Emorroidi in gravidanza: come curarle? perché vengono?

Emorroidi in gravidanza: come curarle? perché vengono?
Ultima modifica 29.07.2024
INDICE
  1. Cosa sono le emorroidi in gravidanza?
  2. Perché vengono le emorroidi in gravidanza?
  3. Quali sono i sintomi?
  4. Come si fa a far passare le emorroidi in gravidanza?
  5. Ruolo dell'alimentazione

Cosa sono le emorroidi in gravidanza?

Quando si parla di emorroidi in gravidanza si vuole indicare la presenza di malattia emorroidaria durante la gestazione.

Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto vascolarizzati localizzati nella porzione terminale del retto, in prossimità dell'ano. Tali cuscinetti sono implicati nella continenza e nell'evacuazione insieme allo sfintere anale.

In alcuni casi, le emorroidi possono andare incontro a infiammazione e dilatazione, gonfiandosi oltre misura e dando la sintomatologia tipica della patologia emorroidaria.

Lo sai che…

Sebbene non sia propriamente corretto, nel linguaggio comune, i termini "malattia emorroidaria" ed "emorroidi" vengono utilizzati come sinonimi per indicare l'infiammazione e il rigonfiamento di questi cuscinetti.

Leggi anche: Emorroidi: cosa sono, cause e quando preoccuparsi

Perché vengono le emorroidi in gravidanza?

I cambiamenti che si verificano durante il periodo della gravidanza nel corpo della donna possono favorire la comparsa delle emorroidi.

Sebbene questo disturbo tenda a manifestarsi soprattutto verso la fine della gestazione e sia comune anche in seguito al parto, le emorroidi possono fare la loro comparsa già durante le prime fasi della gravidanza.

I fattori che predispongono alla comparsa della malattia emorroidaria nelle donne in dolce attesa possono essere ricondotti a:

  • Alterazioni ormonali tipiche della gestazione;
  • Aumento volumetrico dell'utero e aumento della pressione a livello pelvico ed intestinale riconducibile alla presenza del feto e alla sua crescita nel coso della gestazione;
  • Presenza di stitichezza: si tratta di un disturbo comune nelle donne in gravidanza la cui presenza può favorire la comparsa di emorroidi, sia per la pressione eccessiva che si viene a creare sulle vene anali, sia per l'eccessivo sforzo che può essere fatto durante l'evacuazione.

Quali sono i sintomi?

  • Dolore pungente, in particolare, durante la defecazione;
  • Sensazione di corpo estraneo localizzata a livello anale;
  • Sanguinamento, visibile soprattutto quando si evacua;
  • Sensazione di prurito, sia all'interno che intorno all'orifizio anale;
  • Gonfiore e indolenzimento dell'area anale.

Oltre a manifestarsi con la sintomatologia di cui sopra, spesso, le emorroidi infiammate risultano essere percepibili al tatto.

Come si fa a far passare le emorroidi in gravidanza?

Le emorroidi in gravidanza possono risolversi con l'adozione di accorgimenti comportamentali e di piccoli cambiamenti al proprio stile di vita, quali:

  • Incrementare il consumo di fibre;
  • Assicurarsi di mantenere il giusto grado di idratazione;
  • In presenza di stitichezza, intervenire tempestivamente e non sottovalutare o ignorare il problema (un rimedio contro la stitichezza può consistere, ancora una volta, nell'incrementare il consumo di fibre);
  • Evitare di trascorrere troppo tempo in piedi o seduti, in maniera tale da alleggerire la pressione intestinale e pelvica;
  • Svolgere regolare esercizio fisico, naturalmente, che sia compatibile con il proprio stato di gravidanza e di salute;
  • Assicurarsi di avere una buona igiene intima.

Per ottenere sollievo dalle emorroidi, alcuni autori consigliano di fare un bagno in acqua calda (non bollente) o di fare impacchi con acqua caldo-tiepida. Da evitare, invece, l'acqua molto calda e bollente, così come quella fredda, in quanto possono peggiorare il problema.

L'utilizzo di emollienti per le feci, di farmaci o prodotti per favorire l'evacuazione o per avere sollievo dai sintomi della malattia emorroidaria (ad esempio, pomate a base di anestetici locali) andrebbe evitato a meno che non sia il medico a prescriverlo in quanto lo ritiene assolutamente necessario, ma solo dopo aver fatto un'attenta valutazione del rapporto esistente fra i benefici attesi per la madre e i potenziali rischi per il feto. Per tale ragione, si raccomanda di non assumere alcun farmaco o prodotto per il trattamento delle emorroidi o della stitichezza senza aver prima consultato il proprio medico o il proprio ginecologo.

Ruolo dell'alimentazione

Emorroidi in gravidanza cosa mangiare

Come abbiamo detto, in presenza di emorroidi in gravidanza, l'incremento di fibre nella propria alimentazione può rivalersi un valido rimedio per favorire la risoluzione o prevenire il problema. In questo senso, pertanto, è utile consumare frutta, verdura ed eventualmente altri alimenti che siano in grado di apportare buone quantità di fibre, unitamente ad un abbondante consumo di acqua che consente non solo di mantenere l'organismo ben idratato, ma anche di ammorbidire le feci. Naturalmente, per quel che concerne la frutta e la verdura, è necessario seguire tutte le norme di preparazione e le norme igieniche del caso al fine di prevenire problematiche durante la gestazione.

Ad ogni modo, visto il periodo particolare e vista la soggettività di ciascuna donna, per maggiori informazioni in merito a quali alimenti è meglio consumare durante la gestazione e in quali porzioni, si raccomanda di rivolgersi al proprio medico o al ginecologo, o ancora a figure specializzate in nutrizione.

Cosa non mangiare con le emorroidi in gravidanza?

In presenza di emorroidi in gravidanza è bene evitare i cibi piccanti (ad esempio, conditi con pepe, peperoncino, ecc.) e gli alimenti nervini come il caffè che, tuttavia, andrebbero comunque limitati durante la gestazione. Da evitare anche aglio e cipolla, spezie, cibi grassi e alimenti preparati con metodi di cottura come la frittura o gli intingoli.

Per approfondire: Dieta per le emorroidi: cosa mangiare e cosa non mangiare Leggi anche: Quali cibi non mangiare assolutamente in gravidanza?

Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista