Influenza aviaria: quali rischi per l’uomo e perché preoccupa
Cos’è l’influenza aviaria
L'influenza aviaria è una malattia infettiva che si manifesta naturalmente negli uccelli selvatici e può trasmettersi agli uccelli domestici. In casi estremamente rari, l'influenza aviaria può colpire l'uomo. Nei volatili, l'influenza aviaria provoca spesso una malattia grave e perfino il decesso dell'animale colpito. Alcune infezioni nell'uomo sono state associate ad una grave malattia respiratoria, potenzialmente fatale; nella maggior parte dei casi, tuttavia, i casi di influenza aviaria sono stati lievi o addirittura subclinici.
Ecco cosa sapere sull'influenza aviaria, inclusi rischi e motivi per cui preoccupa così tanto.
Cosa provoca l’influenza aviaria?
L'influenza aviaria è causata da virus influenzali di tipo A, che possono infettare i volatili selvatici o domestici, come il pollame. Questi agenti virali possono infettare anche altri animali e, in alcuni casi, la trasmissione può interessare anche gli esseri umani. Certi virus influenzali aviari sono, infatti, zoonotici, cioè possono causare malattia nell'uomo.
A differenza dell'influenza stagionale umana, l'aviaria non diffonde facilmente da persona a persona.
Cosa sta succedendo
Influenza aviaria: situazione attuale per punti chiave
- L'influenza aviaria è diffusa tra gli uccelli selvatici in tutto il Mondo. I virus dell'influenza aviaria sono stati isolati da più di 100 diverse specie di uccelli selvatici di tutto il mondo, tra cui limicoli o acquatici (gabbiani, anatre, oche e cigni). Si sospetta che l'infezione possa diffondersi da questi portatori naturali del virus al pollame domestico (polli, tacchini, anatre) e altri animali da allevamento, come maiali, cavalli, delfini e balene.
- In passato, le varianti H7N9 o H5N1 – responsabili della "classica" influenza aviaria – hanno causato piccole epidemie a livello globale, ma nessuno dei due ceppi è mai stato rilevato negli Stati Uniti.
- A partire dal 2011, il virus ad alta patogenicità dell'influenza aviaria H5N1 è considerato endemico in sei Paesi (Bangladesh, Cina, Egitto, India, Indonesia e Vietnam). Questo significa che il virus si trova comunemente nel pollame in quei Paesi. Negli ultimi anni, i focolai sporadici di influenza aviaria si sono verificati in Asia, Africa e parte dell'Europa.
- Attualmente (maggio 2024), l'influenza aviaria sta provocando epidemie nel pollame e nelle mucche da latte statunitensi, con un caso d'infezione umana in un lavoratore del settore lattiero-caseario. Secondo il rapporto di ECDC ed EFSA, pubblicato il 3 aprile 2024, nonostante i numerosi eventi di esposizione umana ai virus dell'influenza aviaria A(H5N1), il rischio di infezioni sintomatiche per la popolazione generale in Europa resta basso (European Food Safety Authority (EFSA); European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC); Adlhoch C, Alm E, Enkirch T, Lamb F, Melidou A, Willgert K, Marangon S, Monne I, Stegeman JA, Delacourt R, Baldinelli F, Broglia A. Drivers for a pandemic due to avian influenza and options for One Health mitigation measures. EFSA J. 2024 Apr 3;22(4):e8735).
- Sebbene l'attuale rischio per la salute pubblica sia basso, l'OMS e altri enti del settore sanitario stanno lavorando per identificare e ridurre i rischi per la salute degli animali e quella pubblica.
Perché preoccupa
I virus influenzali circolanti negli animali rappresentano una minaccia per la salute umana.
Gli uomini possono ammalarsi quando infettati con virus di origine animale, come il virus dell'influenza aviaria (sottotipi H5N1, H9N2, H7N7, H7N2 e H7N3) e il virus dell'influenza suina (sottotipi H1N1 e H3N2).
Il principale fattore di rischio per l'infezione umana sembra essere l'esposizione ravvicinata con animali infetti vivi o morti o indiretta in presenza di ambienti contaminati con secrezioni ed escrezioni.
I due principali rischi associati all'influenza aviaria per la salute umana sono:
1) infezione diretta, quando il virus viene trasmesso da un uccello infetto all'uomo;
2) mutazione o ricombinazione del virus in una forma altamente contagiosa per gli esseri umani, trasmesso più facilmente da persona a persona.
Perché l’influenza aviaria è motivo di preoccupazione?
I virus dell'influenza aviaria presentano una patogenicità che stabilisce le basi per fenomeni di ricombinazione in caso di infezione contemporanea (co-infezione) da parte di diversi ceppi.
In altre parole, il virus dell'influenza aviaria continua a mutare, e con le migrazioni degli uccelli selvatici, i ceppi attualmente in circolazione fuori dall'Europa potrebbero valicare i confini del nostro continente e trasportare varianti potenzialmente sempre più abili ad infettare i mammiferi. A segnalarlo è un rapporto elaborato congiuntamente dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dalla European Food Safety Authority (Efsa).
Il rischio di una trasmissione su larga scala esiste qualora il virus riuscisse ad acquisire la capacità di diffondersi fra gli esseri umani, data la vulnerabilità del nostro sistema immunitario, che non sono mai ampiamente circolati all'interno della nostra specie. Non è escluso che le autorità sanitarie potrebbero essere in grado evitare la pandemia: H5N1, ad esempio, è sensibile ai farmaci antinfluenzali più recenti ed un vaccino già è stato creato e stoccato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo scopo dell'eventuale vaccinazione consiste nel fornire una protezione limitata fino a quando un altro vaccino sarà progettato contro la forma specifica del virus mutato (indicativamente entro tre o quattro mesi).
In Italia, esiste il pericolo di trasmissione della malattia all'uomo?
Come riportato dal Ministero della Salute: «i virus responsabili di focolai nel pollame in Italia si sono dimostrati sempre poco pericolosi per l'uomo. Le rarissime infezioni segnalate sono state asintomatiche o hanno provocato delle congiuntiviti guarite spontaneamente. È importante ricordare inoltre che nei Paesi in cui si sono verificati casi umani gravi, la trasmissione della malattia è avvenuta per uno stretto contatto con volatili domestici attraverso secrezioni e feci disseccate degli animali».
Cosa potrebbe aumentare il rischio?
Il più grande fattore di rischio per l'influenza aviaria sembra essere uno stretto contatto con uccelli malati o con superfici contaminate dalle loro piume, saliva o escrementi.
Il significato di "stretto contatto" differisce da cultura a cultura. Alcune persone hanno contratto il virus H5N1 mentre pulivano o spennavano volatili infetti. In Cina, ci sono state segnalazioni di infezione per inalazione di materiali dispersi nell'aerosol nei mercati di animali vivi. È anche possibile che alcune persone siano state infettate a seguito della balneazione in acque contaminate con gli escrementi di uccelli infetti.
In pochi casi, l'influenza aviaria è stata trasmessa da un essere umano infettato ad un altro, mediante un contatto diretto, ma, finora, non c'è stata alcuna trasmissione particolarmente sostenuta.
Persone di ogni età possono contrarre l'influenza aviaria. Se un individuo o un animale suscettibile viene infettato contemporaneamente con il virus dell'influenza aviaria e dell'influenza umana potrebbe verificarsi una ricombinazione genica. Anche senza scambiare i geni, il virus H5N1 può mutare in una forma che infetta più facilmente gli esseri umani e potrebbe diffondersi rapidamente in tutto il Mondo.
Un virus dell'influenza aviaria potrebbe causare una pandemia?
La circolazione continua di alcuni virus dell'influenza aviaria nel pollame, come i virus A(H5) e A(H7), è fonte di preoccupazione per la sanità pubblica poiché questi virus causano nelle persone forme gravi di malattia e hanno il potenziale di mutare e aumentare la trasmissibilità tra le persone.
Ad oggi, non è stata segnalata una trasmissione sostenuta tra le persone, sebbene sia noto il rischio potenziale a causa di sporadici episodi legati a prolungata esposizione con pazienti infettati ed in particolari condizioni igienico-sanitarie.
Cosa fare per prevenirla
Come si possono prevenire le infezioni umane da influenza aviaria?
Attualmente, il modo migliore per prevenire l'infezione da virus dell'influenza aviaria consiste nell'evitare le potenziali fonti di esposizione, quando possibile. La maggior parte delle infezioni umane con virus dell'influenza aviaria si sono verificati a seguito di un contatto prolungato e diretto con pazienti malati o pollame infetto.
La Commissione Europea ha adottato alcune misure con l'obiettivo di impedire che la malattia diffonda nel territorio. Queste comprendono il divieto di importazione di carne di pollame e prodotti derivati da tutti i Paesi interessati dall'epidemia e l'obbligo di etichettatura delle carcasse di volatili da cortile che indichi la sigla e il numero di registrazione che identifica l'allevamento di provenienza degli animali. Le persone che lavorano con il pollame o che sono esposte ai focolai di influenza aviaria sono invitati a seguire le norme di biosicurezza raccomandate e le pratiche di controllo delle infezioni; questi includono l'uso di adeguati dispositivi di protezione individuale e la cura per l'igiene delle mani.
L'OMS raccomanda le seguenti misure personali di protezione (misure non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell'influenza aviaria:
- Lavaggio regolare con corretta asciugatura delle mani
- Buona igiene respiratoria: coprire bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce, utilizzare fazzoletti monouso e smaltirli correttamente
- Autoisolamento immediato in caso di febbre e sintomi simil influenzali
- Evitare il contatto ravvicinato con persone malate
- Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca
Gli operatori sanitari che eseguono procedure che generano aerosol dovrebbero utilizzare precauzioni per via aerea. Durante le epidemie dovrebbero essere messi a disposizione e utilizzati precauzioni standard da contatto e da goccioline e adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI).
In caso di viaggio in zone endemiche
I viaggiatori e le persone che vivono in paesi con epidemie note di influenza aviaria dovrebbero attenersi alle seguenti raccomandazioni:
- Evitare il contatto con uccelli domestici. Se possibile, evitare le zone rurali, le piccole aziende agricole e i mercati all'aperto. Evitare allevamenti di pollame, il contatto con animali nei mercati di pollame vivo, entrare in aree in cui il pollame può essere macellato e il contatto con qualsiasi superficie che potrebbe essere contaminata da feci di pollame o altri animali
- Seguire buone pratiche di sicurezza alimentare e igiene alimentare.
- Lavarsi le mani. Questo è uno dei modi più semplici e migliori per prevenire le infezioni di ogni genere. Utilizzare un disinfettante a base di alcool (almeno al 60%) quando si viaggia.
- Vaccino antinfluenzale. Prima di partire, è utile chiedere al medico un vaccino antinfluenzale. Esso non protegge specificatamente da influenza aviaria, ma può aiutare a ridurre il rischio di infezione simultanea virus influenzali umani e aviari.
I viaggiatori di ritorno dalle regioni colpite devono segnalare al proprio medico curante eventuali sintomi respiratori.
Pollame e uova: si possono mangiare?
Non è possibile ottenere l'influenza aviaria da una corretta manipolazione e cottura di pollame e uova. Il calore distrugge i virus aviari, quindi il pollame cotto adeguatamente non rappresenta una minaccia per la salute. In questo modo è possibile anche prendere precauzioni durante la manipolazione e la preparazione del pollame, che possono essere contaminati con Salmonella o altri batteri nocivi.
- Evitare la contaminazione incrociata. Usare acqua calda e sapone per lavare taglieri, utensili e tutte le superfici che sono venute a contatto con il pollame crudo. Lavarsi le mani con sapone e acqua calda per almeno 20 secondi prima e dopo aver maneggiato il pollame crudo e uova.
- Cuocere a fondo il pollo fino a quando i succhi che fuoriescono sono trasparenti e viene raggiunta una temperatura interna minima di almeno 74°C.
- Evitare le uova crude. I gusci d'uovo sono spesso contaminati da escrementi di uccelli, quindi sarebbe opportuno evitare gli alimenti contenenti uova crude o poco cotte.