Cuore e obesità: quali i rischi?

Cuore e obesità: quali i rischi?
Ultima modifica 26.10.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Salute del Cuore e Obesità
  3. IMC: Indice di Massa Corporea, cosa ci dice?
  4. Cuore e Obesità: importante giocare d'anticipo e prevenire
  5. Obesità e Cardiopatie: evitare il junk food

Introduzione

Il rischio di insorgenza di complicanze cardiovascolari e di danni al cuore aumenta sensibilmente in soggetti obesi. Agire per tempo su chi è già in sovrappeso, anche nei bambini e giovani, può ridurre notevolemente questo rischio in età adulta e over 65. La probabilità di sviluppare patologie al sistema cardiovascolare aumenta per ogni anno vissuto con l'obesità. Avere peso in grande eccesso per diversi anni può compromettere seriamente la salute di arterie e coronarie in età adulta, aumentando del 2-4% il rischio di aterosclerosi, infarti e ictus.

Salute del Cuore e Obesità

Il legame tra obesità e malattie cardiovascolari, è noto. Le due patologie sono strettamente correlate. Infatti,soggetti obesi da tempo prolungato sono più inclini al rischio di ipertensioneipercolesterolemia e trigliceridi alti, fattori, questi, di alto rischio per l'infarto. Nelle arterie, che si induriscono, si deposita materiale adiposo che può progredire con infarti e ictus. Il rischio calcolato, in presenza di 20 anni in stato di obesità infatti, è indipendente dall'indice di massa corporea e dalla circonferenza addominale.

IMC: Indice di Massa Corporea, cosa ci dice?

Un tempo, per diagnosticare l'obesità, venivano messi in relazione due parametri principali: l'indice di massa corporea e la circonferenza addominale, quali misure antropometriche base. L'IMC calcola il peso riferito all'altezza al quadrato, dando indicazione della robustezza del soggetto, ma senza tenere conto della massa grassa e muscolare. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come le diverse conformazioni fisiche, in relazione alla distribuzione del grasso nel corpo, possono influenzare negativamente il rischio di insorgenza di infarti e ictus. I soggetti a mela, ad esempio, con accumulo di grasso viscerale che si manifesta soprattutto nella parte alta del corpo, sull'addome, quindi a comprimere gli organi vitali, sono più esposti a cardiopatie rispetto ai soggetti "a pera", ossia con la distribuzione del grasso maggiormente concentrata su fianchi, glutei e cosce, a parità di IMC. 

Cosa indica l'IMC?

  • Se compreso tra 18.5 e 24.9: normopeso;
  • Da 25.0 a 29.9: in sovrappeso;
  • Dai 30.0 in poi: obesità, di diverso grado.

Cuore e Obesità: importante giocare d'anticipo e prevenire

La prevenzione è fondamentale per contrastare l'insorgenza di malattie cardiovascolari legate all'obesità. L'obiettivo è ovviamente quello di perdere peso e rafforzare il cuore, provato dai chili in eccesso accumulati e mantenuti nel tempo. In primo luogo, gli esperti consigliano di condurre uno stile di vita sano che comprendo l'addio alla sedentarietà, la riduzione calorica quotidiana, e la riduzione dei grassi animali e sale. Fondamentale è poi il movimento, che consente di ottenere un miglioramento significativo della salute cardiovascolare nei soggetti obesi. Uno studio pubblicato sulla rivista dell'American Heart Association, Circulation, ha dimostrato che esercizio fisico associato ad una moderata riduzione delle calorie assunte quotidianamente si è rivelato più efficace nel migliorare la rigidità arteriosa dell'aorta, fattore rilevante quando si parla di salute vascolare e del rischio di sviluppare cardiopatie e malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno evidentiato che riducendo di solo 200 calorie al giorno, abbinando almeno 40 minuti di movimento quotidiano (anche una semplice camminata a ritmo sostenuto), possa contribuire alla salute del cuore. 

 

Obesità e Cardiopatie: evitare il junk food

Fondamentale, nel constrasto dell'obesità e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, è intervenire sulle abitudini alimentari di soggetti obesi, come hanno evidenziato di concerto epidemiologi e nutrizionisti, che hanno posto l'accento sul pericoloso consumo di alimenti ultraprocessati. Seguire un regime alimentare ricco di grassi, calorie e sale è strettamente correlato con aumento significativo di peso, sindrome metabolica, problemi di natura vascolare. Questa tipologia di alimenti hanno un impatto estremamente negativo sulla salute del cuore e, più in generale, sull'organismo. 

Cosa sono i Cibi Ultra Trasformati?

Gli alimenti vengono generalmente suddivisi e catalogati in base ai «processi fisici, chimici e biologici che li interessano una volta separati dalla natura e prima di essere consumati o utilizzati nella preparazione di piatti»

Queste le quattro categorie di alimenti:

  1. Alimenti Non trasformati: frutta (fresca e secca), semi, ortaggi, cereali e farine derivate, legumi, tuberi, carne, pesce, uova, spezie, té, caffè, latticini e succhi (100% senza zuccheri aggiunti);
  2. Ingredienti culinari: sale, zucchero, olio, burro, aceto;
  3. Alimenti trasformati: conserve; frutta secca e semi salati o zuccherati, carni lavorate, pesce in scatola, frutta sciroppata, formaggi, pane e patate fritte;
  4. Alimenti ultratrasformati: energy drinks, bibite zuccherate e gassatesucchi di frutta, dolciumi vari, piatti pronti, pizza surgelata, sughi, salse, hamburger e hotdog, patatine fritte. Di questa cateogoria fanno parte tutti quei cibi che prevedono  l'aggiunta di additivi, stabilizzanti e conservanti. Il loro consumo è cresciuto in maniera esponenziale, in relazione alla necessità di avere prodotti pronti da mangiare, da bere. Un altro pro che ne ha determinato il consumo è il prezzo basso.