
Stress e disagio psicologico: emergenza sanitaria del 2021
Come la pandemia inciderà in maniera rilevante sul futuro della popolazione lo si evidenzierà già nei primi mesi del 2021. Ciò che caratterizzerà il nuovo anno, secondo gli esperti, sarà una nuova emergenza sanitaria, quella psicologica, legata alle conseguenze che il Covid-19 ha provocato. Una lunga serie di criticità, malattie e decessi. Non solo: anche chi non è entratto personalmente in contatto con il virus, o ha vissuto l'esperienza a livello famigliare, potrebbe dover affrontare ripercussioni nell'immediato futuro.
Secondo l'American Public Health Association, nei prossimi mesi, nonostante il vaccino, che sarà via via somministrato a tutte le fasce della popolazione, ci si ritroverà a fare i conti con una nuova emergenza sanitaria. Ossia la cosiddetta sindrome da stress post lockdown. La vita, già caratterizzata da livelli di stress allarmanti nel periodo antecedente la pandemia, ha subito un brusco peggioramento nella qualità, per diverse ragioni: il pericolo del contagio, l'istruzione domestica virtuale, l'insicurezza, le difficoltà finanziarie, lo smartworking, il tenersi costantemente (e spesso ossessivamente) informati, esponendosi a notizie poco confortanti in grado di generare apprensione e frustrazione. Nei casi più complessi e gravi, poi, l'affrontare la malattia e la morte è stato devastante. Senza dimenticare che l'isolamento ha messo a dura prova tutti. Molti bambini e adolescenti hanno perso opportunità importanti per lo sviluppo sociale. Il trauma collettivo contribuisce ad aumentare l'ansia e a far insorgere depressione e altri fattori di salute mentale comunemente correlati anche ai disturbi alimentari.
Anche l'eros ne sta risentitendo, visto che a causa del Covid-19 la sessualità delle persone, in molti casi è calata fino quasi ad azzerarsi.
Ansia e stress da pandemia stanno anche generando molti più fenomeni di bruxismo.
La pandemia di Covid ha aumentato anche i casi di Sindrome di Diogene.
Fortunatamente ci sono anche buone notizie: grazie all'uso delle mascherine, nell'inverno 2020-21 l'influenza in Italia non è arrivata.
Chi ne sarà colpito?
L'emergenza psicologica post lockdown, come viene definita dagli specialisti, colpirà tutte le fasce della popolazione. Sia chi è stato colpito direttamente dal Covid-19, che chi è stato risparmiato. Le più coinvolte saranno ovviamente le persone che hanno vissuto la malattia direttamente, a domicilio o ricoverate, o tramite i familiari, le persone in lutto, gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri, più esposti durante la pandemia. Ci saranno poi le persone che hanno vissuto la quarantena e non colpite dal Covid, ma portatrici di particolari fragilità, come soggetti con patologie fisiche, disabilità, problemi psichiatrici, anziani soli, lavoratori in situazioni critiche. E infine, ciò che dà la misura della portata di questa nuova emergenza, decine di milioni di persone confinate in casa per mesi, a fronteggiare difficoltà, incertezze sul futuro e isolamento sociale.
Covid-19: l'impatto sociale e l'incertezza verso il futuro
La pandemia, oltre a investire il settore sanitario, ha rapidamente travolto e radicalmente mutato l'ambito sociale nel suo complesso e il mondo del lavoro. L'impatto della crisi e la qualità del futuro saranno due punti salienti. Una criticità diffusa e globale che investe tutti gli ambiti della società e della vita umana, dalle prospettive ancora incerte, e che richiede la messa in campo di soluzioni innovative e nuove strategie adattive sia a livello collettivo che individuale e interpersonale.
Lo studio del CNOP
Il CNOP, Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, fotografa e pubblica una proiezione precisa di quanto potrà accadere nel periodo post pandemico del 2021. Il danno a livello psicosociale evidenziato dall'indagine si traduce nei dati: 42% di ansia/stress, 24% disturbi del sonno, 22% irritabilità, 18% umore depresso, 13% conflitti relazionali.
Ciò che emerge è un forte aumento del disagio psicologico (il 31% degli italiani dichiara un netto peggioramento delle condizioni psicologiche e una preoccupazione per questo), che trova i suoi presupposti non solo nelle condizioni/restrizioni della pandemia (51%) ma anche – e sempre di più– nelle preoccupazioni legate alle prospettive sociali ed economiche (58%). Ciò è comprensibile
considerando le stime di un abbassamento del PIL di circa il 10%, il dato più negativo dalle Seconda Guerra Mondiale.
Agire sul disagio psicosociale
"Di fronte alla complessità della situazione è indispensabile avere uno sguardo in grado di cogliere il nesso tra i principali fattori in gioco, cioè gli aspetti che più incidono sull'andamento generale e sul successo delle strategie messe in campo" confermano dal CNOP.
Il dato che emerge è quello di una reciproca interazione tra fattori di contesto sociale, come la crisi sanitaria e la crisi socioeconomica, e fattori psicologici individuali e collettivi: livelli di stress, strategie adattive, comportamenti. Una interazione dalla quale dipenderanno gli equilibri collettivi. Come la ricerca ha documentato, infatti, la compromissione del benessere psicologico e l'innalzamento dei livelli di stress innesca ricadute sia sul piano della salute fisica (es. maggiore vulnerabilità al virus) che sul piano esistenziale-emotivo (es. atteggiamenti, comportamenti, relazioni disfunzionali o a rischio, compromissione della partecipazione sociale, disturbi psichici, ecc.).
Purtroppo, ancora per un po' di tempo non sarà possibile cercare di alleviare questi malesseri attraverso lo sport, visto che come stabilito dal Dpcm gennaio, palestre e piscine resteranno ancora chiuse.
Emergenza psicologica: i rimedi
La soluzione a questa nuova e prossima piaga potrebbe essere difficile da trovare, ma intanto, fin da subito, qualcosa si può fare. La CNN offre alcuni consigli di benessere che si possono mettere in pratica fin da subito:
1) trascorrere, appena possibile, del tempo all'aperto;
2) non perdere mai i contatti con amici e parenti: anche quello virtuale va bene;
3) dormire 8 ore (le solite, cioè di notte, senza invertire i ritmi circadiani) e mangiare a orari regolari.
Poi, tra poco, potremo uscire di nuovo e tutto, o quasi, sarà più semplice.
Per stare meglio è possibile ricorrere anche alle 7 tecniche di coping per i periodi difficili.