Disturbi alimentari: fondi per la cura e il sostegno alle famiglie

Disturbi alimentari: fondi per la cura e il sostegno alle famiglie
Ultima modifica 03.01.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Disturbi Alimentari: Fondi stanziati
  3. Disturbi del Comportamento Alimentare: Anoressia, Bulimia e Binge Eating

Introduzione

Anoressia, bulimia, binge eating sono i disturbi del comportamento alimentare che coinvolgono 3,5 mln di italiani, di cui il 70% in età adolescenziale e preadolescenziale. Durante la pandemia da Covid-19, inoltre, l'approccio al cibo di migliaia di giovani ha subito conseguenze negative, così come i disturbi conclamati sono sensibilmente peggiorati. Il Senato ha votato un emendamento che istituisce un Fondo presso il Ministero della Salute per il contrasto dei Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, stanziando 25milioni di euro, da utilizzare nel prossimo biennio: 2022 e 2023. Un ulteriore passo è stato compoito dal Ministero della Salute, ossia quello di istituire un'area dedicata ai Disturbi della Nutrizione dell'Alimentazione (DAN) nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), perchè oggi tutti i soggetti trattati sono inseriti nell'area di Salute Mentale, che non contempla l'approccio multidisciplinare necessario alle prestazioni fondamentali per chi soffre di tali disturbi.

Cosa sono i Disturbi Alimentari?

I disturbi alimentari, o megli definibili come disturbi del comportamento alimentare, sono disagi nel rapporto di un soggetto con il cibo, e patologie di natura psicologica e psichiatrica ("border line"), che comprendono 3 forme principali: anoressia, bulimia e sindrome da alimentazione incontrollata (binge eating disorder o BED).

La percezione che si ha di sè gioca un ruolo chiave nel rapporto con il cibo. I disturbi alimentari, infatti, sono strettamente legati alla valutazione disfunzionale che la persona fa di sè stessa. Si verifica -e questo può considerarsi il fattore scatenante della patologia e del disturbo- quando il valore percepito della persona è fortemente legato all'ideale di magrezza, al peso e al controllo della propria forma corporea. La misura è determinata dall'oscillazione dell'ago della bilancia, o dal numero di una taglia, dei chili o del centimetro. Una persona sente di valere di più o di meno, in relazione a questi numeri, e ciò finisce per influenzare notevolmente il rapporto con il cibo.

Disturbi Alimentari: Fondi stanziati

Il governo ha stanziato i fondi a sostegno delle diverse famiglie che si trovano ad affrontare i disturbi del comportamento alimentare dei figli o delle persone care, in assenza di sostegno e valide risposte da parte del servizio pubblico in cui, in molti casi, manca proprio l'assistenza dovuta per carenza di ambulatori dedicati a queste patologie che, va ricordato, possono rivelarsi anche letali. Il ministero ha destinato al contrasto dei disturbi alimentari un finanziamento per tutte le regioni, che sarà ripartito in: 15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni per il 2023. 

I fondi verranno destinati per la valutazione epidemiologica dei pazienti che soffrono di disturbi alimentari. Durante la pandemia i casi sono amentati di oltre il 30%, ed il tracciamento (parola assai utilizzata in relazione al virus Covid-19) risulta fondamentale. Occorrerà un approccio multidisciplinare per il trattamento dei pazienti in centi specializzati pubblici, che contemplino sostegno di psichiatri e psicologi che imposteranno l'azione terapeutico dopo i primi colloqui con il paziente; di nutrizionisti ed endocrinologi che si occuperanno della riabilitazione nutrizionale in pazienti che hanno un passato (e un presente) alimentare totalmente squilibrato e malsano. 

 

Di Disturbi alimentari si guarisce?

Per via della carenza di strutture -basti pensare che le liste d'attesa con il sistema sanitario nazionale arrivano anche a sei mesi- la malattia rischia di cronicizzarsi. Se il paziente non viene trattato entro tre anni, sarà molto difficile avere una completa guarigione. Di anoressia, bulimia, binge eating e tutti i disturbi alimentari si può di certo guarire. La tempestività gioca un ruolo fondamentale: è necessario rivolgersi agli specialisti sin dalla comparsa dei primi sintomi. Non è affatto semplice, in quanto chi soffre di tali disturbi tende a nascondere, mentire ai propri famigliari per non essere scoperto. Sono i genitori che, nella maggior parte dei casi, intuiscono che qualcosa non va, e si accorgono dei sintomi. Gli esperti concordano nel dire che, con un anno di cure mirate, è possibile uscire da un disturbo alimentare, e tornare ad avere un rapporto sano con il cibo. 

Disturbi del Comportamento Alimentare: Anoressia, Bulimia e Binge Eating

I disturbi del comportamento alimentare conosciuti e definiti sono tre: anoressia, bulimia e binge eating.

Anoressia. Un soggetto anoressico ha difficoltà a convivere con un corpo che, nonostante la magrezza, a volte al limite dello schelettrico, vede sempre come eccessivamente grasso. I comportamenti tipici di un soggetto affetto da anoressia sono: saltare i pasti, abuso di medicinali come lassativi e diuretici.,controllo ossessivo delle calorie e del peso. Le conseguenze sono molto serie, e possono portare anche alla morte: compromette le  funzioni vitali del corpo, causa insufficienza renaleosteoporosi, alterazioni cardiovascolari, perdita dei denti e dei capelli

Bulimia. Questo disturbo alimentare si manifesta con le cosiddette abbuffate (si ingeriscono impressionanti quantitativi di cibo e di calorie in pochissimo tempo) alle quali seguono vomito autoindotto o scariche in bagno attraverso l'uso massiccio di lassativi o diuretici. Si manifesta con attacchi di fame incontrollata, depressione, dipendenza da cibo paragonabile a quella che lega un tossicodipendente alla droga. Le conseguenze a livello psico-fisico sono gravissime, e invalidanti per la vita di tutti i giorni.  

Binge Eating. Può sembrare simile alla bulimia come approccio al cibo, ma i soggetti che soffrono di questo disturbo alimentare non tendono ad espellere l'enorme quantità di cibo ingerito. Sindrome da alimentazione incontrollata che porta il soggetto che ne soffre a consumare senza logica alimenti diversi, ingurgitando in maniera disperata del cibo per rispondere a disagi psicologici e sociali. Anche in questo caso le conseguenze per l'organismo sono molto serie: dal sovrappeso grave, insonnia notturna (molte delle persone che soffrono di binge eating mangiano di notte), problemi cardiovascolari