COVID-19 e insufficienza respiratoria: usare il saturimetro per rilevarla

COVID-19 e insufficienza respiratoria: usare il saturimetro per rilevarla
Ultima modifica 26.09.2024
INDICE
  1. Perché avere un saturimetro?
  2. Cos'è un saturimetro?
  3. Come funziona il saturimetro?
  4. Consigli per una misurazione corretta con il saturimetro

Perché avere un saturimetro?

Fin dall'inizio della pandemia, gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno raccomandato di procurarsi un saturimetro per misurare l'ossigenazione nel sangue al fine di poter individuare tempestivamente eventuali sintomi di polmonite in caso di COVID-19, accertata o sospetta.

Il saturimetro, nel contesto di questa patologia respiratoria, è da considerarsi come uno strumento indispensabile, come il termometro che ogni famiglia dovrebbe possedere. Si tratta di un piccolo strumento facile da utilizzare e dal basso costo, in grado di fornire informazioni utili al medico, anche a distanza, per un'eventuale diagnosi.

Cos'è un saturimetro?

Il saturimetro, noto anche come pulsossimetro od ossimetro, è uno strumento automatizzato capace di misurare il grado di saturazione di ossigeno all'interno del sangue. Il dispositivo medico, facile e pratico da utilizzare, è in grado di determinare anche la frequenza cardiaca del paziente, che compare sullo schermo con la sigla Bpm (battiti per minuto).

In passato era uno strumento impiegato esclusivamente in ambito medico ospedaliero, mentre oggi è largamente utilizzato anche in ambiente domestico. La misurazione avviene attaccando il dispositivo al dito: il saturimentro è composto da una sonda che viene solitamente "pinzata" su un dito di una mano (può essere posizionata anche sul lobo dell'orecchio); nei neonati, invece, la posizione prediletta per l'applicazione del saturimetro è rappresentata dal piede.

Avvenuta la misurazione, compariranno sullo schermo i dati relativi a frequenza cardiaca, polso e saturazione dell'ossigeno nel sangue. Il saturimentro - acquistabile in farmacia ad un costo che oscilla tra i 20 e i 35 euro, ma anche in diversi negozi online - viene normalmente utilizzato nei pazienti con asma, bronchite cronica e polmoniti, e così via.

Per approfondire: Pulsossimetria: cos'è e come si esegue

Come funziona il saturimetro?

La misurazione della saturazione di ossigeno nel sangue è veloce, indolore a assolutamente non invasiva.

Come funziona: dopo aver acceso il dispositivo, si inserisce il dito, e si attendono alcuni secondi, sino a quando comparirà una sigla: SpO2 e un numero percentuale. Quando il valore della presenza di ossigeno è superiore al 95% non c'è nulla da preoccuparsi, ma se il valore è inferiore allora bisogna prestare attenzione.

Quando questo valore è compreso tra il 90 e il 95% indica una parziale carenza dell'ossigeno (in gergo medico: lieve ipossia), valori compresi fra l'86% e il 90, indicano una ipossiemia moderata,mentre valori al di sotto del 90% non sono fisiologici ed indicano una deficienza di ossigeno (severa ipossia).

In entrambi i casi, ossia quando il grado di saturazione in soggetti giovani e in salute, è inferiore a 95%, è utile avvisare il medico di base che saprà indirizzare il paziente. Nel caso di soggetti anziani con patologie pregresse, invece, la soglia sotto la quale il valore non sarebbe fisiologico è il 92%.

Per approfondire: Saturimetro: cos'è e come funziona? Valori normali di ossigeno nel sangue

Consigli per una misurazione corretta con il saturimetro

  • Dito caldo: sfregarlo bene prima di inserirlo nel saturimetro
  • Non muoversi: i movimenti possono alterare la rilevazione
  • No allo smalto: gli smalti, così come i gel, vanno tolti perché rischiano di schermare le radiazioni luminose emesse dalla sonda del saturimetro e quindi falsare i risultati. 
  • Da verificare l'indice di perfusione: è un valore numerico in grado di indicare l'intensità della pulsazione nel punto in cui viene posizionato il sensore. In sintesi: quantifica l'attendibilità della misurazione. Per valori superiori al 4% la misurazione è ritenuta attendibile. Non tutti i saturimetri lo riportano, ma è meglio comprarne uno che lo indichi, e che abbia un valore maggiore del 4%, per avere certezza sul suo corretto funzionamento.
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