Quando una dieta equilibrata, associata ad un regolare programma di attività fisica, non basta per rimettere a posto i valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue, occorre intervenire con farmaci specifici.
Tra questi ricordiamo le statine, l'ezetimibe e, appunto, i fibrati (clofibrato, bezafibrato, gemfibrozil, fenofibrato).
Meccanismo d'azione
I fibrati espletano la loro attività ipolipidemizzante agendo a diversi livelli. Il principale meccanismo d'azione riguarda lo stimolo sul catabolismo delle VLDL (particelle lipoproteiche adibite al trasporto dei trigliceridi, ed in misura minore del colesterolo, nel sangue). Tale attività è mediata dall'attivazione della lipasi lipoproteica o LPL (un enzima plasmatico che idrolizza i
trigliceridi circolanti).
Oltre ad aumentare la velocità con cui vengono rimosse dal circolo, i fibrati riducono la sintesi di
VLDL a livello epatico.
Per quanto riguarda il colesterolo, questa classe di farmaci ne facilita l'eliminazione biliare e blocca l'attività della HMG-CoA-reduttasi(un enzima epatico responsabile della produzione di colesterolo). Lo stimolo dei fibrati sulla sintesi della lipoproteina Apo A1, consente di elevare lievemente anche i livelli di colesterolo buono.
Efficacia
I fibrati abbassano il tasso di colesterolo in misura minore rispetto alle statine, ma hanno dimostrato una maggiore efficacia nel diminuire i livelli plasmatici di trigliceridi. Assunti in forma di compresse o capsule, aumentano il
colesterolo buono HDL in misura del 10-15%, mentre la riduzione dei trigliceridi si assesta mediamente intorno al 40-45%. I fibrati possono anche contribuire alla riduzione dei livelli di colesterolo-LDL, da 5 sino ad un massimo di 18 punti percentuale.
Alcuni fibrati (bezafibrato e fenofibrato) riducono la concentrazione plasmatica di fibrinogeno, una proteina coinvolta nel processo di coagulazione del sangue. Riducendo la fibrinogenemia e l'aggregabilità piastrinica, questi fibrati diminuiscono la densità del sangue, rendendolo ancor meno propenso alla formazione di trombi (coaguli che si formano nei vasi e sono molto pericolosi per la salute).
Dosi d'assunzione
Da 200 a 900 mg/die, a seconda della molecola.
Effetti collaterali
In generale, se assunti da soli, i fibrati sono ben tollerati, sebbene possano provocare piccoli disordini gastroenterici. La loro efficacia e sicurezza è stata ampiamente studiata e consolidata nel tempo, dal momento che sono entrati in terapia ormai da diversi anni (il clofibrato è stato introdotto in clinica nel 1962).
Dal momento che i fibrati vengono eliminati quasi totalmente per via renale, devono essere somministrati a dosaggi ridotti nei pazienti che soffrono di insufficienza renale. Particolare cautela anche in presenza di patologie epatiche e nella contemporanea assunzione di sostanze tossiche per il fegato (alcol compreso!). Per questo motivo, anche i pazienti sani trattati con fibrati dovrebbero controllare ogni sei mesi lo stato di salute del proprio fegato, sottoponendosi a semplici esami del sangue (dosaggio delle transaminasi + emocromocitometrico).
Effetti collaterali più rari riguardano le eruzioni cutanee e l'impotenza; alcuni fibrati, per aumento della saturazione di colesterolo in essa contenuto, rendono la bile più propensa a formare calcoli.
Solo per le persone affette da iperlipidemie particolarmente gravi viene proposta, e comunque per tempi limitati, la contemporanea assunzione di statine e fibrati. Tale abbinamento eleva infatti in modo significativo gli effetti avversi dei due farmaci, che riconoscono, nella tossicità epatica e nella comparsa di dolore e tensione muscolare, due effetti collaterali comuni.
I fibrati non devono essere assunti durante la gravidanza e l'allattamento.