Diabete e Terapia Insulinica
Quella tra diabete insulinodipendente e diabete insulinoindipendente è una distinzione operata nel tentativo di classificare le varie forme di diabete mellito, sulla base della necessità o meno di ricorrere alla terapia sostitutiva con insulina.
Va chiarito innanzitutto che qualsiasi forma di diabete mellito può richiedere la terapia insulinica, continuata od occasionale, in qualsiasi stadio essa si trovi; pertanto, l'uso di insulina di per sè non può classidicare il paziente. Appare quindi inappropriata la tradizionale definizione, per molti aspetti ancora in auge, che attribuisce l'aggettivo insulinodipendente al diabete mellito di tipo I, o giovanile, e l'aggettivo insulinoindipendente, al diabete di tipo II o senile.
Età e Diabete
In realtà anche l'aggettivo giovanile o senile è inappropriato, dato che il diabete di tipo I è una malattia autoimmune, che compare in genere dell'infanzia e si manifesta nella pubertà. La totale o sub-totale distruzione delle cellule beta pancreatiche, che ne consegue, rende necessaria l'iniezione cronica di insulina a fini terapeutici, da cui il termine insulinodipendente (senza insulina la malattia risulterebbe fatale). Il diabete mellito di tipo I può comunque comparire direttamente in età adulta ed in questo caso spesso diviene insulinodipendente con maggiore gradualità.
Il diabete di tipo II, invece, di regola insorge nell'età matura ed è spesso evidenziato casualmente nel corso di analisi del sangue (iperglicemia); è tipico, ma non esclusivo, delle persone in sovrappeso, insorge con gradualità e nelle fasi avanzate è sempre presente un'insufficienza più o meno grave di insulina. Pertanto, nonostante nella maggior parte dei casi il trattamento preveda la semplice assunzione di ipoglicemizzanti orali (da cui l'aggettivo insulinoindipendente), anche il diabete mellito di tipo II può richiedere il trattamento insulinico occasionale (ad esempio in concomitanza di stress importanti, sia di carattere fisico che psicologico, come traumi, infarto del miocardio, episodi cerebro-vascolari acuti), o continuato.
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