività, pertanto, l'oseltamivir e il zanamivir sono capaci di espletare la loro azione terapeutica antivirale.

Quando si usano gli antivirali per l'influenza suina?

Come accennato, in molti casi la terapia antivirale può non essere necessaria, mentre per alcune condizioni - come, ad esempio, nei pazienti anziani esposti a un potenziale maggior rischio di complicanze gravi, in pazienti che hanno un quadro clinico grave o comunque ad elevato rischio di sviluppo di complicazioni severe - il ricorso a questo tipo di farmaci può essere utile.

Gli antivirali di cui sopra possono essere impiegati sia nel trattamento dell'influenza suina che come profilassi post-esposizione. Tuttavia, sul foglietto illustrativo degli stessi si specifica che l'uso di simili farmaci per trattare o prevenire l'influenza deve basarsi sulle raccomandazioni ufficiali, tenendo in considerazione le caratteristiche del virus in circolazione, così come la variabilità dell'epidemiologia e dell'impatto della malattia nelle differenti popolazioni di pazienti e nelle diverse aree geografiche.

Entrando un po' più nel dettaglio, secondo le indicazioni del Ministero della Salute rilasciate nel 2009 tramite Circolare (Circolare 22 luglio 2009) durante il periodo pandemico dell'influenza suina, gli antivirali sono:

  • Fortemente raccomandati in casi sospetti, probabili o confermati di influenza suina che presentino indicatori di gravità quali ipossia (anche con radiografia del torace negativa), shock ipotensivo, alterazione del sensorio.
  • Raccomandati in casi sospetti, probabili o confermati di influenza suina nei pazienti che presentano condizioni che possono favorire lo sviluppo di complicanze, come gravidanza o allattamento al seno, asma in trattamento, obesità con indice di massa corporea (BMI) superiore a 30.

Nota Bene

Secondo indicazioni del Ministero, l'utilizzo di farmaci antivirali nelle donne in gravidanza "deve essere limitato ai casi di donne che presentino malattie croniche preesistenti alla gravidanza nonché ai casi di malattia influenzale con decorso complicato. In questi casi il trattamento può essere effettuato anche nel primo trimestre, nel più breve tempo possibile dall'insorgere dei sintomi".

  • Da prendere in considerazione in casi sospetti, probabili o confermati di influenza suina che rientrano nelle categorie a rischio per lo sviluppo di complicanze, quali:
    • Bambini di età inferiore a 2 anni;
    • Individui con malattie croniche polmonari, cardiovascolari (esclusa l'ipertensione), renali, epatiche, ematologiche, neurologiche, neuromuscolari;
    • Persone affette da diabete ed altri disordini metabolici;
    • Soggetti con infezione da HIV;
    • Individui immunodepressi per cause naturali o iatrogene.

Con Ordinanza del 30 settembre 2009, invece, vengono definiti i limiti per l'uso degli antivirali in bambini e adolescenti con influenza suina, sulla base del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità. Nello specifico, si afferma che l'impiego dei farmaci antivirali contro l'influenza suina deve essere limitato a:

  • Bambini sintomatici che rientrano in gruppi a rischio per lo sviluppo gravi complicanze, quali sono i pazienti pediatrici affetti da:
  • Bambini senza fattori di rischio ma ricoverati in ospedale per sintomi gravi, come dispnea, ipossia, alterazione del sensorio, attribuibili all'infezione da virus dell'influenza suina.

Per quel che concerne la chemioprofilassi, l'uso degli antivirali deve essere limitato a bambini a rischio di gravi complicanze che non siano vaccinati e che abbiano avuto stretti contatti con persone infette.

Come si previene l'influenza suina?

La prevenzione dell'influenza suina deve essere effettuata attraverso l'adozione di accorgimenti comportamentali, quali:

  • Rimanere in casa e limitare i contatti con altre persone in presenza di sintomi influenzali.
  • Mantenere una corretta igiene delle mani (lavaggio con acqua e sapone e utilizzo di gel igienizzanti quando acqua e sapone non sono disponibili).
  • Coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si starnutisce e gettarlo subito dopo nella spazzatura.
  • Mantenere una distanza interpersonale di almeno 1 o 2 metri.
  • Evitare di toccare occhi, naso e bocca.

Chiaramente, è molto importante attenersi anche alle indicazioni fornite dal medico e dagli enti preposti.

Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista