Hikikomori: cos’è? Sintomi, cause e trattamento

Hikikomori: cos’è? Sintomi, cause e trattamento
Ultima modifica 28.06.2023
INDICE
  1. Cos’è
  2. Cause e fattori di rischio
  3. Sintomi e segnali a cui fare attenzione
  4. Possibili soluzioni

Cos’è

Cosa significa Hikikomori

Hikikomori è un termine giapponese che deriva dal verbo hiku (tirare indietro) e komoru (ritirarsi) con il quale si indica un particolare fenomeno che interessa ragazzi e giovani adulti, caratterizzato da un isolamento sociale grave e prolungato.

Letteralmente, "Hikikomori" significa "stare in disparte, isolarsi, essere confinati" e viene utilizzato per definire una forma di ritiro sociale patologico che comporta una volontaria reclusione nella propria abitazione.

Attenzione! Hikikomori viene usato sia per descrivere il fenomeno, sia per indicare chi decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, smettendo di andare a scuola o al lavoro, e trascorre la maggior parte del proprio tempo chiusa in casa.

Inizialmente, si riteneva che l'Hikikomori fosse correlato al sistema di valori culturali del Giappone, ma, negli ultimi anni, è passato dall'essere visto come un tipico problema del Paese del Sol Levante ad una condizione che potrebbe avere implicazioni per la salute globale. Questo cambiamento è stato guidato dalla crescente evidenza del fenomeno Hikikomori negli studi epidemiologici, nelle serie di casi clinici e nei resoconti dei media di tutto il Mondo.

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Hikikomori è attualmente visto come un problema di salute mentale socio-culturale, piuttosto che una malattia mentale distinta, tanto che non è ancora una diagnosi ufficiale del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), ma è assodato che richieda l'intervento di uno psichiatra o altro specialista della salute mentale per affrontarlo.

Chi sono gli Hikikomori?

Gli Hikikomori sono tipicamente adolescenti e i giovani in transizione verso l'età adulta (15-39 anni) che si ritirano volontariamente dalla vita sociale e scelgono di recludersi in casa. I maschi si dedicano maggiormente al gaming online, le ragazze al sonno, alla lettura e alla tv.

Hikikomori: quanto è diffuso il fenomeno?

Il concetto di Hikikomori è stato descritto e osservato primariamente nel Paese del Sol Levante, dove, dalla fine degli anni '90, rappresenta un grave problema psico-sociale. In questo periodo, il Giappone ha vissuto un'era glaciale economica, che ha impedito a molti giovani di raggiungere i propri obiettivi, molti dei quali hanno risposto nascondendosi per nascondere la vergogna che provavano. Il termine Hikikomori è stato coniato nel 1998 dallo psichiatra giapponese Tamaki Saito che scelse il termine per descrivere i molti giovani che vedeva non adattarsi ai criteri per la diagnosi di salute mentale, ma erano comunque in uno stato di estremo ed angosciante isolamento.

La ricerca sociologica su questo argomento è iniziata negli anni 2000 e nel 2010 la parola "Hikikomori" è stata introdotta nell'Oxford English Dictionary. Da allora, questo concetto è stato sempre più menzionato nella letteratura psichiatrica e l'Hikikomori è stato segnalato anche in altri Paesi, tra cui Hong Kong, Oman, Spagna, Francia, Brasile, Cina, India, Corea, Stati Uniti, Canada e Italia. Di conseguenza, l'Hikikomori è attualmente considerato un fenomeno mondiale.

Nel solo Giappone, le indagini ufficiali condotte finora dal governo hanno identificato circa un milione di persone di casi (almeno l'1,2% della popolazione), mentre si stima che in Italia siano 54 mila i giovani potenzialmente colpiti da questo fenomeno. L'attenzione nei confronti del fenomeno sta aumentando, soprattutto a seguito della pandemia di COVID-19 che ha estremizzato il problema.

Cause e fattori di rischio

Hikikomori: quali sono le cause?

La caratterizzazione patologica ed i fattori correlati all'Hikikomori non sono ancora del tutto noti, ma la comprensione biopsicosociale del disturbo è in continua evoluzione.

La ricerca ha evidenziato che le esperienze traumatiche di vergogna e sconfitta sono comunemente segnalate come fattori scatenanti in tutte le culture, come il fallimento di esami importanti o il mancato conseguimento di un progetto di lavoro. Le persone Hikikomori evitano la "ri-traumatizzazione" scegliendo di uscire dal percorso "normale" stabilito per loro dalla società.

Sebbene molti desiderino che la società li dimentichi, non possono e non dimenticheranno il mondo che si sono lasciati alle spalle; invece, osservano passivamente il mondo tramite giochi online e social media in una forma di "morte sociale".

Nei giovanissimi, la causa principale del ritiro sociale è la sensazione di inadeguatezza rispetto ai compagni di scuola. Questo disagio adattivo comporta una forte ansia sociale e difficoltà a relazionarsi con i coetanei.  

Concorrono all'instaurarsi della condizione i rapporti difficili con i genitori, soprattutto se essi sono troppo incentivanti o iperprotettivi, quindi contribuiscono a quelle pressioni e quelle aspettative sociali, causa dell'isolamento.

I fattori ambientali - come la mancanza di comunicazione con i genitori e l'uso eccessivo di internet - sono risultati predittori significativi della gravità dell'Hikikomori. Gli esperti stanno anche iniziando ad esplorare la possibile connessione dell'Hikikomori con la depressione, l'ansia sociale e l'agorafobia.

Nota bene: la dipendenza da internet non è una causa dietro all'esplosione del fenomeno Hikikomori, ma rappresenta una possibile conseguenza.

Sintomi e segnali a cui fare attenzione

Per essere definito tale, Hikikomori deve soddisfare i seguenti criteri:

  • Marcato isolamento sociale nella propria abitazione;
  • Durata dell'isolamento sociale continuativo di almeno 6 mesi;
  • Compromissione funzionale significativa o disagio associato all'isolamento sociale.

Gli individui che escono di casa:

  • Occasionalmente (2-3 giorni/settimana)
  • Raramente escono di casa (1 giorno/settimana o meno)

possono essere caratterizzati rispettivamente come lievi, moderati o gravi.

Gli individui che escono di casa frequentemente (4 o più giorni/settimana), per definizione, non soddisfano i criteri per l'Hikikomori.

Hikikomori: come si riconosce

Per intervenire tempestivamente, è bene conoscere le caratteristiche ed alcuni atteggiamenti che possono evidenziare chi è a rischio di sfociare nella condizione Hikikomori:

  • L'età di esordio è tipicamente durante l'adolescenza o la prima età adulta. Tuttavia, l'esordio dopo la terza decade di vita non è raro e anche le casalinghe e gli anziani che soddisfano i criteri di cui sopra possono ricevere la diagnosi.
  • Il comportamento di rimanere confinati in casa - l'aspetto fisico del ritiro e del rimanere socialmente isolati - rimane la caratteristica centrale e distintiva dell'Hikikomori.
  • Spesso, gli Hikikomori sono persone sono molto intelligenti, ma hanno un carattere molto introverso e introspettivo e sono sensibili, inibiti socialmente e si convincono di stare meglio da soli, lontani da tutti. In un primo tempo, l'insofferenza si manifesta nei confronti di attività extra-scolastiche o extra-lavorative, come sport o uscite con gli amici. In seguito, il rifiuto è rivolto a luoghi in cui è prevista un'interazione sociale attiva, come una scuola o un lavoro. Infine, le persone Hikikomori mostrano un estremo distacco psicologico dal mondo sociale, rimanendo disconnessi da coloro che li circondano, sia che si trovino fuori casa o meno. Alcuni Hikikomori possono usare Internet come una finestra sul mondo; altri, chiamati soto-komori, possono gestire, invece, alcune attività all'esterno, ma raramente interagiscono con le persone.
  • Gli Hikikomori tendono così ad isolarsi gradualmente e sviluppano una visione negativa della società, soffrendo soprattutto le pressioni di realizzazione sociale. Tutto questo porta ad una crescente difficoltà, demotivazione e depressione del soggetto.

La mancanza di evitamento è una delle principali differenze tra disturbo d'ansia sociale e Hikikomori. In quest'ultimo, infatti, non vengono evitate le interazioni sociali, nonostante queste possano essere scarse: comunemente, gli Hikikomori stabiliscono poche relazioni sociali significative.

Rischi e possibili conseguenze

  • L'isolamento prolungato che caratterizza l'Hikikomori aumenta il rischio dello sviluppo di uno stato depressivo. Il disturbo si ripercuote negativamente su alimentazione e attività fisica, totalmente trascurate, così come sul ritmo sonno-veglia.
  • Per gli Hikikomori, il rischio di sviluppare una tendenza autolesionistica è elevata per lo stress costante, la visione pessimistica del futuro e la comorbidità con disturbi depressivi e ansiosi.
  • Inoltre, perdendo contatto con la realtà, aumenta il rischio di sperimentare disturbi dissociativi e ossessivo compulsivi.

Possibili soluzioni

Attualmente, i trattamenti dell'Hikikomori si concentrano sull'attività fisica e sul ricostruire la capacità di interazione sociale, adottando un approccio graduale per riprendere il lavoro o lo studio.

Come superare l’Hikikomori?

  • L'Hikikomori può essere affrontato con il coinvolgimento dei familiari che, innanzitutto, devono ristabilire le basi di un dialogo positivo e rapportarsi con un atteggiamento non giudicante. Per questo motivo, vanno evitati atteggiamenti coercitivi come impedire l'utilizzo del computer o del cellulare.
  • Fondamentale è, poi, il supporto psicologico e psichiatrico; qualora servisse, ad esempio in caso di una depressione grave, è possibile ricorrere ad una terapia farmacologica.
  • Il recupero può anche comportare l'aiutare le persone Hikikomori a trovare modi per esprimere le proprie capacità e talenti in un modo socialmente accettabile.
Per approfondire: Psicoterapia Cognitivo Comportamentale: a cosa serve?

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici