Covid 19 e Contagio all'Aperto: Quale Rischio di Infezione da Coronavirus?

Introduzione
Quale sarebbe il rischio concreto di contagio da Covid-19 all'aperto? Correre, camminare o andare in bicicletta, da soli o tra persone conviventi mantenendo le dovute distanze -almeno di un metro e mezzo- all'aria aperta non sarebbe rischioso. L'esposizione al contagio, secondo uno studio irlandese, sarebbe molto limitata.
La ricerca ha evidenziato come solo lo 0,1% dei casi totali che si sono registrati in Irlanda è riconducibile ad ambienti outdoor. Tradotto significa che solo una persona su mille si infetta fuori dagli ambienti chiusi. La trasmissione del virus in ambienti outdoor, quindi, inciderebbe in maniera poco rilevante sull'andamento dei contagi. I dati sono stati resi noti dall'Health Protection Surveillance Centre (HPSC), che monitora la diffusione del Covid-19 in Irlanda e i focolai sul territorio, e sono stati pubblicati dall'Irish Times.
Anche secondo uno studio condotto dall'Università della California, la possibilità di contrarre il virus in ambiente interno è 19 volte maggiore che all'aperto.
Lo studio irlandese sul contagio all'aperto
Secondo il monitoraggio dei ricercatori irlandesi, in Irlanda da inizio pandemia fino al 24 marzo 2021, sono stati registrati 232.164 casi di Covid-19, ma soltanto 262 erano da imputare al contagio avvenuto all'aperto, ossia solo lo 0,1% del totale. Secondo quanto evidenziato dall'HPSC sono stati rilevati anche 42 focolai riferiti ad assembramenti all'aria aperta. La metà di essi riguarda principlamente cantieri edili, mentre l'altra metà attività sportive e di fitness. Non è stato specificato il modo in cui è avvenuta la trasmissione tra i singoli casi, quindi tra colleghi di lavoro nei cantieri o tra persone che stavano praticando attività motoria outdoor.
L'Università di Canterbury ha revisionato 7.500 casi di contagio in Cina e Giappone prima del lockdown, concludendo che la trasmissione all'aperto era «così limitata da essere statisticamente insignificante». Il virus all'aperto si dissolve in maniera molto rapida e i rischi di contagio sono limitati.
Covid-19 contagi all'aperto: la ricerca cinese
I dati epidemiologici irlandesi confermano quelli già pubblicati a seguito di diversi analoghi studi internazionali. Una ricerca svolta in Cina ha coinvolto 1.245 contagiati: soltanto in tre casi la trasmissione era avvenuta in seguito ad attività all'aperto. Nel caso specifico si trattava di una persona che ne aveva contagiate altre due chiacchierando a distanza ravvicinata per strada senza mascherina. L'80% dei contagi, come conferma anche il trend dei contagi in Italia dell'Istituto Superiore di Sanità, si è invece registrato tra le mura domestiche, e il 34% sui mezzi pubblici. Tutti i focolai che hanno riguardato tre o più persone sono avvenuti in ambienti chiusi, infatti sono proprio gli spazi chiusi e scarsamente areeggiati a rappresentare un rischio elevato per la trasmissione del virus.
Anche in piscina il rischio di contagio sarebbe bassissimo. Sembra che il cloro delle piscine inattivi il Coronavirus in maniera molto rapida ed efficace, perlomeno stando a un nuovo studio.
Protezioni e distanze all'aperto
Distanza e dispositivi di protezione individuale sono sempre misure da osservare anche all'esterno. È stato stimato da numerosi test di laboratorio che simulavano il "viaggio" dei droplets, ossia le goccioline emesse parlando, respirando, tossendo, starnutendo, che esse cadono entro mezzo metro. Per questo una distanza di un metro e mezzo è stata confermata come sicura per evitare il contagio all'aria aperta.
Il "distanziamento sociale" di circa 1.5m imposto dai decreti è stato considerato un efficiente metodo di prevenzione e contrasto al diffondersi del virus poichè è stato dimostrato che il maggior numero di goccioline cade verso il terreno e/o evapora prima di riuscire a percorrere una distanza di 1.5m.
Alla luce dei risultati degli studi condotti sul rischio di trasmissione del virus praticando attività all'aria aperta, la corsa o la camminata veloce sono consentite, ma è doveroso prestare attenzione alle distanza di sicurezza in caso di movimento. Spesso la social distance di 1,5 metri non risulta sufficiente a preservare dal rischio di entrare in contatto o inalare le piccole goccioline potenzialmente cariche di virus. Sono proprio i droplet più piccoli a rappresentare il problema maggiore: le goccioline di saliva o sudore più grandi, potenzialmente più infettanti, rimangono infatti nell'ambiente meno di quelle di dimensioni più limitate che tuttavia non sono ancora completamente definite in termini di rischio di contagio.
Per ridurre il pericolo di contagio, dopo essere entrati in contatto con oggetti e superfici igienizzare le mani senza commettere errori.
Attività fisiche outdoor: le distanze anti contagio
Le distanze da rispettare in movimento
- Camminata tranquilla, fianco a fianco o in diagonale: 2 metri
- Camminata veloce in scia o sfalsati: 4 metri
- Corsa: 10 metri
- Bicicletta a ritmo sostenuto: 15-20 metri di distanza
Due persone in piedi o sedute, che non effettuano alcun movimento areodinamico, dovranno stare ad almeno 1,5 metri di distanza per considerarsi al riparo dall'esposizione delle goccioline di saliva emesse mentre si parla (ma anche con la risata, lo starnuto, un colpo di tosse o uno sbadiglio).