Ultima modifica 20.12.2019

Generalità

L'emopessina (o emopexina) è una proteina plasmatica preposta al legame con il gruppo EME, derivato dalla distruzione dei globuli rossi.
Il dosaggio dell'emopessina nel sangue permette di evidenziare particolari fenomeni patologici, come uno stress emolitico acuto.

Durante un grave episodio emolitico, molti globuli rossi si rompono contemporaneamente, liberando il loro contenuto, tra cui il già citato gruppo EME; di conseguenza, i valori dell'emopessina libera nel sangue diminuiscono rispetto alla norma, mentre aumentano i valori di emopessina legata.emopessina

Cos'è

L'emopessina interviene nel processo di distruzione dei globuli rossi, legando a sé il gruppo EME. Quest'ultimo è una piccola molecola facente parte dell'emoglobina.

Nella sua struttura, il gruppo EME contiene degli atomi di ferro in grado di interagire con l'ossigeno che i globuli rossi trasportano alle cellule.


Durante la degradazione dei globuli rossi, l'emoglobina in essi contenuta viene separata dall'eme e si lega all'aptoglobina. Il gruppo EME viene, invece, raccolto dall'emopessina, il cui scopo principale è proprio quello di evitare che questa molecola vaghi libera per il sangue.
Successivamente, l'emopessina trasporta le molecole di EME nei centri di riciclo a livello epatico: le cellule del fegato provvedono quindi al recupero del ferro e ne neutralizzano l'attività ossidante, oltre a riciclare la struttura dell'eme.

Ruolo biologico

L'emopessina è una proteina plasmatica con grandissima affinità nei confronti dell'EME, molecola funzionale dell'emoglobina (a sua volta deputata al legame e al trasporto dell'ossigeno).
Quando i globuli rossi muoiono - per vecchiaia dopo 120 giorni o per altre ragioni (anemie emolitiche, traumi ecc.) - l'emopessina, legandosi al gruppo EME, garantisce il riciclaggio del ferro e di altri suoi componenti. Inoltre, l'emopessina garantisce un efficace contrasto al danno ossidativo, che sarebbe indotto dalla libera circolazione dell'EME nel torrente ematico.
A livello epatico, recettori specifici per l'emopessina permettono di internalizzare l'EME, riciclando il ferro in esso contenutao e neutralizzandone l'attività pro-ossidante (l'EME libero nel sangue interagisce con i lipidi di membrana generando radicali idrossilici).

Emopessina bassa e anemia emolitica

Per quanto detto, tanto maggiore è la distruzione dei globuli rossi (ad esempio a causa di anemie emolitiche) e tanto minori saranno le concentrazioni di emopessina libera nel circolo sanguigno:

Aumentata lisi dei globuli rossi → Aumentato rilascio del gruppo EME → Legame dell'EME all'emopessina → Riduzione dell'emopessina libera nel sangue.

Perché si Misura

I valori di emopessina plasmatica sono degli indicatori utili soprattutto per la diagnosi delle anemie emolitiche.
La distruzione dei globuli rossi può risultare, infatti, da fenomeni fisiologici (come l'eritrocateresi) o patologici (come l'emolisi intra- o extra-vascolare, che è causa di anemia).

La diminuzione dei livelli di emopessina libera nel sangue è correlata a un'importante emolisi, con liberazione di EME ed emoglobina. Ciò significa che l'emopessina è stata velocemente legata dall'EME e internalizzata dagli epatociti.
L'analisi dell'emopessina plasmatica è utile anche per la diagnosi di malattie metaboliche che coinvolgono i globuli rossi (tra cui le porfirie) e di alcune patologie infiammatorie.

Valori normali

Valori normali di emopessina: 50-115 mg/dL


L'utilizzo clinico dei valori di emopessina è perlopiù limitato allo studio dell'anemia emolitica, anche se in tal senso viene generalmente preferito il dosaggio dell'aptoglobina.

Emopessina Alta - Cause

Valori aumentati di emopessina accompagnano tipicamente stati infiammatori di varia origine.
Inoltre, se ne rileva un incremento in presenza di:

Si riscontra un aumento dei valori di emopessina anche in caso di emocromatosi (malattia genetica caratterizzata da un eccesso di ferro).

Emopessina Bassa - Cause

Oltre che in caso di anemia emolitica, i valori di emopessina possono diminuire anche in presenza di:

L'emopessina si riduce anche in caso di pancreatite emorragica e porfirie (malattie caratterizzate da un'alterazione del meccanismo con cui l'organismo produce l'EME).

Come si misura

Per effettuare il dosaggio dell'emopessina, il paziente si deve sottoporre a un prelievo di sangue.

Preparazione

Il prelievo di sangue venoso si esegue in genere al mattino, dopo avere osservato un digiuno di almeno 8 ore.

Interpretazione dei Risultati

  • Emopessina normale - L'emopessina plasmatica è presente normalmente alla concentrazione di 50-115 mg/dL, con un'emivita poco più lunga di una settimana.
  • Emopessina Bassa - Un valore basso di emopessina si riscontra nelle anemie talassemiche e drepanocitiche, così come in tutte le altre situazioni morbose caratterizzate da emolisi intravascolare (ad esempio, nei portatori di protesi valvolari cardiache). Una riduzione si riscontra nelle gravi epatopatie carenziali (es. kwashiorkor) e, talvolta, nella pancreatite acuta emorragica e nelle porfirie.
  • Emopessina Alta - L'emopessina nel plasma può aumentare nel diabete mellito, nella distrofia muscolare e nelle neoplasie a rapida crescita.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici