
Introduzione
In questi due anni e mezzo di pandemia, l'infezione da Covid-19 ha modificato più volte volto. Non solo il virus responsabile ha subito diverse mutazioni, ma anche i sintomi sono cambiati nel corso del tempo, rendendo più difficile l'immediata identificazione della malattia. Secondo un recente studio inglese, attualmente i campanelli di allarme più diffusi sono tre, tutti "inediti" rispetto a quanto emerso fino a oggi: vertigini, perdita e/o abbassamento dell'udito e acufeni. Ora, quindi, anche le orecchie sembrano essere potenziali bersagli del virus responsabile della malattia che sta imperversando da inizio 2020.
Attenzione ad acufeni, vertigini e calo dell’udito
Il Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell'Harvard Medical School (Boston, Massachusetts, Stati Uniti) ha deciso di condurre uno studio per capire quali sono oggi i sintomi più diffusi causati dalle nuove varianti dei virus responsabili del Covid-19. È emerso che non sono solo i polmoni e il naso le parti più colpite, ma anche le orecchie. Infatti, la ricerca ha dimostrato che alcune cellule dell'orecchio interno (la parte che mette in collegamento l'orecchio esterno con quello interno e che trasforma le onde sonore in vibrazioni meccaniche), e più precisamente le cellule ciliate - fondamentali sia per l'udito sia per l'equilibrio -e le cellule di Schwann, esprimono le proteine necessarie per l'infezione da Covid, il che significa che potrebbero essere facilmente attaccate dal Coronavirus che causa la patologia.
E, infatti, si è visto che fra i disturbi manifestati oggi dalle persone positive all'infezione ci sono anche:
- le vertigini,ossia alterazioni della percezione dell'equilibrio che provocano la sensazione di un movimento della persona rispetto all'ambiente o viceversa. Possono essere percepite come un senso di instabilità, di barcollamento, di incertezza nel camminare. Nella maggior parte dei casi, dipendono da una sofferenza del sistema dell'equilibrio, formato da vari organi e parti, fra cui il sistema vestibolare posizionato nell'orecchio interno o labirinto;
- gli acufeni, cioè rumori, ronzii o fischi fastidiosi che si avvertono nell'orecchio. Possono essere unilaterali o bilaterali: nel primo caso si avvertono in un solo orecchio, nel secondo in entrambi gli organi.
- l'abbassamento dell'udito, per cui la persona ha difficoltà a udire bene e in modo chiaro gli altri.
Ecco da cosa dipende il dolore acuto all'orecchio.
Che cosa dicono gli studi più recenti
Secondo il nuovo studio, quindi, in caso comparsa di disturbi all'orecchio bisogna prestare estrema attenzione. «I nostri risultati suggeriscono che l'infezione dell'orecchio interno può essere alla base di problemi di udito ed equilibrio associati a Covid-19» hanno spiegato i ricercatori. In realtà, non si tratta di una novità assoluta. Già qualche mese fa, una ricerca realizzata da un team di studiosi della Stanford University aveva scoperto che fra i sintomi della malattia c'erano anche mal d'orecchio, talvolta molto intenso, calo/o perdita temporanea dell'udito e formicolio e/o ronzii alle orecchie.
Secondo la Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency britannica (che raccoglie le segnalazioni di eventi avversi relativi al vaccino), gli acufeni possono anche insorgere, seppur raramente, come conseguenza momentanea dopo la somministrazione dl vaccino contro il Covid-19.
Gli altri sintomi
Anche luce delle nuove informazioni disponibili sul Covid-19, gli esperti invitano a prestare attenzione a ogni possibile campanello di allarme. Va ricordato, infatti, che il virus può comunque continuare a causare i sintomi "classici", che oramai i più hanno imparo a ricondurre alla malattia, come:
- naso chiuso
- tosse
- febbre
- stanchezza e astenia
- perdita del gusto e/o dell'olfatto
- mal di gola
- dolori muscolari
- mal di testa
- diarrea
- rash cutaneo
- scolorimento delle dita delle mani o dei piedi
- difficoltà respiratoria o fiato corto
- afasia, difficoltà di movimento o confusione
- dolore al petto.
Non sempre, comunque, la malattia si manifesta: in alcuni casi causa sintomi blandi o non si manifesta affatto. Anche per questo, molte persone positive non sanno di esserlo, per cui non si sottopongono al tampone e non adottano le precauzioni necessarie (come l'isolamento), facilitando la diffusione del virus.
Questi i sintomi meno comuni del Covid-19.
Attenzione anche al Long Covid.
La situazione attuale
Mentre scienziati ed esperti continuano le ricerche per scoprire nuovi, utili e più complete informazioni sul virus responsabile del Covid-19, l'andamento della situazione pandemica e dei contagi ritorna a preoccupare i virologi.
Infatti, nelle ultime settimane i numeri hanno ricominciato a salire, anche in Italia. Secondo gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità, l'indice di trasmissibilità Rt è in aumento: nel bollettino del 9 ottobre, l'Rt è salito a 1,18, quando la settimana precedente era fermo a 1; inoltre anche l'incidenza sta facendo segnare un deciso incremento, arrivando a toccare i 441 casi per 100mila abitanti.
A conferma del quadro poco rassicurante, si segnala anche che le Regioni e Province autonome classificate a rischio alto sono passate da cinque a sei.
Gli esperti sostengono che nelle prossime settimane, i numeri saliranno ulteriormente, complici il freddo, il maggior tempo trascorso in luoghi chiusi e affollati, il venir meno di certe misure precauzionali e in particolare dell'uso della mascherina: ecco perché si presume che il nuovo governo che si insidierà a breve dovrà prendere una decisione anche sull'utilizzo dei dispositivi di protezione individuali.
Presto potrebbero cambiare le regole sui tamponi.
Proprio il Covid può essere causa del debito di immunità.