Introduzione
A distanza di quasi tre anni dai primi casi di Covid-19 e dallo scoppio di una pandemia che nelle prime fasi ha causato molte vittime e gravi danni al sistema sanitario e non solo, sembra che anche l'Italia stia andando verso una lenta normalizzazione: le ultime novità riguardano la gestione dei casi di positività e l'obbligatorietà del tampone. Nei giorni scorsi, infatti, il ministro della Salute Orazio Schillaci, in linea con un parere prodotto dall'Istituto romano Lazzaro Spallanzani, ha elaborato un'ipotesi di semplificazione per l'isolamento domiciliare: la proposta è di continuare a mantenere l'isolamento per cinque giorni dalla scoperta della positività, ma di eliminare l'obbligo di tampone al termine di questo periodo. Secondo l'ipotesi allo studio, nel caso in cui la persona presenti ancora sintomi dovrà indossare la mascherina, ma non sarà più obbligata a esibire un tampone negativo per il rientro al lavoro e in comunità.
Si va verso l’addio al tampone negli asintomatici
Al momento, le regole in vigore prevedono che i soggetti positivi al Covid-19 senza sintomi stiano isolati per cinque giorni e prima di rientrare al lavoro o a scuola e in comunità si sottopongano a un tampone: solo se l'esito è negativo possono effettivamente interrompere l'isolamento. Presto le cose, però, potrebbero cambiare. Qualche giorno fa, infatti, l'Istituto Spallanzani ha inviato al ministero della Salute un parere in vista della pubblicazione delle nuove regole sull'isolamento per i soggetti positivi al Covid, spiegando che il virus in questo momento è meno patogeno e aggressivo e che per questo in molti Paesi si è deciso di ridurre il periodo di isolamento per i soggetti positivi. Secondo il parere dell'autorevole Istituto, gli asintomatici possono rispettare un isolamento di cinque giorni dalla scoperta della positività, ai termini del quale possono riprendere la vita normale senza bisogno di un test negativo. «Noi riteniamo - spiega lo Spallanzani - che per gli asintomatici l'isolamento possa durare 5 giorni dalla positività, senza bisogno di un ulteriore test negativo». Si tratta di raccomandazioni e non di obblighi perché, aggiunge l'istituto romano, questo «è il momento della responsabilità»: è il momento cioè della responsabilizzazione delle persone, e non più delle imposizioni.
Alla luce di questo parere, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha spiegato che probabilmente a breve cambieranno le regole. «Stiamo lavorando sulla quarantena per far sì che soprattutto i pazienti asintomatici positivi possano rientrare prima. A breve anche su questo faremo una comunicazione, eventualmente eliminando anche il tampone finale»: queste le parole dal ministro della Salute, a margine di un evento sulle vaccinazioni al Ministero della Salute.
Nuove regole anche per le persone con sintomi lievi
L'Istituto Spallanzani si è espresso anche in merito alle persone positive con sintomi lievi. Il suggerimento degli esperti per questi casi è di osservare un periodo minimo di cinque giorni di isolamento: se trascorsi i cinque giorni, il soggetto positivo è senza febbre da 24 ore può uscire, tenendo però un comportamento prudenziale. «Soprattutto in questa fase, dove ci può essere sovrapposizione con l'influenza stagionale, sarebbe opportuno nei cinque giorni successivi, se non si ha un test negativo, usare prudenzialmente una mascherina, in caso di contatto con persone fragili» ha spiegato l'Istituto.
Ora la palla passa nelle mani del ministro della Salute Orazio Schillaci, che deve decidere se procedere con la semplificazione e in che termini esatti. È probabile che il ministro attenda di conoscere gli ultimi dati sul numero di contagi e la diffusione del virus prima di prendere una decisione definitiva: al momento, la situazione è sotto controlloe non sembra ci siano grandi probabilità di aumento dei casi gravi e dei ricoveri, nonostante la nuova sotto variante Cerberus che è ormai prevalente negli Usa ed è già presente anche in Italia.
Proprio il Covid può essere causa del debito di immunità.
Qui le regole per Covid e feste.
Si aspetta la decisione del ministero della Salute
Stando alle parole del ministro, la decisione non sarà dettata da ragioni politiche. Infatti, le due nazioni che hanno alleggerito le norme restrittive sono ai due opposti da questo punto di vista: si tratta dell'Inghilterra, che è guidata dai conservatori, e della Spagna, che invece è guidata dal centro sinistra. «Oggi – ha affermato il ministro - alcune misure sono eccessive, ci stiamo lavorando con Iss, Aifa e Istituto Spallanzani: se i dati epidemiologici continuano a essere buoni sull'isolamento avremo delle norme meno rigide».
Il ministro ha aggiunto che sta pensando anche a un alleggerimento sui tamponi: secondo i pareri degli esperti, il Covid-19 sta diventando una malattia meno aggressiva e meno severa, per cui occorre ripensare le regole restrittive un tempo necessarie, ma oggi eccessive alla luce dell'andamento della patologia. «Può bastare una moral suasion sui cittadini e un po' di buon senso. Quando uno ha l'influenza e la febbre basta stare a casa e non uscire senza troppe rigidità o la necessità di fare tutti i tamponi che si fanno oggi» ha aggiunto Schillaci.
Questi i sintomi meno comuni del Covid-19.