Dolore al Clitoride: perché fa male? Quando è normale e quando no

Dolore al Clitoride: perché fa male? Quando è normale e quando no
Ultima modifica 22.06.2023
INDICE
  1. Cos’è
  2. Ipersensibilità del clitoride
  3. Cause patologiche del Dolore al Clitoride
  4. Cosa fare

Cos’è

Cosa s’intende per Dolore al Clitoride?

A causa della sua spiccata sensibilità, il clitoride è soggetto a dolore. Tuttavia, ciò non significa che sia normale e che dovrebbe essere semplicemente ignorato o sopportato, poiché potrebbe essere un sintomo indicativo di una condizione patologica sottostante che va trattata e non di una "semplice" ipersensibilità.

Il clitoride è un organo dell'apparato genitale femminile situato nella parte superiore e anteriore della vulva, nel punto di congiunzione delle piccole labbra.

Sebbene la sua parte visibile possa sembrare di ridotte dimensioni, il clitoride è un organo potente, capace di una sola, ma fondamentale funzione: dare piacere. Nel clitoride si trovano tessuto erettile (sì, proprio come il pene) e, sorprendentemente, circa 10.000 terminazioni nervose, sensibili al tatto e alla pressione, che lo rendono particolarmente reattivo e grazie alla quale la maggior parte delle donne può raggiungere l'orgasmo attraverso la sua stimolazione.

Per questi motivi, sperimentare dolore al clitoride può essere scoraggiante o rendere confusi, soprattutto se interferisce con la vita sessuale.

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Dolore al Clitoride: come si presenta e caratteristiche

I sintomi associati e l'entità del dolore clitorideo variano da persona a persona, ma ciò che è comune a tutti è quanto sia dirompente.

Il dolore al clitoride:

  • Può essere incredibilmente acuto, ma può anche essere leggermente fastidioso;
  • Può accadere raramente o essere persistente.
  • Può intensificarsi se il clitoride o la vulva vengono toccati, ci si muove in ​​un certo modo o quando s'indossa biancheria intima o vestiti attillati.

Si potrebbe anche notare una protuberanza sul clitoride o avere gonfiore.

Ipersensibilità del clitoride

Entro certi limiti, l'ipersensibilità del clitoride è un fenomeno da considerarsi fisiologico e va rapportato alla risposta sessuale.

Possibile che la stimolazione del Clitoride sia fastidiosa?

La grande quantità di terminazioni nervose concentrate sul glande del clitoride rende l'organo particolarmente sensibile al tatto e alla pressione. Per questo, può capitare che alcune persone sperimentino fastidio o addirittura dolore quando lo toccano in modo diretto, soprattutto se si decide di "accorciare i tempi". Evitare simile evenienza durante un'esperienza sessuale è possibile, non iniziando subito a sollecitare il clitoride, ma rivolgendosi ad altre zone erogene: è sufficiente attendere il naturale contributo dell'eccitamento che renderà il glande più visibile e più raggiungibile. In alternativa, è possibile sospendere la stimolazione della zona e tornaci dopo poco. In generale, non è mai molto efficace stimolare a lungo la stessa parte con le medesime modalità e intensità: la varietà può aiutare molto, anche con l'ipersensibilità.

Come varia la sensibilità del Clitoride?

La sensibilità del clitoride varia in funzione dello stato di eccitamento e delle variazioni della risposta sessuale, per questo può accadere che il tocco o la stimolazione diretta sia fastidiosa o addirittura dolorosa.

 In particolare:

  • Nelle prime fasi, quando il tessuto erettile non è ancora completamente irrorato, il clitoride potrebbe risultare troppo sensibile per essere toccato in modo diretto. Questo momento è ottimo momento, però, per esplorare la zona, premendo il cappuccio tra le dita ed esercitando movimenti circolari con una pressione crescente. Man mano che l'eccitazione aumenta, una stimolazione più diretta del glande può intensificare la sensazione.
  • Quando l'eccitazione raggiunge livelli più alti, paradossalmente, il glande può diventare ipersensibile, quindi una stimolazione clitoridea meno diretta, leggera e delicata è spesso più confortevole.
  • Dopo l'orgasmo clitorideo, il clitoride va incontro ad una sorta di periodo refrattario e toccarlo può evocare una sensazione di fastidio (se non di dolore) per via dell'irrorazione sanguigna e dell'inturgidimento. In un certo senso, quindi, il clitoride non è sempre "disponibile" all'orgasmo e, in ciascun rapporto, è più probabile raggiungere un numero limitato di orgasmi mediante la sola stimolazione clitoridea. Se con la penetrazione si raggiunge di nuovo l'orgasmo, il disagio a livello del clitoride può aumentare.

