Piano Vaccinale Covid-19 Italia
ll 27 dicembre 2020, il cosiddetto "Vaccine day", è stato il giorno del via, la data che ha segnato l'inizio della campagna nazionale di vaccinazione contro il COVID-19 in tutta Europa. In Italia, la distribuzione vera e propria del vaccino è iniziata il 31 dicembre; nella prima fase è previsto l'arrivo di circa 470 mila dosi a settimana del vaccino sviluppato da Pfizer/BioNTech.
La sanità pubblica, in questa prima fase di disponibilità limitata di vaccini, ma di indici di contagio ancora preoccupanti e di trasmissione sostenuta del virus, concentrerà le risorse con l'obiettivo di ridurre i casi gravi e i decessi e di mantenere i servizi essenziali critici, come evidenziato nel Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 - elaborato da Ministero della Salute, Commissario straordinario per l'emergenza, Istituto Superiore di Sanità (ISS), Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) e Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Per il piano vaccinale nazionale è stato stimato un impiego di quasi 20 mila tra medici, infermieri, assistenti sanitari, operatori socio sanitari e personale amministrativo.
Chi produce il vaccino
Ad oggi la Commissione europea ha siglato accordi con 6 case farmaceutiche (anche se il numero delle aziende che produrranno il vaccino è destinato a crescere) per oltre 1,3 miliardi di dosi garantite dei vaccini autorizzati, che salgono a quasi 2 miliardi se si contano gli acquisti opzionali. Le sei aziende sono: CureVac, AstraZeneca, Johnson&Johnson, Pfizer/BioNTech (i vaccini arrivati in Italia sono stati formulati proprio da Pfitzer), Sanofi-GSK, e Moderna, il cosidetto "vaccino italiano". La Commissione sta trattando anche con Novavax per l'acquisto di altre 200 milioni di dosi. Ad oggi, le dosi sono distribuite agli Stati membri garantendo equità, in base alla popolazione. Per evitare sprechi Aifa ha disposto l'uso di 6 dosi e non 5 da ogni singolo flacone di vaccino.
Caratteristiche del Piano vaccinale nazionale Covid-19
Il Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti Covid-19 prevede che la vaccinazione sia gratuita e garantita a tutti, per adesione volontaria. Sono stati identificati, e parzialmente già sottoposti a vaccino, gli appartenenti alle categorie con priorità nella fase iniziale, quando la disponibilità dei vaccini è ancora limitata. Nel piano, la cui governance è di competenza coordinata tra il ministro della Salute, la struttura del Commissario straordinario per l'emergenza, le Regioni e Province Autonome, vengono definiti tutti gli aspetti di intervento: strategia, formazione del personale, logistica, comunicazione, sorveglianza e i modelli di impatto e valutazione economica.
Il Piano strategico potrà essere soggetto a modifiche e cambiamenti in corso d'opera, in funzione all'evoluzione dell'efficacia vaccinale e/o immunogenicità in diversi gruppi di età e gruppi a rischio; alla sicurezza della vaccinazione in diversi gruppi di età e gruppi a rischio; all'effetto del vaccino sull'infezione, sulla trasmissione o sulla protezione da forme gravi di patologia. Si terranno in considerazione alcune variabili essenziali e cruciali: le dinamiche di trasmissione del virus SARS-CoV-2 nella popolazione; caratteristiche epidemiologiche, microbiologiche e cliniche del Covid-19.
Categorie con priorità
Nella fase iniziale di disponibilità limitata di vaccini sono state identificate tre categorie con accesso prioritario alla somministrazione:
- Medici, Infermieri, Operatori sanitari e sociosanitari. Il personale sanitario e sociosanitario ha un rischio più elevato di essere esposto all'infezione da Covid-19 e di trasmetterla a pazienti. La vaccinazione dei professionisti impegnati in prima linea aiuta inoltre a mantenere piena efficenza del servizio sanitario.
- Residenti e personale delle strutture residenziali per anziani. Gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali (RSA), già pesantemente colpiti dalla pandemia, sono ad alto rischio di malattia grave a causa dell'età avanzata, della presenza di molteplici patologie pregresse e della necessità di assistenza quotidiana. Pertanto, sia la popolazione residente che il personale delle RSA devono essere considerati ad elevata priorità nella fase iniziale.
- Persone anziane (con più di 80 anni). Un programma vaccinale basato sull'età consente di aumentare la copertura nelle persone con diversi fattori di rischio, visto che la prevalenza di comorbidità cresce con l'età.
Vaccinazioni Covid-19: il cronoprogramma
Quale sarà il calendario di somministrazione del vaccino anti Covid-19, previsto dal Piano nazionale? Il cronoprogramma stabilisce che:
- Primo trimestre 2021: verranno sottoposti a vaccino gli appartenenti alle tre categorie a massima priorità. Tradotto in numeri: si tratta di 1,4 milioni di operatori sanitari, 570.000 tra personale e ospiti delle RSA e 4,4 milioni di anziani con più di 80 anni.
- Entro il secondo trimestre 2021: verrà coinvolta la fascia di età 60-79 anni (13,4 milioni) e le persone con almeno una patologia cronica (7,4 milioni). Soggetti estremamente vulnerabili quali: persone con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete ed endocrinopatie severe, fibrosi cistica, patologia renale, malattie autoimmuni, malattie epatiche e cerebrovascolari, patologia oncologica, sindrome di Down, trapianto di organo solido, grave obesità. Persone tra i 16 e i 69 anni con rischi clinici particolari.
- Tra il secondo e il terzo trimestre 2021: con l'aumento delle dosi di vaccino disponibili, si passerà a vaccinare le altre categorie, tra cui gli appartenenti ai servizi essenziali (insegnanti e personale scolastico, forze dell'ordine, personale delle carceri e di comunità, ecc).
- Quarto trimestre: è prevista l'estensione al resto della popolazione che si sottoporrà a vaccino, ad oggi, per adesione libera e volontaria. Non sono ancora certe eventuali norme che obblighino determinati soggetti a vaccinarsi in determinate regioni o territori, e in altri ambiti professionali.
Nel corso dell'epidemia, e dell'attento monitoraggio dell'evoluzione del contagio, si potranno attuare strategie di tipo adattativo, qualora venissero identificati particolari categorie a rischio o gruppi di popolazione sensibili, nonchè scorte di vaccino a strategie di tipo "reattivo" (reactive vaccination), qualora si sviluppassero focolai considerevoli in specifiche zone d'Italia.
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