Ultima modifica 27.09.2019

Generalità

L'episiotomia è un intervento chirurgico piuttosto comune nella pratica ostetrica, finalizzato a facilitare il passaggio del feto durante il parto vaginale.

Detta anche perineotomia, l'episiotomia prevede l'incisione del perineo (l'area presente tra la vulva e l'ano) in modo da aumentare la distensione dell'orifizio vaginale.

Episiotomia

Perché si pratica

Presunti vantaggi

L'episiotomia è stata introdotta nella pratica clinica nella prima metà del Settecento e ha conosciuto fino ad epoche recenti una notevole popolarità, con grande propensione alla sua esecuzione routinaria da parte dei medici.

Il razionale dell'intervento risiede nella credenza che tale pratica possa ridurre:

  • nella madre, il rischio di lacerazione del perineo e la possibile incontinenza fecale e urinaria dovuta al parto;
  • nel feto, il rischio di distocia delle spalle e di altre complicanze, come l'ipossia nei travagli complicati.

In pratica, la creazione di tale ferita servirebbe a prevenire ferite più gravi e incontrollate.

Svantaggi

I benefici classicamente ascritti all'episiotomia sono stati accettati a lungo come veritieri, nonostante mancassero prove scientifiche concrete a sostegno di tali ipotesi.

Solo negli ultimi anni, valutazioni statistiche hanno portato molti medici a scoraggiare la pratica routinaria dell'episiotomia, riservandola ai soli casi in cui i benefici dell'intervento superano i suoi svantaggi. Tra questi ultimi vi sarebbero:

  • aumento delle emorragie post-parto (l'episiotomia ha un effetto inibitorio sulla secrezione di ossitocina, un ormone che tende ad aumentare le contrazioni uterine, importanti per l'arresto dell'emorragia derivante dal distacco della placenta);
  • dolore locale che può durare settimane o mesi dopo il parto, ostacolando la ripresa dei rapporti sessuali e arrivando, in alcuni casi, a interferire persino con l'allattamento;
  • la ferita può complicarsi con infezioni; nei casi più gravi si possono addirittura venire a formare delle fistole retto-vaginali;
  • la lacerazione (e il conseguente indebolimento) dei muscoli del pavimento pelvico, può creare seri problemi di incontinenza.

Per tutte queste ragioni, l'episiotomia andrebbe riservata solo a casi particolari, ad esempio quando la donna presenta un canale del parto stretto o quando il bambino che sta per nascere è macrosomico, entra in sofferenza o si presenta podalico con i testicoli.

Come prevenire la necessità di praticarla

Durante la gravidanza è importante che la donna acquisisca la consapevolezza che la vagina e il perineo hanno la capacità di distendersi in maniera adeguata durante il parto, senza necessità di intervenire chirurgicamente.

La preparazione del pavimento pelvico durante la gravidanza, la scelta di una posizione adeguata durante il travaglio, la giusta frequenza ed intensità delle spinte, il rispetto dei tempi necessari all'espletamento del parto, il parto in acqua e la stimolazione della clitoride come metodo di rilassamento durante il parto, possono rivelarsi molto utili per prevenire lacerazioni vaginali e perineali.

Come si Esegue

L'incisione del perineo può essere effettuata in tre modi principali: mediana (incisione longitudinale), laterale (incisione trasversale) e mediolaterale (incisione obliqua).

La scelta del tipo di incisione viene effettuata dal chirurgo anche sulla base delle caratteristiche della paziente, del feto e del modo in cui esso si presenta. A livello generale, si tende a preferire l'incisione mediana perché più conservativa e di facile guarigione.

L'operazione viene effettuata sotto anestesia locale, chiaramente superflua se la donna è già stata sottoposta ad anestesia epidurale.

Trattamento post-operatorio

Dopo la nascita del bambinio, la ferita prodotta dall'episiotomia viene richiusa con alcuni punti di sutura, sempre in anestesia locale (tale intervento tende a essere più doloroso rispetto all'incisione in sé).

Nei giorni successivi occorre prestare particolare attenzione alla disinfezione della ferita, da praticarsi più volte al giorno e sempre dopo la minzione e la defecazione, secondo le indicazioni del ginecologo con prodotti specifici. Dopo il lavaggio, è importante asciugare la ferita con aria calda o tamponando delicatamente con un asciugamano pulito e morbido. Se il medico lo ritiene opportuno è anche possibile applicare creme o spray anestetizzanti per mitigare il dolore.