In ogni caso, non esiste un metodo universale o una tecnica specifica da adottare per stimolare il clitoride, ma occorre sperimentare e comprendere quali siano le proprie preferenze (ritmo, pressione ecc.) per rendere l'esperienza piacevole e confortevole.

Il cappuccio del clitoride (o prepuzio clitoride) gioca un ruolo davvero importante nella protezione della parte più sensibile del clitoride. Per fare un paragone, copre parte del clitoride come il "cappuccio di una felpa". Si tratta, infatti di un'estensione delle piccole labbra, così posizionato per proteggere il clitoride molto sensibile dalla stimolazione in momenti indesiderati. Durante l'eccitamento, il clitoride s'inturgidisce, spingendo indietro il cappuccio del clitoride; si comporta essenzialmente nello stesso modo in cui fa un prepuzio su un pene. Proprio come il tuo clitoride, il cappuccio del clitoride può variare di dimensioni: in alcune persone potrebbe essere più carnoso, mentre in altre è più sottile e stretto.

Per approfondire: Clitoride: Anatomia, Funzioni, Piacere Sessuale e Disturbi

Cause patologiche del Dolore al Clitoride

Infezioni che possono causare dolore al clitoride

Il dolore clitorideo diventa più grave quando è coinvolta un'infezione: le più comuni sono quelle a trasmissione sessuale (tra cui herpes, tricomoniasi, clamidia, gonorrea e sifilide), candida e vaginosi batterica (BV). Anche le infezioni del tratto urinario (IVU), soprattutto in presenza di infiammazione del meato uretrale, possono rendere fastidiosa la stimolazione del clitoride e potrebbe peggiorare i sintomi già esistente.

Altre cause di dolore al clitoride

Oltre alle quattro infezioni, esistono altri gravi motivi che potrebbero causare dolore al clitoride. Si noti che queste sono condizioni rare, ma è comunque bene conoscerle:

  • Aderenze del clitoride: possono verificarsi quando il cappuccio del clitoride si attacca al glande e non può più ritrarsi completamente. Il motivo per cui ciò accade sembra variare e non è completamente compreso. I fattori di rischio sembrano includere: lesioni genitali, infezioni da lieviti, lichen sclerosus e infezioni del tratto urinario. Queste aderenze possono essere da lievi a gravi e possono causare dolore al clitoride. La chirurgia minimamente invasiva può essere un'opzione di trattamento.
  • Lichen sclerosus genitale: compare nella regione cutanea intorno all'ano ed alla vulva provocando fessure cutanee, ipopigmentazione, atrofia cutanea, placche, escoriazioni, disuria e prurito. Nei casi più gravi, potrebbero comparire lividi di colore viola scuro (ecchimosi), perdite ematiche e cicatrici sulla vulva e sul clitoride, oltre a predisporre alle aderenze. Nei casi più gravi, il tessuto cicatriziale può influenzare la funzione del clitoride. La causa è sconosciuta, ma probabilmente all'eziologia partecipano fattori genetici o autoimmuni. Se i cambiamenti della pelle non risultano evidenti al controllo visivo, il medico può effettuare una biopsia della pelle per acquisire una diagnosi esatta. Il trattamento per il lichen sclerosus prevede l'uso di corticosteroidi topici.
  • Altre condizioni dermatologiche: il dolore acuto localizzato al clitoride a volte è un sintomo di infezioni della pelle o malattie come lichen planus, eczemi, psoriasi e allergie. Gli ingredienti nei prodotti di uso quotidiano - detersivi per bucato, saponi, lavande e deodoranti intimi, creme depilatorie, lubrificanti vaginali, spermicidi o preservativi in lattice- possono causare dermatiti da contatto e un clitoride gonfio e più sensibile.
  • Traumi fisici: il dolore al clitoride è stato associato anche a micro-traumatismi ed a traumi di maggiore entità, inclusi interventi chirurgici e parto vaginale, micro-traumatismi durante i rapporti o attività sessuale eccessiva, sfregamenti da indumenti troppo aderenti (body, leggings, collant e jeans) ecc.

Il dolore al clitoride può indicare un problema pelvico più grande:

In alcuni casi molto rari, il dolore al clitoride potrebbe essere correlato a problemi come tumori, squilibrio ormonale, sclerosi multipla o ernia del disco.

Cosa fare

Dolore al Clitoride: quando consultare un medico

Il dolore al clitoride può rendere più difficili attività come camminare, fare esercizio o attività sessuale.

Come qualsiasi tipo di dolore genitale, è bene parlarne con il ginecologo, soprattutto se si verifica in concomitanza con uno o più di questi sintomi:

  • Quando una lieve irritazione intima peggiora
  • Quando un cambiamento di abitudine non contribuisce ad alleviare il prurito o il dolore
  • Quando si nota un cattivo odore vaginale
  • Quando la vulva o la vagina sono interessate da forti dolori, prurito o bruciore
  • Quando si presentano piaghe, vesciche o macchie sulla vulva
  • Quando il clitoride è gonfio per più di un giorno

Contattare immediatamente il medico se si riscontra uno dei seguenti sintomi:

Esistono diversi motivi per cui il clitoride potrebbe far male, prudere o bruciare. Nella maggior parte dei casi, la causa può essere trattata facilmente.

Come viene trattato il Dolore al Clitoride?

Il trattamento del dolore clitorideo richiede innanzitutto di determinare cosa sta contribuendo ad esso. Come con qualsiasi dolore, la causa potrebbe essere un problema con il clitoride stesso o un dolore riferito da un'altra parte della vulva. Il dolore al clitoride può anche avere più di una causa.

Una volta individuato il motivo scatenante, verrà stabilito dal ginecologo il piano terapeutico più adeguato a risolvere il disturbo. Per esempio:

  • Nel caso di un'infezione batterica, la terapia prevede il ricorso ad antibiotici, da assumere per via orale o da applicare a livello topico, per qualche giorno.
  • In presenza di micosi, invece, è indicato il ricorso farmaci antifungini.
  • Quando si riscontrano reazioni irritative, invece, è necessario evitare l'agente sensibilizzante (quando riconosciuto).
  • Se i sintomi sono moderati o intensi, il medico può prescrivere un trattamento farmacologico a base di prodotti antisettici ed antinfiammatori.

Oltre a seguire scrupolosamente la terapia indicata dal ginecologo, è importante rivedere le proprie abitudini igieniche:

  • Mantenere la vulva pulita ed asciutta, cambiando frequentemente la biancheria intima e curando l'igiene personale quotidiana;
  • Dopo ogni evacuazione, ricordare di asciugare attentamente la cute e le mucose dall'avanti all'indietro e di lavare sempre le mani.
  • Fino all'accertata guarigione, è consigliabile astenersi dai rapporti sessuali oppure utilizzare il profilattico.
  • Preferire indumenti di cotone, tessuto che permette di ridurre l'umidità locale e garantisce una corretta traspirazione tissutale, oltre a limitare il ristagno di secrezioni e la proliferazione di microrganismi patogeni.

Per prevenire ulteriori disturbi che potrebbero causare dolore al clitoride, inoltre, è utile:

  • L'igiene intima quotidiana e post-coitale deve essere accurata, ma non eccessiva, in quanto potrebbe alterare le naturali difese immunitarie dei genitali esterni;
  • Non utilizzare detergenti eccessivamente alcalini o ricchi di coloranti per l'igiene intima;
  • Evitare l'applicazione di deodoranti spray, salviette intime profumate e creme depilatorie sulla vulva;
  • Limitare l'uso di salvaslip occlusivi ed antitraspiranti, assorbenti interni e biancheria intima sintetica per prevenire le variazioni ambientali vulvari e vaginali;
  • Rispettare le norme alimentari per un corretto ed equilibrato regime dietetico.
Per approfondire: Orgasmo Clitorideo: Come Raggiungerlo e Differenze con Orgasmo Vaginale Potrebbe interessare anche: Allineamento Coitale (CAT): Perché Facilita l’Orgasmo? Teoria e Pratica

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici