
Definizione
Il termine "comfort care" è utilizzato per descrivere un insieme di interventi terapeutici e assistenziali che forniscono un sollievo immediato dei sintomi (fisici, psicologici e spirituali) in un paziente la cui morte è imminente, quindi necessita di cure significative per giorni, settimane o mesi prima del fine vita. Tipicamente, queste misure vengono utilizzate per ottenere rapidamente il comfort dal punto di vista fisico (gestione del dolore e altri sintomi associati alla malattia) e mentale. Naturalmente, il paziente ha bisogno di sostegno anche per gestire compiti pratici e disagio emotivo.
Cosa s’intende per comfort care di fine vita?
Per comfort care s'intende un approccio interdisciplinare di assistenza medica volto a ottimizzare la qualità della vita e mitigare la sofferenza di pazienti con malattie gravi, complesse e spesso terminali, che sono destinate ad esitare nel decesso entro pochi giorni o settimane.
Il ricorso a questa forma di assistenza di fine vita è previsto quando un paziente non può più beneficiare di un trattamento curativo e, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), quest'approccio dovrebbe essere applicato il prima possibile a qualsiasi malattia cronica e infine fatale.
Nota bene: il comfort care di fine vita è un approccio che appartiene alla macrocategoria delle cure palliative e, come tale, può condividere con quest'ultime alcuni interventi che possono essere utilizzati per alleviare i sintomi in pazienti con condizioni meno gravi o in altre fasi di una malattia pericolosa per la vita; è bene sottolineare, infatti, che le cure palliative non vengono applicate solamente ai pazienti terminali (per approfondire, invitiamo alla lettura dell'articolo che approfondisce quest'aspetto). Inoltre, le manovre diagnostiche o terapeutiche che potrebbero essere appropriate per la palliazione nelle fasi iniziali della malattia, di solito, non vengono considerate nel contesto del comfort care.
Cosa rende unico il comfort care di fine vita
- A differenza di quasi ogni altra forma di assistenza medica, il comfort care non cerca di curare o trattare in modo aggressivo la malattia terminale nel tentativo di sconfiggerla, ma si concentra semplicemente sull'attenuazione degli effetti dei sintomi quando i pazienti raggiungono la fine della loro vita. In alcuni casi, il passaggio alle cure di comfort può effettivamente prolungare la vita, mentre continuare i trattamenti aggressivi può accorciarla.
- Quando diventa chiaro che è improbabile che ulteriori cure mediche cambino le cose, se il paziente lo desidera, possono essere pianificate delle cure di conforto.
- Il comfort care è progettato per i pazienti che vogliono concentrarsi sulla qualità dei loro ultimi giorni di vita piuttosto che sulla quantità.
Obiettivo
I servizi di comfort care possono ridurre il disagio causato dai sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti verso la fine della vita. I pazienti con una vasta gamma di condizioni di salute possono ricevere questa forma di assistenza. Ciò include i malati di cancro ed i pazienti con malattie cardiache, broncopneumopatia cronica ostruttiva e con demenza o morbo di Alzheimer.
Il comfort care per una varietà di condizioni può anche aiutare a trattare sintomi come nausea, vomito, stitichezza o difficoltà respiratorie. Ai pazienti possono essere somministrati farmaci e varie forme di terapia per trattare questi problemi, nonché ansia, insonnia o dolore.
Qual è lo scopo del comfort care di fine vita?
L'obiettivo del comfort care di fine vita consiste nell'affrontare i problemi associati a malattie potenzialmente letali, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza attraverso l'identificazione precoce e la valutazione e il trattamento impeccabili del dolore e altri problemi, fisici, psicosociali e spirituali. Per i pazienti la cui morte è imminente, inoltre, il comfort care di fine vita può alleviare l'angoscia e le preoccupazioni che sono comuni negli ultimi giorni o settimane di vita.
Questa forma di assistenza di fine vita è fornita da un team interdisciplinare che può includere medici, infermieri, terapisti occupazionali e fisici, psicologi, assistenti sociali e dietisti.
Cosa viene tenuto in considerazione
Il piano di cura dovrebbe essere allineato con le necessità ed i desideri del paziente. Gli obiettivi del comfort care di fine vita sono essenziali quando si prende in considerazione quali interventi di sostegno vitale mantenere (es. dialisi o rianimazione cardiopolmonare), così come sono di ausilio nella scelta di esami diagnostici appropriati (dal monitoraggio dei segni vitali alla tomografia computerizzata a emissione di positroni e così via). Per stabilire le misure di comfort care più appropriate per un paziente morente, il team medico dovrebbe rivedere l'intero piano di cura e inserire ordini espliciti per promuovere il comfort e prevenire interventi non necessari. Questo confronto tra paziente e medici correla ad una maggiore congruenza tra i desideri e le cure ricevute durante il periodo che precede il decesso; inoltre, questa pianificazione anticipata, basata sulla comunicazione chiara, possono correlare a meno interventi aggressivi (es. ventilazione meccanica, rianimazione), nonché a cure di fine vita coerenti con le preferenze del paziente, un minor numero di decessi in terapia intensiva e un rinvio anticipato ad un hospice.
Fine vita: cosa sapere
La fase di fine vita (o fase terminale) è una condizione irreversibile in cui la malattia non risponde più alle terapie che hanno come scopo la guarigione. Questo periodo è caratterizzato da una progressiva perdita di autonomia del paziente e dal manifestarsi di sintomi fisici e psichici. In queste condizioni, la gestione del dolore e degli altri disturbi, dei problemi psicologici, sociali e spirituali assume importanza per preservare la migliore qualità della vita possibile fino al decesso.
Comfort care: sintomi fisici più comuni a fine vita
- Il dolore è il sintomo più temuto dai pazienti che hanno il cancro e molte altre condizioni terminali.
- La dispnea può essere un sintomo debilitante e può portare a una notevole ansia nel paziente circa la possibilità di soffocamento.
- La tosse si verifica alla fine della vita fino al 70% dei pazienti con cancro ed è stata segnalata dal 60% a quasi il 100% dei pazienti morenti con varie malattie non maligne.
Altri sintomi comuni tra i pazienti a fine vita sono:
- Secchezza delle fauci o xerostomia: nella maggior parte dei casi è causata da disidratazione, radioterapia alla testa e al collo e farmaci (es. anticolinergici, oppioidi e antistaminici);
- Incapacità di eliminare le secrezioni orali e tracheobronchiali: tipicamente osservata negli ultimi giorni di vita, può portare a gorgoglii in gola;
- Nausea e vomito: le cause comuni verso la fine della vita includono reazioni agli oppioidi e ad altri farmaci, uremia, ostruzione intestinale, gastroparesi, ascite e aumento della pressione intracranica;
- Stipsi: la stitichezza è spesso multifattoriale nella malattia terminale e, in genere, deriva da disidratazione, immobilità, effetti di farmaci o effetti di un tumore sull'intestino;
- Anoressia e cachessia;
- Febbre;
- Insonnia.
Fine vita: gestione dei bisogni mentali ed emotivi
Paure, ansie e preoccupazioni - su questioni fisiche, psicologiche, sociali ed esistenziali attuali o previste, inclusa la morte - sono comuni tra i pazienti che si avvicinano alla morte e possono causare seri danni alla qualità della loro vita rimanente o un disturbo d'ansia schietto. Garantire il comfort del paziente ridurrà la sua ansia, ma il trattamento primario consiste nel suscitare e affrontare le preoccupazioni e nel fornire rassicurazione e supporto.
Terapie complementari, come esercizi di rilassamento, possono avere un ruolo e dovrebbe essere presa in considerazione la consulenza sulla salute mentale. Quando i sintomi dell'ansia interferiscono con la qualità della vita del paziente, può essere presa in considerazione la terapia farmacologica, soprattutto se un po' di sedazione è accettabile per il paziente e la famiglia.
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