
Introduzione
Esistono disturbi più fastidiosi di altri perché, oltre ai disagi che praticamente tutti i problemi di salute provocano, creano imbarazzo e conseguenze poco piacevoli. Fra questi c'è sicuramente l'incontinenza: è anche per questo che pochi conoscono a fondo il problema e sanno che esiste un'incontinenza da sforzo e una da urgenza, due problematiche che presentano caratteristiche differenti.
I tipi di incontinenza
L'incontinenza urinaria è una particolare condizione caratterizzata da una perdita involontaria di urina. Gli esperti distinguono due tipologie principali di problematica: quella da sforzo e quella da urgenza. L'incontinenza da sforzo, come dice il nome stesso, si manifesta in concomitanza di sforzi, anche piccoli, come un semplice colpo di tosse, uno starnuto, una risata o un saltello. L'incontinenza da urgenza, invece, detta anche sindrome da vescica iperattiva, è indipendente dai movimenti compiuti: in pratica, in questo caso la perdita di urina avviene tutte le volte che compare lo stimolo – che è impellente, improvviso e incontrollabile- perché la persona non riesce a trattenersi e ad arrivare in tempo in bagno. In alcuni casi, queste due condizioni possono anche essere presenti contemporaneamente: si parla allora di "incontinenza urinaria mista".
Le cause
L'incontinenza da sforzo è legata quasi sempre a un deficit della muscolatura del pavimento pelvico, un insieme di muscoli che si trovano alla base del gruppo dei muscoli centrali e che svolgono un ruolo fondamentale sull'apparato urinario e nel controllo della minzione. Infatti, si chiudono intorno all'orifizio uretrale e rettale, prevenendo le perdite di urina e feci; bilanciano le spinte interne della zona addominale, come quelle che si originano quando si starnutisce o si tossisce; contribuiscono a mantenere in sede gli organi interni; contrastano le forze fisiche a cui si è sottoposti durante attività sportive, come saltare o correre. Se non funzionano correttamente, possono comparire, tra gli altri, incontinenza, dolore e disturbi sessuali e prolassi urogenitali.
L'incontinenza da urgenza, invece, può essere legata a infezioni e irritazioni alla vescica oppure a malattie neurologiche. Esiste anche una forma idiopatica, cioè senza una causa apparente.
I fattori di rischio
- Gravidanza: il feto e l'utero ingrossato esercitano una pressione sulle strutture sottostanti, che alla lunga può essere dannosa. Inoltre, a causa del nuovo equilibrio ormonale, la quantità di urina aumenta.
- Parto: può mettere a dura prova la muscolatura pelvica e addirittura causare micro-lacerazioni delle fasce muscolari del pavimento pelvico.
- Menopausa: comporta una drastica riduzione degli estrogeni, ormoni che esercitano un effetto protettivo sulla muscolatura uretrale e sulla vescica.
- Ipertrofia prostatica benigna: la prostata aumentata di volume preme sulla vescica, favorendo la perdita involontaria di urina.
- Asportazione della prostata: questa ghiandola si trova attorno all'uretra (il condotto che porta l'urina dalla vescica all'esterno) e offre una barriera contenitiva naturale alla vescica.
- Obesità.
- Stitichezza.
- Fumo.
- Sport d'impatto, che generano bruschi aumenti della pressione endoaddominale, come pallavolo, tennis, corsa, atletica, sollevamento pesi.
Le conseguenze
- Imbarazzo
- Sensazione di inadeguatezza
- Difficoltà relazionali
- Insorgenza di cattivo odore
- Problemi di irritazioni e infiammazioni della pelle
- Peggioramento della qualità della vita
- Isolamento e rinuncia a dedicarsi a molte attività
L'incontinenza, di qualsiasi tipo sia e in qualsiasi periodo della vita compaia, è una problematica che causa sempre grandi disagi in chi ne soffre.
Le soluzioni
Quando l'incontinenza non è di grado troppo severo, in genere, si propone la chinesiterapia pelvi-perineale, che aiuta a controllare le perdite: si tratta di un percorso complesso e articolato, studiato su misura a seconda dei casi, che prevede l'esecuzione di esercizi mirati (Pelvic Floor Muscle Training) e un training comportamentale, ossia una serie di tecniche che servono a controllare meglio gli stimoli minzionali, che viene attuato presso le strutture che si occupano specificamente del problema. L'obiettivo è rendere una persona nuovamente in grado di avere un controllo sulla capacità di trattenere l'urina. I medici possono consigliare anche di ricorrere ad alcune tecniche di riabilitazione, come:
-il biofeedback, che attraverso l'uso di un apparecchio elettromedicale, aiuta il soggetto a prendere coscienza di come effettuare la contrazione per rinforzare i muscoli;
-l'elettrostimolazione, ossia la stimolazione della muscolatura perineale o dei nervi che la comandano, tramite elettrodi;
-coni e palline vaginali, piccoli supporti di peso variabile che servono per irrobustire la muscolatura perineale.
Laddove necessario si possono prescrivere anche dei farmaci, come compresse da assumere per bocca in grado di aumentare il tono dello sfintere uretrale, o altre terapie, come infiltrazioni intravescicali a base di tossina botulinica, che riducono le contrazioni. Talvolta si procede con interventi chirurgici.
Le regole di igiene
- Lavarsi al bisogno: la detersione dei genitali è essenziale nelle persone che soffrono di incontinenza perché il ristagno di urina può danneggiare cute e mucose, ma non bisogna esagerare. Lavarsi solo nel momento in cui ci si sente umidi, senza trasformare la pulizia in un'ossessione.
- Scegliere detergenti di qualità e con pH neutro.
- Utilizzare protezioni specifiche, pensate appositamente per chi soffre di incontinenza (pannolini o pants specificatamente studiati per le perdite di urina).
- Individuare le protezioni più adatte alle diverse esigenze. Per esempio, quando si pratica attività fisica può essere utile scegliere modelli più avvolgenti.
- Per non rischiare infezioni e problemi igienici, bisogna cambiare le protezioni con la giusta frequenza.
Qui alcune strategie per aumentare il controllo della vescica.