IgE: Cosa Sono? Funzioni delle Immunoglobuline E
IgE: Cosa Sono?
Le immunoglobuline di classe E (IgE) sono proteine globulari ad attività anticorpale, molto importanti per il corretto funzionamento del sistema immunitario.
Nella pratica medica, il maggior impatto delle IgE è nelle allergie, ma il loro ruolo non è limitato solo a questo tipo di reazione.
Immunoglobuline: 5 Punti Chiave
1. Le immunoglobuline (Ig) sono anticorpi che hanno la funzione di legare e neutralizzare uno specifico antigene (sostanza estranea, potenzialmente dannosa per l'organismo).
2. Le immunoglobuline sono prodotte dai linfociti B in risposta ad uno stimolo antigenico esterno e/o interno. In pratica, le Ig si comportano in modo simile a sentinelle, pronte ad allertare i linfociti attivati (plasmacellule) a produrre un numero molto elevato di anticorpi (fino a 2000 al secondo), una volta entrate a contatto con l'aggressore.
3. Esistono cinque classi di immunoglobuline: IgA, IgD, IgE, IgG e IgM. Ciascuna di queste presenta struttura e funzioni tali da renderle implicate in specifiche reazioni immuni; in altre parole, il modo in cui un anticorpo provvede a rimuovere un antigene dipende dalla classe a cui appartiene.
4. Nell'ambito del sistema immunitario, le immunoglobuline costituiscono la componente principale dell'immunità umorale, quindi hanno riconoscendo ogni determinante antigenico come un bersaglio e lo neutralizzano o lo rendono facilmente identificabile dai fagociti e dalle cellule citotossiche.
5. Tutte le immunoglobuline possono mediare le forme più semplici di attacco antigenico (neutralizzazione e agglutinazione), mentre le classi particolari si specializzano nell'opsonizzazione dell'antigene, nell'attivazione del sistema del complemento e nella stimolazione dei linfociti natural killer.
Caratteristiche
L'immunoglobulina E (IgE) è una delle 5 classi di immunoglobuline, l'ultima ad essere identificata nel 1966 e studiata; da allora, ha stimolato grandi quantità di ricerche volte a caratterizzarne il ruolo nei processi patologici.
Le IgE sono presenti nella circolazione a concentrazioni molto basse, circa 300 volte inferiori a quelle delle IgG.
La classe anticorpale IgE è definita dalla presenza della catena pesante epsilon e risulta altamente specializzata all'attivazione dei mastociti presenti nei tessuti epiteliali, ai quali si legano strettamente stimolando potenti reazioni infiammatorie in presenza di specifici antigeni.
Le IgE si trovano soprattutto nei tessuti epiteliali degli apparati respiratorio e intestinale: organizzate in questo modo costituiscono una sorta di "seconda barriera" alle infezioni, dopo le IgA.
Struttura
L'IgE è un monomero composto da:
- Due catene pesanti epsilon, peculiari delle IgE, ciascuna contenente: un dominio Ig variabile e quattro domini Ig costanti (Cε1-Cε4);
- Due catene leggere, identiche a quelle presente nelle altre immunoglobuline e contengono ciascuna due domini Ig, uno variabile (V) e uno costante (C).
Le IgE sono, quindi, in grado di legare un totale di due antigeni, attraverso le regioni variabili delle catene leggere e pesanti che creano siti di legame antigene-specifici unici.
Le considerazioni biochimiche menzionate non solo determinano la struttura delle IgE, ma consentono loro di legarsi a determinati antigeni, nonché ai recettori cellulari IgE-specifici.
Funzioni
Non solo le IgE hanno una struttura unica, ma modulano anche una serie di funzioni fisiologiche peculiari tra cui:
- Reazioni di ipersensibilità di tipo I: le IgE si rendono responsabili delle reazioni allergiche, che si verificano quando tali immunoglobuline vengono prodotte contro antigeni altrimenti inoffensivi;
- Infezioni parassitarie;
- Processi autoimmuni.
Qual è il Ruolo delle IgE?
Il ruolo delle IgE è centrale nella sensibilizzazione allergica e nei disturbi atopici come:
Questi disturbi si manifestano a causa di reazioni di ipersensibilità di tipo I che coinvolgono IgE e altre cellule immunitarie per produrre infine i sintomi clinici osservati in quei disturbi.
Tutto inizia con un'esposizione iniziale a un antigene o allergene che viene captato e processato da una cellula dendritica o da un macrofago che presenta l'antigene ad una cellula T (o linfocita T). In presenza dei mediatori delle citochine IL-4 e IL-13, queste cellule T sono indotte a differenziarsi in linfociti T helper (TH2) in grado di presentare l'antigene alle cellule B.
Le cellule B subiscono, quindi, eventi di ricombinazione per produrre, infine, IgE in grado di legarsi all'antigene specifico.
Una volta che si è verificata questa sensibilizzazione iniziale all'antigene, possono verificarsi più eventi immunologici per garantire una risposta IgE più efficace e robusta.
La funzione delle IgE è distinta da altre immunoglobuline, in quanto induce l'attivazione dei mastociti e dei basofili attraverso il recettore di superficie cellulare Fc epsilon RI (FcεRI).
FcεRI è un recettore ad alta affinità specifico per le IgE che è presente ad alta densità sui mastociti e sui basofili residenti nei tessuti. A causa di questa interazione ad alta affinità, quasi tutte le IgE prodotte dai linfociti B sono legate ai mastociti o ai basofili, il che spiega la bassa concentrazione presente in circolazione. Le IgE legate portano all'attivazione cellulare, con conseguente rilascio immediato di componenti granulari preformati (istamina e triptasi) e successiva produzione di mediatori lipidici (prostaglandine e leucotrieni) e citochine (interleuchina-4 e interleuchina-5).
Classe anticorpale |
Funzioni |
IgE |
• Neutralizzano gli antigeni; • Agglutinano gli antigeni; • Favoriscono il rilascio di istamina |
IgE Alte – Cause
Aumento delle Immunoglobuline E (IgE): Quali Cause?
Elevate concentrazioni di IgE sono generalmente considerate nel contesto delle allergie, specialmente nelle pollinosi. Inoltre, l'incremento delle immunoglobuline di classe E può contribuire alla diagnosi di atopia nel neonato.
Tuttavia, aumenti della quantità di IgE sieriche totali circolanti possono essere riscontrati anche in varie altre malattie, comprese immunodeficienze primarie, infezioni, malattie infiammatorie e neoplasie, a condizione che siano soddisfatti altri criteri clinici e di laboratorio.
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