Ultima modifica 20.09.2019

Generalità

L'ecografia mammaria è un esame diagnostico per immagini, che consente lo studio anatomico e strutturale del seno.
ecografia al senoQuest'indagine non invasiva si basa sull'emissione e sulla ricezione di ultrasuoni, i quali vengono riflessi in modo differente dai vari tessuti della mammella che attraversano.
Con l'ecografia mammaria è possibile individuare cisti al seno, cioè formazioni di natura benigna, spesso a contenuto liquido o misto, e fibroadenomi. Quest'indagine consente, inoltre, di diagnosticare la presenza di tessuti infiammati (come nel caso di mastite o ascessi) ed è importante nella diagnosi precoce di lesioni più serie, come i tumori maligni. L'ecografia mammaria permette di visualizzare anche le eventuali alterazioni a carico dei linfonodi dei cavi ascellari.
Nella maggior parte dei casi, l'ecografia al seno non è un'indagine alternativa alla mammografia e i due esami sono ritenuti complementari. Nella diagnostica senologica, l'esame ecografico è più adatto a valutare i tessuti mammari densi (in cui la componente ghiandolare è prevalente) delle donne giovani, non sempre ben visualizzabili ai raggi X della mammografia. 

Che cos'è?

L'ecografia del seno è un esame che sfrutta l'azione degli ultrasuoni (onde sonore a bassa frequenza e alta intensità, rientranti nella fascia non udibile dall'orecchio umano, innocue per il corpo e i suoi tessuti) per studiare il parenchima della ghiandola mammaria e le sue alterazioni patologiche.
Gli ultrasuoni sono generati dalla vibrazione di cristalli piezoelettrici contenuti nelle sonde ecografiche e, secondo un principio simile al fenomeno dell'eco, vengono riflettuti dai tessuti del seno, generando una serie di onde riflesse. Quest'ultime sono registrate dalla sonda ecografica e vengono decodificate dall'unità centrale dell'apparato strumentale, che trasforma le informazioni acquisite in immagini bidimensionali visibili sul monitor.
L'ecografia permette così di visualizzare le zone mammarie in cui la densità è diversa da quella del tessuto normale, individuando aree di opacità e formazioni nodulari di significato benigno o maligno, e permettendo di distinguere tra le lesioni a contenuto liquido e quelle solide.
L'ecografia è un esame importante per la diagnosi del tumore della mammella, utile soprattutto a completamento della mammografia nelle donne più giovani, che presentano un seno denso in cui la componente ghiandolare è prevalente. Nei seni più compatti, infatti, la sensibilità della mammografia (quindi la capacità di identificare un tumore) si riduce e l'ecografia permette di migliorarla, offrendo maggiori informazioni.


Nota: vantaggi e limiti della mammografia

Il maggior vantaggio della mammografia è quello di riuscire a scoprire anche le formazioni di piccole dimensioni e le micro-calcificazioni che possono essere un segnale d'allarme per i tumori maligni del seno. Questa resta però una tecnica d'indagine poco specifica, in quanto non sempre riesce a stabilire la natura di una formazione. Tale caratteristica può essere, invece, meglio evidenziata e distinta dall'ecografia. Pertanto, nel caso siano evidenziate delle lesioni sospette con la mammografia, è utile ricorrere in un secondo momento all'esame ecografico, a supporto di una diagnosi corretta.
In linea generale, l'ecografia mammaria rappresenta l'esame di primo livello nelle donne fino a 35-40 anni e costituisce un'ottima integrazione della mammografia dopo i 40 anni.

Cosa premette di scoprire?

L'ecografia mammaria è indicata in tutti i casi in cui siano evidenti o palpabili formazioni nodulari alla visita medica o all'autoesame del seno. L'indagine ecografica consente infatti di verificare la presenza di lesioni, anche di piccole dimensioni, ottenendo, al contempo, informazioni utili in merito alla loro probabile natura maligna o benigna.
L'ecografia mammaria è finalizzata, quindi, a ottenere immagini in merito a lesioni sospette, per poterne esaminare le caratteristiche (margini, struttura cistica o solida ecc.) e i rapporti con le altre strutture. Tale metodica consente di valutare, inoltre, eventuali formazioni dei linfonodi ascellari.
L'esame ecografico della mammella si è dimostrato particolarmente utile e affidabile nello studio delle alterazioni benigne della mammella (malattia fibrocistica, fibroadenomi, patologia infiammatoria e dilatazioni dei dotti galattofori).
Se associato alla tecnica color-doppler, inoltre, l'esame ecografico consente di studiare la vascolarizzazione delle formazioni nodulari in esame. La guida ecografica è utile anche nelle procedure di ago-aspirazione e biopsia, rispettivamente per l'esame citologico e istologico della lesione ritenuta sospetta. Più precisamente, nell'ago-aspirato viene prelevato dal nodulo mammario un campione di cellule, che viene poi inviato al medico patologo per lo studio citologico. L'ago-biopsia, invece, è una tecnica che consente di raccogliere dei frammenti di tessuto dalla zona interessata, per effettuarne un esame istologico al microscopio e consentire un'analisi più dettagliata della lesione.

Come si esegue?

L'ecografia mammaria è una tecnica diagnostica semplice e sicura, che si esegue appoggiando una piccola sonda sulla pelle del seno, dopo avervi deposto una piccola quantità di gel conduttore per facilitare lo scorrimento dello strumento sulla cute e migliorare la trasmissione delle onde ultrasonore.
Per eseguire l'ecografia mammaria, la paziente viene invitata a sdraiarsi su un lettino con il torace scoperto e con le braccia alzate, ponendo le mani dietro alla testa. Successivamente, il medico appoggia la sonda a ultrasuoni prima su un seno, poi sull'altro e, scorrendo lentamente con movimenti perpendicolari e a raggiera su tutta la superficie da esaminare, comincia a “catturare” le immagini relative al tessuto mammario, che vengono visualizzate sul monitor.
Al termine, il radiologo può fornire immediatamente i risultati dell'esame o può richiedere degli esami complementari per stabilire con certezza la diagnosi.
L'esame non è doloroso, dura circa 15-20 minuti e non richiede la somministrazione di alcun farmaco o di un mezzo di contrasto

Affidabilità e limiti

Nelle donne giovani prevale la componente ghiandolare, mentre con il progredire dell'età questa parte si riduce a favore della porzione adiposa e fibrosa delle mammelle. L'ecografia mammaria è un esame particolarmente indicato per le donne sotto i 40 anni, con seni radiologicamente densi o qualora l'esame mammografico ne richieda la comparazione.

  • Per il cancro della mammella, l'ecografia presenta un'accuratezza diagnostica stimata tra il 78 e il 96%. Se alla palpazione si identificano alterazioni nodulari o alla mammografia si visualizzano aree sospette, o di difficile interpretazione, l'esame ecografico può aiutare a risolvere il dubbio diagnostico.

L'utilizzo dell'ecografia al seno è limitato dall'impossibilità di visualizzare contemporaneamente tutto il volume della mammella e dalla difficoltà di identificare lesioni maligne in fase precoce (per questo, l'esame ecografico è complementare alla valutazione clinica e alla mammografia). Inoltre, l'esame ecografico non può sostituire la mammografia nella ricerca del tumore maligno in fase precoce, in quanto non individua le calcificazioni microscopiche rilevabili dalla mammografia.
L'affidabilità di questo esame dipende molto dalla competenza del medico che la esegue: si dice, infatti, che l'ecografia sia un'indagine “operatore-dipendente”. Per questo motivo, è importante che venga eseguita presso un centro specializzato, da medici radiologi con un'esperienza specifica sulle patologie del seno e sulla loro identificazione ecografica.

Quando è indicata?

L'ecografia mammaria viene eseguita come esame diagnostico su indicazione del medico in tutti i casi in cui sia presente un sintomo sospetto, come un'evidente o palpabile formazione nodulare alla visita senologica o all'autocontrollo del seno.
Quest'indagine è indicata, inoltre, per completare la mammografia o la risonanza magnetica, a giudizio del radiologo, nei casi in cui occorra una comparazione diagnostica.
L'ecografia mammaria NON è un'indagine di screening per la diagnosi precoce da eseguirsi periodicamente in donne asintomatiche (ad esempio, con cadenza annuale).

L'esame ecografico è indicato soprattutto nelle pazienti giovani (prima dei 35 anni di età), come completamento diagnostico alla visita senologica, per la sua particolare idoneità allo studio del seno di tipo ghiandolare denso.
L'ecografia mammaria viene scelta quale indagine anche in presenza di patologia infiammatoria (mastite, ascesso e trauma) e per il controllo nel tempo della patologia benigna della mammella (fibroadenoma, lipoma e cisti).  


L'ecografia mammaria è un esame indicato nei casi in cui si debba:

  • Studiare una mammella nelle donne giovani (prima dei 35 anni di età), qualora la visita senologica lo richieda;
  • Stabilire la natura solida o liquida di un nodulo;
  • Valutare un addensamento asimmetrico rilevato dalla mammografia;
  • Esaminare il seno di una donna durante la gravidanza, in presenza di particolari noduli palpabili o patologie infiammatorie (mastite, ascesso e trauma);
  • Controllare nel tempo il decorso della patologia benigna della mammella (fibroadenoma, lipoma o cisti);
  • Monitorare una paziente operata di tumore, per valutare un'eventuale recidiva;
  • Effettuare un prelievo con ago su nodulo sospetto o la biopsia di lesioni non palpabili, evidenziabili medicante ecografia.

L'ecografia mammaria rientra tra gli esami ai quali sottoporsi per diagnosticare la presenza di masse tumorali localizzate nell'area toracica anche per l'uomo.

È necessaria una preparazione?

L'ecografia mammaria non necessita di alcuna particolare norma di preparazione da parte della paziente. Tuttavia, è opportuno portare con sé i risultati delle ultime ecografie o mammografie eseguite, in modo tale che il medico possa valutare durante l'esame se eventuali anomalie riscontrate siano pre-esistenti o di nuova insorgenza.

Esistono controindicazioni?

L'ecografia mammaria è un esame non invasivo, che non causa alcun fastidio. L'indagine è assolutamente priva di rischi e senza alcuna controindicazione o effetto secondario, poiché vengono utilizzati esclusivamente ultrasuoni e non radiazioni ionizzanti.

Esami complementari

Gli strumenti indicati per effettuare la diagnosi di tumore al seno sono molteplici.


L'ecografia mammaria è considerata un esame complementare alla visita senologica e alla mammografia. Se nel corso di questi accertamenti vengono identificate alterazioni nodulari (alla palpazione) o aree che generano sospetti (all'interpretazione del quadro mammografico), si procede con l'esame ecografico, al fine di escludere gli eventuali dubbi diagnostici e avere il responso più preciso possibile.


La mammografia è la radiografia della mammella, utile per scoprire la presenza di noduli, micro-calcificazioni o altri segni indiretti di una possibile neoplasia. Il seno viene compresso con un'apposita apparecchiatura e i raggi X, attraversando i tessuti mammari, imprimono l'immagine radiografica su una lastra (o nel computer). Con la mammografia vengono identificate circa l'85-90% di tutte le neoplasie prima ancora che siano palpabili; quest'indagine è usata, infatti, anche come test di screening per la diagnosi precoce del tumore al seno.


Quando l'esito di tali esami è incerto, le zone sospette vengono sottoposte ad agoaspirato (o agocentesi) o ad ago-biopsia mammaria, a cui segue l'indagine citologica o istologica, al fine di discriminare ulteriormente la natura della lesione.


Altra indagine che permette di ottenere informazioni utili per differenziare i caratteri delle lesioni sospette al seno è la risonanza magnetica. Quest'indagine è indicata quando la struttura mammaria appare complessa alle altre indagini di visualizzazione, o quando sia necessario visualizzare nel dettaglio alcune immagini ritenute anomale (ad esempio, nelle donne che presentano un elevato rischio di carcinoma mammario, con diagnosi in atto o precedentemente operate).
La risonanza magnetica può identificare, infatti, un tumore maligno anche nei casi in cui mammografia ed ecografia al seno non sono in grado di riconoscerlo.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici