Disturbi dell'Ovulazione e Controllo dell'Ovulazione

Ultima modifica 28.01.2020

Sintomi

Se non si manifestano i sintomi della fase ovulatoria o se si hanno cicli mestruali irregolari, significa che l'ovulazione potrebbe non verificarsi ogni mese.
I principali sintomi associati ai disturbi dell'ovulazione sono:

Oligo-ovulazione e Anovulazione

I disturbi dell'ovulazione sono classificati come disturbi mestruali, e comprendono:

  • Oligo-ovulazione: è l'ovulazione infrequente o irregolare, di solito identificata dalla presenza di cicli superiori a 36 giorni o numericamente inferiori a 8 cicli in un anno.
  • Anovulazione: causa comune di infertilità, si verifica quando una donna non ha ovulazione. Altri possibili sintomi di anovulazione sono periodi mestruali estremamente brevi o lunghi o una completa assenza delle mestruazioni. L'anovulazione è l'assenza del flusso mestruale in età fertile per un periodo di almeno 3 mesi e si manifesta di solito come irregolarità del ciclo mestruale, intesa come un'imprevedibile variabilità di durata, o quantità del flusso mestruale. L'anovulazione può anche causare la cessazione dei periodi mestruali (amenorrea secondaria) o sanguinamento eccessivo (sanguinamento uterino disfunzionale).
    SINTOMI: di per sé, l'anovulazione non è associata ad alcun sintomo fisico, tuttavia nelle donne che non ovulano, il muco cervicale è tendenzialmente non regolare, mentre in quelle con elevati valori di androgeni può essere presente irsutismo.

Classificazione

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sviluppato la seguente classificazione dei disturbi ovulatori, basandosi su: 1) livello della prolattina; 2) livello delle gonadotropine LH ed FSH; 3) livello degli estrogeni

  1. GRUPPO I - Fallimento ipotalamico pituitario: Donne con amenorrea (assenza di mestruazioni) e assenza di segni di produzione di estrogeni, livelli di prolattina entro i limiti, bassi livelli di FSH, assenza di segni di lesioni anatomiche della regione ipotalamo-ipofisaria.
  2. GRUPPO II - Disfunzioni che coinvolgono ipotalamo ed ipofisi (causa più comune): Donne con vari disturbi del ciclo mestruale quali insufficienza della fase luteale, cicli anovulatori, sindrome dell'ovaio policistico, assenza di mestruazioni, con presenza di produzione di estrogeni e normali livelli di FSH e prolattina
  3. GRUPPO III - Fallimento ovarico (Insufficienza ovarica): Donne con assenza di mestruazioni, assenza di segni di funzionalità ovarica, alti livelli di FSH, valori di prolattina normali
  4. GRUPPO IV: alterazione congenita o acquisita dell'apparato riproduttivo: Donne con assenza di mestruazioni che non rispondono a cicli ripetuti di estrogeni
  5. GRUPPO V: Donne infertili con iperprolattinemia e lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria: Donne con vari disturbi del ciclo, alti livelli di prolattina e segni di lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria
  6. GRUPPO VI: Donne con infertilità, iperprolattinemia e assenza di lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria: Donne con vari disturbi del ciclo, alti livelli di prolattina, proprio come nel gruppo V ma SENZA lesioni a livello della regione ipotalamico-ipofisaria.
  7. GRUPPO VII: Donne con assenza di mestruazioni, valori nei limiti di prolattina e segni di lesioni nella regione ipotalamico-ipofisaria: Donne con bassi livelli di estrogeni e valori di prolattina nei limiti

Cause

Alcuni disturbi dell'ovulazione possono essere determinati da:

  • Iperprolattinemia - L'iperprolattinemia è la presenza di livelli anormalmente elevati di prolattina nel sangue.
    La prolattina è un ormone peptidico prodotto dall'ipofisi, associato principalmente all'allattamento. L'iperprolattinemia può provocare la spontanea produzione di latte materno e alterazioni del normale ciclo mestruale, riproducendo quindi le normali variazioni del corpo durante la gravidanza e l'allattamento (la maggioranza delle donne in allattamento è in condizioni di assenza di mestruazioni per macata ovulazione). Quando la produzione di prolattina aumenta al di fuori di questo periodo, per cause diverse, i processi di ovulazione sono disturbati, anche se le mestruazioni mantengono un ritmo normale. I segni classici dell'iperprolattinemia sono l'amenorrea e la galattorrea. L'iperprolattinemia è spesso causata da malattie che colpiscono la ghiandola pituitaria (ad esempio per la presenza di piccoli tumori benigni dell'ipofisi, chiamati adenomi).
  • Sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) - La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è uno dei più comuni disturbi endocrini femminili. La PCOS è un complesso disturbo eterogeneo che può causare vari disturbi: anovulazione, con conseguente irregolarità mestruali od amenorrea, comparsa di cisti ovariche (da cui il termine ovaio policistico) e quantità eccessive di ormoni androgeni o amplificazione dei loro effetti, causa di acne e irsutismo; è spesso associata ad insulino-resistenza, obesità, diabete di tipo 2 e livelli elevati di colesterolo.
    I sintomi e la gravità della sindrome variano notevolmente tra le donne colpite.
  • Endometriosi - L'endometriosi è una condizione patologica che colpisce le cellule del rivestimento interno dell'utero (endometrio), le quali in condizioni normali sono sottoposte mensilmente a stimolazione ormonale e a sfaldamento durante le mestruazioni. In presenza di endometriosi si ha una proliferazione di queste cellule endometriali al di fuori della cavità uterina, più comunemente sul peritoneo che riveste la cavità addominale e sull'ovaia, dove il sangue "mestruale" si raccoglie in cisti, dando origine a reazioni da parte dell'organismo che provocano effetti negativi sull'anatomia e sulla fisiologia dell'intero apparato riproduttivo. Il sintomo principale (ma non universale) dell'endometriosi, è il dolore pelvico in varie manifestazioni.
  • Anomalie della tiroide
  • Anomalie dovute a stress, perdita di peso, sindrome di cushing, tumori ovarici o adrenali, tumori ipotalamici

Controllo dell'ovulazione

1) Induzione dell'ovulazione

L'induzione dell'ovulazione è una promettente tecnologia di riproduzione assistita per pazienti con patologie quali la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) ed oligomenorrea (alterazione del ritmo del ciclo mestruale). Viene utilizzata anche nella fecondazione in vitro per portare a maturazione i follicoli prima di prelevare gli ovociti. Solitamente, la stimolazione ovarica viene utilizzata in combinazione con l'induzione di ovulazione per stimolare la formazione di oociti multipli.
A stimolazione ovarica completata, può essere iniettata una bassa dose di gonadotropina corionica umana (HCG), un ormone prodotto in genere dall'embrione subito dopo l'impianto nell'utero. L'ovulazione si verificherà tra le 24 e le 36 ore dopo l'iniezione di HCG.

2) Repressione dell'ovulazione

La contraccezione consente di sopprimere gli eventi dell'ovulazione.
Infatti, la maggior parte dei contraccettivi ormonali si concentrano sulla fase ovulatoria del ciclo mestruale, perché è il periodo di tempo più importante per la fertilità. Estradiolo e progesterone, assunti in varie forme, tra cui l'uso di contraccettivi orali combinati, imitano i livelli ormonali del ciclo mestruale ed esercitano un controllo a feedback negativo spegnendo la follicologenesi e l'ovulazione.

La terapia ormonale può dunque interferire positivamente o negativamente con l'ovulazione e può dare un senso di controllo del ciclo e della fertilità per la donna.



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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici