Cortisonici, Corticosteroidi o Antinfiammatori Steroidei: cosa sono e a cosa servono?

Cortisonici, Corticosteroidi o Antinfiammatori Steroidei: cosa sono e a cosa servono?
Ultima modifica 16.03.2023
INDICE
  1. Che cosa sono i Cortisonici?
  2. A cosa servono?
  3. Cortisonici: quali sono?
  4. Come si somministrano?
  5. Interazioni farmacologiche
  6. Come funzionano?
  7. Effetti collaterali
  8. Uso in gravidanza e allattamento
  9. Controindicazioni

Che cosa sono i Cortisonici?

Anche conosciuti come farmaci corticosteroidi, semplicemente corticosteroidi o farmaci antinfiammatori steroidei, i cortisonici sono farmaci di sintesi aventi struttura chimica analoga a quella degli ormoni corticosteroidi naturalmente prodotti dal nostro organismo e, più precisamente, dalle ghiandole surrenali.

I cortisonici sono utilizzati in terapia per le loro proprietà antinfiammatorie e immunosoppressive.

Il cortisone - ormone prodotto naturalmente dal nostro organismo - fu scoperto per la prima volta da un chimico americano, Edward C. Kendall. Ciò gli permise di ottenere, insieme al medico statunitense Philip S. Hench e al biochimico polacco Tadeusz Reichstein, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1950 per la scoperta degli ormoni della corteccia surrenale, delle loro strutture e delle loro funzioni.

In seguito alla scoperta del cortisone, la ricerca proseguì in quest'ambito, consentendo, con il passare del tempo, di arrivare a sviluppare i numerosi farmaci cortisonici ad oggi disponibili.

Cortisone - Struttura chimica Shutterstock

A cosa servono?

Indicazioni terapeutiche: per cosa si usano i Cortisonici?

Fra gli utilizzi più noti dei cortisonici ritroviamo sicuramente il trattamento di patologie autoimmuni, ma non solo. Difatti, questi farmaci vengono utilizzati anche per il trattamento di malattie di altra natura.

Nel dettaglio, fra le svariate indicazioni terapeutiche dei cortisonici, ricordiamo:

I cortisonici possono essere utilizzati anche nell'ambito della prevenzione del rigetto nei trapianti o - in associazione ad altri farmaci - nell'ambito del trattamento di patologie tumorali, come ad esempio, linfomi e leucemie.

Cortisonici: quali sono?

Esempi di principi attivi Cortisonici

Fra i principi attivi appartenenti al vasto gruppo dei cortisonici, ricordiamo:

Lo sapevi che…

Alcuni di questi principi attivi - nelle opportune dosi e formulazioni - sono utilizzati anche in ambito veterinario.

Come si somministrano?

I differenti tipi di cortisonici sono disponibili in moltissimi medicinali realizzati in forme farmaceutiche adatte a molteplici vie di somministrazione. Nel dettaglio, i cortisonici possono essere somministrati:

Cortisonici Shutterstock

Interazioni farmacologiche

I Cortisonici possono interferire con altri farmaci e viceversa?

I cortisonici possono instaurare interazioni farmacologiche con diversi medicinali. La tipologia di interazioni potrebbe variare in funzione del principio attivo preso in considerazione e della via di somministrazione (ad esempio, i cortisonici per uso oculare potrebbero interferire con l'attività di altri farmaci somministrati per via oculare).

Maggiori e più specifiche informazioni in merito a ciascun principio attivo cortisonico sono presenti nel foglietto illustrativo del medicinale che lo contiene. Ad ogni modo, per qualsiasi dubbio è bene rivolgersi al medico che, prima dell'inizio della terapia con il cortisonico prescritto, dovrà essere informato se si stanno assumendo, sono stati recentemente assunti, o si potrebbero assumere, farmaci o prodotti di qualsiasi tipo, inclusi i farmaci da banco (OTC), i farmaci senza obbligo di prescrizione medica (SOP), gli integratori alimentari, i fitoterapici, i prodotti erboristici, ecc.

Come funzionano?

