Diarrea: Cos'è e Tipi
Ultima modifica 02.04.2020

Generalità

La diarrea è un disturbo della defecazione caratterizzato dall'emissione rapida di feci abbondanti e poco formate.
Affinché si possa parlare di diarrea devono essere contemporaneamente presenti entrambe queste condizioni:

  • almeno tre evacuazioni al giorno;
  • alterazioni della quantità o qualità delle deiezioni (presenza di feci poco formate: liquide o semiliquide)

DiarreaLa diarrea non è una vera e propria malattia ma un sintomo aspecifico, comune a numerose malattie (per lo più gastrointestinali) o a condizioni non patologiche (banali intolleranze alimentari, stress, etc.). Spesso la diarrea si accompagna al continuo stimolo di evacuare, anche in assenza di materiale fecale (tenesmo rettale). Si parla invece di dissenteria quando la diarrea si complica sino a causare una importante evacuazione di liquidi con caratteristiche non più fecali (presenza di acqua, muco, pus, proteine, elettroliti, grassi e sangue).

Approfondimenti

La diarrea, da molti considerata una malattia banale legata perlopiù a determinate scelte alimentari, stress o malanni di stagione, è in realtà un nemico subdolo che nel mondo causa ogni anno oltre tre milioni di decessi. In questi casi la diarrea è provocata da varie malattie infettive che possono diffondersi a causa della scarsa igiene personale o tramite acqua e cibi contaminati. Si tratta comunque di eventi circoscritti, frequenti in pazienti defedati che vivono nei Paesi in via di sviluppo, ma estremamente rari in quelli industializzati. In Italia, per esempio, la mortalità per diarrea è inferiore allo 0.4 per mille.

Nonostante questa sua pericolosità, la diarrea dev'essere comunque interpretata come una sorta di risposta difensiva dell'organismo. Le scariche diarroiche favoriscono infatti l'eliminazione dei microrganismi patogeni, delle tossine o delle sostanze irritanti. Per questo motivo è bene evitare di usare farmaci antidiarroici, senza aver prima scoperto la vera causa della diarrea.

Formazione delle feci e diarrea

Tra liquidi ingeriti, alimenti e secrezioni (saliva, succo gastrico, bile, secreto pancreatico e succo enterico) ogni giorno percorrono il tubo digerente circa 10 litri di materiale. Di questi, circa il 90% è assorbito a livello dell'ileo (tratto terminale dell'intestino tenue); il rimanente 10% è invece assorbito a livello del colon, che ha la capacità di riassorbire fino a 4-5 litri di liquidi. In condizioni normali il contenuto acquoso delle feci è di circa 100 ml/die; se supera i 200ml/die e si accompagna a scariche frequenti (>3 die) si può parlare di diarrea.

Le secrezioni riversate lungo il tubo digerente, oltre a contenere una buona percentuale di acqua sono ricche di proteine e sali minerali ed in particolare di sodio, cloro, bicarbonato e potassio. Questi elettroliti vengono in gran parte riassorbiti lungo l'intestino crasso dove si completa il processo di digestione. Grazie all'attività di questo tratto terminale del tubo digerente il contenuto semiliquido viene via via impoverito di acqua e minerali fino ad assumere la consistenza e l'equilibrio idrosalino tipico delle feci.

Una semplice alterazione, anche modesta, di questi meccanismi di riassorbimento può provocare diarrea.

Non tutte le forme di diarrea sono tuttavia legate ad una riduzione della capacità di assorbimento colico o ileale: la presenza di feci liquide può essere dovuta anche ad infezioni batteriche o virali, intolleranze alimentari o ad alterazioni della motilità gastrica.

Tipi di diarrea

In base alla frequenza della sintomatologia la diarrea si classifica in:

  • diarrea ricorrente (con andamento ciclico ed episodi diarroici ravvicinati tra loro)
  • diarrea acuta (durata inferiore alle tre settimane)
  • diarrea cronica (durata superiore alle tre-quattro settimane)

Entrando nello specifico si scoprono almeno quattro diversi meccanismi capaci di provocare diarrea:

  • DIARREA DA ALTERATO ASSORBIMENTO: causata da un deficit delle pompe attive, speciali meccanismi che provvedono al riassorbimento intestinale degli elettroliti (sali minerali). Anche una riduzione della superficie intestinale può diminuire la capacità di assorbimento di acqua, elettroliti e sostanze nutritive causando diarrea (resezioni o by-pass chirurgici; malattie che alterano i villi e la mucosa intestinale: celiachia, diverticolite ecc.).
  • DIARREA OSMOTICA: causata dall'assunzione di sostanze non assorbibili ed osmoticamente attive (richiamano acqua). In questi casi la diarrea può essere causata da lassativi osmotici (sali di magnesio ecc., alimenti dietetici (presenza di polialcoli o di grossi quantitativi di fruttosio) malassorbimenti, intolleranze alimentari (al lattosio, al glutine, alle proteine della soia ecc..
  • DIARREA SECRETORIA O INFIAMMATORIA: causata da una ipersecrezione intestinale di acqua ed elettroliti. Molte infezioni o intossicazioni alimentari sono responsabili di questo tipo di diarrea che può essere causata anche da tumori intestinali ormonosecernenti o da alcuni tipi di lassativi. A causa di questa flogosi (infiammazione) le feci contengono notevoli quantità di acqua e spesso si arricchiscono di proteine, pus e sangue (dissenteria).
  • DIARREA MOTORIA: causata da un'alterazione della motilità e della velocità del transito intestinale (iperperistaltismo). L'aumento della peristalsi riduce la digestione e l'assorbimento dell'acqua e delle varie sostanze nutritive causando diarrea. Questo tipo di diarrea è comune nei pazienti che soffrono di colon irritabile o carcinoide con iperproduzione di 5-idrossi-triptamina.

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