Ultima modifica 13.01.2020

Generalità

Nel settore medico e salutistico, l'idrossido di alluminio Al(OH)3 è conosciuto per la capacità di neutralizzare l'eccessiva acidità gastrica e ridurre l'assorbimento di fosforo in pazienti affetti da insufficienza renale. L'idrossido di alluminio riduce anche il riassorbimento degli acidi biliari, ma in tal senso è stato soppiantato dalla più efficace e sicura colestiramina.

Impiego come antiacido

A contatto con l'acido cloridrico prodotto dalle cellule parietali della mucosa gastrica, l'idrossido di alluminio reagisce riducendo l'acidità del contenuto acido dello stomaco, come dimostrato dalla seguente reazione:

Al(OH)3 + 3 HCl --> AlCl3 + 3 H2O

Pur essendo in tal senso meno efficace rispetto ad altri antiacidi, come il bicarbonato di sodio, il magnesio idrossido ed il calcio carbonato, l'idrossido di alluminio può dare sollievo dai sintomi di iperacidità gastrica, risultando utile in presenza di ulcere, gastriti e reflusso gastroesofageo.

In genere, nei comuni farmaci antiacidi l'idrossido di alluminio viene associato ad altri sali con effetto sia antiacido che lassativo, in modo da neutralizzarne l'effetto costipante. Se usato da solo come antiacido, l'idrossido di alluminio può infatti causare stitichezza; tra le più comuni associazioni ricordiamo quella tra idrossido di alluminio ed idrossido di magnesio (tipica del Maalox ®) e quella tra idrossido di alluminio e magnesio carbonato.

EFFETTI COLLATERALI, INTERAZIONI FARMACOLOGICHE E CONTROINDICAZIONI

  • il medicinale può avere un effetto astringente e causare stitichezza; ad alte dosi può essere responsabile di occlusione intestinale
  • In caso di ipofosfatemia o diete povere di fosforo, tenere presente che l'alluminio idrossido può causare carenza di fosforo diminuendone l'assorbimento intestinale
  • Nei pazienti con gravi insufficienze renali i livelli plasmatici di alluminio tendono ad aumentare. In questi pazienti, lunghe esposizioni ad alte dosi di alluminio possono condurre a encefalopatie o al peggioramento di osteomalacia da dialisi.
  • L'alluminio idrossido potrebbe non essere sicuro in pazienti affetti da porfiria sottoposti ad emodialisi.
  • In presenza di gravi insufficienze renali si consiglia di assumere il prodotto sotto il diretto controllo del medico. In questi pazienti deve essere evitato l'uso prolungato del medicinale.
  • si raccomanda di evitare l'assunzione di idrossido di alluminio durante le terapie tetracicliniche per via orale (ne riduce l'assorbimento gastroenterico)
  • L'uso di antiacidi contenenti alluminio può ridurre l'assorbimento di H2-antagonisti, atenololo, clorochina, tetracicline, diflunisal, digoxina, bisfosfonati, etambutolo, fluorochinoloni, fluoruro di sodio, glucocorticoidi, indometacina, isoniazide, kayexalate, ketoconazolo, lincosamidi, metoprololo, neurolettici fenotiazinici, penicillamine, propranololo, sali di ferro.
  • Lasciar trascorrere almeno due ore (4 per i fluorochinoloni) tra l'assunzione di altri farmaci e quella di idrossido di alluminio, in modo da evitare interazioni farmacologiche.
  • L'utilizzo contemporaneo di alluminio idrossido e citrati può portare and un aumento dei livelli di alluminio, particolarmente nei pazienti con insufficienza renale.
  • L'assunzione di idrossido di alluminio può conferire alle feci un colore tendente al bianco gessato

Impiego per ridurre l'assorbimento di fosforo

Giunto a livello gastrico, l'idrossido di allumino è in grado di legarsi al fosforo sequestrandolo ed impedendone l'assorbimento intestinale; questa caratteristica può rivelarsi particolarmente utile per i pazienti con malattie renali in stadio avanzato, spesso affetti da iperfosfatemia.