I farmaci cortisonici espletano la loro azione terapeutica (antinfiammatoria e immunosoppressiva) principalmente attraverso due meccanismi d'azione:

  • Diminuiscono l'attività di mediatori che sfruttano il sistema immunitario per attivare i processi flogistici;
  • Interferiscono con il funzionamento delle cellule che compongono il sistema immunitario.

Effetti collaterali

Quali effetti indesiderati possono indurre i Cortisonici?

Gli effetti collaterali che i cortisonici possono indurre sono legati soprattutto alla dose utilizzata e alla durata del trattamento; possono variare in funzione della via di somministrazione utilizzata e, talvolta, del principio attivo impiegato.

In linea generale, i cortisonici utilizzati per brevi periodi di tempo dovrebbero essere ben tollerati dalla maggior parte delle persone; tuttavia, un utilizzo eccessivo o prolungato nel tempo può dare origine a diversi effetti indesiderati. Fra questi, ricordiamo:

I suddetti effetti possono comparire, generalmente, con l'uso prolungato di cortisonici che vengono assorbiti per via sistemica (somministrazione orale, parenterale, rettale, ecc.).

I medicinali per uso topico e locale, in genere, se correttamente impiegati seguendo le indicazioni del medico e le istruzioni riportate sul foglietto illustrativo, non dovrebbero dare i suddetti effetti indesiderati, benché rimane possibile l'insorgenza di disturbi o fastidi in corrispondenza del sito di applicazione, così come di altri effetti indesiderati.

Da non dimenticare, inoltre, la possibile insorgenza di reazioni allergiche in individui sensibili. Naturalmente, un'eventuale reazione allergica può manifestarsi anche nel caso in cui i cortisonici vengano somministrati per brevi periodi di tempo.

Infine, si segnala che l'assunzione di cortisonici per lunghi periodi di tempo può determinare una riduzione della produzione di cortisone endogeno da parte delle ghiandole surrenali. Se il trattamento con cortisonici viene interrotto bruscamente, pertanto, si possono manifestare disturbi connessi alla mancanza dell'ormone, assistendo così alla comparsa della sindrome da deprivazione. Questo è il motivo per cui la terapia con cortisonici non deve mai essere interrotta in modo brusco, bensì in maniera graduale, scalando lentamente la dose, secondo le indicazioni mediche ricevute.

Ad ogni modo, anche in questo caso, maggiori informazioni in merito agli effetti collaterali dati da un determinato medicinale a base di cortisonici sono riportate sul foglietto illustrativo dello stesso.

Uso in gravidanza e allattamento

Poiché molti cortisonici non devono essere usati in gravidanza e allattamento, è opportuno che le gestanti e le madri che allattano al seno informino il medico della loro condizione prima di iniziare ad assumere qualsiasi tipo di cortisonico.

Alcuni principi attivi in alcune forme farmaceutiche, infatti, possono essere usati, ma solo se il medico lo ritiene necessario, solo dopo un'attenta valutazione dei potenziali rischi e, in qualsiasi caso, sempre sotto il suo stretto controllo.

Controindicazioni

Quando i Cortisonici NON devono essere usati?

L'utilizzo dei cortisonici, come del resto l'uso di qualsiasi altro farmaco, è sempre controindicato in presenza di allergia nota al principio attivo che si deve impiegare e/o ad uno o più degli altri componenti del medicinale che si deve assumere.

Altre controindicazioni possono comprendere:

Anche in questo caso, è importante ricordare che le controindicazioni possono variare in funzione del cortisonico preso in considerazione, così come della via di somministrazione attraverso la quale viene assunto.

NOTA BENE

L'intento di questo articolo è fornire una panoramica generale sulle caratteristiche dei farmaci corticosteroidi, o cortisonici, che dir si voglia.

Per maggiori informazioni su indicazioni, avvertenze e precauzioni, effetti collaterali, interazioni, uso in gravidanza e allattamento, corretto modo d'uso e controindicazioni di un dato cortisonico, si consiglia di leggere il foglietto illustrativo del medicinale che lo contiene e che si dovrebbe impiegare.

Per qualsiasi dubbio, inoltre, è opportuno consultare il proprio medico.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista