
Introduzione
Molti pensano che sia normale che le gengive sanguinino e prudano un po': in realtà, non è così, infatti, le gengive sane non sono né arrossate, né gonfie, né pruriginose e sicuramente non lasciano fuoriuscire quantità di sangue, per quanto piccole. Da che cosa possono dipendere allora questi disturbi e come intervenire per risolverli?
Da che cosa possono dipendere
Le gengive gonfie e pruriginose sono un problema piuttosto comune, ma non per questo da sottovalutare. Infatti, se trascurata questa condizione può portare a un grado di sofferenza maggiore e innescare problematiche più serie. Di base c'è quasi sempre uno stato di infiammazione e/o irritazione che può dipendere da tante cause diverse. Consultare uno specialista è sempre la soluzione migliore in questi casi, sia per identificare l'origine esatta del problema sia per impostare i trattamenti più adeguati. Ecco comunque i fattori scatenanti principali.
Accumulo di placca
La placca dentale è una biopellicola incolore e appiccicosa formata da residui alimentari e da batteri tenacemente adesi tra di loro e alle superfici dentali. Si forma proprio dalla combinazione di cibo, muco e batteri, quando non si spazzolano a sufficienza e in modo corretto i denti. Se la placca non viene eliminata costantemente, calcifica (poiché la saliva è ricca di sali di calcio) e diventa tartaro: un materiale molto duro che non si rimuove con il semplice spazzolamento. Ebbene, placca a tartaro possono aumentare la sensibilità gengivale e causare prurito e sanguinamento.
Bocca secca
A causare problemi alle gengive può essere anche la secchezza delle fauci. Se non si produce abbastanza saliva e la bocca non è sufficientemente umida, infatti, possono subentrare problemi come irritazione, sensibilità gengivale, prurito. A loro volta, le mucose secche possono dipendere da diversi fattori, come l'invecchiamento, l'ansia e lo stress, l'uso di farmaci come quelli usati per trattare l'ipertensione, la depressione o i problemi di controllo della vescica, danni ai nervi delle ghiandole salivari, chemioterapia, radiazioni.
Alterazioni ormonali
Non è un caso che prurito, sanguinamento e irritazione alle gengive siano più frequenti prima delle mestruazioni, durante la gravidanza e in menopausa. Questi momenti, infatti, sono tutti caratterizzati da alterazioni ormonali e i cambiamenti ormonali possono sia rendere il tessuto più sensibile alla placca sia aumentare il flusso sanguigno della bocca.
Reazioni allergiche
Anche entrare in contatto con una sostanza alla quale si è allergici potrebbe irritare e infiammare le gengive, causando prurito, sanguinamento e gonfiore. Quindi, se si è soggetti a questi disturbi dopo aver mangiato determinati alimenti, è meglio verificare l'eventuale presenza di allergie. Attenzione anche a certi dentifrici: in alcuni casi, l'allergia dipende da composti chimici che si trovano al loro interno. In caso di reazione allergica, si potrebbero avere anche occhi rossi o lacrimanti, naso che cola, orticaria generalizzata, difficoltà a respirare.
Fumo
Le sigarette - normali ed elettroniche - non nuociono solo ai polmoni, ma alla salute di tutto l'organismo, inclusa quella della bocca. Alcune sostanze contenute al loro interno, fra cui la nicotina, infatti, hanno un potere irritante e favoriscono l'infiammazione delle gengive, che dunque potrebbero arrossarsi, prudere e sanguinare.
Parodontite
Alla base dell'irritazione alle gengive possono esserci malattie specifiche, come la parodontite, ossia un'infezione che colpisce il parodonto, l'insieme delle strutture preposte a sostegno dei denti, scatenata quasi sempre da un'insufficiente pulizia dei denti. Questa malattia rende le gengive sensibili, pruriginose e gonfie. Può anche causare alitosi e sanguinamento durante lo spazzolamento o l'uso del filo interdentale.
Qui un approfondimento sulla malattia gengivale.
Anche i colori che assumono le gengive possono dire molto sul loro stato di salute. Ecco cosa significano.
Le altre cause
Fra le cause delle gengive pruriginose e sanguinanti possono esserci anche:
- il digrignamento, che se prolungato può erodere lo smalto, causare lesioni gengivali, provocare dolore ai denti, dolore facciale e mal di testa, soprattutto al mattino;
- impianti dentali, ponti e protesi non perfettamente sistemati e adeguati alla bocca.
Come intervenire
Per trattare questo disturbo, l'ideale è risolvere la causa sottostante. Per esempio, in caso di digrignamento può essere indicato l'uso di un bite, mentre in caso di placca e tartaro si può procedere con trattamenti professionali di igiene e pulizia delle radici. Ecco perché è importante rivolgersi al dentista che, dopo aver individuato l'origine delle gengive gonfie e sanguinanti, può prescrivere la soluzione migliore. In particolare, bisogna rivolgersi con urgenza allo specialista quando i sintomi sono persistenti e prolungati: se sono occasionali e temporanei, invece, si può chiedere sì un consulto, ma con maggiore calma.
L’importanza dell’igiene orale
Per avere gengive e denti sani e ridurre il rischio di problematiche a loro carico è fondamentale curare l'igiene orale, pulendo i denti almeno due-tre volte al giorno, con delicatezza, all'esterno e all'interno, sulla parte masticante e fra un dente e l'altro, compiendo un movimento verticale dalle radici verso le estremità, per circa due minuti. In aggiunta, occorre usare filo interdentale o scovolino una volta al giorno, per eliminare i residui di cibi che si accumulano fra un dente e l'altro. È fondamentale anche prendere l'abitudine di sottoporsi a regolari sedute di igiene orale professionale, necessarie per eliminare la placca dentale e il tartaro. In linea di massima, se non ci sono problemi, la frequenza ideale è ogni sei mesi, ma il professionista indicherà la frequenza più indicata in relazione al caso specifico.