Il Fumo di Tabacco è da sempre Radioattivo

Ultima modifica 27.03.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Il Fumo è Radioattivo
  3. Tabacco e Polonio
  4. Effetti del Polonio
  5. Soluzioni
  6. Letture

Introduzione

Il fumo di tabacco è una vera e propria piaga sociale, che, ogni anno nel Mondo, causa la morte di oltre 8 milioni di individui, 7 dei quali perché fumatori e poco più di un milione perché esposti al fumo passivo.

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Del resto, la combustione del tabacco presente nelle sigarette, nella pipa, nei sigari ecc. sprigiona più di 250 sostanze tossiche e almeno 69 cancerogene per l'essere umano e gli animali.
I danni causati dal fumo, compreso il fumo passivo, sono numerosi e riguardano principalmente: l'apparato cardiocircolatorio, l'apparato respiratorio, l'apparato digerente (esofago e stomaco in particolare), il cavo orale, il cervello, il cuoio capelluto, la pelle, le ossa e l'apparato genitale.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che il fumo è dannoso per le donne in gravidanza, grava in modo non trascurabile sulle risorse economiche del fumatore e può essere motivo di aspri litigi fra familiari e amici.

In base alle statistiche, in Italia:

  • I fumatori sono più di 11,6 milioni, ossia il 22% della popolazione; di questi 11,6 milioni di fumatori, l'11,1% appartiene alla popolazione giovanile di età compresa tra i 14 e i 17 anni.
  • Le morti annuali per i danni del fumo sono tra le 70.000 e le 83.000; di questi decessi, il 25% è costituito da individui di età compresa tra i 35 e i 65 anni.

Il Fumo è Radioattivo

Il fumo di tabacco è radioattivo. Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che nel tabacco contenuto nelle sigarette, nei sigari ecc. c'è il polonio-210, un isotopo radioattivo del semimetallo altrettanto radioattivo noto come polonio.

Il polonio è un semimetallo radioattivo raro, simile al tellurio e al bismuto, rinvenibile nei minerali di uranio.

La radioattività insita nel fumo di sigaretta, sigari ecc., tuttavia, è una novità soltanto per i consumatori e la gente comune; una recente inchiesta riportata dall'Indipendent e pubblicata sull'American Journal of Public Health, infatti, ha denunciato che le industrie del tabacco sono a conoscenza della presenza del polonio-210 in sigarette, sigari ecc. da almeno 40 anni e che c'è stata da parte di queste stesse industrie un'opera di insabbiamento della questione-radioattività, per la paura di accrescere nei fumatori la consapevolezza dei danni del fumo e perdere in tale modo le clienti.

Il fumo di tabacco, quindi, è da sempre radioattivo.

Tabacco e Polonio

La scoperta della radioattività del tabacco per effetto della presenza di polonio-210 risale al 1964 e si deve a uno studio scientifico condotto da Edward P. Radford e Vilma R. Hunt, due scienziati della Harvard School of Public Health.

Come il Tabacco acquisisce il Polonio-210

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Il tabacco acquisisce il polonio-210 in almeno due modi: attraverso l'aria e tramite i fertilizzanti usati per la sua coltivazione

ARIA

Nell'ambiente, quindi anche nell'aria, è normale che siano presenti piccolissime dosi di elementi radioattivi: è la cosiddetta radioattività naturale.

Tra gli elementi radioattivi presenti nell'ambiente e nell'aria in esso circolante, figura anche il polonio.

L'acquisizione del polonio – che poi diverrà polonio-210 – da parte del tabacco è conseguenza del fatto che le foglie di questa pianta presentano dei peli appiccicosi capaci di intrappolare gli elementi radioattivi circolanti nell'aria.

Il polonio presente nell'ambiente è uno dei numerosi prodotti derivanti dal decadimento dell'uranio.  

FERTILIZZANTI

I fertilizzanti impiegati talvolta per la coltivazione della pianta di tabacco sono a base di un minerale noto come apatite; l'apatite contiene un elemento radioattivo chiamato radio, il quale può decadere e divenire polonio-210.

Il tabacco acquisisce il polonio-210 derivato dai fertilizzanti attraverso le radici: dopo l'uso dei fertilizzanti, infatti, l'elemento radioattivo in questione contamina il terreno di coltivazione.

Effetti del Polonio

Il polonio-210 emette radiazioni particolari, chiamate radiazioni alfa.

Le radiazioni alfa sono radiazioni altamente energetiche, che possono avere effetti mutageni nei confronti del DNA (ossia lo possono danneggiare, causando mutazioni).

Fortunatamente, però, le radiazioni alfa non sono penetranti.

Per l'essere umano, la non penetranza delle radiazioni alfa significa che, eccetto in caso di ingestione o inalazione, non rappresentano una particolare minaccia: la pelle umana, infatti, assorbe le radiazioni in questione, senza alcuna ripercussione.

Riepilogando, quindi, il polonio-210 emette radiazioni alfa, le quali possono alterare il DNA; tuttavia, se l'esposizione alle radiazioni alfa non è per ingestione o inalazione, il pericolo per la salute dell'essere umano è pressoché nullo.

Qual è l’Effetto del Polonio-210 sui Fumatori

CONSEGUENZE DELL'INALAZIONE

Fumare comporta l'inalazione di polonio-210; la combustione di una sigaretta, un sigaro ecc., infatti, fa sì che il polonio-210 presente nel tabacco assuma le caratteristiche di un vapore e divenga una sostanza inalabile.

Il polonio-210 è un prodotto della combustione del tabacco presente nelle sigarette, nei sigari ecc.

L'inalazione continuativa di polonio-210 è pericolosa, perché porta all'accumulo di particelle di isotopo radioattivo in bronchi e alveoli, e alla formazione di sorgenti costanti di radiazioni alfa, che hanno la possibilità di colpire i tessuti dei polmoni senza alcun ostacolo da superare (all'interno del corpo umano non c'è uno strato di pelle da superare).

Con l'inalazione del fumo di sigaretta, il polonio-210 s'incunea e si accumula in bronchi e alveoli, e qui diviene una fonte costante di radiazioni alfa per i tessuti dei polmoni circostanti.

Inoltre, non bisogna trascurare il fatto che gli accumuli di polonio-210 all'interno delle vie respiratorie comportano un'esposizione alle radiazioni alfa decisamente più massiccia di quella prodotta dalla radioattività naturale.

Da uno studio è emerso che chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno è esposto a una dose di polonio 5 volte superiore a una persona non fumatrice.
Un altro studio ha stimato che fumare un pacchetto e mezzo di sigarette al giorno espone un fumatore a una dose di radiazioni equivalente a 300 radiografie al torace all'anno.

EFFETTI DELLE RADIAZIONI ALFA EMESSE DAL POLONIO-210

Attualmente, non è chiaro se le dosi di polonio-210 che si accumulano nelle vie respiratorie di un fumatore siano tali da causare il cancro al polmone; il problema nello stabilire se il polonio-210 del tabacco è o meno causa di tumore al polmone risiede nel fatto che la combustione di una sigaretta, un sigaro ecc. sprigiona tante altre sostanze dagli effetti tossici e cancerogeni (questo comporta una difficoltà nel capire nei dettagli le conseguenze del polonio-210 a livello polmonare).

Sicuramente, comunque, l'inalazione del polonio-210 espone il fumatore a una sostanza dal comprovato potere tossico e cancerogeno.

Sugli animali, invece, gli effetti dell'inalazione del polonio-210 sono ben più chiari: diversi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che, nei topi, l'inalazione del polonio-210 e la conseguente esposizione a radiazioni alfa è responsabile del tumore polmonare.

Approfondimento

L'unità di misura delle radiazioni assorbite è il rad.
Esperimenti sugli animali hanno evidenziato che 15 rad di radiazioni alfa prodotte dal polonio-210 sono sufficienti a indurre il tumore al polmone nei topi; sulla base di quanto osservato in alcuni studi, 15 rad di radiazioni alfa rappresenterebbero soltanto un quinto dell'esposizione radioattiva a cui è sottoposto un fumatore che consuma 2 pacchetti di sigarette al giorno per 25 anni.

Soluzioni

Esiste una Soluzione al problema del Polonio-210 nelle Sigarette?

Pare che non esista alcun modo di eliminare il polonio-210 dal tabacco impiegato per le realizzazione di sigarette, sigari ecc.; tutte le varie tecniche sperimentate finora ai fini di "pulire" il tabacco dall'isotopo radioattivo, infatti, si sono rilevate soluzioni poco efficaci o non percorribili.

Detto questo, se anche un giorno fosse possibile eliminare il polonio-210 dal tabacco, il risultato sarebbe una vittoria di ben conto, il quanto si tratterebbe soltanto di un cancerogeno in meno dei 69 presenti nel fumo.

Tecniche Sperimentate per Eliminare il Polonio-210 dal Tabacco

Tra le tecniche sperimentate come soluzioni al problema del polonio-210 nel tabacco, meritano una citazione:

  • Il lavaggio acido delle foglie;
  • La modifica genetica delle piante finalizzata all'eliminazione dei peli dalle foglie (come affermato in precedenza, sono i peli presenti sulle foglie di tabacco a catturare le particelle radioattive circolanti nell'aria, polonio compreso);
  • L'uso di fertilizzanti a basso contenuto di apatite, il minerale da cui deriva il polonio 210 che il tabacco ricava dal terreno;
  • L'utilizzo, nelle sigarette, di filtri a scambio ionico capaci di catturare le particelle di polonio-210.

Curiosità

I sostenitori delle campagne antifumo accusano le industrie del tabacco di non voler ricorrere al lavaggio acido delle foglie di tabacco – una tecnica efficace, a detta i primi, mentre troppa costosa, a detta dei secondi – perché impoverisce la pianta di nicotina, l'alcaloide responsabile della dipendenza fisica dal tabacco e per il quale è difficile abbandonare il vizio del fumo.

Letture

Polonium-210: A volatile Radioelement in cigarettes.Radford Jr. E.P. e Hunt V.R.
In «Scienze», vol 143, pp 247-249, 17 gennaio 1964.
Puffing on Polonium. Proctor R.N., in «New York Times», 1° Dicembre 2006.
The Cigarette Century: The Rise, Fall, and Deadly Persistence of the Product That Defined America. Brandt A.M., Basic Books, 2007.
Waking a Sleeping Giant: The Tabacco Industry's Response to the Polonium-210 Issue. Muggli M.E., e altri, in «American Journal of Public Health», Vol. 98, n.9, pp. 1643-1650, 16 luglio 2008.
The Polonium Brief: A Hidden History of Cancer, Radiation, and the Tobacco Industry. Rego b., in «Isis», Vol. 100, n.3, pp. 453-484, settembre 2009.

 

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza.