Ultima modifica 27.03.2020

Generalità

Un ematoma subdurale è un versamento di sangue nello spazio compreso tra la meninge più esterna (dura madre) e la meninge di mezzo (aracnoide).
In genere, all'origine degli episodi di ematoma subdurale ci sono i traumi cranici, successivi a incidenti automobilistici, cadute da grandi altezze o aggressioni violente.
I sintomi tipici consistono in: mal di testa, confusione, malessere, perdita di conoscenza e sbalzi d'umore.
Per una diagnosi accurata, sono fondamentali: l'esame obiettivo, l'anamnesi medica e la TAC dell'encefalo.
Il trattamento è di norma chirurgico e consiste nella rimozione del versamento di sangue.
Solo se l'ematoma subdurale è piccolo, è possibile aspettare la guarigione spontanea, senza ricorrere alla chirurgia.

Breve ripasso delle meningi

In numero di tre, le meningi sono le membrane di rivestimento degli organi del sistema nervoso centrale (SNC), ossia l'encefalo e il midollo spinale.

Meningi

Figura: una visione d'insieme delle aree cerebrali.

La loro sede precisa è tra la materia encefalica (nel caso dell'encefalo) o midollare (nel caso del midollo spinale) e il rivestimento osseo (cranio o colonna vertebrale), che protegge le strutture principali del sistema nervoso centrale.
Procedendo dall'esterno verso l'interno, le tre meningi sono:

  • La dura madre. Membrana molto spessa, contiene una rete intricata di vasi venosi, i quali, attraverso i seni venosi, provvedono al drenaggio del sangue circolato nel SNC.
    La dura madre dell'encefalo è leggermente diversa dalla dura madre del midollo spinale.
    La prima presenta due lamine, una che funge da periostio e una che passa sulle circonvoluzioni dell'encefalo.
    La seconda ha la forma di un cilindro cavo ed è separata, rispetto alle vertebre, da una zona ricca di tessuto adiposo e vasi sanguigni venosi; questa zona prende il nome di spazio perdurale o spazio epidurale.
  • L'aracnoide. Di aspetto simile a una ragnatela, è la meninge di mezzo. A separarla dalla meninge più esterna è uno spazio chiamato spazio subdurale; a dividerla, invece, dalla meninge più interna è uno spazio noto come spazio subaracnoideo.
    Nello spazio subaracnoideo risiede parte del liquido cerebrospinale (che è la sostanza prelevata in occasione delle punture lombari).
  • La pia madre. Molto sottile e a diretto contatto con encefalo e midollo spinale, contiene le arterie che irrorano il sistema nervoso centrale.

Cos'è un ematoma subdurale?

Ematoma subdurale è il termine medico che indica un versamento di sangue con sede nello spazio subdurale dell'encefalo, ossia nello spazio compreso tra l'aracnoide encefalica e la dura madre encefalica.

SINONIMI

In medicina, l'ematoma subdurale è anche noto come emorragia subdurale.

Cause

Un ematoma subdurale si forma quando uno o più vasi sanguigni, presenti nello spazio subdurale, si rompono, provocando la fuoriuscita di sangue (ictus emorragico).
Le principali cause di ematoma subdurale sono gli infortuni traumatici alla testa (o traumi cranici), che possono avere luogo in occasione di situazioni come, per esempio, gli incidenti automobilistici, le cadute da grandi altezze, gli atti di aggressione violenta o gli infortuni sportivi alla testa.

FATTORI DI RISCHIO

Chiunque può sviluppare un ematoma subdurale, a seguito di un trauma alla testa.
Tuttavia, ci sono alcune categorie di persone più a rischio di altre.
Tra gli individui più a rischio di ematoma subdurale, si segnalano:

  • I neonati. I vasi sanguigni dell'encefalo dei neonati sono ancora molto fragili. Pertanto, possono rompersi se gli infanti sono vittime di scuotimenti un po' troppo energici.
    A tal proposito, vale la pena ricordare che l'ematoma subdurale è una conseguenza tipica della condizione infantile nota come sindrome del bambino scosso.
  • Gli anziani. L'invecchiamento è causa di atrofia cerebrale, una condizione che indebolisce le strutture dell'encefalo, compresi i vasi sanguigni.
    L'indebolimento dei vasi sanguigni encefalici, che deriva dall'atrofia cerebrale, fa sì che possa comparire un ematoma subdurale anche dopo traumi cranici di lieve entità.
  • Gli alcolisti. Come l'invecchiamento, anche l'alcolismo è causa di atrofia cerebrale e di un sistema vascolare encefalico più incline al danneggiamento.
  • Coloro che assumono continuativamente farmaci anticoagulanti, come per esempio il warfarin o l'aspirina. Diluendo il sangue, tali medicinali predispongono alle perdite di sangue, anche quando i vasi sanguigni sono oggetto di piccole lesioni.
    In generale, le persone che assumono anticoagulanti con regolarità tendono a essere soggetti a ematomi, emorragie ecc.

Altri fattori di rischio dell'ematoma subdurale:

Sintomi, segni e complicazioni

La sintomatologia dell'ematoma subdurale dipende, principalmente, dalla compressione che il versamento di sangue esercita ai danni della porzione di encefalo interessata.
I tipici sintomi di un ematoma subdurale sono:

  • Mal di testa che tende a peggiorare;
  • Senso di malessere;
  • Confusione;
  • Improvvisi cambiamenti di personalità e sbalzi d'umore;
  • Sonnolenza;
  • Perdita di conoscenza.

ALTRI SINTOMI

Altre manifestazioni cliniche dell'ematoma subdurale sono:

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

I traumi cranici tali da provocare un ematoma subdurale di dimensioni medio-grandi rientrano, a pieno diritto, tra le emergenze mediche.
Un'emergenza medica è una condizione che richiede un'immediata assistenza sanitaria. In caso contrario, il paziente è in serio pericolo di vita.

COMPLICAZIONI

Il mancato trattamento di un ematoma subdurale comporta, dapprima, la sua espansione e un peggioramento della sintomatologia già presente; quindi, in seconda battuta, può essere causa di coma o morte.

Diagnosi

In genere, l'iter diagnostico che permette l'individuazione di un ematoma subdurale comprende l'esame obiettivo, l'anamnesi e la TAC dell'encefalo o, in alternativa a quest'ultima, la risonanza magnetica nucleare dell'encefalo.

ESAME OBIETTIVO E ANAMNESI

L'esame obiettivo è l'insieme di “manovre” diagnostiche, effettuate dal medico, per verificare la presenza o assenza, nel paziente, dei segni indicativi di una condizione anomala.
In caso di sospetto ematoma subdurale, il più classico degli esami obiettivi consiste in: ricercare eventuali segni di traumi alla testa, esaminare la risposta delle pupille alla luce, valutare lo stato di coscienza e così via.
Passando quindi all'anamnesi, quest'ultima è la raccolta e lo studio critico dei sintomi e dei fatti d'interesse medico, denunciati dal paziente o dai suoi familiari (N.B: i familiari sono coinvolti, soprattutto, quando il paziente è piccolo).
In caso di sospetto ematoma subdurale, la più classica delle anamnesi è in grado di rivelare i possibili fattori scatenanti e le condizioni di rischio.

TAC

La TAC dell'encefalo è un esame radiologico che fornisce immagini chiare del compartimento encefalico. Seppur indolore, è una metodica minimamente invasiva, in quanto la sua esecuzione espone il paziente a una dose non trascurabile di radiazioni ionizzanti nocive per l'essere umano.

Terapia

Salvo non sia di piccole dimensioni, l'ematoma subdurale è una condizione che richiede l'intervento chirurgico.
L'intervento chirurgico di eliminazione di un ematoma subdurale spetta, in genere, a un neurochirurgo.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

Attualmente, per curare l'ematoma subdurale, esistono due approcci chirurgici differenti: la craniotomia e la foratura del cranio.

  • Craniotomia. È l'approccio più indicato, quando l'ematoma subdurale è successivo a traumi cranici severi. La sua realizzazione prevede la rimozione temporanea della porzione di cranio sotto la quale giace il versamento di sangue, in modo da eliminare abbastanza agevolmente quest'ultimo. Per favorire la saldatura della porzione di cranio rimossa in via temporanea, il neurochirurgo operante si serve di viti e perni; viti e perni che poi rimuoverà a distanza di qualche settimana dall'intervento.
  • Foratura del cranio. È l'approccio più indicato, quando l'ematoma subdurale è conseguente a traumi cranici lievi. La sua esecuzione prevede la pratica di un foro sul cranio e l'inserzione, in questo foro, di un tubo, tramite cui il neurochirurgo aspira il versamento di sangue.

Come tutte le operazioni di chirurgia, anche l'intervento chirurgico di eliminazione di un ematoma subdurale può dar luogo a complicazioni. Tra le complicazioni che possono scaturire dalla rimozione chirurgica di un ematoma subdurale, rientrano:

Inoltre, è possibile che l'intervento chirurgico risulti parzialmente efficace, nel senso che, alla sua conclusione, una parte più o meno cospicua dell'ematoma subdurale può ancora sussistere. In questi frangenti, l'unica soluzione è ripetere l'operazione, nella speranza, questa volta, di rimuovere completamente il versamento di sangue.

TEMPI DI RECUPERO, DOPO LA CHIRURGIA

I tempi di recupero, dopo l'intervento chirurgico di eliminazione di un ematoma subdurale, variano da soggetto a soggetto, in base a: le dimensioni del versamento di sangue, la tempestività con cui si sono prestati i soccorsi al paziente e le sue condizioni di salute al momento dell'evento scatenante l'ematoma subdurale.
Per alcuni individui, il recupero può avvenire in poche settimane; per altri individui, invece, può richiedere diversi mesi.
Fondamentale, durante il periodo di recupero, è l'intervento di fisioterapisti, logopedisti ed esperti di terapia occupazionale.

COSA FARE IN CASO DI EMATOMA SUBDURALE DI PICCOLE DIMENSIONI

Se l'ematoma subdurale è di piccole dimensioni, ci sono buone possibilità che guarisca spontaneamente, senza il ricorso a terapie particolari. Pertanto, in siffatte circostanze, i medici scelgono di monitorare la situazione, pronti a intervenire di fronte a una mancata guarigione o a un peggioramento.

Prognosi

La prognosi in caso di ematoma subdurale dipende, principalmente, da due fattori: la gravità del versamento di sangue e le condizioni di salute del paziente al momento del trauma cranico.
Per quanto concerne la gravità del versamento di sangue, più un ematoma subdurale è grave, più è alta la probabilità che la prognosi sia sfavorevole; al contrario, più un ematoma subdurale è contenuto nella sua estensione e maggiori sono le probabilità di una prognosi favorevole.
Per quanto riguarda invece le condizioni di salute del paziente al momento del trauma cranico, i soggetti più in pericolo di vita sono le persone anziane, i bambini molto piccoli, gli alcolisti e coloro che, per un qualche motivo, soffrono di disturbi della coagulazione.

Prevenzione

Allacciare le cinture di sicurezza e indossare elmetti specifici durante attività lavorative o determinati sport a rischio di trauma cranico sono tra le principali contromisure, consigliate dai medici, per ridurre il rischio di ematoma subdurale.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza