Influenza australiana 2024 e influenza stagionale: quali sono i sintomi?

Influenza australiana 2024 e influenza stagionale: quali sono i sintomi?
Ultima modifica 06.11.2024
INDICE
  1. Che cos'è l'influenza o variante australiana?
  2. Inizio stagione influenzale in Italia
  3. Quali sono i sintomi?
  4. Come avviene il contagio?
  5. Quando e per quanto tempo si è contagiosi?
  6. Complicazioni
  7. Quanto dura l'influenza?
  8. Come si fa a capire se è COVID-19 o influenza?
  9. Come si cura l'influenza 2024?
  10. Come prevenirla?

Con l'arrivo dell'autunno-inverno 2024-2025, si inizia a parlare di influenza australiana, ossia l'influenza stagionale che già si è manifestata nel sud dell'emisfero, durante i mesi invernali, e che è arrivata anche nel nostro Paese con l'abbassamento delel temperature e l'inizio della stagione fredda.

Quest'anno, però, il tipo di influenza che ha colpito l'Australia - definita anche come "variante australiana" - sembra preoccupare più del solito, ma perché? Entriamo nel dettaglio.

Che cos'è l'influenza o variante australiana?

Attualmente, con "influenza australiana" o "variante australiana" si vuole indicare una patologia delle vie respiratorie di natura virale; in particolare, provocata da virus influenzale di tipo A sottotipo H3N2.

Questo sottotipo virale ha dato origine nell'emisfero meridionale ad una stagione influenzale piuttosto grave durante i mesi invernali, caratterizzata da un alto numero di ricoveri ospedalieri e di ricoveri in terapia intensiva.

Il virus influenzale di sottotipo H3N2 sembra quindi manifestarsi con una maggior aggressività; si afferma, infatti, che esso abbia dato origine, in Australia, alla seconda stagione influenzale più aggressiva degli ultimi 10 anni.

Inizio stagione influenzale in Italia

Mentre l'influenza australiana fa parlare di sé, in Italia è stato segnalato a metà ottobre il primo caso di influenza stagionale 2024-2025.

Dai test molecolari effettuati, questo caso di influenza è risultato essere provocato dal sottotipo virale H1N1pdm.

A differenza del sottotipo H3N2, il sottotipo H1N1pdm non sembrerebbe manifestare una tendenza più aggressiva rispetto a quanto non registrato negli scorsi anni durante le stagioni influenzali.

A inizio novembre, invece, è stato segnalato il primo caso di influenza australiana anche nel nostro Paese.

Per tenere sotto controllo l'andamento della stagione influenzale, è stata avviata dall'istituto Superiore di Sanità (ISS) la Sorveglianza Integrata (epidemiologica e virologica) dei casi di sindromi simil-influenzali e dei virus respiratori RespiVirNet, la cui pagina ufficiale è consultabile cliccando qui.

Per approfondire: Influenza ottobre 2024: che sintomi provoca? Quanto dura e cosa prendere

Quali sono i sintomi?

I sintomi con cui l'influenza si manifesta sono generalmente ad esordio improvviso, comprendono sia sintomi generali e sistemici che sintomi a carico delle vie respiratorie e consistono in:

In alcuni casi possono manifestarsi anche sintomi a carico del tratto digerente, quali vomito e/o diarrea, come spesso accade nei bambini molto piccoli.

Ad ogni modo, si precisa che non tutti gli individui manifestano tutti i sintomi sopra citati e che la sintomatologia può variare - sia per tipo che per intensità - da un individuo all'altro.

Tuttavia, affinché si possa parlare di influenza stagionale, o più semplicemente di influenza, e non di altre patologie che interessano le vie aeree superiori (come ad esempio, raffreddori o sindromi parainfluenzali), è necessario che vi sia la presenza di: febbre oltre i 38°C, disturbi generali e almeno un sintomo respiratorio.

I sintomi dell'influenza australiana non sembrano discostarsi di molto da quelli appena elencati, benché questa tenda a manifestarsi in maniera più aggressiva.

A-H3N2: l'influenza australiana può colpire il cervello

Oltre a provocare febbre oltre i 38°C, dolore muscolare, tosse e mal di gola, l'influenza australiana H3N2 (il sottotipo di virus dell'influenza stagionale A, che circola anche in Italia) può colpire il sistema nervoso centrale. Ciò si rende evidente per il manifestarsi di una serie di sintomi neurologici tra cui:

Negli adulti, sono stati segnalati casi di influenza A/H3N2 associati a encefaliti e meningoencefaliti, mentre nei bambini sono state riportate convulsioni febbrili. Nei casi più gravi, l'interessamento neurologico da influenza australiana conduce a sindrome di Guillain-Barré ed encefalomielite acuta disseminata.

Il coinvolgimento del cervello si deve all'invasione del virus A-H3N2 nel sistema nervoso centrale attraverso i bulbi olfattivi. Si parla anche di un meccanismo autoimmune con una risposta esagerata dell'organismo all'infezione, con il rilascio di citochine che produce infiammazione e porta alla comparsa dei sintomi neurologici.

Per approfondire: Influenza: quanto dura la febbre?

Come avviene il contagio?

La trasmissione dell'influenza - a prescindere dal sottotipo di virus coinvolti - avviene per via aerea. La diffusione dei virus che ne sono responsabili, pertanto, avviene attraverso i droplets (goccioline di saliva) emessi mentre si parla, con colpi di tosse o con starnuti, così come attraverso il muco di individui infetti.

Oltre a ciò, poiché i virus influenzali possono sopravvivere per un certo periodo di tempo anche al di fuori del corpo umano, la trasmissione può essere anche indiretta, ad esempio, entrando in contatto con oggetti o superfici infette.

Quando e per quanto tempo si è contagiosi?

Gli individui che contraggono il virus dell'influenza possono diventare contagiosi ancor prima di aver sviluppato i sintomi della malattia, più precisamente, fino a 36-48 ore prima della manifestazione della sintomatologia.

In seguito, un individuo influenzato può restare contagioso per un periodo di circa 3-7 giorni dopo l'esordio dei sintomi. I bambini, invece, possono rimanere contagiosi per periodi di tempo più lunghi.

Anche gli individui che contraggono l'infezione in maniera asintomatica possono essere contagiosi e trasmettere il virus a persone sane.

Complicazioni

Possibili complicazioni dell'influenza

In seguito alla contrazione dell'influenza possono manifestarsi complicazioni fra cui ricordiamo:

  • Otiti (in particolar modo nei bambini);
  • Sovrainfezioni batteriche;
  • Bronchiti o polmoniti;
  • Sinusiti;
  • Peggioramento di condizioni o patologie preesistenti (ad esempio, malattie delle vie aeree, patologie cardiache, ecc.).

Generalmente, ad essere maggiormente esposti al rischio di insorgenza di complicanze sono le persone con sistema immunitario debole o che presentano fattori di rischio, gli individui con età uguale o superiore ai 65 anni e i bambini.

Quanto dura l'influenza?

La durata dell'influenza stagionale, generalmente, si aggira intorno ai 5-7 giorni.

Molti individui manifestano i sintomi per circa 3-4 giorni, per poi guarire completamente entro una settimana, benché talvolta la malattia possa protrarsi per periodi più lunghi.

Nei bambini, invece, la durata dell'influenza sembra essere maggiore e compresa in un intervallo che va dai 5 ai 10 giorni circa.

Inoltre, si segnala che, una volta risolti i sintomi tipici e raggiunta la guarigione, non sono rari i casi in cui per diversi giorni permane una sensazione di stanchezza e debolezza.

Come si fa a capire se è COVID-19 o influenza?

Per certi aspetti, i sintomi di influenza stagionale e COVID-19 possono essere simili - come febbre alta, tosse, malessere e stanchezza, ecc. - e per questo difficilmente distinguibili.

L'unico modo per sapere se si è affetti da COVID-19 o da influenza, pertanto, consiste nell'effettuare un tampone (rapido o molecolare) per determinare l'eventuale presenza del coronavirus SARS-CoV-2. In caso di sospetta COVID-19, è quindi opportuno isolarsi ed effettuare il tampone nel giro di breve. Il medico di base può essere contattato per maggiori informazioni su comportamenti ed eventuali terapie da seguire.

Per approfondire: Sintomi influenza 2024: come riconoscerli? Raffreddore o influenza? Può interessarti anche: COVID ottobre 2024: variante XEC, sintomi, cura, cosa fare se si ha il COVID oggi?

Come si cura l'influenza 2024?

Il trattamento dell'influenza 2024 rimane analogo a quello finora adottato. Nel dettaglio, esso prevede principalmente il riposo, lo stare al caldo e il bere molti liquidi per evitare la disidratazione. Anche il consumo di pasti leggeri può essere d'aiuto e, in caso di necessità, il ricorso ad alcuni farmaci per contrastare i sintomi che caratterizzano la malattia.

Ad esempio, per il trattamento della febbre alta, il paracetamolo è il principio attivo maggiormente impiegato, anche nei bambini molto piccoli (naturalmente, nelle giuste forme farmaceutiche, agli opportuni dosaggi e previo consulto con il pediatra).

È altresì possibile ricorrere all'uso di antinfiammatori non steroidei (FANS), come ad esempio l'ibuprofene o il ketoprofene (per via orale o in forma di spray per la gola), utili per contrastare dolori a muscoli, ossa, gola, testa, ecc. Alcuni antinfiammatori non steroidei, inoltre, sono efficaci anche nell'abbassare la febbre.

Sempre appartenente al gruppo dei FANS, ritroviamo anche l'acido acetilsalicilico utile per contrastare stati febbrili e dolori associati all'influenza e non solo; il suo impiego, tuttavia, deve essere riservato ad individui con età superiore ai 16 anni ed è controindicato in bambini e in adolescenti con età inferiore.

Per contrastare la tosse secca, se particolarmente insistente e fastidiosa, il medico potrebbe consigliare al paziente di assumere farmaci antitussivi e, più precisamente, farmaci sedativi della tosse.

Per il naso chiuso, invece, può essere utile il ricorso a decongestionanti nasali nei pazienti adulti e ai lavaggi nasali per i bambini.

Naturalmente, benché simili farmaci possano essere acquistati liberamente anche senza ricetta medica, è sempre opportuno chiedere il parere preventivo del medico, allo scopo di individuare eventuali controindicazioni (ad esempio, allergie) o situazioni a rischio per il loro impiego.

In caso di insorgenza di complicanze o altri disturbi, il medico può poi decidere di prescrivere terapie farmacologiche e/o trattamenti specifici idonei a risolverli.

Uso degli antivirali

Nell'ambito del trattamento e della prevenzione dell'influenza esistono alcuni farmaci antivirali che si possono utilizzare (ad esempio, oseltamivir e zanamivir). Tuttavia, la loro sicurezza ed efficacia d'uso è stata oggetto di dibattito e l'OMS (l'Organizzazione Mondiale della Salute) ritiene che il loro impiego debba essere riservato solo a casi selezionati. Affinché possano essere efficaci, si dovrebbe iniziare ad assumerli entro 48 ore dall'insorgenza dei primi sintomi.

Ad ogni modo, il loro impiego può essere fatto solo se il medico lo prescrive e sotto il suo stretto controllo ed è importante tenere a mente che non sono un'alternativa alla vaccinazione antinfluenzale.

Servono gli antibiotici?

NO. Nella cura dell'influenza australiana e dell'influenza stagionale l'uso degli antibiotici è del tutto inutile in quanto la malattia vede nella sua causa un'infezione di natura virale e non un'infezione batterica.

L'uso improprio di antibiotici può - oltre ad essere inefficace - favorire il fenomeno dell'antibiotico-resistenza, problema che, purtroppo, ha visto una forte crescita negli anni.

L'utilizzo degli antibiotici può essere fatto solo nel caso in cui lo prescriva il medico in quanto ha individuato la presenza di una sovrainfezione batterica.

Come prevenirla?

Le strategie di prevenzione dell'influenza stagionale, così come di quella australiana e delle patologie stagionali che affliggono le vie aeree in generale consistono sostanzialmente in:

  • Evitare, se possibile, il contatto con persone affette da influenza.
  • Quando si è malati, evitare di uscire e di entrare in contatto con altre persone, o comunque limitare fortemente i contatti, al fine di ridurre la diffusione del virus.
  • Quando si tossisce o si starnutisce, coprire naso e bocca con un fazzoletto, quindi gettare il fazzoletto e poi lavare le mani accuratamente. Se non si dispone di un fazzoletto, evitare di usare le mani per coprire naso e bocca in caso di tosse e starnuti, ma utilizzare l'incavo del gomito.
  • Lavare spesso le mani con acqua e sapone, a maggior ragione quando si entra in contatto con oggetti presenti in luoghi pubblici, luoghi molto affollati, mezzi di trasporto, ecc. Se non è possibile lavare le mani nell'immediato, si può ricorrere all'uso di gel a base di alcol appositamente pensati e realizzati per detergere o disinfettare (a seconda del prodotto) le mani in queste occasioni.
  • Evitare di toccarsi viso, occhi, naso e bocca con le mani non lavate.
  • Arieggiare spesso i luoghi frequentati da molte persone (ad esempio, luoghi di lavoro), così come i propri ambienti domestici, a maggior ragione se sci sono individui malati di influenza in casa.
  • Anche il distanziamento sociale e l'uso di dispositivi di protezione individuale (mascherine) entrati in uso nel nostro Paese a causa della pandemia da SARS-COV-2 sono utili per prevenire le patologie stagionali quale è l'influenza.

I soggetti ritenuti a rischio dovrebbero anche sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale, utile non solo per prevenire l'infezione, ma anche per prevenire e ridurre il rischio di complicanze connesse all'influenza.

Per approfondire: Come prevenire l'influenza stagionale?