Ultima modifica 27.03.2020

Generalità

Idrope è il termine con cui i medici indicano qualsiasi accumulo di liquido nei tessuti sottocutanei, nelle strutture anatomiche cave o nelle cavità sierose.
Esistono vari tipi di idrope; le tipologie più note e meritevoli di una citazione sono: l'idrope fetale, l'idrope endolinfatica e l'idrope della colecisti.
L'idrope fetale è una grave condizione medica, caratterizzata dall'accumulo di liquido nei tessuti sottocutanei e nelle cavità sierose di un feto o un neonato.
L'idrope endolinfatica è una malattia del sistema vestibolare dell'orecchio interno, che si contraddistingue per un accumulo e una circolazione anomale dell'endolinfa.
Infine, l'idrope della colecisti è l'accumulo di muco e liquido acquoso all'interno della colecisti (o cistifellea).

Cos'è l'idrope?

Idrope è il termine medico che indica qualsiasi accumulo di liquido nei tessuti sottocutanei, nelle strutture anatomiche cave o nelle cavità sierose, come per esempio la cavità pleurica, la cavità pericardica o la cavità peritoneale.

Tipi

Esistono vari tipi di idrope. L'idrope più importane e nota ai più è, senza dubbio, l'idrope fetale.
Tuttavia, meritano una citazione anche l'idrope endolinfatica e l'idrope della colecisti.

Idrope Fetale

L'idrope fetale è una grave condizione medica, caratterizzata dall'accumulo di liquido in almeno due aree corporee di un feto o un bambino appena nato (neonato).
L'accumulo di liquido può avvenire nei tessuti sottocutanei – in questi frangenti i medici parlano di edema – oppure nelle cavità sierose. Tra le cavità sierose solitamente interessate dall'idrope fetale, rientrano:

  • L'addome. L'accumulo di liquido nella cavità addominale (o cavità peritoneale) prende il nome di ascite.
  • Il pericardio. L'accumulo di liquido nella cavità pericardica è noto come versamento pericardico.
  • La pleura. L'accumulo di liquido nella cavità pleurica è conosciuto come versamento pleurico.

Esistono due sottotipi di idrope fetale: l'idrope fetale non-immune e l'idrope fetale immune.
L'idrope fetale non-immune è il sottotipo più comune (più del 90% dei casi clinici) e può essere dovuta a uno svariato numero di condizioni, tra cui problemi di natura cardiovascolare (aritmie, tetralogia di Fallot ecc), anomalie cromosomiche (es: sindrome di Turner), malattie infettive, problemi polmonari, malformazioni delle vie urinarie, grave anemia o ernia diaframmatica congenita.
L'idrope fetale immune, invece, dipende quasi sempre dalla presenza di un'incompatibilità tra gruppo sanguigno materno e il gruppo sanguigno del feto. Tale incompatibilità comporta la formazione, da parte della madre, di anticorpi anti-eritrociti fetali, i quali aggrediscono appunto gli eritrociti del feto, provocando, tra le varie conseguenze, l'accumulo di liquido in diverse regioni del corpo.
Durante la fase prenatale (quindi nel corso della gravidanza), i sintomi e i segni tipici dell'idrope fetale consistono in:

  • Presenza di elevate quantità di liquido amniotico;
  • Placenta ispessita e di grandi dimensioni;
  • Accumulo di liquido nelle cavità pericardica, peritoneale e/o pleurica.

Durante la fase post-natale (quindi dopo la nascita), i sintomi e i segni tipici dell'idrope fetale sono:

Per una diagnosi corretta di idrope fetale e delle cause scatenanti, sono fondamentali un'ecografia prenatale morfologica e un esame del sangue materno.
Grazie all'ecografia prenatale, il medico è in grado di individuare alcune conseguenze tipiche sul feto, da parte dell'idrope fetale: per esempio, l'ecografia prenatale mostra eventuali accumuli di liquido attorno a cuore, fegato e polmoni, eventuali grandi quantità di liquido amniotico e, per finire, un'eventuale ingrandimento/ispessimento della placenta.
Grazie all'esame del sangue materno, invece, il medico stabilisce il sottotipo di idrope fetale presente. Se, dall'analisi del sangue materno, emerge la presenza di anticorpi anti-eritrociti fetali vuol dire che l'idrope fetale è del tipo immune.
Il trattamento varia in relazione alle cause (quindi dipende dal sottotipo) e ai sintomi in atto.
Curare la condizione in questione durante la fase di gravidanza è molto più complesso che dopo la nascita del bambino. Per questo, se le circostanze lo consentono, spesso si opta per ottenere un parto prematuro.
In ogni caso, l'idrope fetale è una condizione la cui prognosi è, molto spesso, sfavorevole.

Idrope endolinfatica

L'idrope endolinfatica è una malattia del cosiddetto sistema vestibolare dell'orecchio interno.
La sua presenza si caratterizza per un aumento oltre il normale e una circolazione anomala dell'endolinfa, ossia il liquido circolante all'interno del labirinto e della coclea dell'orecchio interno.
L'aumento e la circolazione anomala dell'endolinfa comportano alterazioni a carico delle capacità di equilibrio e delle capacità uditive.
L'idrope endolinfatica può insorgere senza una ragione precisa oppure a seguito di un trauma alla testa, una reazione allergica, una malattia infettiva o una malattia autoimmune. Se compare senza una ragione precisa, i medici parlano di idrope endolinfatica idiopatica; se invece compare dopo un trauma alla testa, una reazione allergica ecc., i medici utilizzano la dicitura specifica di idrope endolinfatica secondaria.
In genere, l'idrope endolinfatica idiopatica precede la comparsa della cosiddetta sindrome di Ménière, una malattia dell'orecchio interno incurabile, che determina una graduale perdita dell'udito.
I tipici sintomi dell'idrope endolinfatica sono: tinnito (o acufene), vertigini, calo dell'udito, mancanza di equilibrio e/o senso di pressione nell'orecchio.
Per una diagnosi corretta di idrope endolinfatica, sono fondamentali l'esame obiettivo, l'anamnesi, una serie di test audiometrici e una visita specialistica, presso un medico otorinolaringoiatra.
Il trattamento dell'idrope endolinfatica è sostanzialmente sintomatico, ossia si basa sull'alleviamento dei sintomi.
Una terapia sintomatica per l'idrope endolinfatica può comprendere:

Il mancato trattamento dell'idrope endolinfatica può comportare una perdita irreversibile dell'udito o di buona parte dell'udito.


Breve ripasso dell'orecchio interno

L'orecchio interno comprende, sostanzialmente, due strutture cave: la coclea, che è l'organo dell'udito, e il sistema vestibolare (o apparato vestibolare), che è l'organo dell'equilibrio.
Ciascuno di questi organi è collegato al cervello per mezzo di un nervo: la coclea tramite il nervo cocleare, mentre il sistema vestibolare tramite il nervo vestibolare.
La coclea ricorda molto una chiocciola; il sistema vestibolare, invece, è un insieme di canali circolari ricurvi, che nel loro insieme prendono il nome specifico di labirinto.
All'interno della coclea e del labirinto del sistema vestibolare circola un fluido, denominato endolinfa. Ricca di potassio, l'endolinfa è fondamentale per la percezione uditiva e per l'equilibrio, in quanto permette la trasmissione del segnale nervoso dall'orecchio medio al cervello.


Orecchio Esterno, Medio, Interno

Idrope della Colecisti

L'idrope della colecisti, o mucocele della colecisti, è l'accumulo patologico di muco e liquido prevalentemente acquoso all'interno della colecisti (o cistifellea), conseguente all'ostruzione del cosiddetto dotto cistico.
Per effetto del suddetto accumulo di muco e liquido acquoso, la colecisti si dilata, assumendo dimensioni diverse dal normale.

Idrope Cistifellea

Idrope della Cistifellea. Immagine dal sito: doccheck.com

Tra le cause di idrope della colecisti, rientrano:

Cause di idrope della colecisti nei neonati e nei bambini:


I sintomi dell'idrope della colecisti sono aspecifici, nel senso che caratterizzano tante altre patologie, che riguardano la colecisti e i dotti biliari.
Il quadro sintomatologico più comune comprende:

  • Dolore o malessere nella regione superiore-destra dell'addome o nella cosiddetta regione epigastrica;
  • Nausea e vomito;
  • Presenza, nell'addome, di una massa palpabile;
  • Un peggioramento evidente della sopraccitata sintomatologia subito dopo i pasti (soprattutto quelli ricchi di grassi).

Per individuare un'idrope della colecisti e le cause scatenanti, i medici potrebbero dover ricorrere a: una radiografia dell'addome, un'ecografia addominale, una TAC agli organi addominali, una colangiopancreatografia con risonanza magnetica, una colescintigrafia e/o un'incisione chirurgica dell'addome con finalità diagnostiche.
Il trattamento dell'idrope della colecisti dipende dalla causa scatenante (terapia causale). Ciò spiega per quale motivo è importante l'individuazione del fattore che ha provocato l'accumulo di muco e liquido nella colecisti.
In genere, se l'idrope della colecisti dipende da un tumore della colecisti o da una grave calcolosi biliare, la terapia è di tipo chirurgico e consiste in un intervento di colecistectomia.
Il mancato trattamento dell'idrope della colecisti porta alla comparsa di infezioni, a carico della cistifellea, e di empiema (complicanze dell'idrope della colecisti).


Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza