Generalità
L'ecografia pelvica è un esame utilizzato nella diagnostica per immagini, che consente lo studio degli organi e di altre strutture presenti nell'area addominale inferiore:
- Vescica e porzioni terminali dell'intestino (retto e sigma);
- Prostata, dotti deferenti e vescichette seminali nell'uomo;
- Utero, vagina, tube di Falloppio, cervice ed ovaie nella donna.
L'esame ecografico della pelvi si basa sull'emissione degli ultrasuoni, i quali vengono riflessi in modo differente dai vari tessuti che attraversano, permettendo di ricostruirne le immagini e individuare eventuali alterazioni patologiche.
Per lo svolgimento dell'ecografia pelvica, si utilizza una sonda che viene appoggiata sulla superficie cutanea, in corrispondenza dell'area anatomica da analizzare. Con l'ausilio di un gel trasparente, questo dispositivo viene fatto scivolare dall'operatore. Il segnale riflesso è captato dalla sonda, che spedisce simultaneamente a un elaboratore le informazioni acquisite. Queste vengono visualizzate sotto forma di immagini, su un monitor collocato nelle immediate vicinanze della postazione nella quale opera il medico.
In campo oncologico, l'ecografia pelvica è un esame molto utilizzato, poiché il tessuto tumorale presenta, di solito, una densità diversa rispetto a quello sano. In tale ambito, quest'indagine può fornire molte informazioni circa la dimensione, la posizione e la struttura delle masse pelviche. Tuttavia, l'ecografia pelvica non consente generalmente di formulare una diagnosi definitiva di cancro, per la quale occorrono accertamenti clinici specifici e mirati.
Cos'è
L'ecografia pelvica è un'indagine semplice e innocua, che si basa sull'emissione e sulla ricezione di ultrasuoni. Ciò consente di valutare la dimensione e la forma di molti organi interni, come ovaie e prostata, e le aree anomale all'interno di essi, come cisti e alcuni tumori.
L'ecografia pelvica non prevede l'uso di radiazioni ionizzanti (o l'iniezione di sostanze radioattive).
Ultrasuoni: come funzionano?
Gli ultrasuoni sono onde sonore emesse da una sonda. Questo dispositivo è fatto scorrere sulla pelle, che viene prima ricoperta da un sottile strato di gel per assicurare una buona trasmissione del segnale e consentire un movimento regolare del trasduttore.
Le onde vengono riflesse in diversa misura dai diversi tessuti: per questo, l'ecografia può distinguere tra cisti a contenuto liquido o masse solide. A differenza delle radiazioni, poi, si ritiene che gli ultrasuoni non possano provocare alcun danno all'organismo.
L'ecografia pelvica è indicata a tutte le persone per le quali è necessario trarre informazioni (come dimensione, forma, posizione, aspetto o spessore) relative agli organi addominali interessati.
Quando e perché si esegue?
Lo scopo dell'ecografia pelvica è quello di studiare la morfologia degli organi dell'area addominale inferiore (vescica, utero, ovaie e prostata), al fine di evidenziare eventuali masse atipiche solide (fibromi o tumori) o formazioni cistiche, versamenti, corpi estranei o malformazioni strutturali.
L'ecografia pelvica può anche essere utilizzata per guidare i medici durante il prelievo di un campione di tessuto per l'esame istologico (biopsia) o il drenaggio di fluidi da una cisti o da un ascesso.
Cosa premette di scoprire?
La funzione principale dell'ecografia pelvica consiste nell'individuare le masse anomale nell'area addominale inferiore. Tale riscontro contribuisce a una diagnosi tempestiva, che può dare seguito a una terapia efficace nel contrastare l'eventuale patologia evidenziata durante l'esame.
L'ecografia pelvica è in grado di visualizzare tumori, cisti e altre anomalie, valutando in maniera adeguata ogni caso clinico. Tale esame offre importanti informazioni anche riguardo la natura, benigna o maligna, delle formazioni evidenziate dalle immagini ecografiche.
Nota
L'ecografia pelvica è particolarmente utile per distinguere le cisti (solitamente benigne) dalle masse solide (spesso maligne).
L'ecografia pelvica permette anche di evidenziare le patologie non tumorali che interessano l'apparato sessuale e urinario e le altre strutture situate nella parte inferiore dell'addome.
In ginecologia, l'ecografia pelvica sovrapubica (esterna) può essere eseguita in sostituzione oppure a completamento dell'esame ecografico transvaginale, in particolare quando lo studio interno non è strettamente indicato (es. adolescenti o donne vergini).
Possibili applicazioni
L'ecografia pelvica viene eseguita con varie motivazioni diagnostiche. L'esame permette di indagare le patologie che possono coinvolgere l'apparato genito-urinario e i tessuti del basso ventre (come stati infettivi, iperplasia, neoplasie e malformazioni).
L'esame viene utilizzato comunemente per valutare e monitorare il trattamento delle seguenti condizioni:
- Tratto urinario: ostruzioni come calcoli o altre anomalie strutturali a carico di vescica, ureteri e uretra; ematuria e disturbi della minzione ecc.
- Organi riproduttivi: anormalità nella struttura anatomica e tumori di ovaie, utero o tube di Falloppio; malattia infiammatoria pelvica (PID) e altri tipi di infiammazione o infezione; ipertrofia prostatica benigna ecc.
In casi selezionati, possono anche essere studiati il colon, le anse intestinali e l'appendice.
Nei pazienti di sesso maschile, l'ecografia pelvica è generalmente eseguita dal radiologo o dall'urologo per studiare:
- Volumetria prostatica;
- Capacità di svuotamento vescicale (residuo urinario post-minzionale).
Nell'uomo, quest'accertamento è particolarmente utile per valutare le eventuali lesioni prostatiche e le formazioni intravescicali.
Nelle pazienti di sesso femminile, l'ecografia pelvica viene eseguita dal ginecologo o dal radiologo, generalmente per studiare utero, ovaie ed eventuali masse pelviche. Nella donna, in particolare, l'esame permette di approfondire le cause delle seguenti manifestazioni o condizioni:
- Problemi di infertilità o sanguinamenti vaginali anomali;
- Dolori pelvici di origine non chiara;
- Amenorrea;
- Tumori e malformazioni di ovaie ed utero;
- Presenza di liquidi o masse nell'endometrio o nel miometrio (tessuto muscolare uterino);
- Dilatazioni delle tube di Falloppio;
- Presenza e posizione di un dispositivo contraccettivo intrauterino (IUD);
- Anomalie della placenta (es. placenta previa) e gravidanza ectopica.
L'ecografia pelvica può essere utilizzata anche come guida durante la fecondazione in vitro, per l'aspirazione degli ovociti e del fluido dal follicolo ovarico.
Ecografia pelvica durante la gravidanza
L'ecografia pelvica può essere svolta nel corso del primo mese di gravidanza per mostrare le prime immagini dell'embrione. Questo tipo di accertamento può essere ripetuto anche nelle fasi più avanzate della gestazione, per monitorare lo sviluppo fetale e ottenere delle informazioni più dettagliate di tutte le strutture localizzate nei pressi della cervice, senza arrecare problemi al bambino.
Come si esegue
L'ecografia pelvica viene condotta mediante focalizzazione spaziale, secondo i vari piani anatomici dell'organo oggetto dell'esame. Prima dell'indagine, il paziente viene fatto sdraiare a pancia in su e viene invitato a svestirsi oppure a scostare gli indumenti dall'area bassa dell'addome.
La procedura sovrapubica (esterna) prevede che il medico faccia scorrere la sonda ecografica direttamente sulla pelle, previa applicazione di un gel denso e trasparente.
Gli ultrasuoni emessi trasmettono un segnale riflesso che il dispositivo capta e spedisce simultaneamente a un elaboratore. A sua volta, questo invia le informazioni ricevute - sotto forma di immagini - a un monitor collocato nelle immediate vicinanze della postazione nella quale opera il medico.
Ciò consente di visualizzare tutte le informazioni necessarie a formulare la diagnosi o consigliare al paziente accertamenti più approfonditi.
Ecografia pelvica interna
L'ecografia pelvica interna prevede l'introduzione di una sonda all'interno del canale rettale o della vagina. Questa metodica consente una migliore valutazione di alcune parti del corpo, come, ad esempio, la prostata e gli organi genitali femminili.
Le sonde endocavitarie sono efficaci e precise, in quanto permettono di avvicinare sensibilmente il dispositivo ecografico a tutti gli organi che si intendono monitorare.
Preparazione
Prima di sottoporsi all'ecografia pelvica, occorre che la vescica sia piena. Quest'accortezza permette al medico di valutare con maggiore precisione il quadro clinico del paziente.
Per tale motivo, è importante non urinare e bere circa mezzo litro d'acqua non gassata almeno una-due ore prima dell'esame.
Controindicazioni e rischi
L'ecografia pelvica è indolore e non comporta alcun rischio di complicanze. La maggior parte dei soggetti può riprendere immediatamente le attività normali dopo l'esame.
Fattori che possono influenzare l'esito dell'esame
La presenza di alcune condizioni può interferire con i risultati del test. L'ecografia pelvica può essere effettuata durante le mestruazioni; il medico può consigliare il rinvio dell'esame nel caso in cui questa fase del ciclo mestruale provochi delle modificazioni morfologiche di utero e ovaie tali da invalidare l'esito dell'indagine.
Altri fattori che possono interferire con l'ottenimento di immagini ecografiche di buona qualità possono includere:
- Obesità grave;
- Ritenzione di bario all'interno dell'intestino crasso a causa una recente indagine diagnostica che ne prevedeva l'uso (es. clisma opaco);
- Presenza di gas intestinali;
- Riempimento inadeguato della vescica.
A volte, l'operatore può trovare qualche difficoltà a esaminare le persone che sono state sottoposte in passato a interventi di chirurgia addominale.
Risultati
Dopo l'esecuzione dell'ecografia pelvica, il radiologo analizzerà le immagini e invierà un rapporto firmato al medico che ha richiesto l'esame. Quest'ultimo può discutere i risultati con il paziente e, in base alla condizione riscontrata, può indicare ulteriori accertamenti per approfondire il quadro clinico.
L'ecografia pelvica può essere prescritta come follow-up, per monitorare nel tempo ogni cambiamento di un'anomalia nota e verificare se un determinato trattamento è efficace.
Vantaggi dell'ecografia pelvica
L'esame ecografico della pelvi:
- Contribuisce a identificare molti disturbi del sistema urinario e riproduttivo in entrambi i sessi;
- Fornisce un'immagine chiara dei tessuti molli, che non si mostrano altrettanto bene sulle immagini radiografiche;
- Non utilizza radiazioni ionizzanti e rappresenta la modalità di imaging preferenziale per la diagnosi e il monitoraggio delle donne in gravidanza;
- Fornisce immagini in tempo reale, rendendolo un ottimo strumento per guidare procedure minimamente invasive, quali biopsie o drenaggio di fluido da cisti o ascessi.
Svantaggi dell'ecografia pelvica
- L'ecografia pelvica non può essere utilizzata per studiare le strutture coperte da ossa o gas.
- L'affidabilità di questo esame dipende molto dalla competenza del medico che la esegue: si dice, infatti, che l'ecografia sia un'indagine “operatore-dipendente”. Per questo motivo, è importante che venga eseguita presso un centro specializzato, da medici radiologi con un'esperienza specifica.
- Ottenere immagini ecografiche chiare delle strutture da esaminare può essere tecnicamente difficile nei pazienti in sovrappeso.