Disfunzione Erettile - Esami, Diagnosi e Cura
Premessa
La disfunzione erettile è l'incapacità di avere o mantenere un'erezione del pene soddisfacente, anche quando è presente un buon desiderio sessuale.
Abbastanza comune tra gli uomini di età superiore ai 40 anni, la disfunzione erettile può essere la conseguenza di: traumi al pene, malattie vascolari (es: diabete, arteriosclerosi ecc.), malattie neurologiche (es: sclerosi multipla), alterazioni ormonali (es: ipogonadismo), anomalie anatomiche del pene (es: malattia di Peyronie), uso di particolari farmaci (es: diuretici, corticosteroidi ecc.), disturbi psicologici (es: depressione, ansia ecc.), abuso di alcol, tabagismo, uso di droghe ecc.
Esami e Diagnosi
Una diagnosi corretta di disfunzione erettile verte, principalmente, attorno all'esame obiettivo e all'anamnesi.
Queste due indagini diagnostiche consentono infatti, non solo di identificare la presenza di una difficoltà d'erezione, ma anche di stabilire, in base a eventuali sintomi concomitanti, le potenziali cause o i test che servono a individuarle.
Esame obiettivo e anamnesi
L'esame obiettivo è l'insieme di manovre diagnostiche, effettuate dal medico, per verificare la presenza o assenza, nel paziente, di segni indicativi di una condizione anomala.
- Nel caso della disfunzione erettile, l'esame obiettivo consiste sostanzialmente nell'analisi palpatoria del pene e dei testicoli, finalizzata a valutare la sensibilità cutanea di queste regioni anatomiche (la presenza di sensibilità cutanea è indice di buona salute dei nervi).
L'anamnesi, invece, è la raccolta e lo studio critico dei sintomi e dei fatti d'interesse medico, denunciati dal paziente o dai suoi familiari.
- Nel caso della disfunzione erettile, l'anamnesi si concentra soprattutto su tre aspetti: la vita sessuale del paziente, le caratteristiche sintomatologiche della riferita difficoltà d'erezione e la ricerca dei fattori favorenti/determinanti tale difficoltà.
È soprattutto quanto emerge dall'anamnesi a decretare se sono necessari o meno altri esami diagnostici più approfonditi.
Cosa comporta l'indagine relativa alla vita sessuale del paziente?
Per una buona indagine sulla sua vita sessuale, il paziente deve vincere ogni imbarazzo e parlare apertamente con il medico che lo interroga.
Le domande tipiche vertono attorno a: le relazioni sessuali precedenti e attuali, l'orientamento sessuale, durata dei problemi d'erezione, l'eiaculazione, l'orgasmo e il desiderio sessuale.
Test diagnostici per capire le cause
Tra i test diagnostici di approfondimento, che possono aiutare il medico a stabilire le precise cause di disfunzione erettile, rientrano:
- Gli esami del sangue. Permettono l'individuazione di condizioni quali il diabete, le malattie di cuore, la riduzione patologica dei livelli ematici di testosterone (ipogonadismo) e tante altre condizioni di salute associate alla disfunzione erettile.
- Gli esami delle urine. In modo simile gli esami del sangue, permettono di evidenziare la presenza di diabete e altre malattie capaci di provocare disfunzione erettile.
- Il monitoraggio del fenomeno della tumescenza peniena notturna. Consiste in un test che misura, per tre notti consecutive, attraverso dei rilevatori ad anello posti alla base e sulla punta del pene, le erezioni spontanee durante il sonno. Quando il pene va in erezione, i suddetti rilevatori ad anello ne misurano la tumescenza e la rigidità.
Il monitoraggio del fenomeno della tumescenza peniena notturna non sempre è un test altamente attendibile. - La misurazione dei potenziali evocati (PE) sacrali. È un esame neurologico, che consente di studiare la conduzione elettrica degli stimoli sensitivi e motori che, rispettivamente, provengono da, e giungono a, l'area genitale lungo il nervo pudendo e il midollo sacrale.
In presenza di disfunzione erettile, la misurazione dei potenziali evocati sacrali chiarisce se , all'origine delle difficoltà d'erezione, c'è un problema neurologico, che compromette la sensibilità cutanea o il controllo del muscolo bulbocavernoso. - L'ecocolordoppler penieno. Esame indolore, è una particolare ecografia del pene che consente di studiare il flusso di sangue all'interno dei vasi arteriosi dei corpi cavernosi.
Talvolta, questo test diagnostico prevede l'iniezione nei corpi cavernosi di un farmaco vasoattivo, che stimola l'erezione, allo scopo di osservare l'andamento della circolazione arteriosa all'interno del pene, durante l'inturgidimento dello stesso (ecocolordoppler penieno dinamico). - La cavernosometria dinamica e l'arteriografia selettiva dinamica delle arterie peniene. Sono due esami radiologici molto più approfonditi e invasivi dell'ecocolordoppler penieno e dell'ecocolordoppler penieno dinamico, che permettono di identificare l'esatta localizzazione di un problema ai vasi sanguigni dei corpi cavernosi.
Chiaramente, il medico curante prescrive tali esami solo dopo essersi assicurato, per mezzo di un ecocolordoppler penieno, che sussiste una condizione di natura vascolare all'origine della disfunzione erettile. - Una valutazione psicologica. Serve a stabilire se la disfunzione erettile presente ha o meno un'origine psicologica.
Cura e Trattamento
Vedi anche: Farmaci per la cura della disfunzione erettile
Per curare o provare a curare la disfunzione erettile, il medico deve pianificare un'adeguata terapia causale, ossia una terapia contro la causa che provoca i deficit d'erezione.
Quindi, in base ad alcuni fattori (es: condizioni di salute del paziente, gravità della disfunzione erettile ecc.), e anche in base alla stessa causa scatenante, può aggiungere alla suddetta terapia causale una sorta di trattamento sintomatico, che aiuta l'individuo con problemi ad avere con più facilità un'erezione; in altre parole, il trattamento sintomatico funge da supporto alla vita sessuale del paziente.
Esempi di terapia sintomatica
- Se la disfunzione erettile dipende da una carenza dell'ormone testosterone (ipogonadismo), il trattamento causale consiste in una terapia ormonale sostitutiva a base di testosterone sintetico.
- Se la disfunzione erettile scaturisce dalla presenza di diabete, la terapia causale consiste nel controllo accurato, con tutti i farmaci del caso, della glicemia.
- Se la disfunzione erettile è frutto di una malattia di cuore, il trattamento causale prevede la cura di tale malattia (in questo caso, le opzioni terapeutiche sono numerose e variano in base alla patologia cardiaca presente).
- Se la disfunzione erettile dipende da tabagismo, abuso di alcol e/o uso di droghe, la terapia causale consiste nel cambiare radicalmente stile di vita, in favore di uno sano.
- Se la disfunzione erettile ha cause psicologiche, il trattamento causale può consistere in una forma di terapia sessuale (es: la cosiddetta focalizzazione sensoriale) e/o nella cosiddetta psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Terapia sintomatica
La terapia sintomatica per la disfunzione erettile può essere farmacologica oppure chirurgica.
In genere, i medici danno la precedenza ai farmaci, in quanto sono soluzioni efficaci e abbastanza sicure, e si riservano di ricorrere alla chirurgia soltanto nel caso in cui i suddetti farmaci non apportino alcun beneficio.
TERAPIA SINTOMATICA FARMACOLOGICA
Tra i farmaci indicati a un uomo con difficoltà d'erezione, si segnalano in particolare:
- Gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (o inibitori della 5-fosfodiesterasi). Potenziando gli effetti dell'ossido nitrico, questi medicinali migliorano l'afflusso di sangue ai corpi cavernosi, di conseguenza anche la capacità di avere un'erezione.
I più importanti inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 sono: il sildenafil (noto ai più con il termine di Viagra), il tadalafil (commercialmente conosciuto come Cialis), il vardenafil (il cui nome commerciale è Levitra) e l'avanafil (commercialmente noto come Spedra o Stendra).
Efficaci in circa i 2/3 degli utenti, gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 sono farmaci che funzionano, ossia che producono i benefici sperati. Tuttavia, è bene puntualizzare due loro peculiarità: la prima è che non producono mai effetti immediati, ma solo dopo diversi minuti; la seconda è che la dose efficace varia da paziente a paziente (quindi per un soggetto può essere efficace una quantità di farmaco completamente inefficace in un altro individuo di pari età, corporatura ecc.).
Le principali controindicazioni all'impiego degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 sono: presenza di ipotensione, presenza di una cardiopatia e uso di farmaci antianginosi (es: isosorbide dinitrato). - La papaverina. È una sostanza vasodilatatoria in grado di rilassare la muscolatura liscia e aumentare l'afflusso di sangue al pene.
La somministrazione della papaverina avviene per iniezione intracavernosa (cioè un'iniezione a livello dei corpi cavernosi)
La papaverina ha effetto dopo 5-20 minuti dalla sua iniezione e i suoi effetti durano per circa un'ora. - L'Alprostadil. È un vasodilatatore, somministrabile tramite iniezione intracavernosa o iniezione intrauretrale (cioè attraverso l'uretra).
L'alprostadil agisce dopo circa 10 minuti dall'assunzione e i suoi effetti perdurano per 30-60 minuti.
Motivi per cui gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 potrebbero non funzionare
- Il paziente non ha dato tempo al farmaco di fare effetto.
- La dose assunta non è sufficientemente efficace.
- Il desiderio e l'eccitazione sessuale sono insufficienti a scatenare un'erezione (N.B: anche se si fa uso di questi farmaci, desiderio ed eccitazione sessuale sono comunque fondamentali per avere una buona erezione).
Tabella. Dopo quanto tempo è possibile apprezzare gli effetti degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5? E quanto durano tali effetti?
Tipo di farmaco | Minuti per entrare in azione, da subito dopo l'assunzione |
Durata effetti |
Sildenafil |
60 minuti |
Da 1 a 10 ore |
Almeno 30 minuti |
36 ore |
|
Vardenafil |
25-60 minuti |
Da 1 a 10 ore |
Avanafil |
15 minuti |
Da 1 a 10 ore |
TERAPIA SINTOMATICA CHIRURGICA
La terapia sintomatica chirurgica della disfunzione erettile consiste nell'impianto di una protesi al pene; una protesi al pene è anche detta protesi peniena.
Le industrie biotecnologiche hanno messo sul mercato molti tipi di protesi peniena; tra questi tipi di protesi, due sono quelli più importanti: le protesi idrauliche peniene e le protesi semirigide peniene.
Le protesi idrauliche peniene (o pompe idrauliche peniene) sono progettate per gonfiarsi grazie a un liquido, simulando molto bene un'erezione fisiologica. Le protesi semirigide peniene, invece, prevedono il collocamento, all'interno del pene, di un materiale semirigido malleabile, che garantisce una semierezione costante facilmente mascherabile.
L'esercizio fisico può giovare?
Attualmente, è oggetto di studi il potere terapeutico dell'esercizio fisico nei confronti della disfunzione erettile.
Secondo alcune ricerche – che tuttavia meritano degli approfondimenti – la moderata-intensa attività fisica sarebbe di giovamento.
Prognosi
La prognosi in caso di disfunzione erettile dipende dalla curabilità della causa scatenante: se il fattore causale è curabile, la prognosi tende a essere favorevole; se, invece, il fattore causale è incurabile o scarsamente curabile, la prognosi tende a essere negativa o comunque non favorevole.
È importante segnalare che, negli ultimi anni, i trattamenti sintomatici di tipo farmacologico sono migliorati moltissimo e ora i pazienti con disfunzione erettile possono contare su rimedi davvero molto efficaci.
Prevenzione
Per prevenire o, quanto meno, ridurre il rischio di disfunzione erettile, è fondamentale adottare tutte quelle precauzioni che limitano i fattori di rischio, quindi: non fumare, controllare il peso corporeo, monitorare la glicemia, non assumere droghe, non abusare di sostanze alcoliche ecc.
L'attività fisica protegge dalla disfunzione erettile?
L'intera comunità medico-scientifica concorda sul fatto che una sana e costante attività fisica riduca il rischio di disfunzione erettile, in quanto previene molti fattori di rischio di quest'ultima.